L' America sfiducia Obama

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Giudizio sintetico: Una mazzata (prevista) per i democratici. Gli americani decidono di provare, senza convinzione completa, con i repubblicani.

 

Che è successo?

I repubblicani vincono la maggioranza al Congresso. Guadagnano intorno a 60 seggi. Ne avevano vinti 56 nel 1946, e 52 nel 1994, le più grandi vittorie nel dopoguerra. I repubblicani vincono un gruppo importante di elezioni per governatore, come quella dell'Ohio. Vincono fra 7 e 9 posizioni di governatore, per un totale fra 31 e 33 su 50. Il senato resta, di poco, ai democratici. Ma anche lì ci sono degli schiaffi: il seggio che era di Obama passa a Kirk, repubblicano. Giudizio sintetico: Una mazzata per i democratici, gli americani decidono di provare, senza convinzione completa, con i repubblicani.

Che significa?

Due interpretazioni erano possibili del fatto (scontato, e infatti avvenuto) che i democratici avrebbero perso, e di molto. La prima, che questo è solo un riallineamento dopo due elezioni eccezionali: quella del 2006, e quella del 2008 che aveva portato Obama alla presidenza. La seconda è che questo è il rifiuto della politica messa in atto dai democratici nei due anni passati.

È vero che il partito del presidente (i democratici, oggi) nelle elezioni intermedie (quelle, come la attuale, che avvengono fra due elezioni presidenziali) perde sempre terreno. Le ragioni sono quasi fisiologiche: il calo rispetto alle aspettative create nella campagna presidenziale, il fatto che il partito vincitore delle presidenziali ha dovuto per forza conquistare voti che sono invece tradizionalmente dell'altro fronte, e che quindi tendono a tornare a casa.

Un modo per vedere che la sconfitta di oggi è molto di più che un normale aggiustamento è farsi due conti. Per esempio, Hibbs, uno scienziato politico, ha stimato cosa determini l'esito delle elezioni intermedie al Congresso. Da uno studio quantitativo di quelle avvenute nel dopoguerra, lui conclude che ci sono tre fattori che predicono quasi interamente l'esito. Il primo è il numero dei seggi che il partito del presidente aveva nelle precedenti elezioni: il partito tende a mantenerne due terzi circa; i democratici ne avevano 256. Il secondo fattore è  il margine di vittoria nel voto popolare: Obama ebbe il 53.7%, McCain il 46.3%, quindi il margine era di 7.4%. Quanto più grande questo margine, tanto più il partito presidenziale aveva preso voti in "terreno avversario", e tanto più perde nelle intermedie. L' ultimo fattore, la crescita media del reddito pro-capite. Il modello è semplice, ma funziona bene per gli anni passati. Fatti i conti, il normale aggiustamento doveva essere di circa 38 seggi persi dai democratici (da 256 a 218, se si considera una crescita nel terzo quadrimestre del 2%). I democratici hanno perso invece intorno ai 60 seggi, molti di più di quanti avevano perso nel 1994. Tutta la differenza è un voto di sfiducia sul programma estremista della amministrazione Obama.

Gli exit polls rivelano una sfiducia verso l'amministrazione vasta e profonda. Il 75 per cento disapprova l'operato di Congresso e Senato; il 54 per cento disapprova il presidente. Il mito delle elezioni del 2008 è finito; il programma di espansione dell'intervento statale in economia si ferma. Comincia per Obama la difesa, se ci riuscirà, di quello che è riuscito a fare nei primi due anni. Dovrà difendere anche la riforma sanitaria, con un partito repubblicano che ha come primo elemento il repeal, l'annullamento della riforma. Difficile pensare che si parli della riforma dell'immigrazione, o delle emissioni inquinanti (Cap and Trade). Il sogno di Obama è fermo. I democratici hanno perso, e molto. Questo non significa che i Repubblicani abbiano convinto. Loro vengono da una presidenza Bush che aveva inaugurato, dopo l'era Clintoniana del bilancio in pareggio, una spesa pubblica fuori controllo. Il fatto che non siano riusciti a vincere alcune delle elezioni che fino a qualche giorno fa erano contese viene dalla mancanza di un programma chiaro.

Bisogna tener conto del fatto che la svolta a destra è più grande di quanto i numeri indichino. L'esempio più chiaro è la vittoria al senato (in West Virginia) del democratico Manchin, dopo una combattuta battaglia. Manchin era stato per sei anni il governatore dello stato. Attaccato da destra in uno stato sostanzialmente conservatore, ha corso a destra quanto era dignitosamente possibile, e anche più, attaccando esplicitamente, apertamente, la amministrazione Obama su tutte le riforme, in particolare quella della sanità e quella di riduzione delle emissioni (Cap and Trade). In un video leggendario si è presentato in tenuta da cacciatore, promettendo che avrebbe chiesto all'amministrazione conto della spesa incontrollata. Alla fine del video, imbraccia il fucile e spara al programma di Cap and Trade attaccato a un paletto, facendo centro perfetto. E questo è il candidato democratico vincitore.

Un altro elemento è che il partito repubblicano cambia, acquistando molti dei rappresentanti ragionevoli dei Tea Party. Fra questi il più prestigioso è Marc Rubio, Florida, giovane, di bell'aspetto, figlio di emigrati cubani. È l'incubo dei democratici, che lo vedono come la voce di una minoranza (latinos) che preferisce fare da sola invece che chiedere assistenza statale. Voi capite da soli a quale altra minoranza i latinos si contrappongano e quale sia quella demograficamente vincente nel futuro, sia immediato che non. Gli exit polls dimostrano che il fenomeno Tea Party non è passeggero: il 40 per cento approva il Tea Party, il 35 lo disapprova. I rappresentanti estremi del movimento Tea Party perdono (per esempio Christine O'Donnell, e Sharron Angle). Una lezione importante, e un brutto segno per personaggi  "pittoreschi" come Sarah Palin: ci vuole sostanza politica, non bastano le invocazioni.

I casi senza speranza

La California è un caso a sé. È uno stato sull'orlo della bancarotta. Si sono eletti come governatore (a sostituire l'attore austriaco Arnold Alois Schwarzenegger che si erano scelti nel 2003 per sostituire il bancarottiere Davis) l'ex-governatore Jerry Brown. Questo era stato eletto la prima volta (come governatore) nel 1974! In quegli anni il governo in Italia era Moro IV. Uno stato in cui i polls dicono che circa l'otto per cento dei votanti crede che lo stato stia andando nella direzione giusta (non fate i Brunetta o le giornaliste di Studio Aperto: questo vuol dire che X% = 100% - 8% ... pensa stia andando nella direzione sbagliata) e poi si elegge un personaggio degli anni '70 come Brown (e Barbara Boxer al senato) è perduto alla ragione.

I prossimi due anni

Obama può difendere la riforma sanitaria con un veto, e ha i voti per farlo. Quanto gli costerà, e quanti dei nuovi eletti lo seguiranno, visto il bagno di sangue che c'è stato? Ci sono più di venti senatori che devono affrontare le elezioni di nuovo fra due anni. Molti di loro sono in stati conservatori. Quanti saranno disposti a sacrificarsi in una difesa a oltranza del programma di riforme di Obama? Obama ha spinto per un programma che gli americani oggi hanno rifiutato. Io sono convinto che sia così ideologico che non si sposterà al centro come fece Clinton dopo la sconfitta del 1994. La paralisi è l'ipotesi più probabile. Il rendiconto sarà nel 2012.

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Commenti

Ci sono 129 commenti

anche se do tasse a B.O. e ai suoi accoliti, non voto.

se fossi li avrei votato chiunque non fosse un sicofante del premio Nobel.

ha due (o tre) guerre in corso (Yemen, Iraq, Afghanistan) e ha il premio Nobel per la pace (????)

Non strombetto' tanto la chiusura di Guantanamo? e allora?

Sulle cosidette riforme, mi attengo ai fatti, a tutti stanno sui cosidetti....

il paese si trova di fronte alla gallina zoppa della tradizione Gingrich/Clinton.

Non e' detto che suia male, il sistena si basa su contrappesi.

Io credo molto di più al fatto che chi vota nel mid-term è significativamente meno di chi vota alle presidenziali, per cui va a votare soprattutto chi è contro l'amministrazione in carica.

Sulle guerre e la "riforma sanitaria" si era giocato la sua campagna, le guerre sta continuando a farle (e le guerre costano, e quanto costano!) la "riforma sanitaria" non è stata tale, ma solo un aumento dei costi dell'assicurazione sanitaria statale, senza alcun risparmio di spesa, a Wall Street continuano a galleggiare personaggi di dubbia fama, direi che ci sono tutti i motivi per votargli contro.

E, secondo me, al Senato l'hanno salvato i Tea Parties, e il Senato è il luogo più ostico dove far votare qualcosa, la Camera dei rappresentanti è più "malleabile", per cui non prevedo grandi scossoni, tempo tre mesi e tutto tornerà come prima. Non ho parole sulla California..

Memo to commander

RE: Dr. Ayman Muhammad Rabaie al-Zawahiri أيمن محمد ربيع الظواهري‎, Ayman Muḥammad Rabayaḥ aẓ-Ẓawāhirī

Osama bin Mohammed bin Awad bin Laden أسامة بن محمد بن عوض بن لادن‎, Usāmah bin Muḥammad bin ‘Awaḍ bin Lādin;

 

 

Sir, we need prior to 11/o6/2012, heads of subjects above indicated on silverplate, detached from related bodies, recognizable. Icing will be provided. in lieu of paid-for services we provide two villas in the Keys, free diving for life, congressional medal of honors. If need be immigration requirements shall be waived as per executive order. 

We remain sincerely yours.

CINC POTUS


LOL

Sir, we need prior to 11/o6/2012, heads of subjects above indicated on silverplate, detached from related bodies, recognizable. Icing will be provided

ma, 11/06/2012, "a silver plate", sennò è il materiale per i vassoi che piace tanto a mia moglie e "icing" non è la glassa della torta, "ice" non basta? (le teste comunque si conservano bene anche sotto sale nei climi caldi... :-)

nitpicking...

 

A parte il Nobel preventivo e dimostratosi neppure meritato neppure dopo, alcune riforme tra cui quella sanitaria non era parte del programma alle presidenziali?

Due interpretazioni erano possibili del fatto (scontato, e infatti avvenuto) che i democratici avrebbero perso, e di molto. La prima, che questo è solo un riallineamento dopo due elezioni eccezionali: quella del 2006, e quella del 2008 che aveva portato Obama alla presidenza.

 

 

Io vado hands down con questa e col resto dell’analisi di Aldo. Estremizzando, BHO mi pare l’omologo italiano di BS, bravissimo nel preparare campagne elettorali senza dire sostanzialmente nulla di concreto (We are the change we were waiting for? Geez man, are you serious?), in difficoltà quando si tratta di governare. Prova schiacciante: la gestione della riforma sanitaria. Come fa notare l’Economist, BHO ha (1) puntato forte su una riforma che risolve problematiche che (piaccia o meno) sono tali piu’ per l’opinione pubblica europea che per quella americana; devo ancora trovare un americano non “liberal/European wannabe” che sostenga che la riforma sanitaria intesa come estensione universale della copertura fosse fondamentale. (2) ha lasciato la stesura della legge nelle mani del Congresso e dei suoi special interests, e i risultati si sono visti. Vista la congiuntura del 2008, la maggioranza degli americani ha scelto di votare per un messia; se poi il messia non divide le acque (questa mi sa che l’ho rubata a Michele...) e non fa cadere la manna, beh, tempi duri lo aspettano. La Obama bubble è scoppiata, plain and simple. Unico punto di dissenso: sull’immigrazione non sarei cosi categorico, il progetto di riforma presentato al Senato (Schumer/Graham) è a firma congiunta e sostenuta da una parte della destra per la parte relative agli skilled workers. Non mi pare impossibile che si cerchi una mediazione sul tema degli illegali per arrivare ad una riforma generale.

 

Sì davvero un po' troppo "hands down" e un po' troppo "estremizzando", infatti non vedo che cappero c'entri BO con BS, se non per le indubbie capacità mediatica di entrambe ma mi fermerei prudentemente lì.

A differenza di BS, Obama le cose che ha promesso nel suo programma ha anche provato a farle, dalla riforma sanitaria alla chiusura del conflitto in Iraq. Possono esserci piaciute o no, gli saranno venute più o meno bene, avrà la gente più o meno dalla sua parte, i risultati li vedremo comunque nel futuro ma il paragone con BS mi pare totalmente sballato (scusami ma mi sento di essere altrettanto "hands down"). 

Dopodichè mi pare che si dimentichi una cosa fondamentale: il disastro economico e politico in cui si trovano oggi gli USA e a cui nessuno al mondo - messia inclusi - avrebbe potuto porre rimedio in un paio d'anni sono opera pressoché integrale dell'amministrazione precedente, espressione dello stesso partito... che oggi ha vinto le elezioni di mid-term!

Preferisco non trarre altre conclusioni.

Sono anche io in disaccordo, Obama e' all'opposto di BS perche' e' in buona fede. Gli hanno solo riempito la testa di libri di sociologia antiquata e lui ci crede e non riesce a pensare altrimenti.

Oh, vedo ora che Camille Paglia dice la stessa cosa:

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-19976.htm

 

 

Grazie del post: ormai, anche grazie a voi, non frequento troppo gli italici quotidiani ed avevo bisogno di capirci qualcosa.

C'erano due referendum (li trovate in fondo alla pagina linkata), uno dei quali teso ad abolire l'assurda regola che richiede la maggioranza dei 2/3 per passare il bilancio nel parlamento dello stato. Si tratta di una regola che sostanzialmente garantisce la paralisi fiscale. Il lume di speranza è che il referendum sembra essere passato.

Purtroppo invece non è passato il referendum sulla liberalizzazione della marijuana.

peccato, ma comunque Washington aveva già fatto sapere che non l'avrebbe consentito o sbaglio ?

Ma una curiosità: in California hanno vinto praticamente tutti gli incumbent ? Sono io che non capisco o c'è un bug nel sito della CNN ?

Che infausta notizia.

Per quanto riguarda le elezioni sarebbe interessante vedere il tasso di partecipazione al voto, ho come il sentore che gli astenuti (tra i democratici) siano stati in molti... Oggi ho sentito un prof. (Maurizio Viroli) da Augias che commentando i risultati delle elezioni attribuiva la batosta dei democratici all' "impazienza" dell'elettorato democratico che si aspettava grandi cose e invece si ritrova con poco o niente di fatto... Mi chiedo anche cosa abbia impedito all'amministrazione Obama di chiudere Guantanamo... mah...

Gli americani decidono di provare, senza convinzione completa, con i repubblicani.

Gli americani devono ancora trovare qualcuno che dica loro che devono far funzionare l'economia senza caricare debiti sulle carte di credito, o senza nasconderli dentro l'ingegneria finanziaria.

Se non riescono a far funzionare di nuovo le cose, e il lavoro (soprattutto), nemmeno con lo stimulus - che pure ha evitato guai peggiori sull'immediato - e con una crescita del 2%, vuol dire che non funziona il loro modello di retribuzione dei fattori produttivi, pur essendo gente efficace ed efficiente nelle singole attività.

RR

Due congetture e una previsione.

1) La retorica dei repubblicani non avrebbe fatto presa se il tasso di disoccupazione fosse stato il 7%. E nonostante sia molto critico della politica economica dei democratici, dubito che il mercato del lavoro sarebbe stato in condizioni diverse senza tale politica.

2) La macchina organizzativa del partito democratico non e' riuscita a portare alle urne molti elettori che tendono a non votare ma si mossero per Obama.

3) Le primarie repubblicane del 2012 saranno un bagno di sangue e vedranno vincere un tea-party type che perdera' contro Obama.

Gianluca scusa ma la 2 è una non-risposta, perché la vera domanda è "perché quegli elettori che tendono a disertare le urne si mossero per Obama? cosa si aspettavano? come possono fare i dems a mobilitarli di nuovo (possibilmente nel 2012?)?".

Sul (3), per me i Tea Parties sono (in media) una delle cose migliori che potessero capitare agli USA dal punto di vista politico, soprattutto considerando che l'elettorato si è mostrato in grado di cacciare gli impresentabili (leggi Christine O'Donnel); sarei molto cauto a dire che un candidato dei TP sarebbe spacciato contro Obama tra 2 anni!

wow, Jerry Brown

www.youtube.com/watch

Io questa storia di Obama estremista non la capisco, le  politiche dell'amministrazione di Obama mi sembrano in linea con quelle del suo predecessore: la guerra in medio oriente, il sostegno solo proforma alla causa della pace in Palestina, Guantanamo che è ancora lì, la sudditanza alle grandi lobbies finanziarie, la riforma sanitaria che è un regalo alle grandi compagnie di assicurazione sanitaria. Di "sinistra" c'è stato solo lo stimolo economico, che si è tradotto in gran parte in aiuti alle finanze disastrate delle amministraioni degli stati. Si può non essere d'accordo sull'efficacia o la desidrabilità dello stimolo, ma da qui a definirlo "estremista" ce ne corre.

L'estremismo non c'e', e' retorica, spesso piu' fumosa del necessario.

Quello che c'e' e' consapevolezza, ad avviso del sottoscritto non spregevole, delle vere impotenze dell'amministrazione imperiale. Il confronto non va eseguito con le amministrazioni Bush (per et fils) ma con l'amministrazione di J. Carter.

Sono completamente d'accordo con AA.

Per questo ha perso, infatti. E per questo ora ha un problema complicato da risolvere.

Ha vinto promettendo due cose: (i) i miracoli, (ii) una politica molto di "sinistra" e contro i potenti.

Ha violato (ii) e continuerà a violarla: quelli che si entusiasmarono per essa ed uscirono dall'apatia del "non voto perché il sistema è in mano ai padroni" li ha persi, io credo, per sempre. Non so quali balle possa inventarsi per farli ritornare alle urne in due anni.

I miracoli, ovviamente, non li può fare e non li farà e questo gli ha fatto perdere una % forte di elettorato "mediano" che guarda solo alla bottom line (quelli di "It's the economy, stupid!"). Alcuni di questi forse torneranno, altri si stancheranno del GOP perché non mantiene le promesse MA, notate, GOP e TP NON hanno promesso miracoli! Hanno solo promesso d'impedirgli di spendere, d'impedirgli di tosarci ancora con ulteriori tasse, d'impedirgli di mettere in moto la follia che lui chiama riforma sanitaria. Credo che controllare il Congresso sia sufficiente per fare questo. Quindi, non è detto che fra due anni il GOP debba pagare per gli stessi errori. Dipende da loro, diciamo.

Dipende anche da BB, che continua con la follia di comprarsi l'economia USA in cambio della carta moneta che lui stampa ... vedremo come va la cosa fra un anno. La chiave, comunque, è GNP growth, taxes and public debt.

It's always the economy, stupid, so you should not promise miracles: there is no free lunch!

Magari gli elettori italiani avessero la saggezza e l'agilità mentale e politica del votante fluttuante USA!

Non sono molto d'accordo con la tua analisi. Diciamo che Obama ha tenuto atteggiamenti diversi nei diversi contesti in cui si è esplicata l'azione di governo, ma non mi pare proprio che si possa parlare di una sostanziale continuità con il passato.

L'ambito in cui la continuità si è parzialmente verificata è stato soprattutto quello della sicurezza nazionale. Qui Obama ha perseverato nello sforzo contro il terrorismo, non ha chiuso Guantanamo, non ha abolito il Patriot act. Ma attenzione, questo la ha fatto in una cornice del tutto diversa da quella di Bush. Obama ha rigettato la visione politica di fondo, di "idealismo democratico", che aveva ispirato l'azione di Bush e dei neoconservatori. Nel momento in cui bombarda il Pakistan, taglia gli aiuti all'opposizione iraniana. In Afghanistan aumenta le truppe, ma lo fa in maniera riluttante e comunque con fini palesemente e puramente "stabilizzatori", calcando assai meno la mano sull'aspetto della "democratizzazione" del paese. Insomma, la straegia di Bush vedeva la promozione della democrazia del mondo come la base su cui fondare la politica di sicurezza, Obama è interessato alla sicurezza in quanto tale, in senso tecnico per così dire: più da realpolitiker paleoconservatore che da "idealista" neocon.

Per quanto riguarda la politica interna, poi, mi è sembrata invece assolutamente ideologica in senso "liberal". La politica di spesa pubblica e la riforma sanitaria come le definiresti? (che poi la riforma sanitaria vada a vantaggio anche di grosse compagnie private non vuol dire nulla, una sacco di cose "di sinistra" sono così).

Personalmente, mi sembra che Obama sia stato troppo pragmatico dove avrebbe dovuto essere idealista, e troppo idealista (tanto più ch le sue idee non mi piacciono) dove avrebbe dovuto essere pragmatico.

Obama, mi pare, aveva puntato molto sulla green economy che, come ribadito anche su questo sito, non può permettere grandi crescite occupazionali o salti in avanti dell'economia.

Può essere che anche questo sia stato un cavallo perdente di Obama?

Fino a che punto?

Boh, da buon senso e da quello che leggo sui blog americani più o meno filo-democratici, il problema è che Obama non ha fatto l’unica cosa che avrebbe potuto conservargli la popolarità: essere fortemente intransigente, evitare i compromessi, far cadere un adeguato numero di teste. Non importa se giusto o sbagliato, nelle crisi il people vuole un uomo forte. Invece si è mostrato un debole.

P.S.

Definire Obama un estremista è veramente curioso... visto che è chiaramente un moderato conservatore che tuttalpiù ha capito che qualcosa deve cambiare affinché tutto resti com’è.

Certo, negli USA viene definito un socialista, un comunista o addirittura un fascista, ma questo testimonia solo che i deliri collettivi non sono prerogativa di questa sponda dell’Atlantico. 

 

 

Definire Obama un estremista è veramente curioso... visto che è chiaramente un moderato conservatore che tuttalpiù ha capito che qualcosa deve cambiare affinché tutto resti com’è.

Certo, negli USA viene definito un socialista, un comunista o addirittura un fascista,

(e anche un agente di Al Qaeda sotto copertura, tutto in una botta sola NdR)

ma questo testimonia solo che i deliri collettivi non sono prerogativa di questa sponda dell’Atlantico. 

Deliri?  I blog della destra avevano diffuso notizie a proposito dei giovani sostenitori di Obama che avrebbero costituito una Obama-Jugend sul modello della Hitler-Jugend, inquadrata militarmente da "consiglieri" palestinesi (sic!), e paventavano un modello "Madrid 1936" con una insurrezione armata dei Red States dopo l'elezione, non appena gli scagnozzi federali sarebbero andati casa per casa a confiscare le armi... altro che Tea Parties, si sono fatti di roba pesantissima...

 

Questa è proprio bella. Non sono state Enron e la bolla delle dot.com a trascinare a fondo la California ma il "bancarottiere Davis" (amato perchè finchè i soldi c'erano li ha spesi per l'istruzione, sbagliando solo a tagliare le tasse).

Meravigliosa poi la parte sui candidati.

Il candidato democratico al Senato per il West Virginia (terzultimo stato per annual income, 37th population) ha vinto assomigliando più ad un bovaro che ad un broker e criticando l'amministrazione Obama; nel più popoloso stato dell'unione (nono per annual income) un politico di lungo corso vince contro un'ex-presidente di E-bay con laurea economica ad Harvard; conclusione: i californiani si son bevuti il cervello, i bovari vincono sempre, il paese svolta a destra, addirittura molto più di quello che i numeri dicono.

comiKnoise, subito.

P.S.

Mi perdoni l'autore dell'articolo, il mio tono vuole essere scherzoso senza offenderLa, se possibile. Seriamente il commento di Gian Luca Clementi, in cinque righe, racconta a mio modo di vedere la realtà politica statunitense per quello che è: "L'economia non tira? Si cambia!". Han sempre fatto così, e magari non sbagliano.

Se non mi sbaglio Jerry Brown è il figlio di Pat Brown, più volte governatore della California, l'uomo che sconfisse Richard Nixon nelle elezioni per il governatorato della California (1962?). Mi sembra anche di ricordare che fu Jerry Brown a disporre (dopo un referendum che lo chiedeva) che le impose sulla proprietà immobiliare non fossero più adeguate anno per anno al valore di mercato della proprietà. Jerry Brown cioè dovette misurarsi con una frenata delle entrate dello stato. [Può essere che su questo i miei ricordi non siano precisi, mi sembra però che non sia stato il governatore  Ronald Reagan, che governò tra Brown padre e Brown figlio, a gestire i primi tagli alle università che furono la conseguenza della frenata nelle entrate] Dico questo per suggerire che la scelta del settantaduenne Jerry Brown come governatore potrebbe essere basata su una non malvagia esperienza di molti anni fa.

Tutto vero. Brown è stato il più giovane governatore della California, e ora il più vecchio. Da queste parti lo chiamano Raggio di Luna per la sua proposta negli anni '70 di dotare la California di un proprio programma spaziale. A suo tempo sposato (o forse solo fidanzato?) con Linda Ronstadt, subì gli effetti del referendum che congelava le tasse sulla proprietà (e che è all'origine delle alte tasse sul reddito in CA), poi sindaco di Oakland ecc. Brown è un hippie degli anni 70 che è comunque apparso più autentico del candidato repubblicano, Meg Whitman. Certo, aiuta anche il fatto che quando fu governatore per l'ultima volta scorrevano ancora i fiumi di dollari delle commissioni militari, che furono gran parte del benessere dello stato, prima che esplodesse la Sylicon Valley (e i californiani, si sa, sono nostalgici)

Al contrario, Whitman ha fatto una campagna elettorale dura e aggressiva, spendendo 140 milioni di dollari suoi. Non è stata aiutata dalle accuse di insider trading a Goldman Sachs, e dal modo in cui ha licenziato la collaboratrice domestica messicana risultata immigrata illegalmente (in uno stato in cui una grossa fetta dell'elettorato è di origine messicana). Whitman ha fatto campagna elettorale ininterrottamente dalla primavera scorsa, mentre Brown se ne stava tranquillo tutta l'estate. Alla fine la saturazione degli annunci politici alla televisione le è stata più dannosa che utile.

 


"California Uber Alles"

I am Governor Jerry Brown
My aura smiles
And never frowns
Soon I will be president...

Carter Power will soon go away
I will be Fuhrer one day
I will command all of you
Your kids will meditate in school
Your kids will meditate in school!

[Chorus:]
California Uber Alles
California Uber Alles
Uber Alles California
Uber Alles California

Zen fascists will control you
100% natural
You will jog for the master race
And always wear the happy face

Close your eyes, can't happen here
Big Bro' on white horse is near
The hippies won't come back you say
Mellow out or you will pay
Mellow out or you will pay!

... che nel 2008 l'America avesse votato Obama per il suo programma, invece lo aveva votato per la sua faccia.

is really going on here?

Sono un lettore di NfA e ho dato il mio contributo per la Fondazione NfA.

Sono uno scienziato tipico, studio il sistema uditivo, vivo e lavoro in Germania.

Non capisco abbastanza di economia per estrarre informazione dal rumore degli interventi in questo post.

Però io vi leggo e vi sostengo per capire per tramite vostro. Quindi, datemi una mano, per favore.

Che cosa vuol dire esattamente la parola "estremista" applicata alla politica economica di Obama?

Vuol dire la stessa cosa che intendete quando dite "di sinistra"? E cosa intendete di preciso?

Che cosa vuol dire esattamente che la questione delle armi è solo un simbolo?

In quale misura l'elezione di Governatore e Senatore Democratici in California è dovuta all'economia e in quale misura all'ideologia?

Chi è Marc Rubio, quale componente ispano-americana lo sostiene, e perché?

Basta che qualcuno mi aiuti a capire anche una sola delle questioni: ma in modo preciso.

Danke.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Negli Stati Uniti sembra ormai presente una vasta diseducazione di massa, simile a quella dell'Italia degli anni settanta, quella uscita dal famoso '68: pretendere di consumare più di quanto si produce, pubblico o privato non conta.
In quegli anni in Italia furono prodotte leggi di spesa che furono la causa dell'esplosione del debito pubblico: riforma sanitaria e leggi per la pensione ai giovani. In quegli anni si poteva andare in farmacia con la busta della spesa, si poteva andare in pensione con quindici anni di servizio, a neanche quarant'anni, e generalmente l'età era tra cinquanta e cinquantacinque anni.
Mentre per la sanità fu possibile ricondurre la spesa nei limiti fisiologici, per le pensioni la gente fu fuorviata dai cattivi maestri, quelli della sinistra, a pretendere l'impossibile: andare in pensione a cinquant'anni e rimanere venticinque-trenta a carico della collettività, infischiandosene dei conti.
Questo sembra si sta verificando anche ora negli Stati Uniti: gli anni dei guadagni facili di massa, delle case comprate a cento e vendute a centocinquanta, ha lasciato qualche arricchito con tanti morti e feriti, ma loro sperano sempre il ritorno a qualche altro bonanza. In questo trovano facile ascolto in coloro che poi sono quelli che sono stati i loro cattivi maestri: i liberisti ideologici, gli economisti degli strampalati modelli matematici, sordi al conto della serva che dice che una nazione non può consumare più di quanto produce per molto tempo.
Questa diseducazione di massa ha prodotto il risultato elettorale che vediamo. Quanto ci vorrà agli americani per capire che dovranno mettersi a produrre e lavorare seriamente, pagando in tasse quanto viene speso dallo stato, oppure dobbiamo temere uno scoppio di irrazionalità in quel paese, che sarebbe veramente catastrofico?

Il problema della legislazione sulle armi da fuoco e' una assoluta corbelleria.

Vi sono zero ragioni per sostenere che la legislazione repressiva che impedisca l'uso e il possesso legale di armi da fuoco faccia diminuire gli omicidi. Il paese in cui vivo ha un alegislazione iper repressiva e la gente si spara quotidianmente addosso (se le interessano i numeri glieli posso fornire quando vuole.)

La destra ha (a mio avviso) perfettamente ragione: la costituzione dice che i cittadini hanno sia il diritto di aver armi che di formare un esercito ben organizzato. 

Se le sta sui cosidetti la Costituzione, ne ha certamente il diritto, si impegni a modificarla, venne fatto (per la legislazione sulla produzione ed il consumo di alcol) o nel caso del 27 (la modifica impedisce ad un aumento del salario di un parlamentare di esser legale prima della scadenza del suo mandato.)

Il resto son bubbole e caricature di un problema. Se le sta sulle scatole John Wayne o Heston, e' spiacevole ma le consiglio di guardar altri films. 

 (se le interessano i numeri glieli posso fornire quando vuole.)

YES, PLEASE.

Magari anche non ora, senza fare le cose alla svelta, ma YES, PLEASE.

Perche' siccome il problema qui e' GROSSO, ma grosso nel senso che e' proprio grottesco - quanti sono i morti per sparatorie tra gang negli stati uniti in confronto ai morti per mafia in Italia? - ci si aspetterebbe delle spiegazioni e queste spiegazioni (che spaziano dal culturale, al razziale, ahime') lasciano sempre e molto a desiderare.

In Italia i rappresentanti della parte violenta della societa' - gli Ultras - considerano usare le lame come una roba da infami, mentre in America per provarsi uomini bisogna almeno gambizzare: e' proprio solo una cosa culturale, o ci sono motivi ambientali piu' profondi? 


 

e vomito' una sequenza sconvolgente di idiozie. Per dirne una: mi si dice dove e' il mutamento della politica estera USA? USA e' in guerra in tre paesi (due durante l'amministrazione precedente)

 

Cito il piu' grande esperto di geopolitca:

 

 

 

Roma, 3 nov. (Apcom) - "Non ho chiaramente consigli da dare ad Obama. Lui in due anni, mentre qui da noi ci occupavamo di Lodo Alfano e di legittimo impedimento, ha varato la riforma sanitaria, ha cambiato la politica estera, ha preso iniziative importanti su ambiente e armamenti". Lo ha detto il democratico Walter Veltroni commentando, intervistato dal Tg3, la sconfitta di Barack Obama e dei democratici alla Camera alle elezioni di metà mandato in Usa.

Facendo tutte queste riforme Obama "ha sfidato resistenze conservatrici che si sono manifestate con il fenomeno del Tea Party" ma "è giusto" che i democratici perseguano queste politiche. Ce la farà Obama ad essere rieletto? "Clinton nel '96 rivinse, penso - conclude Veltroni - che i democratici abbiano le soluzioni giuste per garantire agli Usa ripresa economica e giustizia sociale".


 

 

http://www.slate.com/BLOGS/blogs/weigel/archive/2010/11/03/ron-paul-to-chair-monetary-policy-subcommittee.

 

tra questo (Ron Paul, quello che vuole abolire la FED) e le voci di un blocco dell'innalzamento del tetto sul debito pubblico, devo preoccuparmi, nel senso "my broker advised me to buy canned goods and ammo"? Ho letto commenti sul fatto che le velleità dei Tea Parties potrebbero addirittura portare a un default

http://www.squarestate.net/diary/976/us-debt-default-a-tea-party-promise

...magari saranno scemenze, come le percentuali del TG4, ma "when the dollar dies" non sarebbe così bello come "

http://www.youtube.com/watch?v=nPmrWwNeuKE 

e i rasta si fumavano tanta ganja, altro che thè...

Che dire, finalmente una buona notizia.