Le minacce mafiose

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si trovano dappertutto.

A me della questione Veronica vs. Silvio non può importare di meno. Però le minacce mafiose mi danno fastidio. O interpreto male anche questa (non ne becco una di questi tempi) - da una intervista a Fedele Confalonieri su La Stampa di oggi:

Veronica Lario ha fatto trapelare che tra gli amici solo lei e Gianni Letta le hanno telefonato. Per tentare di mediare?

 

«E’ vero, confermo: l’ho chiamata. Ma per questi problemi non servono gli ambasciatori. In questi giorni penso spesso a una parabola del Vangelo: scagli la prima pietra chi non ha peccato. Stop, non mi faccia dire altro. 

Il neretto è mio.

P.S. La Stampa naturalmente ha preso la minaccia e l'ha sbattuta nel titolo.

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Commenti

Ci sono 5 commenti

Ma sbaglio, o da parecchio tempo ormai la questione della "colpa" e' del tutto irrilevante ai fini di alimenti e affini?

Dubito che si stia parlando di alimenti. Piuttosto, Confalonieri sembra ricordare all'attempata pulzella che quando questa conobbe Berlusconi egli non era esattamente un operaio celibe della sua stessa fascia di età. E che un'opportuna e ripetuta menzione di tale circostanza potrebbe danneggiare la reputazione della signora, soprattutto se la ripetizione avviene su mezzi di comunicazione di certa risonanza.

Grande Fidel, per come si diverte a dire e non dire. Ad esempio, alla domanda  

Da suo vecchio amico: come sta veramente Berlusconi?

risponde

 

«Come al solito. E’ un uomo sorprendente, è come Anteo: ritrova tutta la sua forza quando lo buttano per terra».

Fidel certamente conosce questo scritto dell’abile fiorentino il quale, a proposito del mitologico gigante, dice

 

«…Anteo re di Libia, assaltato da Ercole Egizio, fu insuperabile mentre che lo aspettò dentro a' confini del suo regno; ma, come ei se ne discostò per astuzia di Ercole, perdé lo stato e la vita. Onde è dato luogo alla favola che Anteo, sendo in terra, ripigliava le forze da sua madre, che era la Terra, e che Ercole, avvedutosi di questo, lo levò in alto, e discostollo dalla terra.»

 

Chissà se quegli sfigati del PD lo hanno mai letto?

Anche a me, della vicenda privata Silvio-Veronica, per citare Camilleri, "non me ne catafotte una minchia",

però questa immagine di Silvio, come descritto nelle parole di Noemi Letizia

 

«[Berlusconi, papi] mi ha allevata (…) E’ un amico di famiglia. Dei miei genitori (…) non mi ha fatto mai mancare le sue attenzioni. Un anno [per il mio compleanno], ricordo, mi ha regalato un diamantino. Un’altra volta, una collanina. Insomma, ogni volta mi riempie di attenzioni. (…) Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che desidera da me. Poi, cantiamo assieme. (…) Quando vado da lui ha sempre la scrivania sommersa dalle carte. Dice che vorrebbe mettersi su una barca e dedicarsi alla lettura. Talvolta è deluso dal fatto che viene giudicato male, gli spiego che chi lo giudica male non guarda al di là del proprio naso.  Nessuno può immaginare quanto papi sia sensibile. Pensi che gli sono stata vicinissima quando è morta, di recente, la sorella Maria Antonietta. Gli dicevo che soltanto io potevo capire il suo dolore. (…) [Da grande vorrò fare] la showgirl. Mi interessa anche la politica. Sono pronta a cogliere qualunque opportunità. (…) Preferisco candidarmi alla Camera, al parlamento. Ci penserà papi Silvio».

 

è veramente emblematica del basso impero in cui stiamo vivendo

 

A me, invece, la vicenda interessa tantissimo. Perchè è rivelatrice di molte cose tipiche della situazione politica in cui viviamo. Mezze verità; rimaneggiamenti di versioni precedentemente offerte in merito ad un medesimo fatto, insomma tutto il repertorio gobbelsiano della menzogna che ripetuta mille volte diventa una verità. Poi, certo, al posto di Papi, si metta appunto "quel x tale che...", si astragga pure dalle vicende personali, però non si neghi che c'è qualche problemino nella possibilità che un uomo pubblico possa tergiversare a tal punto in merito alle sue vicende personali. Ricordiamo poi che questo presidente del consiglio ha partecipato al family day e non si risparmia sulla sua fedeltà ai valori cattolici...o almeno questo dice.

Ma voglio tornare a Confalonieri. Ma a quale titolo C. entra nel merito di queste vicende? E' ovvio che la mia domanda è retorica, ma mi chiedo: perchè il presidente di Mediaset, un'azienda quotata in borsa, sente il bisogno di intervenire a questo livello? Perchè abbiamo visto il presidente di Medusa Film difendere la condotta sessuale del Cav. a Ballarò? Ma non c'è un limite professionale a quello che si può dire o fare quando ci si presenta agli altri? Non c'è un momento, uno ne basta uno, in cui la dignità del proprio percorso professionale e della raggiunta autonomia economica permette di dire: "questo è troppo"? Cos'è questo pactum subiectionis che vede alti dirigenti Mediaset discutere delle vicende del capo, come se DAVVERO l'azienda e il capo fossero la stessa cosa?Ma davvero c'è questa identificazione anche fisica tra il capo e la grana? Allora, finito Berlusconi, finirà tutto? Simul stabunt simul...?

Mah..è come se dopo la vicenda Lapo Elkan, i vertici della Fiat fossero stati sguinzagliati nelle televisioni a difendere il virgulto.

PS: urge paragone, minuto per minuto, di come si gestisce la vicenda inglese dei rimborsi ai deputati, con il nostro modo di intendere la condizione di pubblicità, e i relativi controlli, a cui dovrebbe sottostare chi governa. Pubblicità in senso kantiano: ogni comportamento la cui massima non è sucettibile di pubblicità è ingiusto (almeno per chi abbia responsabilità di governo).