Alcune letture su High Frequency Trading

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È uscito da pochissimi giorni il nuovo libro di Michael Lewis Flash Boys: A Wall Street Revolt sul mondo dell'High Frequency Trading (HFT). Lewis ha abbandonato Wall Street qualche decennio fa per diventare uno scrittore di successo, raccontando il mondo della finanza con uno stile competente e accattivante. Qualche tempo fa, ho consigliato su questo sito il suo libro sulla crisi dei sub-primes, The Big Short che ho trovato pieno di storie personali avvincenti. Mi scuso in anticipo: tutte le letture che consiglierò in questo post sono in inglese. 

Non è, questa, una recensione, perché il libro non l'ho ancora letto tutto, ma ho ascoltato Lewis in un intervista e del libro sono uscite in questi giorni numerose recensioni, oltre ad un lungo sommario dell'autore sul NYT Magazine. Mi limiterò dunque a suggerire alcune letture e a porre una domanda ai lettori più esperti di me sul tema.

HFT è la pratica, comparsa da pochissimi anni, di sfruttare i vantaggi derivanti dalla la velocità della formulazione degli ordini di compra-vendita per ricavare piccoli vantaggi sui prezzi di scambio che, se moltiplicati per migliaia di scambi quotidiani, consentono guadagni milionari. La "gara" fra i traders "high frequency" è così agguerrita che la vicinanza fisica ai computers che regolano gli scambi è cruciale per guadagnare millisecondi di vantaggio. Un'impresa, Spread Technologies, ha in completa segretezza investito 300 milioni per deporre cavi ad alta velocità fra Chicago e New York (sedi dei maggiori mercati borsistici) lungo una linea il più retta possibile per risparmiare i chilometri sprecati dalle linee a forma di spezzata dove scorrono i cavi delle telcos tradizionali. Il tempo di percorrenza del segnale? Ridotto da 16 a 13 millisecondi, per un guadagno che, in questo campo, fa tutta la differenza. Altri operatori invece si sono ribellati, fondando un nuovo mercato borsistico (IEX) per livellare il terreno di gioco rallentando il ritmo degli scambi. Partito alla fine del 2013, già viaggia a ritmi di crescita sostenutissimi. I suoi fondatori sono gli eroi del libro di Lewis.

Come funziona HFT? Confesso che non sono completamente sicuro, avendo cercato cercato un po' in giro senza trovare nessuna spiegazione esauriente. L'idea che mi sono fatto è questa: è come se un fruttivendolo annunciasse il prezzo delle banane con un altoparlante, e il cliente più veloce potesse correre al negozio prima degli altri, acquistare le banane, e rivenderle ai clienti più lenti ad un prezzo leggermente maggiorato ricavandone un guadagno. Ma non sono del tutto sicuro che l'analogia del fruttivendolo sia adeguata. La domanda che pongo ai lettori esperti è di provare a spiegare in dettaglio, anche tecnico, come HFT funzioni.

Nei termini in cui l'ho spiegata sopra, non è chiaro dove stia lo scandalo, perché descritta come ho fatto io sopra, la pratica è perfettamente legale, e neanche tanto scorretta dal punto di vista etico. Lewis spinge invece la retorica dell'indignazione, affermando a più riprese che i mercati sono manipolati (è la traduzione migliore che mi è venuta in mente di di "rigged") da questi operatori, e che a pagare sono i soliti piccoli investitori, quelli che investono i propri risparmi nei fondi pensione. 

Gli operatori però cominciano a difendersi. Anche Craig Pirrong, un professore di finanza, solleva critiche interessanti all'autore del libro. La sostanza della difesa è che HFT ha svantaggiato più i grossi operatori che i piccoli investitori che, attraverso scambi computerizzati, grazie anche ad HFT, possono accedere ad un mercato più liquido ed efficiente di quanto fosse possibile in precedenza. A naso, non sembra implausibile che in un mondo "lento" sia più facile per pochi eletti avvantaggiarsi dei propri vantaggi monopolistici. Secondo questi commentatori, la computerizzazione ha reso il mercato enormemente più efficiente soprattutto per i piccoli investitori. Rimando comunque agli esperti un approfondimento del tema: anche i fondi pensione sono, spesso, grandi operatori, e la maggioranza dei risparmi dei cittadini viene investita tramite grossi fondi piuttosto che individualmente.

Chiudo con altri consigli di lettura più specialistici. In questo post, John Cochrane descrive un paper di Budish, Cramton e Shim che analizza come siano variati nel tempo le opportunità di arbitraggio derivanti dalle differenze fra prezzi a cui un titolo viene richiesto e messo in vendita (bid-ask spread). Nel 2005, variazioni di prezzo nelle borse di Chicago e New York avevano correlazione vicina a zero dopo 100 millisecondi, ora la correlazione è superiore a 0.5 nello stesso intervallo di tempo. Il dato interessante però è che il profitto per opportunità è rimasto costante, si è solo ridotto il tempo per potersene avvantaggiare. Che il guadagno di efficienza, nell'ordine delle decine di millisecondi, valga il costo sociale, è certamente oggetto di dibattito. Malinova, Park e Riordan (2013) usano una aumento della tassa sugli scambi imposta dal governo canadese (che ha avuto un impatto significativo su HFT) per analizzarne le conseguenze sui mercati. Concludono che la riduzione dell'attività di HFT ha soprattutto svantaggiato gli investitori al dettaglio, avvantaggiando gli investitori istituzionali. Anche la survey di Charles Jones (2013) pone l'accento sui vantaggi di HFT in termini di maggiore liquidità ed efficienza dei mercati, pur rimarcando alcune esigenze di regolamentazione necessarie ad evitare alcuni fenomeni perversi causati, come i "flash crashes", causati dall'automazione degli ordini.

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Commenti

Ci sono 63 commenti

M. Spence pensa che questi scambi andrebbero eliminati senza particolari rimpianti (punto 4).

segnalo soltanto questo paper in italiano della Banca d'Italia sull'HFT:
www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/qef198

Segnalo anche questo discussion paper

Quello che tu descrivi nella tua analogia, nella realtà si fa non con le banane ma con biglietti di spettacoli o eventi sportivi e si chiama bagarinaggio, ed è illegale.

Perché?

Perché distrugge valore:

  • Il guadagno del bagarino è la perdità di chi compra il biglietto da lui poiché i biglietti erano finiti dal venditore ufficiale, meno i costi aggiuntivi che il bagarino sostiene, quindi tra il bagarino e i suoi clienti c'è un gioco a somma negativa
  • Chi non vuole avere a che fare col bagarino deve correre a comprare i biglietti prima di lui. Questo comporta un costo che non produce alcuna utilità rispetto al caso senza bagarino. Si tratta quindi di un'esternalità negativa.

Tornando agli HFT, tra le varie strategie che usano, c'è appunto quella di fare "bagarinaggio" ai fondi indice, che scambiano azioni in blocco in modo prevedibile. Dirai, la speculazione finanziaria è sempre tendenzialmente un gioco a somma negativa, peggio per chi investe nei fondi indice.

Quando alla volatilità dei mercati, c'è chi dice che gli HFT la aumentino, e chi dice che la riducano.

Non so se l'analogia sia giusta, comunque ti sbagli sul bagarino, il bagarino generalmente aumenta il surplus del consumatore. Chi compra i biglietti da lui lo fa perche' il valore del biglietto supera il prezzo applicato dal bagarino; quindi ci guadagna in termini di utilita'; il bagarino vende perche' gli conviene farlo,quindi anche lui ne ricava una utilita' maggiore che dal tenersi il biglietto (o dal non averlo comprato fin dall'inizio) quindi il gioco fra i due non e' a somma negativa. 
Ti sfido a trovare un economista che possa trovare una spiegazione razionale dell'efficienza del divieto di rivendita dei biglietti.  In genere, questi divieti servono a mantenere monopoli ingiustificati. 

Credo che l'unico criterio valido per stabilire la legittimità di un comportamento siano la quantità delle informazioni in possesso dagli agenti in gioco riguardo alla loro relazione in una data situazione, e la possibilità oggettiva che questi agenti hanno di ottenere quelle informazioni (o cose). Se una persona è costretta o limitata nelle sue scelte nonostante abbia tutte le informazioni necessarie per salvaguardarsi, allora è giusto imporre delle regole per salvaguardare quella persona, se quella persona è impossibilitata a scegliere. Le regole dovrebbero basarsi sul rapporto tra quantità di informazioni e libertà di scelta o azione. Se quella persona non può o è limitata nelle sue funzioni nella possibilità di informarsi o di condizionare il proprio agire, allora è giusto imporre delle regole per salvaguardare quella persona.

Lo so che questa impostazione apre ad un sacco di problemi sulla possibilità di stabilire oggettivamente questi valori, però penso che la direzione possa essere questa.

Premetto che non ho letto il libro di Lewis, ma da vari estratti, non sono sicuro che la sua critica agli HFT sia giustificata. Ho messo sotto dei links al blog di Felix Salmon, che critica gli HFT da una posizione diversa e ha fatto un paio di commenti sul libro di Lewis.

blogs.reuters.com/felix-salmon/2012/10/06/the-problem-with-high-frequency-trading/

blogs.reuters.com/felix-salmon/2014/04/07/michael-lewiss-high-speed-journalism/

blogs.reuters.com/felix-salmon/2014/03/31/michael-lewiss-flawed-new-book/

che sembrano tutti piuttosto ponderati.

provo a ritoccare l'analogia di andrea moro, consapevole dei gravi rischi impliciti. l'operato dei trader ad alta frequenza, sorta di demoni devoti a mammona, ha come primo effetto di garantire a chi ha difficoltà di deambulazione di potersi servire al primo di tanti banchi di banane al mercato, certo di avere un buon prezzo.

il guadagno di alcuni (non tutti, solo quelli coi galoppini più veloci) di questi demoni ci sarà fino a che i banchi in posizione vantaggiosa, cioè più vicina al flusso di clienti, vorranno approfittarne con prezzi più alti. il galoppino corre velocissimo a rifornirsi dai banchi più nascosti e si piazza con la cassetta a tracolla giusto in prima fila e a un centesimo di meno.

non c'è poi nessuna novità ontologica, i filmati di repertorio dei tg mostrano sempre i parterre o floor dai mercati finanziari tradizionali, ancora affollati di omini nervosi con giacchette colorate, per nulla desiderosi di cenare con le banane che comprano e vendono continuamente. nemmeno sanno cos'è una banana, sono specialisti di prezzi, non botanici.

gli hft fanno solo questo? boh...molte delle malefatte reali o temute, elencate  nel link a banca d'italia, come ad esempio il quote stuffing, cioè il fare cagnara  del trader con più galoppini, per impedire agli altri di sentire i prezzi, rientrano nell'abuso di posizione dominante e dovrebbero essere facili da individuare e sanzionare. del resto,  dalle memorie di Victor Niederhoffer, pare che ai bei tempi queste questioni venissero regolate a pugni sul momento.

più seriamente, la questione sullo sfondo è la volatilità, che non dovrebbe essere indotta ma anzi mitigata da scambi veloci. qua ci vogliono però esperti, anni di dati, molta prudenza prima di apri bocca;  troppe cose impossibili sono successe e anche spesso.

molto interessante è anche la diversa diffusione degli hft nei vari mercati, massima nell'azionario americano e quasi nulla nelle valute. avrei delle idee ma le racconto al bar.


ha tentato di dire qualcosa di suo. Complimenti. Mi ci provo anche io se mi permettete: da ingegnere e quindi da incompetente totale, provo a dire quello che credo di avere capito.

Secondo me il vantaggio non sta nella vicinanza al banco delle banane, ma dalla possibilità di prevedere l'andamento dei prezzi nell'unità temporale infinitesimale. Se è come penso, questo tipo di trading è praticamente a rischio zero, e già solo per questo è gravemente scorretto.
Provo a spiegare con parole mie. Il prezzo di un qualcosa sta crescendo, poniamo linearmente. Il trader guadagna comprando e poi rivendendo. Poniamo che il prezzo continui a salire per un'ora, a ritmo costante, e che il trader faccia una transazione ogni dieci minuti. Questi realizza nell'ora sei guadagni, tutti uguali, proporzionali al coefficiente angolare della retta. Poniamo che ora il trader raddoppi la frequenza delle sue transazioni: una ogni cinque minuti. Adesso realizza nell'ora dodici profitti, tutti uguali e proporzionali al coefficiente angolare, ciascuno dei quali vale però la metà. Ha realizzato lo stesso indentico profitto di prima. Nessun vantaggio.

Osserviamo che il discorso vale anche, simmetricamente, se il prezzo della merce scende, poniamo sempre linearmente. Basta vendere prima e comprare dopo, nei mercati azionari si può fare. Anche qui, nessun vantaggio nel raddoppiare la frequenza.

Vediamo che succede, se il prezzo sale per un'ora, e poi scende per un'ora, formando un triangolo isoscele. E' tutto come prima, non c'è nessun vantaggio a raddoppiare la frequenza. Questo però è vero perché nell'esempio il delta tra due transazioni successive è sottomultiplo dei periodi a crescita e decrescita costante. Se non è così, c'è una perdita, o un mancato guadagno, in prossimità del vertice del triangolo, e questo mancato guadagno diminuisce al crescere della frequenza.

Al limite per delta che tende a zero si massimizza il profitto per qualsiasi andamento dei prezzi.

Ma c'è dell'altro. L'esempio sopra conteneva un errore grossolano: assumeva implicitamente che l'andamento dei prezzi fosse conosciuto a priori dall'allibratore. Il trader dell'esempio infatti azzeccava tutte le "scommesse": comprava quando il prezzo aumentava e vendeva quando scendeva. Nella realtà deve fare previsioni, e c'è ovviamente il rischio di fallarne una e rimettere. Questo è ciò che rende "sportivo" e quindi eticamente accettabile il gioco finanziario. Il prezzo della merce però non è indipendente dalle operazioni di compravendita, anzi, dipende proprio da quelle. Nel breve almeno, il prezzo è scorrelato dal valore della merce, e dipende solo dal volume degli acquisti e dalle vendite. Ora poniamo che un trader sia in grado di operare ad una frequenza maggiore di quella di tutti gli altri. In questo caso il Delta fra due transazioni successive di questo trader è ridotto rispetto al raggio di curvatura della curva dei prezzi, che ha un'inerzia intrinseca proporzionale alla velocità media delle transazioni. In pratica, nel suo brevissimo orizzonte temporale, questi è in grado di prevedere il futuro. Se non è barare questo..

Questo però vale solo finché egli conserva il suo vantaggio tecnologico sulla massa degli altri. Quando sono diventati tutti veloci come lui, il vantaggio sfuma nel niente. Ora il velocista insegue se stesso, e complessivamente la differenza è solo nella reattività del sistema: i pezzi possono precipitare in un minuto, ma anche crescere con la stessa rapidità. Quello shock finanziario che durava dei mesi ora dura pochi minuti.

La funzione diluitiva degli Hft è funzionale al profitto che essi possono ricavare fornendo al mercato liquidità virtuale. Perchè "virtuale"? Perchè quando viene meno il profitto e l'automazione  genera un loop di front running (corrono dietro se stessi alla fine) la liquidità non solo sparisce ma si crea illiquidità n volte superiore a quella fornità pochi istanti prima.

E' accettabile? Imho, no. Andrebbero regolamentati e controllati in maniera severa.

Qualcuno saprebbe spiegarmi questi  punti?

1.

 

Anche la survey di Charles Jones (2013) pone l'accento sui vantaggi di HFT in termini di maggiore liquidità ed efficienza dei mercati, pur rimarcando alcune esigenze di regolamentazione necessarie ad evitare alcuni fenomeni perversi causati, come i "flash crashes", causati dall'automazione degli ordini.

 

Non riesco a capirlo. Come si potrebbero fermare questi "effetti perversi"?

I "flash crashes" non sono in fondo insiti nel HFT? Cosa cambia? E' sempre un'applicazione dell' HFT solo che ti causa una grossa perdita. A me sembra lo stesso che dire: "lo sci va bene ma bisogna evitare l'effetto perverso degli sciatori che cadono."

2.

mi sembra che il dibattito sia "qualitativo" invece che "quantitativo". Cioè: i "contro" parlano di mercati manipolati, i "pro" di vantaggi per i piccoli investitori.

Io continuo a non capire quanto pesano i pro rispetto i contro, e viceversa, guardando all'impatto sociale, che è la sola cosa che mi interessi non essendo nè trader, nè moralista. Mi rendo conto perfettamente che è la stessa domanda posta nell'articolo ma io continuo a brancolare nel buio, nonostante tutti i link postati. Aiutini?

Il problema non e' degli sciatori che cadono, ma quelli che rotolano sulla gente che portava i bambini a giocare con lo slittino

 Con l'ulteriore aberrazione, (azzardo morale) che ..the more you pay (ai medesimi gestori/stock exchange) the faster you can go.....

Ma non capisco se vi sia un interesse scientifico su come funzioni concretamente, oppure non si abbia chiarezza di quali siano le issues....

 1) Alti  (anomali, rectius), anzi giganti) livelli di negoziazione possono creare un eccessivo 'rumore' impedendo ai  prezzi di riflettere il vero valore di un asset, in ultima analisi, portando ad una perdita di fiducia in alcuni mercati e scoraggiando gli investimenti, ma anche  b)aumentando la volatilita' a dismisura .

2) l'HFT potrebbe danneggiare il processo di accumulazione del capitale a lungo termine e di asset allocation. 

3) grosso come una casa. e' una corsa agli armamenti (gioco a somma negativa), e come in ogni corsa al riarmo... trenta millisecondi anziche' quaranta millisecondi per ridurre la latenza e stare ancora piu' vicini alle fonti di dati (i.e. front running)

esito: Gasnaturale, crollo dell'otto per centoin 15 secondi nel 2012

Knight Capital Group trading error di $460 million..

NB

Ma i CDO? e le altre grandi come una casa? (soprattutto in casa domestica, per chi ci sia rimasto ancora a vivere...)

Un po' di link utili, tutti dello stesso autore:

* Come funziona l'HFT, parte 1 e parte 2

* Come non farsi fregare dall'HFT

* È front runnig?

* Discussione sul post di Mark Cuban sull'UffPost

(ecchissenefrega ce lo metto da me :-),  risparmiatevelo.)

1) lo HFT sembra declinante, ha già  compiuto il massimo degli effetti e dei profitti possibili.

2) tali effetti sono  positivi, se si considerano gli investitori piccoli "buoni" e quelli grandi, anzi ciclopici, "cattivi". cattivissimi poi quelli che sono intermediari ed operatori in proprio.

3)l'argomento diventerà invece ancora più popolare, troppo seducente il richiamo della meraviglia/mistero tecnologico, con  pochi sacerdoti depositari di saperi iniziatici...cosa c'è di meglio per imbastirci su una campagna elettorale al prossimo crollo di borsa?

il cable, cioè il primo cavo telegrafico sottomarino fra l'europa e  gli stati uniti, serviva appunto ad arbitraggiare sterlina/dollaro, e prima ci volevano dieci giorni di viaggio in nave. la crisi del '29 fu attribuita anche agli ordini telefonici e alla loro irresponsabile emotività,  nell'87  alle prime macchinette con ordini automatici...insomma ci sono degli elementi comuni su cui conviene riflettere.

 

e per rispondere implicitamente al quesito posto da Corrado Ruggeri, leggete

 

www.zerohedge.com/news/2014-03-10/holy-grail-trading-has-been-found-hft-firm-reveals-1-losing-trading-day-1238-days-tr

 

Osservate la distribuzione dei trades e poi, anche senza matematica ma solo con il buon senso chiedetevi: è possibile o c'è qualche forma di doping(illegale) in questo tipo di trading.? Senza polemica..ma afferrare il punto è meno immediato di quel che sembra o può sembrare. :)

Ad integrazione delle ottime letture segnalate, considerato che il mondo dell'HTF è un campo dove finanza e tecnologia si fondono in un tutt'uno indissolubile, vi propongo un contenuto più tecnico dove un addetto ai lavori spiega fin nei minimi dettagli le tecnologie impiegate e la loro folle corsa contro il tempo.

High-frequency Trading and Exchange Technology

Secondo me, la domanda che la gente normale che non capisce nulla di finanza (io, ad esempio) si pone è la seguente: "Io studio X per poi andare a lavorare e produrre qualcosa (macchine, ricerca, salute, etc), mi faccio un mazzo tanto con le mie 8/10/12 ore di lavoro al giorno e a fine mese mi porto a casa uno stipendio commisurato alla difficoltà, importanza e responsabilità di quel che faccio.

Questi si fanno fare un software che gestisce gli scambi finanziari in frazioni di secondo, poi si mettono seduti, premono Enter e fanno soldi dal nulla: che hanno prodotto di concreto?"

 

Ecco, finché non si spiega in parole povere a che serve questa roba, anche eventuali movimenti politici tipo Fare sono destinati ad avere poco successo.

Io capisco che la borsa serva a mettere in contatto gente che ha soldi (investitori) con gente che ha bisogno di soldi per produrre qualcosa (aziende, start up, etc), ma, come detto in qualche intervento più sopra, nel breve termine gli scambi non riflettono il valore reale dei beni su cui basano i vari prodotti finanziari: e allora su che si basano questi scambi? Cosa producono? Che senso hanno?

E non mi rispondete "liquidità del mercato", perché sarebbe come se io rispondessi all'uomo della strada che la supersimmetria risolve il problema del fine tuning della massa del bosone di Higgs :D Che è una frase vera, ma non ha nessun senso per chi non ci capisce assolutamente nulla.

magari sbaglio, ma la tua domanda è di tipo più generale: "a che servono 'sti benedetti mercati finanziari?", che da sempre hanno un parte di operatività basata sulla velocità degli scambi e che  da ancor prima! :-) hanno volumi di contrattazione molto superiori ai sottostanti fisici. anche a osaka nel XVI secolo si scambiavano molte più staia di riso di quanto  ce ne fossero nei magazzini. l' HFT con le sue specificità, alcune vere e molte altre solo presunte, non è allora la questione.

 

Io capisco che la borsa serva a mettere in contatto gente che ha soldi (investitori) con gente che ha bisogno di soldi per produrre qualcosa (aziende, start up, etc), ma, come detto in qualche intervento più sopra, nel breve termine gli scambi non riflettono il valore reale dei beni su cui basano i vari prodotti finanziari: e allora su che si basano questi scambi? Cosa producono? Che senso hanno?
E non mi rispondete "liquidità del mercato"...

 

l'esempio italiano ci dice che non è necessariamente vero, da noi le aziende non si finanziano quasi per nulla vendendo azioni, anche le pochissime che sono quotate; a memoria, mi pare che negli ultimo ventennio piazza affari abbia distribuito più di quanto abbia raccolto. per le imprese ci sono il credito bancario, i capitali privati, i fondi equity ecc.

il valore allora delle frenetiche giornate di contrattazione, dei rituali, del gergo, dei magici numerini che scorrono, dei crack e delle impennate, tutto per produrre un miserabile flusso di prezzi, è nell'elevato contenuto informativo di tale flusso, utile a tutti e infatti rilanciato continuamente dai mezzi di comunicazione.

lo si può vedere come un sondaggio continuo che a differenza di altri ha modalità rigorose e affidabili, e a cui  partecipa una moltitudine di pareri diversi, ma tutti guidati dall'interesse economico, non si fa flanella e nemmeno si giocano partite amichevoli. se in origine erano importanti i prezzi delle merci, per decidere se piantare cavoli oppure tulipani, adesso interessano anche i tassi di interesse, oppure indici settoriali oppure di zone geografiche,  e pare che la presenza del  robusto e liquido mercato finaziario relativo sia buona garanzia di attendibilità.

l'importanza della liquidità di un mercato (nell'accezione più discorsiva, non in quella che tira in ballo la profondità del book) si capisce bene quando non c'è...nell'ambito dell'economia domestica, lo stesso patrimonio investito nella casa è ben diverso che depositato in conto: la compravendita di immobili è lenta e penosa, irta di spese per intermediari e tasse, ogni prezzo risulta ben poco attendibile anche per trattative simili ecc. sono le inefficienze del mercato, che sussistono anche nei mercati finanziari, sotto forma di commissioni, oboli da lasciare al market maker, discontinuità dei prezzi .  da sempre la concorrenza per papparsi questa torta sicura (non comporta alcun rischio finanziario) però riduce le inefficenze.

 

 

 

 

I mercati finanziari servono sostazialmente a fare delle scommesse. Il guadagno di Tizio è la perdita di Caio, meno i costi dell'operazione. Sostanzialmente si tratta di un gioco a somma negativa.

Pubblicato da un amico. Utile, e rivolto ad un pubblico giovane.

Minuto 27 onwards....(gonna be learning from the crap......) and race to zero (short-term opportunities) (28:56)

Opportunities=learning how to manage over longer time horizons...

http://www.youtube.com/watch?v=-UG11JzWzMY

Meglio parlare del sesso degli angeli...piu' utile...Continuo a NON capire....Eppure...

Senior VP

Distressed Debt, Fundamental Credit and Private Equity. UK

International New York Times di oggi, p. 9

quelle le issues/next steps.

''in short, we're giving huge sums to the financial industry while receiving little or nothing- maybe less than nothing- in return'' con citazione di mr. Philippon (per il quale si parla di 2% GDP di 'waste').

le idee sono confuse gia' dai tempi di LTCM (Merton/scholes). non a caso.

l'high frequency trading e' front running, ma vi e' Ben altro.

Mi scuso molto con Palma. Pensavo che si esprimesse in modo criptico ma non avevo ancora scoperto i commenti di New Deal.

New... ma due righe in più di spiegazione ?

www.antonioamorosi.it/2014/09/15/bologna-come-ti-perdo-1-milione-di-euro-in-un-solo-colpo/

ma ho letto bene?! non avete notato niente, oltre al tono becero?

questo grullo si lancia con suprema naturalezza nel panegirico dell'insider-trading, in un modo inaudito, al limite dell'apologia di reato ( eh sì, l'insider-trading è proprio reato anche nell'arretrata Repubblica Italiana).

 

 

art.184 TUF- abuso di informazioni privilegiate (delitto)

 

1. È punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro ventimila a euro tre milioni chiunque, essendo in possesso di informazioni privilegiate in ragione della sua qualità di membro di organi di amministrazione, direzione o controllo dell'emittente, della partecipazione al capitale dell'emittente, ovvero dell'esercizio di un' attività lavorativa, di una professione o di una funzione, anche pubblica, o di un ufficio:
a) acquista, vende o compie altre operazioni, direttamente o indirettamente, per conto proprio o per conto di terzi, su strumenti finanziari utilizzando le informazioni medesime;
b) comunica tali informazioni ad altri, al di fuori del normale esercizio del lavoro, della professione, della funzione o dell'ufficio;
c) raccomanda o induce altri, sulla base di esse, al compimento di taluna delle operazioni indicate nella lettera a).

2. La stessa pena di cui al comma 1 si applica a chiunque essendo in possesso di informazioni privilegiate a motivo della preparazione o esecuzione di attività delittuose compie taluna delle azioni di cui al medesimo comma 1.


3. Il giudice può aumentare la multa fino al triplo o fino al maggiore importo di dieci volte il prodotto o il profitto conseguito dal reato quando, per la rilevante offensività del fatto, per le qualità personali del colpevole o per l'entità del prodotto o del profitto conseguito dal reato, essa appare inadeguata anche se applicata nel massimo.


4. Ai fini del presente articolo per strumenti finanziari si intendono anche gli strumenti finanziari di cui all'articolo 1, comma 2, il cui valore dipende da uno strumento finanziario di cui all'articolo 180, comma 1, lettera a.

 

 

e qua su nFA che si cerca di discutere del nuovo e misterioso HFT, con apporti sofisticati, link in diversi idiomi, ricerca di metafore esplicative...niente, bisogna prendere atto che se qualcuno pubblica le enormità di cui sopra, è perchè l'attuale livello medio di conoscenze finanziarie lo consente.

e poi dicono che uno si butta a sinistra.

Guido, io mi faccio del male leggendo il programma di Passera, ma anche te che ti metti a leggere Libero ... We should definitely get a life.

Altra buona lettura sull'high frequency trading è questa

In realtà nel trading il vantaggio non è sui tempi di esecuzione (che al massimo di consente maggiore velocità di accumulo), ma sui tempi di informazione. In questo i broker grossi saranno sempre avvantaggiati dalla possibilità di accesso (più o meno lecito) a certe info prima dei piccoli trader, che a loro volta provano a fare qualcosa di simile con il trading automatico