Non è caduta la linea ...

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... me ne sono solo andato.

Oggi avevo accettato di partecipare al programma televisivo Ballarò. Secondo quanto mi era stato annunciato, si sarebbe dovuto discutere di libertà, (dis)eguaglianza, come attenuare gli effetti della crisi e cose simili. Lo avevo fatto perché, svariati anni fa, avevo avuto modo di conoscere Giovanni Floris e ne avevo avuto l'impressione di un giornalista al di sopra della media.

Probabilmente lo è ancora, me lo auguro per lui, ma oggi ho avuto un'impressione diversa. Dopo due ore di solenne perdita di tempo, ho deciso di andarmene dallo studio. Sembra che io abbia eseguito la mia uscita cinque minuti prima che decidesse di farmi una domanda ... fa niente, tanto (da quanto ho appreso) avrei dovuto rispondere sul perché i "cervelli ed i lavoratori altamente qualificati lasciano l'Italia o non ci vengono". La risposta, per suprema ironia, era nella trasmissione ed in come era stata condotta.

Sono uscito per due ragioni, una personale ed una politica.

Parto dalla personale, che è più breve e molto più semplice: non sono il burattino di nessuno. Per preparare la trasmissione mi ero sciroppato un'ora e mezza buona al telefono con una (simpatica e gentile) assistente di Floris, la quale mi aveva fatto una dozzina di domande sulle varie questioni economiche che si dovevano trattare, prendendo nota delle mie vedute. La cosa mi aveva fatto ben sperare, ragione per cui avevo accettato di aggiustare il mio programma per andare in studio mentre ero a Washington per lavoro. Mi sembrava potesse essere un'occasione utile per far conoscere il mio punto di vista ad un pubblico più ampio di quello che legge nFA. Mi son reso conto che così non era: era al più una maniera per dare all'ego di Michele Boldrin sei minuti di "visibilità televisiva", nient'altro. La mia competenza era scarsamente rilevante: tre minuti iniziali e tre finali per fare da guarnizione accademica a due ore di comizi dei politici. Avendo specificato all'assistente che questo non era quanto ero interessato a fare, dopo aver cercato varie volte di comunicare con lo studio di Roma (impossibile, ed è pessima scelta da parte loro: dovrebbero tenere un microfono di servizio acceso, come altri fanno) ho tolto il disturbo e son tornato al mio lavoro con mezz'ora d'anticipo.

Fossi rimasto per l'ultima mezzora, cosa ci avrei guadagnato? L'opportunità di fare il simpaticone in TV dicendo due battute ad effetto in risposta alla domanda finale? Di fare il guitto l'occasione l'ho avuta, e passata, tanti anni fa. La "soddisfazione" di far dire ai miei conoscenti italiani "ah, guarda, c'è Michele in TV"? Spero mi vogliano bene lo stesso, perché i complessi d'inferiorità e le insicurezze di cui soffro di certo non sarebbero stati curati da tre minuti di TV in più. Assolutamente impossibile far anche solo lontanamente capire alla gente che, per esempio, la povertà non si cura redistribuendo (come TUTTI i politici in studio assumevano, in onore al modello superfisso) ma producendo ed aricchendosi. Questo non solo perché in tre-minuti-tre non riesci a dire nulla ma, soprattutto, perché venivano dopo due ore di urlate imbecillità a cui avrei solo fornito l'alibi di un commento pseudo "scientifico". Parafrasando un filosofo televisivo amico mio: grazie dell'opportunità ma mi voglio bene lo stesso.

La questione politica, invece, è più seria. Ovviamente non è che me la sono inventata stasera, ce l'avevo in mente da tempo, ma il "dibattito" (si fa per dire), il contenuto dei servizi ed il chiaro orientamento politico di Giovanni Floris l'hanno fatta, come si dice, quagliare. Parto dalla conclusione: la sinistra italiana si sta suicidando ad una velocità e con una cecità che fanno paura. Questo argomento l'ho sostenuto varie volte, specie negli ultimi tempi, in vari commenti ad altri articoli, ma ora vorrei trar vantaggio di questa opportunità per articolarlo un po' meglio. Aggiungo, più per scrupolo che per altro, che la cosa mi preoccupa non in quanto persona di sinistra o simpatizzante della medesima, che proprio non sono, ma come cittadino (ok, al 50%) e soprattutto come liberale e democratico. Insomma, questo affare sta in FLG non per caso ...

La sinistra è oggi l'unica (ahimé!) opposizione ad un fenomeno peronista abbastanza pericoloso per il paese, fenomeno i cui danni possono essere contenuti se e solo se esiste un'opposizione con un minimo di forza. Poco mi frega se vince la destra o la sinistra in Italia, da tempo son convinto che pari sono. Ma molto mi frega che maggioranza ed opposizione siano bilanciate, in modo tale da elidersi così da prevenire l'una e l'altra dall'attuazione dei propri più deleteri propositi. Mentre, finché era al governo Prodi, la forza dell'opposizione e le divisioni della maggioranza erano tali da impedire il peggio, ora questo non sembra più vero. Non vedremo presto un cavallo senatore, ma le concubine di corte già servono nel governo mentre altre novelle vengono addestrate per rappresentare gli italiani a Bruxelles. L'itinere è chiaro e solo dei poveri ignavi (o peggio) possono compiacersi di questa deriva delirante. È quindi preoccupante lo sgretolarsi dell'opposizione.

Che cosa c'entra tutto questo con Floris e Ballarò? C'entra. Come Alberto e Sandro, fra gli altri, hanno giustamente osservato la lotta per la conquista del consenso in Italia, oggi, si svolge all'80% in televisione. Ed è una lotta a tutto campo, che coinvolge i telegiornali, gli shows d'intrattenimento come Domenica in e questi contenitori di attualità tipo Ballarò o Porta a Porta i quali, infatti, pullulano di politici con una frequenza così incredibile (quando comparata all'estero) da dare la chiara impressione dell'esistenza di una casta separata, che comunica con il popolo bue attraverso la TV. Bene, attraverso operazioni come RED TV e trasmissioni come Ballarò la sinistra svolge quindi opposizione all'armata di programmi e televisioni che BS controlla. Non ho alcun dubbio che la lotta sia impari, solo dei servi in mala fede (ne spuntano anche qui) cercano di sostenere l'opposto a maggior gloria del loro dietto. Questa imparità è frutto, come ho spesso sottolineato, delle scelte dell'attuale sinistra (la RAI, non scordiamocelo, è un'invenzione della casta pre-BS) e della loro codardia mentale (han avuto svariate opportunità di legiferare senza mai trovare l'onestà per farlo, timorosi d'offendere interessi loro). Tutto questo congiurerebbe un "ben gli sta", non fosse per il fatto che l'uomo oggi al potere è potenzialmente molto dannoso anche per i terzi - come, per altro, sembra essersi resa conto persino sua moglie alla quale, però, andrebbe chiesto: perché non ha la dignità di divorziare, signora? Che sia per caso "italiana" anche Veronica Lario?

Ora, dico io, se sei in svantaggio sia numerico che di armamenti, cosa fai? Le regole più elementari della guerra suggeriscono di evitare, almeno, di combattere sul terreno e con i metodi scelti dal nemico. Banale, no? Invece, che fanno non solo i dirigenti del PD ma, appunto, persino un giornalista di trincea come Floris? Rincorrono il loro nemico, lo imitano, cercano (inutilmente e ridicolmente) di batterlo al suo stesso gioco, al gioco di cui è maestro: il populismo. Qui sta la grande follia suicida di costoro e per questo, mentre oggi stavo lì a giocare a free-cell ed a leggere amenità tipo "Our axiomatization introduces an intertemporal theory of weaning a decision-maker from her habits using the device of compensation." mi chiedevo: perché devo essere parte di una pagliacciata dannosa al paese?

Perché vendere populismo ed incazzamento puro senza alcun ragionamento propositivo dietro? Perché impostare la discussione sulla povertà e la diseguaglianza del reddito sulla base della logica del "togliere ai ricchi per dare ai poveri" invece che su quella del produrre? Perché rimestare nel torbido facendo giochetti di parole su liberazione, libertà, liberismo? Che senso ha impostare tutta la discussione sulle ingiustizie d'Italia attorno al tema della redistribuzione, ossia della carità? Come non capire che BS vince alla grande su questi terreni, infatti ha già vinto? Lui ha vinto appellandosi all'anticomunismo, lui ha vinto vendendo il miraggio dei milioni di posti di lavoro e la riduzione dell'ICI, lui ha vinto usando prima "Forza Italia" e poi "Popolo della Liberta'", lui regala i vestiti alle terremotate, mette ville a disposizione, paga cene a destra ed a manca, insomma fa la carità al popolino! Ma Lauro, il monarchico Lauro, ve lo siete scordato? Quale infernale diavolo fa pensare a costoro - anche agli intelligenti fra costoro come son certo Floris sia mentre dubito che altri lo siano - che BS si batte a botte di emozioni e non di ragionamenti pacati?

Che senso ha cercare di batterlo laddove da 30 anni batte tutti, ossia sui sentimenti più irrazionali, sulla pancia, sugli istinti, sul richiamo atavico, insomma sul reality-show urlato e sbracato? Che senso ha rifiutarsi di parlare a quella fetta d'Italia (che sarà pur minoritaria ma la tiene in piedi) che produce, che è educata, che ha conoscenze tecniche, che apprezza il discorso razionale e problem-solving oriented, che vuole argomenti coerenti, numeri, proposte e che è adulata solo a parole da BS e dalla sua combriccola? Insomma, perché mai - Giovanni Floris ossia opposizione - non vuoi che il tuo messaggio venga apprezzato dalla borghesia produttiva, professionale e manageriale?

Ecco, questo mi chiedevo: perché? Che senso ha impostare una trasmissione su un tema di così grande rilevanza come la diseguaglianza economica attorno al populismo de "i ricchi rubano ai poveri"? Per convincere le forze produttive del paese, quel 10-15% senza il quale l'Italia verrebbe davvero giù di brutto, che la sinistra è contro di loro? Che il loro posto è con BS ed il suo populismo peronista, perché a sinistra vogliono tassarti per redistribuire ai "poveri", invece di chiedersi come generare crescita economica? Perché questo, e solo questo, dovrebbe chiedersi l'opposizione in Italia: come si genera crescita economica oggi?

Per questo, soprattutto, ho alzato le tende: per segnalare (ridete, dai, ridete) che un altro messaggio è possibile ed un'altra maniera di fare informazione televisiva è possibile. E sono abbastanza convinto, paradossalmente, che Giovanni Floris, se vuole, è pure capace di farla e di farla bene. Vediamo se ci prova, noi siam qua.

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Commenti

Ci sono 143 commenti

'zo Michele, datti una calmata. Cosa ti ha fatto Floris?

Io ho un solo test per giudicare i giornalisti tv: quando fanno una domanda si aspettano una risposta a quella domanda o accettano che l'interlocutore dica quello che vuole? (Non mi riferisco a casi in cui l'interlocutore finga di rispondere alla domanda ma poi finisca per dire altro; mi riferisco a casi in cui l'interlocutore dica, "no, guardi io non vorrei parlare di x ma di y, mi permetta,..." ). Floris non passa il test!

Conosci qualcuno che lo passi? In Italia, intendo.

''Dibattito televisivo'' è un ossimoro. L'espressione dovrebbe probabilmente rimpiazzare ''discussione da bar'' per indicare il chiacchiericcio confuso e disinformato da parte di un gruppo di persone più o meno in stato di sovraeccitazione. Per una volta non è un problema italiano, è così ovunque. Molto semplicemente, il dibattito serio, articolato e ben informato non si adatta al mezzo televisivo. Non è questione che il conduttore sia bravo o meno, corretto o meno, indipendente o meno. È il formato che proprio non va. Devi fare interventi che durano al massimo due minuti, il ché limita drasticamente l'articolazione dei ragionamenti. Non puoi ricercare informazione per controbattere falsità dette da altri. Non puoi esporre in modo pacato numeri ed evidenza empirica a sostegno delle tue tesi. Queste cose non si possono fare non a causa di conduttori malvagi (che magari lo sono pure, ma conta poco) quanto perché se parli per 4 minuti anziché 2 o cerchi di presentare evidenza empirica in modo sistematico la gente si stufa e cambia canale. Se volete il dibattito serio, leggete la letteratura specializzata o, al più, i blog. Guardate la tivu solo se volete capire cosa pensa il cittadino medio. Ad altro non serve.

Probabilmente è vero. Ho visto la cosa, avendone avuto segnalazione via sms da un amico, giacché solitamente rifiuto di perder tempo a seguire litigi televisivi basati su slogans e corroborati da opportune clacs, ben studiate nelle proporzioni dal conduttore di turno, al fine di far risaltare le posizioni dei propri "amici".

Ciò che mi è parso evidente da subito, Michele, è stato il tuo vano tentativo di affrontare il tema in modo strutturato, iniziando con inquadrare il discorso in un contesto generale - un minimo teorico - per poi scendere negli aspetti specifici. Almeno, così pensavo. Purtoppo, non del tutto inaspettatamente, il conduttore ha iniziato a fremere quando non si è vista immediatamente servire su un piatto d'argento la prevista - da lui - contumelia liberale in chiave antiberlusconiana. Probabilmente - suppongo - avresti anche potuto soddisfarne gli appetiti in un secondo tempo ma, come ha ben dimostrato l'intervento di Diliberto (il re dei luoghi comuni leninisti, che si è persino definito - con involontaria comicità - più liberale di un'altra ospite dello studio televisivo), non serve articolare: l'importante è la frase ad effetto.

E più è vuota, sciocca ed urlata - magari col sorrisetto di chi pensa di mostrare la propria indimostrata ed indimostrabile superiorità - più è efficace.

In linea di massima hai ragione ma ci sono eccezioni, per esempio hardtalk sulla BBC:non lo vedo da un po, ma la regola è che l' ospite (singolo) venga sottoposto ad un set ben coordinato di domande politicamente imbarazzanti, e viene interrotto solo se svicola.Non ho idea dell' audience, ma secondo wiki campa da 12 anni.

E' chiaro che l'approfondimento vero è un mercato di nicchia, ma anche le nicchie possono essere profittevoli, anche in Italia Report è piuttosto popolare nonostante rifugga il cazzeggio.Certo la BBC in questo settore è imbattibile.

No, Sandro, non sono d'accordo.

Basterebbe poco per confutare la supposta incompatibilità tra televisione e informazione. Ci vuole un giornalista che ponga sistematicamente al politico, se parliamo di giornalismo sull'attualità politica, tutte quelle domande e obiezioni che arrivano a quello dalla parte ideologicamente avversa o anche soltanto da quella parte che ha altre informazioni per rifiutare quanto dice il politico stesso. Su questo mi viene in mente Hard Talk della BBC.

Che poi, mi contraddico forse rispetto a un commento che ho messo un'ora fa: l'aspetto "ludico" delle trasmissioni che stiamo discutendo, nel senso di polemica da debate society, si potrebbe mantenere se questa portasse interesse a quanto si discute...cioè il punto è costruire la polemica in direzione dei fatti, assumendo che vi siano dei fatti e che se ne dabba parlare. Quindi il punto non è se la teelvisione butta tutto in piazzata con grida e battutacce, perchè se le grida e le battutacce portano a una discussione informata possono anche starci...altrimenti si finisce a pensare che l'unica televisione seria sia quella sorta di tele-università Nettuno, dove uno parla atono per un'ora con la lavagnina dietro alle spalle, e che davano in televisione a notte fonda.

E' vero. Lo diceva pure Pasolini in tv millenni fa. Eppure a riguardarlo quel dibattito in Rai mi sembra quasi una lezione universitaria - paragonato ovviamente alle trasmissioni indecenti di oggi. Gente che parlava ascoltata dagli altri per più di 5 minuti (non ho cronometrato ma mi ricordo chiaramente i lunghi interventi), nessuna interruzione del moderatore o degli altri ospiti, nessuno che urlava, compostezza e richieste di chiarimenti soddisfatte. Ovviamente a domanda seguiva sempre risposta coerente, non discorsi sui cani randagi della sardegna. E comunque il moderatore si incaricava di sviscerare bene i concetti.

 

È il formato che proprio non va.

 

Bourdieu concorderebbe con te. Ora però traiamo le conclusioni: il dibattito serio non si adatta alla tv. Quindi non si può informare decentemente il telespettatore. In più la maggior parte degli italiani guarda questi programmi inconcludenti (guardare Ballarò o a volte Santoro è come vedere una telenovelas argentina) Come se ne esce? Cosa ha provocato questa caduta di qualità?

Una domanda a voi economisti praticanti: Com'è che funziona la regola che la moneta cattiva scaccia la buona? E vale solo per la moneta o per tutto, televisione inclusa?

 

Com'è che funziona la regola che la moneta cattiva scaccia la buona? E vale solo per la moneta o per tutto, televisione inclusa?

 

Per tutto, funziona ovunque contino i grandi numeri. Si chiama "democrazia", o "società di massa", fai tu. Il bottom line è che gli scarsamente allerti sono la maggioranza. Avete voluto la bicicletta? Ora pedalate ...

Seguivo Ballarò fino ad alcuni anni fa, poi mi sono stufato per le ragioni che ben evidenzia Michele. Ormai della RAI non guardo più niente, solo Report, quando lo danno, sempre che GT e BS non lo blocchino definitivamente. Il resto è spazzatura ed, ogni anno, a gennaio, mando giù litiri di bile quando pago il canone per il c.d. "servizio pubblico". Se devo guardare la TV, guardo quella tedesca, che è un vero servizio pubblico. Per seguire le vicende italiane preferisco la stampa ed, ovviamente, NFA :-).

A Michele consiglio di sintonizzarsi almeno una volta all'anno sui programmi presunti "intelligenti" della TV generalista, così non cade nelle sue trappole :-).

Per il resto chiedo che, prima di partecipare ad un programma della TV generalista la cosa venga pubblicizzata adeguatamente coram populo in modo che io possa seguire il programma che altrimenti non guarderei. Che diamine!

Chiedo  a tutti , ma se la televisione fosse come chiedete voi esisterebbe NFA ? L'articolo è ineccepibile pieno di cose vere e di una piccola ingenuità : pensare che in italia sia mai esistita una opposizione vera . Il potere è sempre stato gestito in condominio. Il principio dell'alternanza in italia ha un senso diverso da quello angosassone. L'alternanza vuol dire tanto prima o poi torno li io quindi lascio le poltrone che poi le rioccupo. Mi ricorda il film di toto i 2 colonnelli dove si alternavano inglesi ed italiani alla conquista dello stesso paese . Strategicamente la sinistra ha fatto un errore , ma non oggi .L'errore è stato fatto 20 anni fa quando ha pensato di poter controllare BS e i potentati che rappresenta . In assenza di un programma andava bene il conflitto di interessi che riusciva a radunare tutto il caravan serraglio dell'ulivo. Fino a che anche gli italiani si sono rotti della solita minestra è seppur reale, il conflitto di interessi ha perso il suo appeal. Altro errore strategico è stato non privatizzare la rai quando erano loro al governo .Ingenuamente hanno pensato tanto torniamo e la rioccupiamo .Perfino saddam ( zero in strategia ) ha bruciato i pozzi . Se avessero privatizzato la rai BS sarebbe stato impegnato a combattere sul mercato libero che non ti lascia tanto spazio per cazzeggiare con politici e veline ( che sono poi la stessa cosa ). La sinistra non rincorre BS sul populismo , la sinistra ha creato il populismo ( articolo 18 , cassa integrazione , pensioni a 40 anni , dipendenti statali ) . Quindi non rincorre BS è la sola logica che conosce e la cosa drammatica è che sta perdendo sul suo campo non in quello di BS.

p.s. adesso penso che i finanziamenti pubblici siano più difficili :-)

 

p.s. adesso penso che i finanziamenti pubblici siano più difficili :-)

 

'azzo! Se mi veniva in mente, restavo!

"La sinistra non rincorre BS sul populismo , la sinistra ha creato il populismo ( articolo 18 , cassa integrazione , pensioni a 40 anni , dipendenti statali ) . Quindi non rincorre BS è la sola logica che conosce e la cosa drammatica è che sta perdendo sul suo campo non in quello di BS."

A questo proposito credo non sia casuale che alcuni dei più fidati collaboratori/sostenitori /fiancheggiatori di BS (Bondi, Pecorella, Micchichè, Feltri, Maiolo, Brandirali, Ferrara...) provengano dalla sinistra.

Se avessero privatizzato la rai BS sarebbe stato impegnato a combattere sul mercato libero.

Questa frase mi sembra davvero una banalità. A parte che in tutta Europa esiste la televisione pubblica e normalmente fornisce un ottimo servizio pubblico, ma cosa garantisce che la privatizzazione della Rai porterebbe ad un vero mercato libero e concorrenziale (poi conoscendo gli italiani!)?

Sui dibattiti televisivi ho recentemente osservato un nuovo format proposto alla TV svizzera (quella italiana) che consiste in dibattiti serali brevi (15 minuti) ma tutte le sere, dal lunedi' al venerdi', prima del TG delle 20 (quindi in ora di massimo ascolto. Mentre in Italia passano quiz insulsi, sulla TV svizzera invece si assiste ad un dibattito a due (tesi diverse ma non per forza contrapposte) con solo due ospiti in studio, qualificati, ed un conduttore (veramente preparato) che sa fare le domande giuste. Niente pubblico (che cosa serve se non ad appludire e perdere tempo?). Per me il dibattito migliore è quello che vede due persone competenti - politici e non - incrociare le loro opinioni in un tempo breve (il troppo stroppia) e facendolo ogni sera abbiamo la possibilità in un anno di toccare molti problemi, da quelli locali a quelli generali, ed ovviamente poi di ritornare sul tema. Poi le persone se voglioni interessarsi ulteriorente hanno altri canali (internet)

Per informazioni: http://www1.rsi.ch/Tsi1/welcome.cfm?idChannel=2338&idModule=2349&idSection=6150927&idPage=0&idContext=3#m2349

La trasmissione è disponibile anche il poscast

Un esempio di ieri: http://la1.rsi.ch/contesto/index.cfm?scheda=10026&vid=yes

(sono solo 15 minuti)

FF

 

il format che descrivi e' una versione soft di crossfire che andava su CNN fino a qualche anno fa e che e' stato cancellato nel 2005 (?) dalla CNN per colpa (si dice) di un comico (tal Jon Stewart http://politicalhumor.about.com/library/bljonstewartcrossfire.htm) che era stato invitato come ospite. Due conduttori (di idee opposte) intervistavano a raffica due "esperti" di opionioni opposte. A me piaceva, ma era diventato nel tempo piu' una show di intrattenimento....qualcuno ci aveva provato anche in Italia....senza successo, pare...

PBS ha un format chiamato "to the contrary" in cui ci sono esperti (solo donne) con idee varie che si confrontano in modo educato su un tema. DA quello che so, il conduttore e' molto chiaro sul fatto che non bisogna fare casino....ogni puntata e' registrata e gli eventuali battibecchi inutili vengono cancellati. Mi dicono degli insiders che gli ospiti si autocontrollano bene. Non e' da prime time, ma e' informative per quello che puo' essere la tv americana.....che che se ne dica...

ps ieri ho perso tempo con un film palloso, assaperlo avrei visto ballaro....ma che era PG15?

 

Difatti, appena hanno potuto e con la scusa del digitale, hanno oscurato la TSI in tutta la fascia di confine "altopadana".

Fino a che era possibile avere un'alternativa valida come offerta informativa e, aggiungo io, formativa, trovavi ancora in giro un sacco di gente che, parlando di attualità e cronaca di qualsiasi genere, ti diceva più o meno "ne hanno parlato anche alla tv svizzera".

Dalle nostre parti (sempre fascia "altopadana") i TG della TSI competevano come ascolti con quelli Rai e Mediaset.

Adesso invece paradossalmente ci sono in giro un sacco di parabole, tutti dicono di vedere Sky e gli innumerevoli canali-marmellata digitali, ma quando parli sempre dei suddetti argomenti di attualità, il massimo dell'informazione alternativa è "Striscia la Notizia"

Posso dire la mia? Nel mio piccolo, feci un anno fa una conferenza con alcuni politici. Rimasi scioccato.

Sono un povero studente, e dunque la mia esperienza accademica non è assolutamente paragonabile a quella di Michele, ma quella conferenza fu drammatica.

1) Monologhi lunghissimi da parte dei convenuti che miravano solo a finire con la frase ad effetto per prendere l'applauso. Io mi concentravo per dire cose sensate. Questi si concentravano per dire cose ad effetto. Avendoli accanto a me a parlare vedevo come il loro discorso non terminasse quando l'argomento era stato sviluppato (impossibile, perchè non c'era un argomento, una posizione), bensì quando si riusciva a fare la chiuse da circo.

2) Retorica, retorica, retorica, ma non un argomento concreto. Per dirla popperianamente: tutte le cose dette non erano falsificabili. Se si parla di economia, per esempio, si va con "vogliamo crescita, equità, giustizia, piena occupazione, salari elevati per tutti".

3) In queste discussioni non si cerca di ragionare, di sviluppare idee, di confrontarsi. Si fa solo propaganda.

alla luce della mia piccola esperienza, dico dunque: Michele, non illuderti. Floris non farà mai quel programma che tu speri.

E' nominato dai politici. Se vuole dunque continuare a lavorare, deve fare un programma nel quale il ciarlame abbia non solo tutto lo spazio che vuole ma dove esso appaia anche come un frutto prelibato.

Il fatto che Floris, e tutti i giornalisti italiani, vengono dalla politica credo dica tutto ciò che c'è da dire.

Sono nelle stesse condizioni di Axel Bisignano: non guardo la TV, ma soprattutto quel tipo di programmi che sconfinano con la pornografia, al massimo Report (sempre) e I Cesaroni perchè piacciono alle mie figlie e vogliono che li guardiamo insieme. Per cui se ci avvisavi almeno lo registravo. Adesso per riguadagnare la stima ci metti il link su youtube del tuo intervento da tre minuti.

Beh, dissento (parzialmente) sull'ipotesi redistributiva, anche perchè se non parla di questa di che parla la sinistra ? ma ne parleremo a Firenze (spero), per il resto concordo 101%, non si batte BS sul suo campo, e soprattutto non lo si lascia scegliere il campo.

Attendo il link.

 

neanche io guardo la tv "tradizionale" guardo solo sky tra cui c'e raisat che alle 10 di stamattina fa la replica che sto registrando . Non so se riuscirò a passarlo su youtube ma almeno ci provo. Se magari qualcun altro ci prova aumentano le possibilità di averlo.

seguiranno aggiornamenti

Ehi, siamo nel Duemila, è giunta voce anche in Italia! :D

La Rai ultimamente mette quasi tutto in linea; e comunque nel caso di Ballarò lo fa già da anni.

Link

Ancora non c'è l'ultimissima puntata e il link punta a quella del 21 aprile, ma aspettate un giorno o due e la uploadano.

En passant, l'unica cosa che vale la pena guardare di Ballarò è la copertina di Crozza, e nemmeno sempre per la verità. A volte ci va giù pesante, a volte invece è sciatto.

 

 

 

Ecco, questo mi chiedevo: perché? Che senso ha impostare una trasmissione su un tema di così grande rilevanza come la diseguaglianza economica attorno al populismo de "i ricchi rubano ai poveri"? Per convincere le forze produttive del paese, quel 10-15% senza il quale l'Italia verrebbe davvero giù di brutto, che la sinistra è contro di loro? Che il loro posto è con BS ed il suo populismo peronista, perché a sinistra vogliono tassarti per redistribuire ai "poveri", invece di chiedersi come generare crescita economica? Perché questo, e solo questo, dovrebbe chiedersi l'opposizione in Italia: come si genera crescita economica oggi?

 

Con la dirigenza attuale non sarebbero minimamente credibili, ed i dirigenti non hanno essuna voglia di suicidarsi per la gloria della loro parte.La cosa preoccupante è che non vedo nessuno scalpitare per toglierli di mezzo, nemmeno uno straccio di Tony Blair all'amatriciana, e credo che dipenda in parte dai metodi di selezione delle nuove leve, ma soprattutto dalla cultura dominante: persino tra quel 10-15% spesso è difficile far passare idee liberiste, almeno finchè non sono coinvolti direttamente.

queste dovebbero essere le nuove leve http://www.youtube.com/watch?v=OM1bSWRaXAY

confesso che non sono riuscito ad ascoltare fino alla fine

 

il fatto che ti possano aver invitato dipende forse dall'ascolto dei tuoi interventi su caterpillar (non dalla lettura degli articoli su NfA: sono troppo lunghi, spesso, e in redazione non hanno tempo da perdere...mah). Quindi cercavano, forse, la frasetta sapida da fare da cornice. Da veneto (veneziano) apprezzo molto la ruvida sbrigatività con cui saldi molte questioni, ma da iscritto al PD (lo dico con un misto di imbarazzo e sconforto) mi scontro ogni giorno con compagni/amici (non sappiamo più nemmeno come chiamarci) sul portare al nocciolo le questioni: ordini del giorno vaghi, decisioni nulle e assenza non tanto di critica ma almeno di "confronto"... quindi, cosa ti aspetti? forse sei più di sinistra di quanto pensi credendo nell'intelligenza critica del "popolo" o nella costruzione di un'educazione civica della massa... ma qui, da venezia, vedo ogni giorno i segni non da tanto della decadenza, quanto dell'insensibilità! ormai ci si sente inscanfibili grazie ad una patina di cinismo disperato che ci avvolge, e che abbiamo contribuito a farci avvolgere dai politici, amministratori, insegnanti che abbiamo voluto o che abbiamo lasciato al loro posto! chi si sente leso dalla tua dipartita dalla trasmissione? che rifletterà sui motivi che ti hanno spinto (senza associarti a BS dall'Annunziata)? Personalmente la tua presenza a Ballarò mi era indifferente perché so che i tuoi concetti e ragionamenti non POSSONO essere ridotti ad un intervento in mezzo ai "politici", quindi seguendo i consigli dell'artofwar studio il terreno, analizzo gli armamenti e scelgo le armi "leggere" fornite da siti come NfA per muovermi più veloce e non farmi centrare dai "grossi" leaders.

ps: sto leggendo stan strek e mi sto convincendo che non siamo tanto diversi dal turkmenistan

Lei se ne è andato perché una persona intelligente e che lo può fare, in certe situazioni è logico che se ne vada (dall’Italia come da Ballarò).
Il problema è che noi, non abbastanza intelligenti o che non ce ne possiamo più andare, restiamo qui e ci tocca sorbirci l’Itaglia tutta quanta, incluso Ballarò (e cose ben peggiori).
Per cui le perdoniamo di essersene andato da questo strapaese, ma almeno un paio d’ore in trincea a lanciare qualche granata poteva resisterci. Sei minuti di passaggio in una trasmissione in prima serata sulla RAI sono un’arma che non si deve usare per suicidarsi, accidenti.

Concordo, anche secondo me hai sbagliato. Per due motivi.

Il primo, fondamentale. Me la sono sorbita tutta (!!!!!) aspettando che ti ridessero la parola, non avresti dovuto farmi questo...

Il secondo. Se hai scelto di andare dovevi approfittarne per dire la tua accettando le regole del gioco. Floris ti ha chiesto dove fossero le rendite in Italia. Era forse un'occasione per andarci giù duro, invece sei stato insolitamente morbido. Dopo 2 ore di modello super-fisso credo che anche solo 5 minuti del tuo punto di vista sarebbero potuti esser d'aiuto. E poi scusa, se proprio avevi deciso di andartene, perché non farlo in modo più eclatante, protestando per il bassissimo livello della discussione? Probabilmente ti sarebbe servito per avere più spazio magari in altra sede.

Chi è ancora qui, o ha deciso di rimanere nonostante tutto, credo lo avrebbe apprezzato.

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-78091cee-b3ef-4011-b602-bc51594799f6.html?p=0

io la trasmissione non l'ho vista e mi associo a quelli che "se avessero saputo...". Per il resto: da quello che mi ricordavo io (non vedo una puntata da un paio d'anni però), a Ballarò agli economisti fanno fare uno specchiettino di 2 minuti il cui obiettivo sembra essere quello di alfabetizzare il popolo tramite un botta e risposta "tecnico" con Floris; non partecipano per niente al dibattito e, se nell'intervento riescono a dire qualcosa di non troppo accomodante, il tremonti di turno li insulta.

 

Scusate, ma ero via e non ho seguito la vicenda. A che punto della trasmissione Michele se ne è andato? Si vede oppure semplicemente è stato ignorato?

Hai fatto male ad andar via.

Primo, quando si prende un impegno si va fino in fondo. Al limite si rifiutano gli inviti successivi.

Secondo, per rispetto verso chi ha guardato la trasmissione appositamente per ascoltarti.

Permettimi di non condividere.

Primo: quando entro in un accordo io faccio sempre la mia parte, finché l'altro fa la sua. Quando la viola, attendo un po', cerco di segnalare che la sta violando, poi lascio stare. Porgere l'altra guancia non è mai stato il mio forte. Tieni anche conto che, con il passare del tempo, io davo sempre meno probabilità al fatto che mi ridesse la parola e con lo studio di Roma era impossibile comunicare per verificare (ho tentato, credimi).

Secondo: nessuno rientra in questa categoria, salvo i familiari più stretti che l'avevano saputo parlando con me. Dubito che i due minuti della mia risposta al ventesimo minuto abbiano tenuto le masse inchiodate al video nella trepida attesa d'una riapparizione, non ti pare? :-)

L'unica motivazione per rimanere era di tipo pubblicitario (magari per cercare di menzionare nFA, se ne avevo l'occasione) o per fare una piazzata spiegando perché il tutto era cosa poco seria e di scarsa utilità sociale (ne ho avuto la tentazione: non escludo che l'avrei fatto se mi avesse dato la parola nei cinque minuti precedenti alla mia uscita dallo studio ... avrei ripetuto i concetti espressi in questo post, però più in fretta e con parole più taglienti) ... sarebbe servito? Forse, ma poi ho pensato che non avevo nessuna voglia di stare lì ad incazzarmi e litigare in diretta. A che pro? L'unica maniera per evitare l'incazzatura era andarmene in totale silenzio, cercando di pensare ad altro. Cosa che ho fatto. Il post l'ho poi scritto varie ore dopo, tra l'aeroporto e l'arrivo a casa.

doveva restare o doveva anarsene . E' assolutamente ininfluente ,Michele era un pesce fuor d' acqua , un professore alle elementari con una platea di cinni , dentro e fuori dalla tele . Chi guarda ballarò , report, santoro, si illude di poter approfondire o di poter capire sistemi complessi attraverso programmi che sono populisti e superficiali ( del resto se fossero di approfondimento non li guarderebbero ) . Un po come chi , prendendo la patente del computer si illude si  saperne di computer . Sicuro NFA fa molto di più dal blog che in televisione

 

p.s.   per nostalgici del genere

<em>Should I stay or should I go<em>

per inciso, non ho capito se il succo del messaggio di michele a cui dibbiamo rispondere sia:

a) ha fatto bene ... ha fatto male
b) un altro messaggio è possibile

Sul secondo ho già dato le coordinate di una realtà a pochi km da milano ed in italico vernacolo.
Una volta la TSI la vedevano fino a Roma, tramite una catena di ripetitori.
Poi SB li fece sparire, per far aparire le sua TV di nani e ballerine, tette e leccaculi.
Chi ci abbia guadagnato e chi ci abbia perso lo sappiamo, anche senza essere economisti.

Sul primo aspetto, se interessa, per me ha fatto bene.

FF

 

"Sul secondo ho già dato le coordinate di una realtà a pochi km da milano ed in italico vernacolo."

In effetti quella TV é incommensurabilmente migliore delle schifezze nostrane. Però per vederla é necessario avere parabola decoder e scheda d'accesso al costo modesto di 60 Fr.Sv. l'anno. Però te la danno solo se sei uno svizzero all'estero. Infatti così scrivono nelle condizioni di contratto qui

"Al di fuori della Svizzera la scheda Sat Access può essere rilasciata soltanto ai cittadini svizzeri residenti all’estero."

O cambi paese o cittadinanza, altrimenti nisba.

A mio avviso c'e' bisogno che le idee di NFA circolino anche in altri contesti e con altri mezzi. Se si vuole veramente "incidere" sulla formazione delle idee dell'italiano medio bisogna accettare la sfida dei mezzi di comunicazione di massa (e non pretendere di trasformali). Sarebbe bastata una delle tante battute molto efficaci del prof. Boldrin gia scritte sul blog per scatenare la curiosita' di qualche tele-spettatore a digitare su google il suo nome e, quindi, scoprire NFA. Su una trasmissione di circa 3,5 milioni di spettatori, anche l'1% di incuriositi puo' portare a 35,000 nuovi potenziali lettori.

io credo sia vero il contrario la televisione si interessa di NFA perchè esiste il blog

Ogni martedì sera devo, purtroppo, subire Ballarò perchè mio marito dice che bisogna sentirli parlare per sapere fino a che punto arrivano. Ma ieri sera a Milano (io abito in provincia) c'era il diluvio, non si poteva andare al parco a portare il nostro Tato ed io avevo l'ultimo dvd di 007, prestatomi da una mia amica. Ero felice! Ma prima si gira su Ballarò e chi vediamo? lui il mitico Michele che ho avuto il piacere di conoscere l'anno scorso a Firenze. Tutti fermi, assolutissimamente si deve sentire Michele. Ero felice! Mi sono però chiesta, ma cosa ci fa un Michele Boldrin a Ballarò? Boh ? ma ero felice sia di vederti sia di sentirti parlare, anche se io non sono un'addetta ai lavori, sono solo una mamma ed una moglie e capisco poco di economia, però mi piace leggere NFA.  Ed invece ...improvvisamente...., dopo essermi seduta sul divano, ...salta la corrente e torna dopo quasi due ore...dico due ore. E quando finalmente riappare Ballarò, per aspettare Michele, perchè non sapevo se avevi o meno parlato, mi sono sciroppata Dilib & C. Ti prego la prossima volta tu ci avvisi sul sito ed io avviso l'enel che non faccia scherzi, altrimenti me lo faccio registrare da chi ha la corrente. Grazie lo stesso! Ciao Patrizia

Cazzarò, si io quella trasmissione la chiamo così, tra me e me e anche davanti a chi mi dice che quella sarebbe la trasmissione intelligente: infatti, per me quella è solo Cazzarò.

Non ho visto la trasmissione perchè la evito come la peste, ma non ero neppure a casa mia.

Sull'organizzazione della trasmissione dico questo.

Pubblico. Il pubblico, la ggente, è fatto per metà da sgherri applaudenti portati in studio dai politici  (vedere tutta la mimica facciale degli ospiti stessi, a metà tra Totò (quando sono ridicoli) e Lombroso (quando annuiscono alle cazzate di politici con pendenze penali e vertebrali, visto che stanno a schiena piegata da una vita); l'altra metà della sala è composto poi da ragazzini dei primi anni di università della Roma bene, magari meridionali e magari studenti della Luiss, che vedono la politica come fine supremo, non per proclamare il Soviet coumunista, ma per far vedere ai genitori, in gran parte meridionali, che i loro figli sono davvero nel parterre che conta. In Italia conta la politica, perchè siamo statalisti, ancor più in meridione, e dunque avere la politica vicino, fisicamente o iconicamente, è già un segno di potere. Quando stavo in Luiss, c'erano alcuni professori, che non ho conosciuto, e che avevano i biglietti per quella trasmissione... o così mi è stato detto.

La regia sembra che si svegli solo al primo accenno di polemichetta. Hanno fatto storia batracomiomachie quali: Tremonti-D'Alema; Berlusconi-Rutelli; D'alema-Cicchitto e così via. Il fine principale di tutta la baracca sembra forzare gli ospiti a tirare giù la prima cazzata che possa essere letta in chiave politicista per ottenere un lancio di agenzia corrispondente che lasci intuire che davvero nella trasmissione si dicono cose che contano. In realtà la trasmissione è cazzeggio stile Transatlantico del Parlamento: solo che in questo caso è come se noi fossimo nei divanetti e giornalisti e politici si facessero, a turno, la toletta.

Infatti, le presenze in trasmissione sembrano la caricatura barocca del già noto manuale Cencelli, ovvero una lottizzazione dei posti che non fa giustizia al tempo. Perchè la trasmissione è così: per dare visibilità politica ai vari capibastone, si elide la discussione sui fatti. Se il fine fosse fare informazione, ragionevomente, non sarebbe possibile invitare tutta quella gente. I cosiddetti esperti, quanti minuti parlano? Pochissimi? Quanti minuti parlano gli ospiti? E' evidente che è una cerimonia con altri fini, con altri obbiettivi. Tutta quella gente, i politici intendo, è invitata perchè c'è una geometria di potere che vive di una visibilità che non c'entra nulla con l'argomentazione. Io direi che è uno spazio in cui ogni politico, fatte salve le battutine-smerdatine che si scambiano ad uso del popolo, che a questo punto farebbe meglio ad andare allo stadio se cerca il derby, sostanzialmente parla al suo elettorato.

Aggiungo che si dice pure che Floris decida gli ospiti in combutta con le segreterie di partito. Insomma, Michele hai fatto bene, anzi non ci dovevi proprio andare, se posso.

 

 

Siamo davvero sicuri che la "sinistra" sia in grado di fare discorsi "pacati e costruttivi"?

Siamo davvero sicuri che Floris saprebbe proporre una trasmissione di livello "più elevato"?

Siamo davvero sicuri che una trasmissione siffatta avrebbe un seguito nel nostro paese?

Sarà tutta questa pioggia fuori stagione, sarà che ci sono le semifinali di Champions e non c'è il Milan ma mi sto convincendo che, se la situazione italiana è quella che è, cio è dovuto al fatto che la maggioranza degli Italiani...è quello che è.

Siamo un paese di vecchi, con una scolarità media abbastanza bassa, magarì non razzista ma neanche cosmopolita (in molti casi la "seconda lingua" parlata è l'italiano) e gli eredi della geniale classe imprenditoriale, che ci ha dato il boom economico e prodotti rinomati a livello mondiale, vaneggia di dazi doganali per proteggere il prodotto italico.

Michele pensi veramente che ci fossero tanti disposti ad ascoltare cose che non vogliono sentirsi dire ?

caro Michele (e a proposito: cari tutti), hai fatto bene ad alzarti e andartene prima del tempo, dal mio modesto punto di vista. anch'io stimo Floris avendolo conosciuto prima del suo successo, ma il format che pratica è quello che è, tutto basato sul confronto tra politici  in studio - quasi sempre gli stessi - e in ogni caso il collegamento dall'esterno è SEMPRE esposto al rischio di mero post stamp. L'unica maniera che io conosca  per economisti seri ed esterni al grande gioco di avere qualche possibilità degna di dire ogni tanto qualcosa di sensato potendolo argomentare, in una delle non molte trasmissioni del sistema televisivo italiano, è quello italianisismo di "farsi amico" un conduttore (come  capita ad alcuni amici della voce.info con GadLerner, per dirne una). Altrimenti, ciccia: la scusa di dover evitare "cose tecniche" è sempre in agguato, per evitare considerazioni non mainstream e funzionali al giochetto politico. In radio, al contrario, tanto su radiorai che su radio24, molti spazi dignitosi esistono invce, grazie a conduttori sufficientemente preparati, rispettosi ed equilibrati. Inviterei tutti a NON pensare  che comunque nemmeno un giornalista sappia fare il suo mestiere in maniera accettabile. Non parlo affatto di me, a cui è stata appioppata l'identità tremontista (so che anche Michele lo pensa) solo per farmi fuori sia dalla stampa più becera di destra (a Libero pagavo pegno per fare ogni giorno un giornale mio e autonomo), che per oppormi un muro in qualunque altro giornale (il giro dei direttori Corriere-Sole ha come unico decisore Banca Intesa) e tanto meno in tv, dunque penso che dovrò cambiare mestiere. parlo invece di colleghi che ci provano, anche se in tv oggi sono schiacciati sia dalla destra che dalla sinistra. pensate a mentana, qualunque cosa ne pensiate, semplicemente "cancellato" dopo 17 anni di tv, come fosse mai esistito. Il mio appello resta comunque a tentare di farvi sentire sui media italiani, perché del vostro (nostro, s enon vi urtica) punto di vista c'è bisogno come il pane, e purtroppo di direttori bravi come Anselmi che diano spazio a Bisin sono eccezioni, e di sicuro infatti le cacciano dalla Stampa (anche se spero in Calabresi).   

 

 

Il mio appello resta comunque a tentare di farvi sentire sui media italiani, perché del vostro (nostro, se non vi urtica) punto di vista c'è bisogno come il pane,

 

pensi* che sia utile anche in un contesto come quello descritto da Michele?

Intendo dire: un conto è avere lo spazio per argomentare con premesse e conclusioni, un conto dover esporre concetti in "due secondi" con chi ti urla sopra e spara dati ad minchiam.

Oltretutto si tratta di concetti che il pubblico televisivo non è abituato a sentire e che, quindi, richiedono tempi di metabolizzazione più lunghi (almeno credo).

Non ritieni che possa rivelarsi controproducente per le idee che si vogliono diffondere ?  

 

*qui usano tutti il "tu" all'americana, a me piace (e facilita i congiuntivi).Non è per mancanza di rispetto.

 

Ore 20 italiane. Dico la mia e poi vado a giocare a basket.

E se creassimo un giornale gratuito del tipo MILANOCITY, Leggo, insomma quel genere là, con quel tipo di distribuzione, ma solo settimanale ? Quattro facciate e via ?

Le fonti di finanziamento potrebbero essere varie (compreso il famigerato contributo pubblico, ma penso che dopo "la caduta di linea" di Michele sarà più difficile-).), sia pubblicitarie (in genere ci si affida a un'agenzia che garantisca un minimo, in cambio tu garantisci una certa diffusione), sia "istituzionali" di associazioni o enti.

Lo chiamiamo: "Il liberista liberato" e i redattori di NFA  e altri liberisti ci scrivono sopra. Per par condicio proporrei pure un keynesiano (o primm' ammore nun se scorda maie). Scommetto che facciamo più tiratura dli "Libero"...

Oscar, perdonami il mezzo un po' troppo pubblico ed eterodosso ma ho perso la tua e-mail e volevo contattarti. Puoi scrivermi a editors@noisefromamerika.org? Grazie

 

Un manager risponde al consiglio di amministrazione , il CDA risponde ai soci , una azienda risponde al mercato e ai suoi clienti etc...... I giornalisti sembra che non debbano rispondere a nessuno (lettori compresi) . Ci sono stati amministratori delegati che sono stati mandati via dopo 17 anni ma Santoro non li ha invitati . Mentana ha fatto la sua scelta ( per altro molto da bella figa ) e affronterà le sue conseguenze (con un discreto parachute).  Voglio spiegare il concetto di bella figa: Mediaset aveva coperto l'evento con fede e rete4 . Dal punto di vista di mediaset la copertura dell'evento era stasa garantita , mediaset che paga lo stipendio di fede e di mentana.Se mentana fosse stato un giornalista serio, avrebbe fatto una trasmissione seria, qualche giorno dopo dove affrontare il problema con degli approfondimenti  . Invece lui voleva cavalcare l'onda emozionale per una questione di share.

P.s. Su radio24 c'e' Ferrara non Mentana

Capisco che bisogni essere vaccinati alla TV locale per sopportare 2 ore di sbraiti di Alemanno (o di La Russa o di altro urlatore, fa lo stesso).

Però, per gli stessi motivi che descrivi alla fine dell'articolo, abbiamo bisogno di disontossicarci con ragionamenti pacati e di strumenti per comprendere (anche in televisione, si): e se non viene anche (o forse soprattutto) da te ed esperienze come NfA, quanti altri litri di vaccino saremmo costretti ad auto-inocularci?

 

Caro Michele, capisco la tua delusione, pero' se non ci provi tu (dico a te ma è valido per qualsiasi altro redattore di NFA) ad alzare il livello di certe discussioni, chi lo farà?

Altro punto: hai pensato di mandare un link a questo post alla redazione di Ballaro'?

 

hai pensato di mandare un link a questo post alla redazione di Ballarò?

 

Certo, fatto immediatamente. Spiegato per filo e per segno le ragioni della mia scelta, suggerito di dare un'occhiata a questo post ed al dibattito per una riflessione che può essere utile anche a loro e data persino la mia disponibilità futura purché in condizioni meno, come dire, gravose ...

Al momento nessuna risposta ...

Michele,

qui in famiglia avevamo subdorato che non fosse proprio "caduta la linea", conoscendoti... la prima ad avere avuto l'intuizione è stata Francesca < 18 (incredibile!) Il raziocinio e la logica hanno fatto il resto. Ti vogliamo sempre bene uguale, anche se ci hai fatto rimanere in balìa degli sproloqui di politici policromatici per ben due ore e non è stato facile resistere, credimi. Alemanno è stato senz'altro il più sgradevole, e per quanto riguarda gli altri: solo slogan e retorica, nulla di interessante: nessun'onda ha mosso lo stagno. :-*

 

una curiosità: a quanto ammonta il gettone di presenza ?

(un'ora e mezza con la segretaria + due ore di attesa + 3 minuti di intervento)

 

a me sembra assurdo dare a Floris le risposte in anticipo. Lui prepara la scaletta e "USA" le consulenze scientifiche per "dimostrare" le sue tesi (i suoi messaggi) e lanciare i servizi ...

servizi che dovrebbero dare l'argomento alla discussione ...

molte volte mi stupisce come (nonostante la diretta) riesce ad avere esattamente la risposta che ha previsto (ad essere bravo è bravo ... non si cresce alla scuola CGIL per caso :-)

anch'io mi aspettavo una risposta alla domanda:

"ci fa alcuni esempi di parassitismo monopolista in italia ? "

... alla fine della puntata, epocale, è stato l'applauso che Alemanno ha rivolto a Diliberto !

condivido in pieno che ...

"che un altro messaggio è possibile ed un'altra maniera di fare informazione televisiva è possibile."

 ... sicuramente, non è un problema di budget :-) -

... è solo un problema di censura e/o propaganda !

 

una curiosità: a quanto ammonta il gettone di presenza ?

(un'ora e mezza con la segretaria + due ore di attesa + 3 minuti di intervento)

 

Zero, che è anche una delle ragioni per cui me ne sono andato: avevo fatto i salti mortali per spostare  un appuntamento di lavoro ed avevo poco tempo, prima dell'aereo, per salutare un caro amico.

 

anch'io mi aspettavo una risposta alla domanda:

"ci fa alcuni esempi di parassitismo monopolista in italia ? "

 

Non l'ho nemmeno sentita! L'audio faceva schifo, e NON vedevo la TV, lo schermo che avevo davanti ripeteva la mia immagine, mentre l'altra TV dava ... un canale USA di notizie economiche. Dovevo indovinare chi stava parlando ed a chi si rivolgeva dai toni, che arrivavano coperti da un notevole brusio. Davvero mi ha chiesto questo? Non sto scherzando ...

Voglio esprimere un pacato rimprovero e suscitare un barlume di speranza.

Per prima cosa dovresti accettare la realtà: la sinistra italiana è quella che descrivi e non quella che desideri. Si sono formati sul "salario variabile indipendente" ed ora sono a "anche i ricchi piangano". Il motivo per cui BS vince e rivince è molto semplicemente perchè i suoi avversari sono peggio di lui, nonostate alcuni (D'Alema, Franceschini e in un certo senso Veltroni) siano in politica ormai da due generazioni. Le "forze produttive del paese" non sono entusiate di BS, ma non hanno alternativa perchè per la sinistra erano "i padroni" e ora sono "gli evasori".

La mia speranza è che alla fine BS riuscirà a operare un cambiamento nella sinistra italiana; almeno la guarirà dal male dello statalismo. Se la carriera politica di BS durerà abbastanza a lungo, con un po' di fortuna, ogni volta che pronunceranno la parola "stato" gli apparirà il gigno di BS. Una quindicina d'anni sono passati dalla "discesa in campo" di BS; un'altra quindicina potrebbe bastare.

 

Il motivo per cui BS vince e rivince è molto semplicemente perchè i suoi avversari sono peggio di lui, nonostate alcuni (D'Alema, Franceschini e in un certo senso Veltroni) siano in politica ormai da due generazioni.

 

No, è falso. BS vince perchè è il peggiore di tutti. Moneta cattiva scaccia moneta meno cattiva (non direi buona certo). Non vale per tutto?

Le "forze produttive del paese" non sono entusiate di BS, ma non hanno alternativa perchè per la sinistra erano "i padroni" e ora sono "gli evasori".

Davvero? lo farei pure io. Però l'alternativa che scelgono è esattamente quella opposta e speculare e cioè quella dei condoni, delle depenalizzazioni, dei furbi e delle giustificazioni all'evasione. Non sono certo degli eroi.

La mia speranza è che alla fine BS riuscirà a operare un cambiamento nella sinistra italiana; almeno la guarirà dal male dello statalismo. Se la carriera politica di BS durerà abbastanza a lungo, con un po' di fortuna, ogni volta che pronunceranno la parola "stato" gli apparirà il gigno di BS. Una quindicina d'anni sono passati dalla "discesa in campo" di BS; un'altra quindicina potrebbe bastare.

E anche qui io rido a crepa pelle. Possibile che ci sia ancora gente che identifichi BS con liberalismo e liberismo? Per quanto riguarda le libertà individuali lui se ne infischia altamente e si appiattisce giorno e notte sulle posizioni del Papa (Sacconi che minaccia la clinica di Englaro...). Per il resto tende solitamente a difendere unicamente la possibilità di rubare dei colletti bianchi (i suoi dipendenti più che altro) con legge preparate allo scopo (proprio come negli USA eh! c'è gente che definirebbe la legislazione usa sul falso in bilancio, se mai fosse proposta in italia - la destra non è in grado di farlo perchè ha orrore innato di queste cosacce - come stalinista e liberticida) . A concorrenza e libertà di impresa in un mercato ben regolato lui preferisce le protezioni politiche (è il suo dna, è la sua storia italiana) e la totale occupazione del pubblico da parte dell'interesse privato (il suo). L'esempio Alitalia poi è TERRIFICANTE. Montanelli l'aveva capito, ed infatti parlava di feccia che risaliva il pozzo. Non sentite l'odore di merda tutto intorno a voi?

"Il motivo per cui BS vince e rivince è molto semplicemente perchè i suoi avversari sono peggio di lui, nonostate alcuni (D'Alema, Franceschini e in un certo senso Veltroni) siano in politica ormai da due generazioni. Le "forze produttive del paese" non sono entusiate di BS, ma non hanno alternativa perchè per la sinistra erano "i padroni" e ora sono "gli evasori"."

 

Prima di prendersela solo con SB e i suoi avversari é bene meditare su quanto scriveva Ernesto Rossi

"Molte delle responsabilità che solitamente vengono attribuite alla classe politica vanno fatte risalire all’oligarchia industriale, così come la responsabilità delle ingiurie e delle bestemmie gridate da un pappagallo ricade sul proprietario che lo ha ammaestrato". 

 

La seconda moglie di BS si chiama Miriam Bartolini. Quando faceva l'attrice usava il nome d'arte di Veronica Lario.

Ma ora che ha smesso di fare l'attrice, perchè usa ancora il nome d'arte? Mi viene il dubbio che faccia ancora l'attrice...

 

Quale infernale diavolo fa pensare a costoro - anche agli intelligenti fra costoro come son certo Floris sia mentre dubito che altri lo siano - che BS si batte a botte di emozioni e non di ragionamenti pacati?

 

Prendo spunto per citare da "La forza del destino" di C.Duggan (p.274) alcune opinioni di F. De Sanctis:

 

Nella loro analisi dello scivolamento dell'Italia nella decadenza durante il Rinascimento, FDS e altri commentatori avevano attirato l'attenzione sugli effetti corrosivi dell'umanesimo letterario, con la sua accentuazione dello stile a scapito della sostanza e dell'artificio a scapito della verita'.
[...]
Per dirla con FDS, la coltivazione della retorica era sfociata in una scissione del pensiero dall'azione producento "quell'altro dire ed altro fare, quel pensare che non e' sentire, quel sentire che non e' fare, che e' stato per lungo tempo il carattere e la vergogna della razza italiana".

 

La sinistra - come il resto della societa' italiana - e' ancora oggi intrappolata nelle tradizione storica consolidata della cultura italiana, che privilegia la forma sulla sostanza e la retorica sul razionalismo scientifico ed empirico. Quei difetti ben percepiti 150 anni fa da FDS sono ancora dominanti.

Vorrei fare qualche "pacato ragionamento" in merito alle considerazioni svolte da Michele Boldrin nell'articolo. Innanzitutto non mi risulta ( ed è facile dimostrarlo) che il principale partito di opposizione a BS sostenga una tesi così banale come il "prendere ai ricchi per dare ai poveri".

In tutte le dichiarazioni dei dirigenti del PD, infatti, si fa riferimento proprio all'idea che Bodrin propone nel suo articolo, cioè che la povertà si vince producendo crescita, producendo, innovando (vedansi le dichiarazioni di Bersani, Rossi, Fassino, Franceschini ...).

La tesi banal-populista che richiama idee di lotta fra ricchi e poveri per la spartizione della ricchezza è piuttosto un tema cavalcato dai vari partitini della sinistra detta "radicale" ma che andrebbe più opportunamente definita "conservatrice", come quella di Diliberto, Ferrero etc etc.. (ricordate la polemica che proprio il PD sollevò contro un manifesto di Rifondazione comunista che recitava "anche i ricchi piangano" ? )

Pertanto mi sembra un'ingiusta forzatura far passare la linea di quei minuscoli partitini come quella dominante per tutta l'opposizione.

Il fatto poi che la linea del PD non riesca ad emergere con chiarezza è un problema vero , e dipende, a mio avviso, da diversi fattori: innanzitutto per mancanza di unità delle componenti del PD, che, consumando gran parte delle loro energie in una cieca lotta intestina, non hanno la forza di portare i propri messaggi fra gli italiani.

Per quanto riguarda il modo di affrontare BS (suo stesso terreno vs ragionamenti logici) sollevo un paradosso : ma un certo Di Pietro non imputa proprio al PD di essere troppo pacato e "ragionevole" nei confronti di BS, tanto da affermare che con un personaggio del genere "non basta giocare di fioretto, occorre la sciabola"?

Chiedo lumi a riguardo.

Grazie.

Guarda, forse è vero quello che dici ma mi piacerebbe averne evidenza. Nel caso specifico mio, a rappresentare il PD c'era un tale Sassoli, che mi dicono essere un giornalista televisivo. Le cose che ha detto, verificabili dalla registrazione, erano solo verbalmente e retoricamente meno ridicole di quelle di Diliberto, ma la sostanza era la stessa: populismo e richieste di redistribuzione.

Se non sbaglio il signore che ha rilanciato l'idea del "tassiamo i ricchi per superare l'emergenza" in questa fare politica è Franceschini, e l'ha fatto subito dopo esser diventato segretario del PD. Quella è la linea pubblica di quel partito.

Potrei continuare con gli esempi (per esempio, cosa chiede la CGIL?) ma chiedo invece a te di indicarmi dove e quando l'attuale dirigenza del PD abbia fatto un discorso serio di sviluppo economico indicando le riforme appropriate. Sarei veramente curioso di vederlo. Non in documenti segreti, in proposte pubbliche, atti politici, comizi e cose del genere.

Credo francamente, e vi capisco, che siate disperatamente attaccati ad un sogno, perché davanti all'incubo del peronismo berlusconiano il sogno vi dà un minimo di ristoro. Il sogno è che questo gruppo dirigente del PD vuole il "liberismo di sinistra" che Alesina e Giavazzi pensano esista. Non esiste. Il "liberismo di sinistra" (quando "sinistra" viene interpretata nel suo significato storico concreto, ossia dei politici di sinistra in Italia e delle ideologie, valori ed interessi che li muovono) è un OSSIMORO. Molto più ossimoro di "dibattito televisivo serio" su cui ironizza, forse giustamente, Sandro.

Io vi invito, amichevolmente, a svegliarvi e ad abbandonare il sogno. Ridefinite "sinistra" come "anti-peronismo" o anche solo "opposizione al clerico-fascismo" emergente. Cacciate l'intero gruppo dirigente del PD a pedate e provate ad elaborare una politica di sviluppo e crescita. Allora, forse, c'è qualche speranza che il liberismo diventi di "sinistra", ma solo in senso relativo. Poiché il peronismo ha deciso di chiamarsi "di destra", l'anti peronismo diventerà di "sinistra" per ragioni geometriche.

 

purtroppo michele si stanno preparando per le elezioni europee per cui l'ultima cosa che ti devi aspettare e' un dibattito serio.

Mi sembra che la posizione di Michele (e di NFA nel suo complesso) sia, come si diceva un tempo, irrimediabilmente illuministica. Gli italiani non vogliono il liberismo - casomai vogliono essere lasciati liberi di fare i propri comodi, salvo poi essere aiutati dalla stato in caso di difficoltà. Quindi nessun partito politico potrà mai avere un programma coerentemente liberista - al massimo potrà fare qualche riforma parziale per colpire una lobby notoriamente favorevole alla parte politica avversa (p.es. i taxisti per Bersani). Bisogna accontentarsi o emigrare...

Piuttosto una domanda a voi "americani": cosa avreste detto, un anno fa, ad una persona che vi  avesse raccontato che il  presidente USA aveva pubblicamente  ordinato ad una grande ditta USA di farsi comperare da una ditta italiana (italiana!!) entro 30 giorni? "Quanti whisky hai bevuto stasera?"  

Sono rimasto a vedere un noiosissimo ballarò solo per risentire Michele. Ho spento quando è stato chiaro che non avrebbe più parlato. E' certamente difficile intervenire ragionevolmente in questi contesti. Tuttavia devo dire che in un brevissimo frammento di "otto e mezzo" che mi è capitato di sentire qualche giorno fa, ho sentito Oscar Giannino replicare molto efficacemente con una battuta ad un politico minore (di cui non ricordo il nome) che propugnava una generale diminuzione dei consumi (a partire dall'inutile dentifricio) per ridistribuire meglio la ricchezza. Qualche anno fa in una trasmissione di ballarò che ho seguito per ragioni "famigliari" (mia moglie aveva dovuto velocemente sostituire l'esperta dell'Istituto di Sanità, sua ex allieva, cui era stato proibito di intervenire) ho assistito al balbettio irritato di Alemanno di fronte a dati oggettivi chiari e inopugnabili sugli effetti della legislazione sull'aborto in Italia.  Insomma le cose difficili non sono sempre impossibili. C'è però un pericolo: quello di imitare, per "bucare il video", i politici. E' un pericolo che talvolta sfiora gli interventi di Tito Boeri, che si vede spesso a ballarò.