E anche chi ha la possibilità di documentarsi, come una giornalista di Repubblica, scrive che la Tour Eiffel è stata presentata l'anno prima di tale Expo (nel 1899), mentre in realtà è del 1889, ossia cento anni dopo la rivoluzione francese. La questione comunque è un'altra. Posto che sia auspicabile che ognuno possieda un buon bagaglio di cultura generale, siamo sicuri che per fare il medico si debba sapere dove si è tenuto l'Expo del 1900 (o per gli aspiranti dei prossimi anni, l'Expo del 2015...)? A quanti bravi medici stiamo rinunciando grazie a questo meccanismo di selezione? La questione sembra particolarmente rilevante, visto che i risultati migliori si sono avuti in logica, biologia e matematica, mentre su cultura generale i risultati sono stati pessimi.
Facciamo un esempio. Assumiamo che la probabilità di superare il test sia data, per il singolo studente, da due caratteristiche individuali: a) conoscenze scientifiche (che chiameremo logica, matematica, chimica, fisica, biologia) e b) da pura fortuna (che possiamo chiamare cultura generale). Assumiamo che il 50% della popolazione di candidati possieda la caratteristica a) e anche che il 50% possieda la caratteristica b). Abbiamo dunque che
- Possiede conoscenze scientifiche = 50% della popolazione
- Non possiede conoscenze scientifiche = 50% della popolazione
- Possiede cultura generale = 50% della popolazione
- Non possiede cultura generale = 50% della popolazione
Se assumiamo anche che le due caratteristiche siano non-correlate avremo quattro gruppi
- Possiede conoscenze scientifiche e di cultura generale = 25% della popolazione
- Possiede conoscenze scientifiche ma non di cultura generale = 25% della popolazione
- Possiede cultura generale ma non conoscenze scientifiche = 25% della popolazione
- Non possiede ne conoscenze scientifiche ne di cultura generale = 25% della popolazione
Se i pesi di conoscenze scientifiche e cultura generale fossero identici nel test d'ingresso, dovremmo aspettarci che tutti i componenti del gruppo 1 passino il test. E questo è quello che vogliamo. Se questo gruppo però fosse poco numeroso rispetto ai potenziali medici desiderati, avremmo bisogno che più persone passino il test. Se l'asticella (il voto richiesto per superare il test) fosse troppo alta, nessuno dei gruppi 2, 3 e 4 passerebbe il test (quelli del 4 perché non sanno niente, quelli del 2 e del 3 perché falliscono in una delle due parti).
Abbassando l'asticella dobbiamo aspettarci che passeranno il test in proporzioni simili persone del gruppo 2 e del gruppo 3. Se il numero chiuso è più piccolo del 75% della popolazione, queste proporzioni saranno minori del 25% della popolazione per ciascun gruppo.
Assumendo che tutti coloro che vengono ammessi arrivino alla laurea, avremo dunque medici (che arrivano dal gruppo 3), che non hanno conoscenze scientifiche, ma che ci potranno dire che forse non è una grande idea raccontare in giro che ci piacerebbe vivere nel 1942. E non avremo medici (che sarebbero arrivati dal gruppo 2), che probabilmente ci direbbero che Gustave Eiffel dovrebbe costruire anche il ponte sullo stretto di Messina, ma che forse ci opererebbero al femore giusto. Io personalmente preferirei essere curato da un medico di quest'ultima categoria (anche perché potrei dirglielo io, che Gustave Eiffel se n'è andato da un po' e che il ponte probabilmente non si fa...).
Ovviamente le distribuzioni di probabilità che ho assunto sopra sono estreme, sia per la loro simmetria, sia perché è probabile che conoscenze scientifiche e di cultura generale siano correlate. E ovviamente non è detto che una persona che possiede conoscenze scientifiche diventi un bravo medico. Altre caratteristiche restano particolarmente rilevanti per tale professione, e si sta iniziando a tenerne conto. Altrimenti poi uno si accorge troppo tardi che il medico non lo vuol fare e intraprende altre carriere.
Resta il fatto che, allo stato attuale, il test di ingresso premia conoscenze del tutto inutili per la professione di medico, a (parziale) discapito delle conoscenze veramente necessarie, escludendo di fatto candidati adatti a tale professione. Il reale numero di medici potenzialmente bravi a cui rinunciamo a favore di medici potenzialmente scarsi è questione che andrebbe investigata con buoni dati e metodologie econometriche.
come per la domanda sul gusto della grattachecca della sora maria, la domanda sull'esposizione del 1900 non è indicativa del livello di cultura generale, né di memoria, né di street smartness (tanto meno di book smartness), né di abilità (spaziale, verbale o quantitativa). Quella domanda è indicativa invece di chi tali domande le scrive e le inserisce nel test di ammissione.