Ma perché Draghi deve dire il falso?

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In questo recente articolo sul Fatto Quotidiano (altra versione qui), Michele loda Draghi per avere detto il falso sulla recente manovra economica voltremontiana, che, nelle parole del governatore, costituirebbe "un passo importante per il consolidamento dei conti pubblici". Sappiamo che Draghi ha detto il falso, i mercati sanno che Draghi ha detto il falso, Draghi sa di avere detto il falso. Ma allora perché Draghi dovrebbe dire il falso? Non potrebbe semplicemente dire la verità? No, non può. E non è irrazionale. E a Michele non piacciono i bugiardi, ma continua a stimare Draghi.

Partiamo dal presupposto (neanche tanto campato per aria, come i nostri fedeli lettori sanno) che noi sappiamo, con certezza, che la manovra fa schifo. Parlo di noi come investitori dei nostri risparmi e dei nostri fondi pensione. Sappiamo questo sia che Draghi lo dica, sia che lo neghi, perché leggiamo Sandro ed Alberto su noisefromamerika. Siccome tutti leggono noisefromamerika, tutti sanno che la manovra fa schifo.

Noi però non sappiamo che tutti leggono noisefromamerika. Lo sospettiamo ma non lo sappiamo. Magari qualcuno legge Il Giornale, qualcun altro si limita a guardare Rete 4. Anche se tutti sanno che la manovra fa schifo, nessuno dunque sa che anche gli altri lo sanno. E nessuno sa che gli altri sanno che loro lo sanno, e così via. Non è un gioco di parole, è il punto cruciale.

Draghi non è Alberto né Sandro, con tutto il rispetto per i miei co-redattori. Draghi è autorevole e le sue parole vantano notevole credibilità fra il pubblico e vengono riportate su tutti i giornali. Per semplificare assumiamo che l'autorevolezza di Draghi sia totale. Una frase come "Io so che la manovra fa schifo", da parte di Draghi, avrebbe un effetto su un livello secondario delle nostre e altrui conoscenze. Siccome Draghi ha notevole autorevolezza, quella frase crea conoscenza non solo da parte di tutti (questa, nelle mie ipotesi, c'era da prima), ma crea conoscenza da parte di tutti che tutti lo sanno, e che tutti sanno che tutti sanno, che tutti sanno che tutti sanno che tutti sanno, e così via. Anche se di secondo, terzo, quarto, ... n-esimo ordine, questo livello di conoscenze ha conseguenze drammatiche e importanti per i mercati. Cerchiamo di capire perché.

Pensiamo alla seguente situazione. Se la situazione finanziaria peggiora (per esempio se viene approvata una manovra che fa schifo), a tutti conviene mettere in atto comportamenti (per esempio, la svendita di BOT e BTP) che provocano la catastrofe economica planetaria, o perlomeno europea, o italiana. Insomma, qualcosa di brutto e indesiderabile. Non si può fargliene una colpa, nessuno di noi è un cattivo speculatore con cappello a bombetta: stiamo cercando di salvare i nostri risparmi. È un problema di coordinamento: quando la manovra fa schifo, se tutti svendono, conviene svendere anche a me, ma se nessuno svende, meglio tenersi i BOT. Se la manovra fosse buona, allora non converrebbe mai svendere.

Tutti sanno che la manovra fa schifo, ma non sanno che gli altri lo sanno. Se gli altri non lo sanno, non svendono i BOT. Dunque neanche a me conviene svendere. Io non so che gli altri lo sanno, né loro sanno che io lo so, quindi anche loro si comporteranno allo stesso modo. Ma se Draghi annuncia "la manovra fa schifo", cambia tutto. Ora so che gli altri lo sanno, e loro sanno che io lo so, e so che sanno che io lo so... e così via all'infinito. Si crea quello che in gergo definiamo "common knowledge". La conseguenza è che tutti svendiamo e il mondo crolla.

Al contrario, quando Draghi dice che la manovra è un importante passo avanti, questo non ha alcuna conseguenza indesiderata anche se sappiamo che Draghi è un bravo economista e sta mentendo. Nemmeno se lo sanno tutti, che Draghi sta mentendo. Perché non so che gli altri sanno che sta mentendo. Questa asimmetria deriva dall'asimmetria iniziale sulle conoscenze: tutti sanno che la manovra fa schifo. Una frase di Draghi che va nello stesso senso crea common knowledge. Una frase in senso contrario, invece, aumenta l'incertezza e consolida la decisione iniziale di attendere avvenimenti chiarificatori.

Come avrete capito, l'argomentazione tiene senza assumere che esistano delle incertezze sulla bontà della manovra. In pratica, le affermazioni da parte delle autorità servono anche a spostare le credenze degli incerti, riducendo la probabilità che avvenga il patatrac. È un gioco delicato fra la convenienza, nel breve periodo, a calmare i mercati, e quella, nel lungo, a mantenere una reputazione di competenza e veridicità che deve essere usata nei momenti critici.

Ma adesso che vi ho svelato l'inghippo non sanno tutti che Draghi ha detto il falso? Beh no, le mie parole non le scrivono in tutti i giornali ed io non sono Draghi, quindi non c'è common knowledge di niente! In pratica Draghi non è la verità impersonificata, e la reputazione sua ce l'ha fintantoché non ne dice troppe, di bugie. Facciamo allora male noi di nfa a dire la verita? No di certo! Svolgiamo una funzione fondamentale: se non ci fosse qualcuno che smascherasse le nefandezze voltremontiane, farebbe ancora peggio, e sarebbe ancora più difficile per Draghi affermare che la manovra va nella direzione giusta.

P.S. Per i secchioni: quanto descritto è noto come "Common-Knowledge Paradox", con il quale si tende a spiegare la discontinuità fra "io so che tu sai che io so che tu sai... " e via per n volte (con n grande quanto si vuole) e n = ∞. Potete dilettarvi a leggere altri esempi (un po' diversi da quello mio) nella pagina di wikipedia o in questo post di Jeff Ely (entrambi in inglese).

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Commenti

Ci sono 44 commenti

Anche se Draghi dicesse la verita' c'e' un nocciolo duro di risparmiatori di una certa eta' che guarda esclusivamente Rete 4, che non sa neanche chi sia Draghi, che ha paura di investire in qualsiasi altra cosa che i titoli di stato italiano. Anzi, probabilmente si rallegrano se i tassi d'interesse vanno su, perche' ricorda i loro anni ruggenti dell'era Lira.

Tutto ciò è chiaro, ovviamente. Il problema che ci si può porre, allora, è relativo alla consapevolezza della pessima qualità della manovra da parte di chi l'ha decisa. Anche in considerazione dei rapporti con Mario Draghi - ormai in veste di presidente dela BCE, pur se ancora non in carica - ed i giudizi ch'egli non può non aver espressi in sede riservata.

Mi spiego. Darei per scontato che anche ad un Tremonti - non particolarmente competente statalista, ed affamato di potere quanto si vuole, ma non credo completamente idiota né digiuno di basilari nozioni relative al funzionamento dei mercati - sia chiaro quanto non risponda alle attese degli investitori una manovra che aumenta la già elevatissima imposizione fiscale e rimanda sine die i tagli "veri" alla spesa pubblica, e soprattutto nulla mette in campo per stimolare la crescita. Glisserei sulle motivazioni di un simile approccio, di cui molte volte si è scritto e che rimangono banali ed improntate dalla sopravvivenza politica di breve periodo. Se, però, l'incoming president della BCE si oppone decisamente - pur non nel corso d'interventi pubblici - a quanto messo in campo, mi chiedo come sia possibile non tenerne debito conto. Anche in un'ottica di potere, almeno di medio periodo.

 

Se si giunge al punto di considerare accettabile che politici e burocrati mentano deliberatamente e dicano coscientemente il falso allora mi sa che siamo davvero giunti al capolinea delle nostre socialdemocrazie. Questo sistema di governo non è dissimile da un qualsiasi regime di un qualsiasi dittatoruncolo.

Bisognerebbe avere il coraggio di ricordare a noi stessi quando si postano simili imterventi che la legittimità di un governo risiede nella difesa dei nostri diritti individuali. Qui si giustifica persino l'inganno ai danni dei suoi cittadini o meglio sarebbe chiamarli sudditi. I quali devono essere governati come bambini e ai quali è meglio non far conoscere la verità. Quello che fa piu' impressione che anche intellettuali e studiosi si adeguino all'andazzo e non regiscano alla presa in giro. Anzi la giustifichino. Forse non c'è da stupirsi: se abbiamo fatto bancarotta finanziaria e perchè prima l'abbiamo fatta moralmente

Quello che poi faccio davvero fatica a capire è come sia possibile considerare Draghi alieno rispetto alla casta trattandosi un burocrate tout-court. Ma qui forse sorgono simpatie corporative da parte dei redattori: ha insegnato per qualche tempo quindi tratterebbesi di economista. In altre parole mi sa che Draghi ha conseguito la nomina alla BCE proprio grazie ai servigi resi alla politica e alla sua vicinanza mentre non a caso uno come Weber ne è stato escluso o costretto a ritirarsi dalla corsa. 

Con tutto il rispetto: questo post è un colossale errore

 

 

 

Phileas, cio' che tu dici assume che i cittadini siano adulti responsabili. Quelli che vedo in giro non lo sono, altrimenti non eleggerebbero politici come quelli correnti. Ancora una volta ricordo quel che scrisse Cicerone (Ad Atticum, 2.1.8):


"Riguardo al nostro amico Catone, gli voglio bene non meno di te: ma dopotutto, con le migliori intenzioni e la piu' assoluta onesta', a volte fa danni alla Repubblica. Parla e vota come se vivesse nella Repubblica di Platone, non nella fogna di Romolo".

 

credo che ci sia un problema nella tua attuale narrativa. ovvero non e' chiaro al momento (almeno a me che pur non essendo un secchione mi piace avere le idee chiare) perche' la situazione con common knowledge debba avere un outcome differente di quella dove la knowledge e' di un degree inferiore. 

infatti non e' il sapere che anche gli altri sanno che la manovra e' inefficace che influenza il mio payoff quando scelgo se mantenere i bot o venderli. piuttosto e' il sapere se gli altri venderanno o meno data l'informazione che io penso che loro abbiano. tuttavia senza una descrizione precisa dei payoff tutto e' possibile. per esempio e' possibile che non ci sia common knowledge del fatto che la manovra sia inefficace eppure che tutti vendano, poiche' tutti si aspettano che gli altri venderanno. a questo punto la dichiarazione di draghi diventa semplicemente irrilevante (a meno che non crediamo che serva da coordination device).  

quindi io credo che per salvare la tua storia dovresti spiegare piu' chiaramente perche' nessuno vende a meno che non ci sia common knowledge che la manovra sia inefficace (magari following rubinstein).

in ogni caso, il punto del paper di rubinstein (ma ovviamente tu puoi dissentire) e' proprio che forse il modello che utilizzi per descrivere gli investitori chiede troppo alla loro razionalita': 

The  example  joins  a  long  list  of  games  such  as  the  finitely  repeated Prisoner's Dilemma, the chain  store  paradox,  and Rosenthal's  game, in which  it seems that the source  of  the discrepancy  is  rooted  in  the fact that in our formal analysis we use mathematical  induction while human  beings  do  not  use mathematical  induction  when  reasoning.

allora forse bisognerebbe ricercare una ragione meno profonda e piu' umile (sebbene related) del perche' draghi abbia detto quello che ha detto.

e' pensabile che draghi abbia detto qualcosa di impreciso solo perche' un suo statement di tipo diverso, in un mondo dove tali statements vengono fatti raramente, avrebbe suscitato una ovverreaction da parte degli investitori? (per essere chiari ho in mente un modello di cheap talk dove il banchiare centrale ha solo tre messages: ottimo, passo in avanti, very bad)

 


 

E' pensabile, certo, e sei libero di vedere il mio post come un divertissement teorico. Non credo occorra nemmeno invocare la razionalita' limitata. Il punto del paper di Rubinstein e' che il numero di equilibri cambia se passi da almost common knowledge a common knowledge. Esiste una serie di situazioni pratiche in cui non si dice chiaramente la verita' anche se tutti sanno quale sia. 

Non solo dice il falso, ma lo "commette" pure. Mi riferisco al fatto che nelle sue considerazioni del 31 maggio us il nostro castiga l'uso dei tagli lineari quando, mesi prima, aveva bloccato gli stipendi dei dipendenti bankit esattamente come tremonti ha fatto con la PA. NB il blocco per bankit era una richiesta esplicita di tremonti. Volendo essere più perfidi di te potrei dire che la logica del predica bene e razzola male è legata al fatto che, all'epoca, Draghi cercava l'appoggio di tremonti per andare alla bce. Il punto è che la politica spesso ha ragioni che l'economia non conosce. Comunque per far carriera c'è chi fa molto peggio e, comunque, a me Draghi piace lo stesso. In un mondo di ciechi l'orbo.... 

Scusate ma "questo" Draghi di cui si parla è sempre quello che, (se non sbaglio era un pezzo grosso di Goldman Sachs) diceva che in Grecia andava tutto bene?

Perchè se così fosse, credo che il raccontare frottole non sia solo un fatto del momento.

A proposito della multidisciplinarietà, quello di Jeff Ely mi pare lo stranoto problema usato per spiegare le complessità della comuncazione tra processi in informatica. Il problema viene chiamato Two Generals' Problem o Two Army problem.

ho qualche dubbio sei credits dati a Jakub Steiner, Colin Stewart (ma potrei sbagliarmi).

credo che jeff dicesse soltanto che tra i vari common knowledge paradox quello di jacub e colin fosse a suo avviso il piu' semplice. la logica e' la stessa del two general's problem che citi tu.

 

E' l'annosa faccenda del beauty contest di JMK (ma sicuramente molti altri ne parlarono prima di lui). Mi pare un concetto estendibile a qualsiasi situazione umana ove a contare non siano quantità direttamente quantificabili, ma frutto di opinioni (es. poste di bilancio).

e in che modo Draghi,avrebbe affermato il falso con quella frase?

L'Italia ha annullato un'asta btp prevista a metà agosto.

Se non passa l'accordo sul debt ceiling più o meno a metà agosto il tesoro usa avrà esaurito i fondi.

Mossa precauzionale o c'è dell'altro?

qui la notizia. Sicuramente non è un buon segnale da dare ai mercati.

 

a me invece,pare un buon segnale,viste le motivazioni per cui è stata annullata...e bastava andare sul sito del MEF per trovare le notizia...

www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/

Scusate la richiesta:

per leggere l'articolo sul sito del Fatto bisogna essere abbonati (e io non lo sono);

per leggerlo su Facebook bisogna fare il login (e io non ho un account Facebook).

Esiste un terzo modo? Grazie :-)

Comprarsi il fatto (arretrato)

Andare in una biblioteca abbonata al fatto

...

prof Moro ma Draghi così facendo non ha rischiato di perdere credibilità.praticamente ha assunto che gli investitori si sarebbero fatti influenzare dalla sua dichiarazione sulla bontà della manovra ,ma questa influenza può realizzarsi solo se il grosso dei titoli è nelle mani di investitori privati che non hanno il livello di competenza di Draghi ,ma tutti glia altri ,le banche gli investitori istituzionali i fondi pensione ecc?se cominciano a vendere loro in quanto hanno un quadro chiaro della situazione la credibilità di Draghi non va a farsi benedire?

Prendendo la teoria alla lettera, no Draghi non perde credibilita' perche' tutti sanno che dice il falso, ma sanno anche che non puo' dire la verita'. Quindi non cambia niente. 

Quel che hai in mente tu e' un mondo in cui c'e' incertezza sulla bonta' della manovra, tutti credono che draghi sia piu' informato e si fidano in qualche modo delle sue parole. In quel mondo certo, Draghi puo' usare la sua autorevolezza a rischio della sua credibilita' come hai appunto fatto notare

invece,per me la questione è proprio arrivare al pareggio di bilancio...il resto viene dopo...prima arriviamo al pareggio e teniamolo da li in avanti e poi avremo tempo di aggiustare la spesa ed efficientarla e fare politiche per lo sviluppo...ma se non mettiamo a posto i conti,non ci sarà nessuna possibilità ne di sviluppo,ne di altro.

e che ne pensate di questo articolo su lavoce ?

www.lavoce.info/articoli/pagina1002452.html

Forse c' è un' altra strada: la manovra è un passo importante per consolidare la marcia dei conti pubblici dentro il baratro: basta parlare in modo poco definito perchè ogni interlocutore possa trovare il senso che vuole.

Piccola digressione che non c'entra ma c'entra.

Nel poker si dice che ragiono a livello 1 quando ragiono sulle mosse da fare in base mie carte; a livello 2, se faccio considerazioni in base alle carte che potrebbe avere il mio avversario; a livello 3, in base a ciò che il mio avversario potrebbe pensare io abbia; etc. Il vincente nel long run è quello che ragiona esattamente un livello sopra a quello dell'avversario (lo sta "levelando"). E' inutile lambiccarsi su quali sofisticate analisi stiano dietro le mosse di un fish che gioca un "abc poker". Se si commette questo errore (overthinking) si perdono soldi, di solito.

Quando invece ad affontarsi sono due fenomeni come Tom Dwan e Phil Ivey, i quali sanno che l'avversario è in grado di fare multilevel thinking, si può assistere a questo.

Al contrario, quando Draghi dice che la manovra è un importante passo avanti, questo non ha alcuna conseguenza indesiderata anche se sappiamo che Draghi è un bravo economista e sta mentendo.

Se è così allora funziona anche quando Cicchitto o Berlusca dicono "La manovra è un importante passo avanti"? 

In secondo luogo come è possibile affermare "questo non ha alcuna conseguenza indesiderata"? Quanti piccoli riaprmiatori hanno magari comprato un BTP a seguito di quelle parole e sono ora già in perdita per l'allargamento degli spreads?

 

 

 

Che Berlusca lo dica e' ovvio che non crei conseguenze: se non ci credevano non l'avrebbero approvata. 

Sulle conseguenze indesiderate, ovvio che quella mia frase era da leggere nel contesto teorico dell'esempio. In pratica, ci sono anche le conseguenze che dici. Ma il post serviva solo a far capire che la frase ha un senso anche in un contesto in cui tutti hanno la stessa informazione ma manca common knowledge. Se lo chiami divertissement teorico non mi offendo :-)

 

 

Ma adesso che vi ho svelato l'inghippo non sanno tutti che Draghi ha detto il falso? Beh no, le mie parole non le scrivono in tutti i giornali ed io non sono Draghi, quindi non c'è common knowledge di niente!

 

A me non torna un'altra cosa: mi aspetto che i grossi investitori (banche, fondi ecc.) sappiano già e non si facciano influenzare dalle parole di Draghi. Devo dedurne che in realtà il peso dei piccoli investitori è grande? (e quindi di conseguenza i grandi investitori sono rassicurati dall'"inganno" perpetrato alle spalle dei piccoli investitori?)

Poi dal punto di vista etico mi sembra che tra il dire che la manovra è disastrosa e il dire che è una buona manovra ci possano essere delle vie di mezzo che magari potrebbero (perlomeno in teoria) stimolare l'azione del governo e mettere in guardia i piccoli investitori.

Draghi deve dire il falso per l'Italia. Ma il fallimento dell'Italia comporterebbe il fallimento dell'euro e di tutti. Negli ultimi tempi i mercati, e non solo quelli italiani, sono in picchiata. Un giorno riprendono e subito la dichiarazione che li riaffonderà il giorno dopo.

Ieri è stata la volta di Cameron ma quasi ogni giorno se non è Cameron ci pensa la Merkel e se la Merkel è distratta ecco Sarkozy, un giorno, per par condicio transatlantica, spetta a Bernanke e volete che la Lagarde, che deve farsi conoscere, non partecipi: non il sabato però di solito riservato a Schäuble.

Mi chiedo perchè non imparano da Draghi e se questo comportamento è parte di un malefico disegno o semplicemente frutto di stupidità e inadeguatezza. Dopotutto dicono sempre l'ovvio.

Opterei per la seconda ipotesi ma mi dispiace che ciò comporti la costatazione che i politici coglioni non li abbiamo solo noi distruggendo così una mia convinzione ultradecennale.

Aldo, noi abbiamo i politici coglioni E delinquenti E dipendenti da coca/patonza/whatever. I coglioni sono dappertutto, noi abbiamo la concentrazione piu' alta possibile in un paese occidentale. Nella pasta ci sta bene un po' di sale, qui e' pasta sotto sale. E il bello e' che piace pure a un sacco di gente.