nFA in Oilproject: il federalismo fiscale italiano

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La prossima comparsa di nFA su Oilproject sarà il prossimo martedì 28 giugno alle ore 15. Sandro Brusco parlerà di federalismo fiscale e della nuova legge che dovrebbe portarlo a compimento.

Update. È stata pubblicata la registrazione. La potete trovare sul sito di Oilproject oppure su YouTube.

Potete seguire l'evento collegandovi qua. Chiunque potrà fare domande in diretta, votare quelle altrui e dire la sua in chat.

Potete seguire l'evento anche sulla pagina facebook.

Il video dell'evento sarà disponibile una volta conclusa la lezione.

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Commenti

Ci sono 17 commenti

A quando una lezione sul perchè si verificano fenomeni quale questo?

Beh, io non c'entro più nulla ma quando vedo Phastidio pubblicare dati come quelli (e poi commentarli come ha fatto) mi prudono le dita: non è cosa seria.

Che dati sono? Che produttività è? Misurata come? Cosa sono gli "overall wages"? Per ora, persona, settimana, mese, anno? Con o senza i benefits?

Idem per le ore lavorate: tutte le statistiche serie e documentate mostrano un calo continuo delle ore medie lavorate dai maschi ed una crescita per le donne. Da dove vengono quei numeri? Cosa sono?

La pagina che Mario linka (MJ) è un coacervo di cazzate populiste. Il demente che la scrive vuole impressionarci comparando la crescita del potere d'acquisto reale del salario minimo (+21%) alla crescita del "cost of living" (suppongo sia il CPI, +67%). Peccato che il salario REALE tenga già conto della crescita del cost of living, quindi la comparazione sia insensata. L'intera pagina è un coacervo di cazzate.

Certe cose non sono discutibili né spiegabili. Per la semplice ragione che non esistono. E Mario farebbe bene a non linkarle, let alone commentarle in quel modo.

Altro discorso è cercare di insegnare quel che sappiamo (poco) e quel che non sappiamo (moltissimo) sull'evoluzione VERA del rapporto fra reddito da lavoro e produttività del lavoro.

Concordo con Michele, il grafico e' fuorviante. Un buon punto di partenza per un'analisi piu' dettagliata e' questo, anche se riguarda solo la manifattura. Il fatto che tra il 1987 e il 1997 la correlazione across stabilimenti tra produttivita' e salari, in media, non sia cambiata suggerisce che salari e produttivita' si sono mossi nella stessa direzione. Almeno in questo settore.

Michele, nello scambio su FB con Cavagnola avevo già precisato che i grafici erano lacunosi e privi di indicazione di metodologia e fonte. Riguardo il grafico della Fed di St.Louis avevo scritto:

con una produttività che cresce nel periodo dell'80 per cento e la compensation reale oraria del 35 per cento nello stesso periodo, direi che non ci siamo. E non solo: non è la compensation oraria, quella che conta, ma il dato del totale dell'economia. In questa crisi abbiamo infatti visto che, mentre la disoccupazione cresceva e restava elevata, la compensation oraria di chi il lavoro lo ha mantenuto, si è ben comportata, in media

Tutto ciò premesso, dubito fortemente che si possa dire senza tema di smentita che la produttività si è sempre e comunque tradotta, nel medio-lungo termine, in rialzo dei salari reali. Altrimenti, come evidenzi anche tu, non ci sarebbe un crescente filone di dibattito e (si spera)a analisi che cerca di comprendere se e come il legame produttività-salari reali si è spezzato dagli anni Ottanta. E perché, sempre da quel periodo, la inequality è salita pressoché ovunque. 

Mario, io non ho seguito il dibattito. Ho visto solo l'articolo su Phastidio che il lettore ha suggerito. Su quello ho commentato.

Sulla relazione di lungo periodo fra salari reali e produttività del lavoro: almeno negli USA è sorprendentemente e tremendamente stabile. La letteratura sull'argomento è oceanica.

Il dibattito è aperto con riguardo, forse, all'ultimo decennio ma è un dibattito complicato e che non ho tempo di affrontare ora. In ogni caso, nulla di eclatante a parte quanto già sospettiamo: i bancari si sono portati a casa un pezzo spropositato della torta reale grazie alla possibilità di far credere che la medesima sarebbe cresciuta così tanto in futuro da legittimare che loro se ne mangiassero una mega fetta in anticipo, dato che c'erano.

Il fatto è che il tema sottostante è sia antico che complesso. Forse per questo riappare continuamente: qui e qua due esempi a caso. Sul  NYTimes possiamo ammirare uno splendido esempio d'informazione confusa: il grafico interattivo ed il titolo dell'articolo dicono due cose opposte. 

Le confusioni su questo terreno sono molteplici, alimentate in Italia dalle varie lettere dei 100, 1000, 100000 economisti. Lascio ad altri l'onere di dirimerle, questa volta. Per chi voglia occuparsi seriamente dei dati questo articolo, che studia il caso del Canada, dovrebbe far intendere quanto delicata e non adatta a facili conclusioni la questione sia.

sto seguendo la diretta in questo momento. interessante e soprattutto chiaro.

Complimenti a Sandro, chiaro, semplice e lineare.

È finita. Grazie a tutti quelli che hanno partecipato. La diretta è stata anche linkata da La Stampa e da Il Post. Appena disponibile metteremo il link al video.

dove trovo il link?

Grazie Sandro. Ignoravo del tutto Oilproject. Ma la diretta come funziona? Una sorta lezione frontale virtuale? Con possibilità di interazione real time? Abrazos, nicola

Sì, è così. Devi avere un pc con videocamera e fai la tua lezione essenzialmente stando seduto di fronte al PC. Chi ti ascolta può porti domande in chat. Le domande vengono votate dai partecipanti e tendenzialmente si risponde in ordine alle domande più votate.

Ho visto. Molto utile come applicazione. Ho ascoltato MB sull'Euro. Chiaro ed efficace. Le iperboliche potenzialità della rete. Il tuo non lo vedo ancora. Sarà nei prox giorni.

Seguito il video 8/5/2010 di Boldrin. Insegna chiacchierando. Pazzesco quanto è chiaro e veloce. Complimenti proprio.

 

 

 

 

 

 

 

Oi, ma quando arriva 'sto link? :-)

Update. È stata pubblicata la registrazione. La potete trovare sul sito di Oilproject oppure su YouTube.