Le donne in Italia

/ Articolo / Le donne in Italia
  • Condividi
Il Corriere online ha ieri segnalato un interessante articolo di Adrian Michaels apparso sabato sul Financial Times (in inglese) sul ruolo delle donne nei media in Italia.

Non si tratta del solito bacchettone che si lamenta delle tette costantemente in vista su giornali, tv, e cartelloni pubblicitari. O meglio, l'articolo parla anche di quello, essendo un fenomeno principalmente italiano, ma ne parla, dicevo, come sintomo di qualcosa di più grave e sottile.

Per capire meglio si consideri il ruolo di Ilaria d'Amico, conduttrice di un programma sportivo su Sky. Perché, si chiede Michaels, la competente giornalista deve condurre tutto il programma in piedi vestita in un cocktail dress, dialogando con opinionisti tutti rigorosamente maschi, in giacca e cravatta, e seduti? Perché, aggiungo io, ad una puntata ordinaria di Porta a porta partecipano, fra gli ospiti, l'esperto, il politico, il sondaggista, e... la donna? Come se esistesse un punto di vista femminile da contrapporre a quello degli altri, tutti rigorosamente maschi?

Le donne italiane secondo Michaels accettano passivamente il paradigma maschile della femminilità proposto dai media... e gli uomini pure; l'immagine del maschio italiano che ne risulta non è molto elevata.

Fra le cause del fenomeno viene proposta la mancanza di donne fra le classi dirigenti del paese, dovuta a sua volta alla mancanza di attenzione della società italiana alle esigenze delle donne (pochi asili per i bimbi, nessun negozio aperto a tutte le ore, niente epidurale negli ospedali... un mio cruccio questo, ma ne parlerò un'altra volta). Alle donne non resta che accettare l'importanza dell'apparenza fisica, del vestirsi alla moda, e della giovanilità, e, quando e finché possono, sfruttarli a proprio vantaggio.

Insomma molti i temi sollevati, molti peraltro noti, ma visti dall'interessante punto di vista dello straniero - maschio - in Italia.

 

Indietro

Commenti

Ci sono 15 commenti

"Perche', si chiede Michaels, la competente giornalista deve condurre tutto il programma in piedi vestita in un cocktail dress, dialogando con opinionisti tutti rigorosamente maschi, in cravatta e seduti?"

Perchè a Sky si sono semplicemente accorti che Ilaria D'amico in piedi in vestito da sera e con la scollatura fa molto più share di Raimondo Vianello seduto. Essendo Sky una impresa volta a fare profitti (almeno credo che Murdoch ci tenga..) e avendo capito cosa entra nella funzione di utilità del maschio italiano che guarda le trasmissioni sportive.... mette Ilaria D'amico in piedi, in vestito da sera e con la scollatura!! Perchè l'italiano ha queste preferenze e lo spagnolo o l'inglese no? Who knows? Siamo davvero sicuri che le preferenze siano cosi diverse? Per quanto riguarda gli opinionisti maschi, mi sembra che con Carolina Morace avessero tentato di cambiare questa pratica, ma da qualche anno credo che non appaia più (non sto in italia da un po' quindi potrei sbagliarmi). E se è scomparsa probabilmente anche lei non faceva molto share. 

Durante l'ultima gara di motociclismo al mugello, una prestante inviata di television espanola, cercava di intervistare i tifosi di valentino rossi. Tutta la tribuna le gridava: "faccela vedè.... faccela toccà.....". A Donington questo succede?

 

E' proprio quest'ultimo il punto: le belle donne piacciono a tutti... donne comprese (e stranieri compresi), la questione e'  capire perche' questi comportamenti (che sono solo italiani) vengano accettati da tutti passivamente.

 

Carolina Morace, oltre a essere sicuramente lontana dagli standard di immagine attuale, era francamente una pena, per quanto mi ricordo.....quindi sicuramente ha giocato la scarsa propensione a un mestiere che comunque richiede un minimo di brillantezza e spigliatezza, al di la delle competenze tecniche

 

Wuuauau, finalmente qualcuno si accorge che in Italie le donne sono degli oggetti. Ma la cosa piu' divertenti e' che a queste donne piacie essere trattate cos¡.

La donna fa di tutto per piacere all'uomo, e cosa piace all'uomo? tette, gambe, capelli lungi, vestiti attilati... i voila ttutto come l'uomo vuole.

Mi fanno venire una rabbia, che quando vado in Italia se poco poco non porti le tette fuori e' che sei una suora.

Hanno poco cervello? non lo so, pero' credo che il problema sia molto psicologico e vivono una pressione impressionante della televisione.

Basta vedere il numero di scuole di danza che sono nate nell'ultimo anno per colpa di Maria de Filippi. 

Hanno paura di restare sole e pure di avere un uomo mostrano di tutto, ma siccome poi nel mercato hai donne che continuano a essere cosi, tu non puoi decidere di tornare quella che eri, ma devi seguire a comportarti cosi. E' un circolo vizioso.

L'unico fenomeno che potrebbe corregere cio,' e' che anche agli uomini, cosa che credo stia accadendo, sia richisto un livello cosi alto di  immagine, quindi alla fine  faranno a gara a chi piace di piu'.  Perche' non e' indiferrente vedere Rauol Bova o Raimondo Vianello.

Fattore culturale?  Maschilismo? non ho risposte , ho solo la conferma che quando vedo italiane e italiani li riconosco al volo

 

Una donna italiana risponde a Michaels:

 http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/persone/paese-veline/doppia-laurea/doppia-laurea.html

 

Sono d'accordissimo, da tutto questo e' proprio la figura del maschio italico a uscirne malmenata. Si veda anche questa testimonianza su Italians, forse estrema, ma sintomatica dell'andazzo.

 

 

mah secondo me sono due problemi separati; dico, le veline sui cartelloni pubblicitari o la d'amico con il tubino e la mancanza di donne nei direttivi. il primo fa sicuramente riguardo ad un doverso rapporto che gli italiani hanno con la femminilita' (sia gli uomini sia le donne); cioe' il fatto che la d'amico si metta in ghingheri su sky dipende dal fatto che la donna italiana si mette sempre in ghingheri (almeno rispetto, chesso', agli USA).

il secondo non so esattamente. sono di sicuro correlati ma quanto fortemente non so (e non starei ad emettere sentenze come gli inglesi).

 

Poiche' l'efficienza trogloditica del servizio wireless offerto dall'albergo (in un "rinomato" luogo di montagna italiana) frustra i miei tentativi di farmi vivo, contribuisco solo alcuni links estratti dalla stampa quotidiana odierna.

Offrono evidenza empirica rilevante per la discussione sollevata (era ora!) dall'ottimo Passaparola di Andrea.

Su cosa fanno in media le donne italiane.

Sull'italiota medio e la sua visione delle donne.

Sulla percezione comune del delitto di stupro

Una sola cosa: ebbene si', e' una faccenda culturale. Sembra alquanto ovvio che lo sia e tutta l'evidenza lo suggerisce. Quindi? 

 

 

 

Apparentemente anche gli svizzeri amano le donne poco vestite...

www.corriere.it/gallerie/20070725.shtml

 

 

Questo articoletto del Corriere mi sembra il perfetto pendant al pezzo che motivo' Andrea.

Il tono con cui l'articolo della signorina Simona Marchetti e' steso la dice lunga su come le donne in Italia vedono il proprio ruolo. Essendo il pezzo scritto da una giornalista, la dice ancora piu' lunga su come le giovani giornaliste vedano il proprio ruolo professionale.

Neanche a dirlo, io sto con i tradizionalisti spettatori di BBC che han protestato: la coscia non aiuta di certo a fare attenzione alla notizia, ne' la rende piu' interessante.