Riflessioni sulla stampa italiana

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In poche settimana le direzioni di stampa quotidiana e di telegiornali vari sono state ri-ordinate. Cosa significa?

Sono saltati il direttore del Corriere, della Stampa, del Sole 24 Ore. È saltato il direttore di Matrix e i soliti attacchi a Santoro hanno ripreso con più violenza del solito. È senz'altro successo altro, che ho perso o non ricordo.

Come alcuni dei lettori sanno, da qualche tempo collaboro con la Stampa. I miei rapporti col giornale sono avvenuti in via esclusiva attraverso il direttore, Giulio Anselmi. Anselmi ha sempre mostrato totale rispetto per quello che ho scritto. So che più volte mi ha difeso da telefonate da Roma - ma non mi ha mai detto di averlo fatto. Anche per questo gli sono molto grato. Nonostante la cortina di protezione eretta dal direttore, da alcuni mesi avevo la sensazione che il giornale fosse assediato. Anselmi ha oggi firmato un saluto ai lettori in cui mi pare confermi questa sensazione, notando esplicitamente " inopportune minacce contro i giornali e i giornalisti".

Molti hanno pensato che questi avvicendamenti alle direzioni di giornali e telegiornali segnassero l'arroganza di Berlusconi e del suo governo, che così si liberasse di giornalisti non allineati. Ne abbiamo parlato e discusso anche qui. Questa spiegazione è ovviamente coerente col fatto che Mieli al Corriere e Anselmi alla Stampa (e forse anche Mentana a Matrix) abbiano esplicitamente preso posizione per la sinistra e abbiano guardato con interesse alla nascita del PD. Ma questa spiegazione contrasta con le nuove nomine:

  1. De Bortoli, nuovo direttore del Corriere, non è certo noto per essere uomo di destra ed è probabilmente stato "cacciato" dal Corriere qualche anni fa per questo;
  2. Calabresi, nuovo direttore della Stampa, viene da Repubblica; non l'ho mai conosciuto ma era a New York come corrispondente e gli amici che lo conoscono non ne parlano certo come di un uomo di Berlusconi;
  3. Riotta, nuovo direttore del Sole credo non abbia dato problemi a Berlusconi al TG1, ma non si è nemmeno disteso sulle sue posizioni (così mi pare, ma vedo il TG1 solo quando sono in Italia, non abbastanza spesso per farmi un'opinione solida).

Come interpretare quello che sta accadendo? Me lo sto chiedendo da un po'. Poi ieri sera ho visto Annozero, con Mentana, Mieli, e Belpietro (direttore di Panorama) - e ho capito. O almeno mi sono fatto una opinione.

Berlusconi è così potente da non avere bisogno di fare la voce dura; ha così pochi oppositori da poter apparire magnanimo; ritiene di poter controllare la stampa per auto-controllo. Ha punito gli oppositori, così che sia chiaro chi comanda, ma adesso apre...  riabilita vecchi oppositori  e ne promuove di nuovi.

Mi sono fatto questa opinione dopo aver notato:

  1. Mieli che minimizza il potere di Berlusconi sulla stampa, che addirittura manda segnali minacciosi e inquietanti - cito a memoria: Berlusconi non ha più controllo di altri, non influisce più di altri; molti, tutti (tranne Amato) telefonano ai giornali, .... anche alcuni insospettabili, ho tutto sui miei taccuini. Ma più che la sostanza (non ho dubbi che tutti telefonino ai direttori) era il tono; non so come dirlo, faceva quasi pena, si notava quasi una sorta di disperazione... Ho realizzato che l'avevo già visto un paio di giorni fa, a Ballarò credo, a dire esattamente le stesse cose. E poi la mia senzazione era che il Corriere negli ultimi mesi della sua direzione fosse completamente piegato su Berlusconi e Tremonti, in modo anche imbarazzante.
  2. Belpietro, che credo non faccia segreto di essere un uomo di Berlusconi puro e duro, un megafono che suona la voce del padrone, ha ripetuto insistentemente la linea che le nuove nomine dimostrano il rispetto di Berlusconi per la libertà di stampa.
  3. Santoro ha mostrato un video di una conduttrice di una trasmissione per bambini che riprende con il terrore nella voce e negli occhi il mago Silvan (ero un bambino che c'era il mago Silvan; roba da pazzi; la Rai non ha limiti) che si era permesso una assolutamente innocua battuta su Berlusconi.

Spero proprio che Berlusconi si sbagli - che la sua magnanimità gli si rivolga contro.

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Commenti

Ci sono 83 commenti

Credo che prima di valutare la magnanimità di Berlusconi sia opportuno vedere cosa succede alla direzione del TG 1, che da solo ha una udienza di gran lunga maggiore della somma dei lettori di Corriere, Stampa e Sole 24 Ore. Anch'io vedo il telegiornale solo quando vado in Italia, ma l'idea che mi sono fatto è uguale alla tua. Riotta si è barcamenato, evitando di dare troppo fastidio a Berlusconi ma nemmeno sdraiandosi a tappeto. Se al suo posto va un fedele maggiordomo tipo Belpietro, il guadagno netto per Berlusconi (proprio Berlusconi, non il centrodestra) sarà enorme.

Update. Lo aveva già messo Michele il video, ma repetita juvant. Questo è il video di Lorena Bianchetti che va in panico per l'innocente battuta di Silvan. Non ho sottomano i dati degli ascolti a Domenica In, ma credo di non sbagliare se dico che sono almeno un paio di milioni di telespettatori, probabilmente parecchi di più. Comunque molto più di qualsiasi giornale. Cosa bisogna fare per restare presentatore del programma è evidente dal video. Di nuovo, altro che magnanimità. Berlusconi occupa militarmente i media che contano. Poi lascia che la sinistra si sfoghi con le ''poltrone prestigiose'' dei giornali, che sull'opinione pubblica e sugli elettori hanno un impatto infinitamente inferiore.

 

Ieri sera non avevo notato la presentatrice che fa segno (al regista?) con la mano che ci pensa lei dopo. Poverina. 

Interpreto questo come coerente con la tesi nel pezzo. Solo che dici che la magnanimita' da posizione di forza che io vedo nelle nomine e' in realta' soprattutto di facciata perche' comunque si terra' il TG1. Mi par ragionevole. E coerente anche con la litania di Belpietro ieri sera. 

Io di Annozero ho visto solo un pezzo iniziale e devo dire che mi colpiva l'atteggiamento di minimizzazione dei direttori che davano le pressioni dei politici come inevitabili...non degli editori, dico: proprio i politici. Io me lo immagino Mieli che la mattina si prende le sfuriate per quanto scritto dai suoi colleghi, ovviamente garantendo quest'ultimi...forse così come ha difeso Carlo Vulpio? Io non so se qualcuno ha fatto l'esempio del giornalista Vulpio in seguito, ma sarebbe stato interessante chiedere a Mieli le ragioni del riposo di Vulpio.

Mentana poi, è stato fantastico. Tutta la debolezza del giornalismo italiano, la sua mancanza di indipendenza la imputa alla...opposizione! Capito? Se il governo è troppo forte e non c'è una opposizione seria è ovvio che si vedano scene come quella della sbiancata Sbianchetti. Non è Berlusconi che esonda e fa le nomine per la Rai a casa sua, no è che l'opposizione è debole. Io avrei detto se fossi stato li: proprio perchè BS è così forte e l'opposizione si è liquefatta, forse voi dovreste essere un po meno auto-indulgenti.

 

 

Non è Berlusconi che esonda e fa le nomine per la Rai a casa sua, no è che l'opposizione è debole. Io avrei detto se fossi stato li: proprio perchè BS è così forte e l'opposizione si è liquefatta, forse voi dovreste essere un po meno auto-indulgenti.

 

Oggi proprio vedo il mondo alla rovescia, penserete voi. Però così lo vedo.

Correggetemi se sbaglio (i caveat li metto alla fine) ma perché dare a BS la colpa di avere avversari che sono degli incompetenti pagliacci? L'ha scelto BS il VW come capo del Partito Democristiano? No, se lo son scelto i nouvelles demo-cretins! L'ha scelto BS il Franceschini finto-partigiano e bacia-banchi vero come novello capo dei medesimi? No, se lo son scelti loro! Cosa deve fare BS? Farsi del male perché i gruppi sociali che sostengono l'opposizione non sanno esprimere niente di decente?

Sarà mica colpa di BS se PD e paraggi hanno giocato da sempre al gioco del controllo politico della RAI (infestata di gentaglia che han messo lì loro!) e dei giornali, perdendo quindi qualsiasi legittimità come difensori della libertà di stampa e di informazione. Si son sempre fatti le loro TV, controllati i loro canali, comprati i loro giornali (facendoseli pagare dai contribuenti), foraggiato i propri altoparlanti e distorto l'informazione. Ora devono giocare contro uno che è più bravo di loro al gioco sporco e perdono. Perdono così malamente che non sanno cosa fare.

Cazzi loro, amici miei. Che si dimettano e vadano tutti a casa. Altro che lamentarsi perché BS fa di più e meglio di loro ciò che sempre han voluto fare! Sarebbe il caso che il popolo del PD si svegliasse: siete diretti da una banda di ridicoli incapaci.

P.S. Caveat: tutti i giornalisti di stampa e televisione, "tutti" nel senso in cui in teoria della misura/probabilità si parla di "almost surely", sono servi di qualche padrone, anche se fanno sfoggio di autonomia ed indipendenza. Fatte salve le solite pochissime eccezioni, hanno tutti un gruppo politico, un capetto, un partito, una combriccola di riferimento. Alcuni sono anche molto bravi a fare il lavoro che fanno, ma purtroppo non fanno informazione, fanno propaganda per questo o quel "progetto politico". Non farebbero il lavoro che fanno, almost surely, se avessero la spina dorsale e trovassero problematico vendersi al padrone più potente.

 

(e forse anche Mentana a Matrix) abbiano esplicitamente preso posizione per la sinistra

 

A mio parere Mentana non prendera' mai posizione per la sinistra intesa come PD e post-comunisti. Mentana appartiene alla famiglia socialista, sostanzialmente incompatibile. Ritengo che Mentana sia stato estromesso da Mediaset unicamente perche' era arrivato ad esprimere posizioni personali proprie senza rimanere sufficientemente subordinato alle esigenze commerciali dell'azienza e politiche di chi controlla l'azienda.

 

Riotta, nuovo direttore del Sole credo non abbia dato problemi a Berlusconi al TG1, ma non si è nemmeno disteso sulle sue posizioni

 

Riesco a vedere troppo poco i TG ma non mi torna il tuo giudizio.  Gianni Riotta e' un campione del CS, in particolare del PCI-PDS-DS e cosi' via, sempre organico e in prima fila dal tempo della TV dei professori del 1992-1993, e inoltre ben accetto da Confindustria come confermano i ruoli avuti nei giornali confindustriali anche prima del Sole24Ore. Riotta ha fatto al meglio il suo lavoro al Tg1 per danneggiare il CD e favorire il CS, siccome ci sa fare non si e' comportato con la faziosita' del genere di Santoro ma ha scelto una strategia piu' equilibrata e per questo piu' efficace.

 

Berlusconi è così potente da non avere bisogno di fare la voce dura; ha così pochi oppositori da poter apparire magnanimo; ritiene di poter controllare la stampa per auto-controllo. Ha punito gli oppositori, così che sia chiaro chi comanda, ma adesso apre...  riabilita vecchi oppositori  e ne promuove di nuovi.

 

Dissento sulla potenza di Berlusconi. Berlusconi dispone solamente di un elevato ma temporaneo consenso popolare, acquisito principalmente per demerito e malgoverno dei suoi oppositori, che hanno offuscato il ricordo del malgoverno di Berlusconi stesso nel 2001-2006.  Questo vantaggio di Berlusconi, va sottolineato, e' temporaneo e mutevole: come si e' visto bene nel 2006, e' bastata un'opposizione impresentabile a batterlo nonostante l'occupazione di Rai1 e Rai2 e la rimozione di Biagi e Santoro.

Se Berlusconi avesse imparato qualcosa dalla sconfitta del 2006, dovrebbe comportarsi proprio come ritieni stia facendo, cioe' dovrebbe astenersi dall'occupare "militarmente"i mezzi di comunicazione sotto controllo statale. Se Berlusconi riesce a governare ad un livello minimamente decente, ha tutto da guadagnare da un'opposizione faziosa come quella di Santoro, e non perderebbe molto da un Tg1 diretto da G.Riotta. Se invece governa da cani, non riesce a salvarsi nemmeno occupando la Rai come nel 2001-2006 e verrebbe sconfitto come nel 2006.

Quanto a Lorena Bianchetti, e' un buon esempio di quanto contro-producente possa essere per Berlusconi avere servitori di qualita' scadente...

 

Sul Corriere di oggi il titolo è: FIAT, scontro tra Europa ed Italia. Il Commissario Ue attacca: troppi debiti. Il governo fa muro.

Il commissario Verheugen è contrario alla possibile acquisizione di Opel da parte di FIAT. Sarà perchè è tedesco, sarà perchè ha ragione, non lo so.

Dopo il titolone in prima pagina, il Corriere a pag. 2 e 3 fornisce un ampio resoconto della faccenda, compresi gossip sul commissario Verheugen, l'intervento della Marcegaglia, ricavi, numero autovetture, dipendenti di FIAT ed OPEL.

Insomma, di tutto e di più salvo un dettaglio: quanti sono i debiti di FIAT? Questo il Corriere non lo dice. Eppure l'informazione è facilmente rintracciabile, in pochi secondi, su internet. Eccola:

http://www.borsaitaliana.it/borsa/quotazioni/azioni/scheda.html?isin=IT0001976403&lang=it

i debiti sono 18,8 MLD €, in crescita rispetto al 2008. L'EBITDA del 1° trimestre (anche questo un dato che il Corriere non riesce a trovare) è negativo per 0,1 MLD €. 

E' il nuovo corso di De Bortoli? O era cosi anche con Mieli?

 

 

E' il nuovo corso di De Bortoli? O era cosi anche con Mieli?

 

Varrebbe la pena di controllare se G.Riotta sul Sole24Ore e' riuscito a trovare l'ammontare dei debiti Fiat su web (magari leggendo nFA...).

Ho una mia opinione sul giro di poltrone che ha riguardato le principali testate giornalistiche italiane che fanno riferimento, più o meno direttamente, al mondo della finanza ed al salotto buono dell'industria italiana.

Credo che i cosiddetti poteri forti che hanno sostenuto, ed ancora sostengono, il governo Berlusconi, si stiano comunque cominciando a preoccupare di un potere politico che cresce ormai senza incontrare più contrappesi nel paese. Perchè, in mancanza, pressochè assoluta, di una opposizione degna di questo nome (anche sociale, se penso alla polverizzazione del fronte sindacale), credo sia evidente anche a loro che Berlusconi rischia, più per demerito altrui che per scelta propria, di imboccare una strada autocratica che, alla fine, potrebbe danneggiare anche i loro interessi, intesi nel senso più lato del termine.

Mi riferisco a tante cose anche molto diverse tra loro: dalla lotta per il controllo della proprietà del Corriere della Sera (sulla quale non si spengono le voci di operazioni azionarie riconducibili a Berlusconi) al fatto che un governo troppo forte sarebbe impermeabile alle pressioni ed ai condizionamenti di questi poteri, al fatto che potrebbe anche giungere ad "attaccare" quelli, tra questi centri di potere, che avverte come i più ostili. Il tutto con il rischio di non trovare nessuna resistenza nel paese.

Per tale ragione credo che abbiano blindato queste tre direzioni (considerando che la RAI ormai è di fatto "andata", in quanto Berlusconi nominerà chi vuole) e credo che proprio dietro a questo si potrebbe capire la ragione del gran rifiuto di de bortoli di accettare la presidenza della RAI, che ha lo stesso potere della presidenza della bocciofila dei ferrotranvieri (con tutto il rispetto per i ferrotranvieri).

Tre direzioni, non dico antiberlusconiane, ma .... con la schiena dritta, sono in questo momento il massimo che il pluralismo dell'informazione possa pensare di raggiungere come obiettivo. Anzi sono quasi un atto di ribellione!!!

la lega non ha nessuna testata di riferimento ed è quella che ha il più alto rateo di salita nei sondaggi. In questo momento oscilla fra il 9% ed il 10% . Se si considera che il 10 % su base nazionale viene fatto con 0% al centro sud , è un risultato di tutto rispetto. Neanche la polemica sui costi del referendum, dove la colpa è stata addossata tutta alla lega ,  ha scalfito questo consenso .

Allora mi chiedo siamo sicuri che i giornali servono ancora ?  magari BS lo ha capito ed in un periodo di crisi come questo ha deciso di risparmiare sui giornalisti .:-)

 

Neanche la polemica sui costi del referendum, dove la colpa è stata addossata tutta alla lega

 

Oh, poverini. Invece chi è il vero colpevole della nefandezza?

 

Allora mi chiedo siamo sicuri che i giornali servono ancora ?

 

Purtroppo non ho dati duri su cui basare le mie affermazioni, immagino sia difficile trovarne, ma se guardiano al controllo del consenso elettorale allora la mia impressione è che i giornali servano a poco se non a niente, e che sia così da parecchio tempo. Quello che conta è il controllo delle  televisioni. Per due ragioni. La prima è che c'è molta più gente che si informa guardando la  televisione che leggendo i giornali (su questo i dati ci sono e sono chiari). La seconda è che i lettori dei giornali sono in media più informati del resto della popolazione e quindi meno facilmente manipolabili (quest'ultima parte, quella sulla manipolabilità, è quella su cui non ho dati ma solo sensazioni di pancia).

I giornali servono a cose diverse, non per guadagnare voti. Servono a far circolare idee, promuovere persone nei circuiti giusti, influenzare le elites, promuovere policies, promuovere interessi aziendali. Ma se vuoi parlare alle masse e spostare voti hai bisogno della televisione. E non dei programmi di approfondimento culturale. Hai bisogno di Domenica In.

Quanto poi al trattamento della Lega, se per ''testata di riferimento'' intendi quotidiani cartacei allora no, non ne ha, anche se ovviamente gode della generale benevolenza verso il centrodestra di varie testate. Alla tv invece, che come ho detto è la cosa veramente importante, la Lega i suoi uomini di riferimento li ha piazzati eccome.

Mieli è uno che da Santoro letteralmente non riusciva a dire che Andreotti fosse stato in contatto con la mafia per lungo tempo. Mieli è questo ed altro (vedi il caso Vulpio). Sugli altri non dico nulla, a parte la gente della Rai che, essendo dove sta quasi esclusivamente per nomina politica, passa il suo tempo ad obbedire agli ordini o a non infastidire potenti. Detto questo è ovvio che Berlusconi non sia il Potere tout court se non nel campo televisivo (Sky escluso). La gente che sta dietro il corriere della sera è gente che Berlusconi l'ha sempre tenuto lontano dai piedi (ricordate la tentata e stranissima scalata di Ricucci al Corriere?). Ed è gente abbastanza potente. Peccato che il monopolio televiso basti e avanzi per fare molto cose. Certo non tutte. Sarebbe interessante tracciare una mappa del potere politico, economico (Mediobanca ecc), e mediatico in Italia. Si vedrà come SB non sia ancora riuscito ad occupare tutto, anzi ne è ben lontano. Ovviamente questo non ne fa una mostruosità democratica meno preoccupante.

Considerato che Marina Berlusconi fa parte del CDA di Mediobanca e che SIlvio Belrusconi era nel CDA della cocietà HOPA di Emilio Gnutti al tempo della scalata a Telecomitalia penso che la ricerca di partecipazioni ed interessi del nostro caro Pres Del Cons sarebbe infinita......

...cambiassero i redattori? almeno quelli che scrivono nei titoli che negli USA sono morte otto persone per la swine flu...

L'atteggiamento conciliatorio della grande stampa italiana, tranne ovviamente la corazzata giacobina de La Repubblica, è cominciata all'indomani delle elezioni di un anno fa. Essa non si è arresa al potere di Berlusconi, si è semplicemente arresa alla sua "presenza". Per quindici anni non solo la sinistra, ma pure l'olimpo confindustriale e bancario, hanno visto in Berlusconi un outsider che si sperava apertamente o inconsciamente non di battere ma di espellere dal corpo della nazione. Con le ultime elezioni le illusioni sono finite. Questo lo scrissi nel mio blog un anno fa, subito dopo l'esito delle elezioni:

Le facce della sconfitta. Sono quelle, da schiaffi, dei direttori del Sole 24 Ore, del Corriere della Sera e della Stampa, gli ineffabili e inossidabili Ferruccio Serenissimo De Bortoli, Paolo Buddha Mieli, Giulio Mummia Anselmi, e del presidente uscente di Confindustria, Luca Cordero y Lopez y Gonzales y Martinez de Vallombrosa di Montezemolo. Mallevadori dell’avventura prodiana nel 2006 presso l’opinione pubblica italiana moderata; patrocinatori dei vari tentativi di scalzare dal posto di primo ministro un Prodi troppo ben disposto verso le forze politiche bolsceviche, naturalmente senza passare per le elezioni; sponsorizzatori, a nome della casta veteroindustriale della campagna mediatica contro gli ex compagni della casta politica, per dire “noi non c’entriamo”, per tirarsi fuori dal pasticcio che loro stessi avevano combinato, per schivare il fuoco dell’antipolitica, e per favorire la nascita di un governo di salute pubblica guidato dagli amici degli amici; silenziosamente àuspici, fino all’ultimo, di un pareggio elettorale, grazie anche all’ufficialmente orribile ma provvidenziale Porcellum, che avrebbe ricondotto le parti ad una debole soluzione istituzionale, permeabile a influenze extrapolitiche; questi signori, dunque, si sono acconciati con sapienza, da stagionati cortigiani d’altri tempi - verosimilmente sotto lo sguardo sbalordito del povero, sedotto, abbandonato e volenteroso Tabacci - all’esito senza discussione del voto, salutando amabilmente i miracoli della schiarita bipartitica: una possibile nuova stagione politica per l’Italia, una promettente governabilità, una costruttiva bipartisanship nelle riforme istituzionali. Bravi! Con tutta probabilità il loro nome sopravvivrà alla cronaca di questi anni, come protagonisti di un eccezionale case history di antropologia comparata.

Oh, Zamà, ma quanto te piace pigliarte sur serio, fio mio!

Ma tu l'azzecchi tutte, tutte? E nun t'ascorta nessuno? Ammazza le frustrazioni che devì soffri, il quel di Treviso.

Graziaddio che c'è er Berlusca, l'artarino del quale c'hai in casa e sporveri tutte le sere!

Ma nun te rendi conto delle fette de "sopresa trevisana" che c'hai sull'occhi?

 

Ma poi, Zamax, sempre questa descrizione di maniera di un Berlusconi che contro tutti si fa e contro i salotti buoni impone la sua intelligente lungimiranza...a parte che, come ti ho già detto altre volte, lui era ed è l'establishment da molto tempo, prima quello economico e poi via via anche politico. Ma poi scusa, se lui non avesse passato questa trafila della lotta per il riconoscimento con l'esaltazione finale di uomo di stato, cosa pensi, che sarebbe meno accettabile come politico? Da come descrivi la storia politica di BS sembra una favola dell'eroe che dopo tante peripezie ha la meglio sul mondo crudele che lo voleva mettere all'angolo per via delle sue umile origini...te lo dico con amicizia: il decreto che ha salvato le televisioni di Berlusconi, è del 1985. Capito? Un decreto del presidente del Consiglio che torna apposta da un viaggio a Londra, non è proprio una cosuccia che si faccia agli outsider che vogliono entrare nei salotti buoni con le scarpe grosse e la camicia a quadri di lana rozza.

Il "decreto Berlusconi", varato dopo la decisione dei pretori di Torino, Roma e Pescara di oscurare i canali televisivi della Fininvest di proprietà di Silvio Berlusconi, allora un semplice imprenditore con cui Craxi aveva una forte amicizia (fece da testimone al suo secondo matrimonio). Il decreto stabilì la legalità delle trasmissioni delle televisioni dei grandi network privati, ma suscitò aspre critiche nel Paese[11] e fu approvato dal Parlamento solo tramite il voto di fiducia

Fattene una ragione

 

Ecchecevoffà, me piace parlà ar popolo. Nun ce vedo, nun ce sento, però parlo: ce sta Pasquino chemme sta a sentì...

Che tra Berlusconi ed i salotti buoni della finanza non corre buon sangue è un fatto arcinoto. Ma il loro rapporto problematico è dovuto in massima parte al desiderio smisurato del cavaliere di primeggiare. Per esempio ci ricordiamo di come cacciò dal ministero degli esteri Renato Ruggiero durante il suo II governo?
Francamente penso che le sue nette vittorie elettorali insieme all'attuale crisi economica-finanziaria che ha colpito e non poco i salotti buoni della finanza ha indotto quest'ultimi ad un atteggiamento più remissivo rispetto al recente passato. Insomma hanno bisogno e non poco degli aiuti dello stato e al timone attualmente, piaccia o no, c'è BS e non si può fare tanto gli schizzinosi quando si è in stato di necessità.

PS: Curioso l'accostamento tra Berlusconi e Moby Dick citato in un commento sopra. Mi ricorda il titolo di una trasmissione di Santoro nel periodo in cui trovò ospitalità a Mediaset, quando era ai ferri corti con la dirigenza RAI filo pds. Coincidenze?  

Io pure ho visto la trasmissione di Santoro. Il tuo mi sembra un ottimo spunto per capire quello che sta succedendo, non si mettono servi ai giornali, mai si cambiano i direttori per far capire che quelle posizioni non sono intoccabili, anzi.

 

Sulle minacce, la cosa più sconfortante, se posso, è che non mi sembri si parli di minacce enormemente gravi, insomma, al massimo di un licenziamento. Questo denota un conformismo e un paraculismo eccezionali per i giornalisti italiani che, poi, se facessero il loro mestiere forse sarebbero anche in grado di mantenersi senza un posto di lavoro "fisso".

A mio parere c'è anche un altro aspetto oltre il semplice licenziamento in queste minacce. Credo che i giornalisti e i direttori abbiano la sensazione di un pubblico molto ridotto per un certo tipo impegnato di informazione (è la tesi del ragazzo che è intervenuto da Santoro, quello di www.marsala.it). Quando si comincia ad informare seriamente il livello di cultura dell'ascoltatore sale tremendamente, e questo può portare ad un'audience ristretta. Io rimango semplicemente sconvolto dalle conoscenze (stupide per chi ha una laurea, certo) che richiedono certi approfondimenti della BBC, pensare di fare questo in una TV italiana o in un giornale è semplicemente folle, almeno che non succeda una delle due cose: 1) si perdono soldi, quindi deve finanziare lo Stato, ma quindi non si può andare contro i politici; 2) si creano redazioni meno costose, tipo su internet, ma non so fino a che punto possono fare buoni reportages.

 

Credo che questo aspetto del pubblico mancante influenzi moltissimo l'informazione e il comportamento dei giornali. D'altronde, se ci fosse una domanda di informazione seria, qualcuno penserebbe a soddisfarla prima o poi, soprattutto nell'era di internet.

 

 

Io rimango semplicemente sconvolto dalle conoscenze (stupide per chi ha una laurea, certo) che richiedono certi approfondimenti della BBC, pensare di fare questo in una TV italiana o in un giornale è semplicemente folle, almeno che non succeda una delle due cose: 1) si perdono soldi, quindi deve finanziare lo Stato, ma quindi non si può andare contro i politici; 2) si creano redazioni meno costose, tipo su internet, ma non so fino a che punto possono fare buoni reportages.

 

Beh, una soluzione alternativa ci sarebbe, che consiste nel mandare più gente all'università, magari migliorandone la qualità.

La mia non è una battuta: la connessione storica (ma veramente storica) fra ignoranza del popolo italiano, cattiva/distorta informazione e mantenimento al potere delle squallide elites che governano l'Italia dal 1860 (e prima, regione per regione) è un fatto che balza agli occhi, oltre che un tema di ricerca interessante.

Quanto dici, poi, conferma il fatto che la grande "universitarizzazione" della gioventù italiana (di cui si è discusso in passato) è ancora lungi dall'avvenire o, se avvenuta, ha prodotto solo degli ignoranti diplomati.

Aggiungo infine che la televisione e la stampa USA mostrano come si possa fare informazione relativamente usabile senza dover raggiungere i livelli intellettuali di  ... nFA!

Come anche il thread che si è sviluppato in una parte dei commenti dimostra, più che riflessioni sulla stampa italiana NFA sta diventando il riflesso di quello che è la stampa italiana.

Pessima la stampa, pessima la discussione.

La stampa vive di contributi pubblici (come l'eccellente articolo dimostra), pensare che non sia influenzata dalla politica è pura follia. Ho alcune volte letto gli articoli di AB sulla Stampa e non mi sono mai sembrati diretti come quelli che scrive su NFA, forse, Alberto dimmi se sbaglio, ci si adegua anche inconsapevolmente a certi toni.

Io non sono in grado di aggiungere granchè a questa discussione, ma mi limito a sottolineare che solo il gruppo Repubblica/L'espresso sembra essere un gruppo editoriale, gli altri o sono funzionali al padrone, o servono ad altro.

Hai perfettamente ragione, quindi eliminerò il mio commento precedente essendo evidentemente ad personam e non pertinente.

 

solo il gruppo Repubblica/L'espresso sembra essere un gruppo editoriale

 

Repubblica/L'espresso e' di proprieta' dell'imprenditore e finanziere Carlo De Benedetti (che ne ha voluto conservare la presidenza anche dopo aver lasciato le cariche di vertice, ma non la proprieta', delle molteplici altre sue attivita' NON editoriali).

"Spero proprio che Berlusconi si sbagli – che la sua magnanimità gli si rivolga contro."

Alberto condivido ma non sono ottimista. Così scriveva il Muratori a proposito di Ottaviano

 

"L'arte dunque sua fu quella di saper fare da padrone, senza mostrare d'esser tale; e di conservare il nome e il decoro della repubblica, come era in addietro, ma con ritenere per se il meglio dell’autorità e del comando. …Compariva dappertutto la stima ch'egli professava al senato;….. Ad esso parimente lasciò l'erario pubblico, la facoltà di metter imposte, di far nuove leggi, di amministrar la giustizia; con che pareva alla nobiltà di conservar tuttavia l’antico onore e dominio. Né minor fu il suo studio per guadagnarsi l'amore del popolo, col volere ch'egli continuasse a goder della facoltà di dare i suoi suffragi nelle pubbliche elezioni, col mantener sempre in abbondanza de’ viveri…, e con tenerlo allegro e divertito mediante la frequente rappresentazione di varj giuochi e spettacoli, e con magnifici congiarj o vogliam dir donativi. ….Che maraviglia è dunque, se Roma, che ne' tempi della libertà avea tante traversie patito per la disunion de’ cittadini, cominciò a gustare i vantaggi d'essere governata dipendente da un solo?....Gran possanza, insigni privilegi aveano goduto finquì i tribuni del popolo. ….Questo potere volle a se conferito, ed agevolmente ottenne…, per poter cassare, occorrendo, le leggi e le determinazioni che non gli piacessero,…Finalmente il senato già divenuto adulatore, perchè composto di gente che cercava i proprj vantaggi col promuovere quelli del principe, cercò di onorar[lo] colla giunta di un titolo glorioso, che facesse intendere la di lui possanza ed autorità quasi sovrana; ….. Salì in tal guisa ad un'ampia podestà …. per cui senza nome di re potea tutto quanto poteano i più dispotici, perchè il senato con tutta l'autorità a lui lasciata, nulla d'importante facea, che non fosse conforme all' intenzione e ai desiderj di lui. Tuttavia….di tanto in tanto dolendosi del grave peso imposto sulle sue spalle, e facea intendere l'ansietà di scaricarsene, per morir da privato. Arrivò sino a proporlo in senato ma egli dovea ben sapere, che non correa rischio d' essere esaudito. Ed in fatti così fu. S'unirono le voci de' senatori a pregarlo, per non dire a costringerlo, che continuasse nella fatica del comando, finché vivesse. Allora s'indusse ben egli con tutta modestia ad accettar questo carico, ma con impetrare che solamente per dieci anni avvenire durasse un tale aggravio. Finiti questi, e chiesta di nuovo licenza, s'accordò in cinque altri, e poscia in dieci, tanto che senza mai cessare d’essere signore…., e con apparenza di comandare, solo perché così volevano il senato ed il popolo; terminò poi felicemente nel comando i suoi giorni"

Assolutamente bellissimo. 

 

  1. De Bortoli, nuovo direttore del Corriere, non è certo noto per essere uomo di destra ed è probabilmente stato "cacciato" dal Corriere qualche anni fa per questo

una vecchia canzone di fiorella mannoia recitava "come si cambia per non morire"

Oggi ha presentato le credenziali ... se dice così, credo.