Favole e Calcio

/ Articolo / Favole e Calcio
  • Condividi

In un blog serio come nFA non si può non parlare di calcio. Talvolta lo si è fatto usando confusi modelli matematici a favore della prima squadra della Thailandia, altre volte è capitato in via incidentale, come racconti di vita vissuta.

 

Perchè occuparsi di calcio ? Perchè il calcio oltre che uno sport è anche un business, un grande business. Secondo il rapporto Deloitte "Football Money League" i venti top club a livello mondiale fatturano oltre 6 miliardi di dollari; per il calcio italiano siamo a quasi 900 milioni di $ per i 4 club più importanti (Juventus, Milan, Roma, Inter); l'Italia è quarta a livello mondiale (i top club sono tutti europei) per fatturato del calcio, calcolando solo i fatturati diretti delle squadre, senza l'indotto.

I fatturati, come spiegato nel report, sono influenzati fortemente dalle apparizioni nei campionati per club europei (Champions League su tutti), oltre ai contratti televisivi nazionali. Per i curiosi: il Real Madrid è costantemente primo nei Top 20 e nel 2016 la Juventus ha fatto un salto di 40 milioni di fatturato (+14%) solo per la sua corsa in Champions League, giusto per capire di cosa stiamo parlando.

È ovvio che, intorno a un business del genere, la classifica sia tutto: un punto in più o in meno nella classifica del campionato nazionale ed evaporano decine di milioni, non bruscolini. In tale scenario si inserisce un punto debole: gli errori umani, poichè è pur sempre uno sport. Ma, mentre per un gol mangiato a porta vuota possiamo fare e dire poco, e persino la gigantesca papera di un portiere ha un suo perchè, quello su cui si può e si deve intervenire sono gli errori arbitrali. La prima cosa a cui si pensa è "ci vorrebbe la prova TV", ma la prima risposta di chi gestisce il calcio è "non si può fare, troppo complicato".

Lo scopo di questo post è dimostrare che si può fare benissimo copiando dagli altri sport e che, a questo punto, se non lo si fa è perchè molto probabilmente i club economicamente dominanti non hanno interesse a farlo, o perchè chi gestisce attualmente il calcio teme di perdere un pezzettino di potere. 

Di seguito la mia personale ipotesi di regolamento, da far approvare nel prossimo board della Fifa, Uefa e Lega Italiana di Serie A

Regola n° 1.

Gli arbitri possono richiedere la prova TV solo dopo un fischio o un'interruzione di gioco e solo nei seguenti casi:

a) Rigore fischiato.

b) Gol annullato, laddove il fischio sia intervenuto dopo la marcatura.

c) Calcio d'angolo dubbio negli ultimi due minuti di un match.

d) Dubbi sulla convalida di un gol.

Regola n° 2

Regola del challenge.

Una squadra può richiedere la prova TV solo 1 (una) volta per gara e a fronte di episodi specifici, ovvero oltre a quelli già elencati alla precedente Regola n°1 si aggiunge la possibilità di richiedere la suddetta prova per punizioni di prima battuta fino a una distanza di metri 14 dal limite superiore dell'area di rigore, una apposita tacca sarà disegnata sui campi di gioco a tale scopo.

La squadra che chiede il challenge, laddove avesse torto, dovrà rinunciare a una sostituzione nella gara in corso o in quella successiva nel caso avesse esaurito le sostituzioni.

Nel caso la squadra avesse torto per due volte consecutive, il challenge non può essere concesso per più di due partite di seguito.

Laddove la squadra richiedente il challenge avesse ragione il gioco riprenderà con l'inversione del possesso palla .

Regola N° 3

Il tempo per la decisione è fissato in 45" massimo dall'inizio della visione delle immagini. Laddove le immagini non fossero abbastanza chiare e i dubbi rimanessero nel tempo massimo previsto per l'esame della prova TV resta valida la decisione presa sul campo al momento del fischio.

Regola n°4 

Per ogni prova TV richiesta dagli arbitri o da una squadra tramite il challenge si recupereranno 45" sul tempo di gara.

Regola N° 5

La Prova TV sarà effettuato dal Primo Arbitro insieme al Quarto Uomo, a quest'ultimo spetta la decisione finale.

Il corollario di tali regole è "No fischio, no prova TV", un rigore non dato rimarrà sempre un rigore non dato, per la gioia dei movioloni nazionali, una spinta non vista rimarrà sempre tale, il rigore su Turone rimarrà per sempre un rigore non dato, un fuorigioco inesistente ti ridarà eventualmente la palla, non l'occasione da gol, e via di seguito. 

Però c'è da dire che, ad esempio, si invoglierà gli arbitri a fischiare (o non fischiare come nel caso di fuorigioco dubbi, poi potrà sempre annullare il gol) poichè la prova TV è lì pronta a salvarli, ma anche no, lo scopo dell'introduzione della prova TV è di mitigare gli effetti dell'errore umano, non di annullarli.

Un'altra scusa per non usare la prova TV è che "non sarebbe decisiva", ma lo scopo dell'introduzione in tutti gli sport che l'hanno fatto è di incidere laddove è possibile, non di fare miracoli, è un ausilio per gli arbitri in taluni casi, non si sotituisce all'arbitro sempre e comunque.

Per chi segue gli sport americani, ma anche il basket europeo, apparirà subito evidente che queste regole sono mutuate da quegli sport, poi è ovvio si dovranno delimitare gli ambiti, tipo decidere cosa devono fare i giocatori durante il tempo della prova TV: si possono avvicinare alle panchine o devono rimanere al loro posto? Io sarei favorevole alla prima soluzione, ma ci sono ottimi argomenti anche a favore della seconda, tipo i tempi della ripresa di gioco. Poi la prova TV sarebbe una decisione presa sul campo, con le inevitabili pressioni del tifo, ad esempio la NBA, la Lega di Basket USA, ha anche un team di arbitri in studio per esaminare la prova TV e sta decidendo se evitare proprio agli arbitri sul campo di decidere loro, cosa che già avviene per il football della NFL: chi rivede le immagini è un team di arbitri posto in altro luogo.

Quello che non capisco, però, è perchè non introdurre correttivi dell'errore umano per fattori estranei al gioco in se per se: l'arbitro o gli arbitri sono in campo per "mantenere l'equilibrio iniziale fra le due squadre", non per decidere chi vince e chi perde, e se la tecnologia è in grado di aiutare gli arbitri a mantenere quell'equilibrio iniziale non c'è motivo al mondo per tenere la tecnologia lontana dai campi di calcio. O forse c'è e non lo conosco. Nel frattempo ballano miliardi.

P.S.
C'è stato il caso di un arbitro che cambiò una decisione durante una partita dopo aver visto un replay su un grande schermo, insieme al suo guardialinee, anche se dopo giurarono che non avevano visto niente. Chi era l'arbitro e dove successe ? Pizza da Sorbillo per il primo che risponde.

Indietro

Commenti

Ci sono 20 commenti

La partita era irrilevante a livello internazionale direi, Italia-Francia, Berlino, finale dei mondiali 2006, il fallo era la famosa testata con cui ha chiuso la carriera Zidane. Per l' arbitro ho dovuto cercare su wiki: Horacio Elizondo.

E' successa la stessa cosa in Cittadella-Pavia in Lega Pro meno di un mese fa. Al 90' l'arbitro annullò un gol per fuorigioco al Cittadella sul 2-2. Dopo meno di un minuto arbitro e guardalinee convalidarono il gol avendo scoperto, dalla registrazione di un cameraman della Rai li vicino, che il fuorigioco era inesistente.

a prima lettura, rimango indeciso.

gli errori dell'arbitro appartengono alla partita, come la zolla irregolare e le stringhe slacciate.  c'è bisogno di ridurli perchè eccessivi, cioè l'esito sta diventando un po' troppo random? oppure l'inconfessato retropensiero è che qualche l'arbitro ci veda benissimo?

No!!!!! Non se ne può più

 

E comunque FORZA ROMA

Il 27 febbraio 2005, non lontano da casa mia e precisamente alla BayArena di Leverkusen, il dentista bavarese arbitro Franz-Xaver Wack al 41' concesse un calcio d'angolo al Bayer Leverkusen dopo aver visto il replay sul maxischermo dello stadio. Prima aveva erroneamente autorizzato la rimessa dal fondo al portiere del VfB Stuttgart.

Il suo capo rintuzzò le polemiche dicendo che in realtà la decisione fu presa consultandosi col guardalinee.

All'89' poi Wack concesse al VfB Stuttgart un rigore dubbio, che fu trasformato da Cacau portando al pareggio 1-1.

Per chi capisce il tedesco: www.spiegel.de/sport/fussball/praezedenzfall-streit-um-wacks-videobeweis-a-344089.html

 

Comunque ecco, sono d'accordo con l'uso della tecnologia per migliorare le limitate prestazioni umane, anche nel calcio.

E la pizza la vorrei coi funghi, grazie.

Rischiamo di essere fucilati da Sorbillo....

Vorrei  leggere un pezzo sul corteggiamento, visto che odio l calcio.

Magari che smentisca  Nash e riformuli le dinamiche dominanti nella continua ricerca della compagna\o temporalmente perfetta\o.

Oppure mi piacerebbe anche leggere qualcosa sui futuri tassi negativi ed il loro impatto economico.

Ma il calcio no..ve prego...

 

la partita in cui l'arbitro cambiò idea, annullando un gol già concesso, fu un Inter Juventus (o viceversa) arbitrato da Collina negli anni '90

il gol irregolare era stato segnato dall'Inter

Non lo riocordavo, ma credo che cambiò semplicemente idea dopo essersi consultato con qualhe assistente, non con una prova TV.

Proprio oggi l'IFAB (Intrnational Footbal Association Board) ha annunciato che comincieranno le sperimentazioni per l'utilizzo della moviola in campo.

Se passerà immagino che finalmente Inter e Roma vinceranno ex aequo tutte le competizioniper i secoli a venire :-)

Proprio oggi l'IFAB (Intrnational Footbal Association Board) ha annunciato che comincieranno le sperimentazioni per l'utilizzo della moviola in campo.

Se passerà immagino che finalmente Inter e Roma vinceranno ex aequo tutte le competizioniper i secoli a venire :-)

Due sono i casi: o io lo sapevo in anticipo perché sono un insider o un consulente, o ho avuto fortuna di aver preceduto lo IAFB di due giorni.Materia per complottisti.

 

Il più forte di tutti Le risponderebbe così: it.wikipedia.org/wiki/Mano_de_Dios

Per il fatto che muove un sacco di soldi bisogna far diventare uno sport simile ad un reality show?

Non mi viene in mente un'azione poetica, mitica, nel football d'oltreoceano; come può un'azione studiata a tavolino e mandata a memoria da cinghiali con l'armatura essere paragonata al calcio?

Nel basket si gioca con il tempo effettivo, 45" non fanno alcuna differenza.

Saluti sportivi

Partiamo dal più marginale. Se con "prima squadra della Thailandia" ci si intendeva riferire all'Internazionale Football Club Milano (Inter), con un confuso e sarcastico riferimento al suo proprietario, allora forse occorrerebbe informarsi maggiormente, in quanto la Thailandia era la nazione di provenienza del pataccaro a cui l'Associazione Calcio Milan ha dato credito per mesi per un'eventuale vendita del 48 o 49 percento della società, tale mr. Bee Taechaubol, noto giornalisticamente come mister Bee, o mister B, dal nome della serie in cui ha militato il Milan per un paio d'anni. Il presidente dell'Inter, Erick Thohir è infatti indonesiano ed è importante sottolineare che Milano è sempre stata in grado di valorizzare gli interventi di chi veniva a operare da fuori: prima dal contado (i vari Mandelli, Vimercati, Lissoni, tutti cognomi milanesi derivanti da toponimi di cittadine limitrofe col genitivo locativo), poi dal resto d'Italia, poi dal resto del mondo: tutta gente che ha fatto grande Milano e che è giusto ricordare positivamente in un blog come questo, tutt'altro che campanilista e sciovinista. (Fa piacere anche ricordare che la storia dell'Inter e il suo stesso nome, nascono come reazione a chi cercava di contrastare questa vocazione, appunto, internazionale)

Riguardo alla proposta in sé avanzata nell'articolo, questa è ampiamente condivisibile e, non a caso, le istituzioni del calcio, (forse illuminate dall'arrivo di Infantino, un altro interista, ai vertici della FIFA o, perché no?, da questo stesso post) hanno deciso di lavorare a una sperimentazione sulla base di un'ipotesi largamente analoga (Collina a Radio1 ha spiegato che in effetti a questa soluzione si lavorava da mesi): ora si attende solamente un protocollo esecutivo più dettagliato.

Se vogliamo entrare ancora più nel dettaglio è molto interessante l'ipotesi di agire solo in ambito di overrule (cioè dare soltanto la possibilità di annullare un fischio importante) il che, pur limitando forse eccessivamente l'efficacia della tecnologia, permetterebbe se non altro di mantenere la massima fluidità del gioco (infatto così facendo non si interromperebbe il gioco a richiesta, ma si chiederebbe soltanto di verificare, a gioco già fermo!, la correttezza di una decisione già presa): il vero problema è di capire quanto indietro si può tornare per invalidare, ad esempio, un'azione che ha portato al gol. Per spiegarci meglio: nel caso classico della Mano de Dios, il gol di Maradona con un pugno, sarebbe facile annullare quel gol, ma se il pugno fosse servito solo a conquistare il pallone cinque secondi prima della segnatura? O cinquanta secondi prima?

Mi sembra poi fin troppo prudente la proposta di limitare a una sola richiesta per partita ed eccessive tutte le clausole sanzionatorie proposte da applicare in caso di overrule non accolto.

Chiudo per segnalare alcuni aspetti paradossali:
- Il calcio senza queste modifiche sarebbe rimasto forse l'unico ambito di notevole rilevanza economica in cui alcune (non tutte) decisioni fondamentali sarebbero state prese (come adesso) dall'uomo più disinformato (l'arbitro) tra tutti quelli che assistono all'evento (tutti gli altri hanno la possibilità di vedere le riprese televisive). Dico alcune e non tutte perché in certi casi l'arbitro dal campo vede effettivamente meglio di qualsiasi somma di telecamera, ma in certi casi no.

C'è un argomento retorico assurdo, ma continuamente portato avanti dagli avversari della tecnologia in campo. Si dice: "se si accettano gli errori dei calciatori, perché non accettare anche l'errore dell'arbitro?" Fa parte del bello del calcio.
Chi avanza questo argomento non riesce a capire che l'errore del calciatore NON FALSA il risultato, quello dell'arbitro sì.
Sembra del tutto pleonastico, ma vista la popolarità dell'argomento, aggiungo un esempio.
Siamo sullo 0-0 di Cani vs. Gatti.
All'89esimo, il bomber Fido, centravanti di Cani, sbaglia un gol fatto a porta vuota. Il punteggio resta GIUSTAMENTE, sullo 0-0, perché Cani paga lo scotto di avere giocatori non infallibili.
Poi al 90esimo Miao, bomber di Gatti, segna un gol, ma l'arbitro annulla per un fallo di mano inesistente e poi fischia la fine dell'incontro. Che sarebbe dovuto finire 0-1 per Gatti, in quanto Gatti paga INGIUSTAMENTE l'errore dell'arbitro.
Insomma: gli errori dei calciatori vengono scontati internamente al risultato, gli errori dell'arbitro turbano, dall'esterno il risultato. Sembra assurdo doverlo spiegare, ma esistono fior di commentatori adulti che avanzano di continuo tesi opposte.

 

C'è un argomento retorico assurdo, ma continuamente portato avanti dagli avversari della tecnologia in campo. Si dice: "se si accettano gli errori dei calciatori, perché non accettare anche l'errore dell'arbitro?" Fa parte del bello del calcio.

 

almeno per me è un po' diverso. sicuramente fa parte del gioco la casualità, il destino cinico e baro e l'errore dell'arbitro vi appartiene in pieno. non è casualità interna al gioco l'errore del giocatore, mi pare anche evidente. quello sbaglia perchè è scarso e lo scopo del gioco è premiare i giocatori migliori.

se giocare su un campo "al limite della praticabilità" rende l'esito troppo casuale, si può certo,  dopo accorta riflessione,  ritoccare il limite di praticabilità; allo stesso modo, con prudenza si possono introdurre nuovi aiuti all'arbitraggio, ma in nessun modo si otterranno risultati assolutamente "giusti", che nemmeno sono auspicabili.  perchè poi giocare, con gran dispendio di energie, di incdenti sugli spalti e montagne di maglie da lavare, visto che la miglior classifica secondo giustizia è quella data dal budget disponibile?

chi conosce un po' di baseball? lì l'arbitraggio è ininfluente,  i colpi e gli errori dei giocatori sono registrati e classificati in ogni loro aspetto da tempo immemorabile, e la interminabile stagione alla fine dovrebbe confermare la verità statistica. accade infatti quasi sempre, con inarrestabile( nei decenni) decadimento dell'interesse...però c'è ancora spazio per storie come quella degli oakland athletics.

 

Cominciamo da quelle marginali: lapsus freudiano che manifesta una qualche tara mentale, in effetti è la prima squadra dell'Indonesia, nonchè la seconda di Milano quella rappresentata all'inizio. Fortunatamente il bluff thailandese si è rivelato pari all'attuale proprietario del Milan A.C., fine della nota marginale.

Cominciamo da "quanto indietro, etc., etc. ?", per me si torna indietro dall'ultimo passaggio, sia esso di cinquanta metri o di due centimetri, non è una questione temporale (tutto è nato quando al 15° l'arbitro non ci ha concesso un corner, per questo ci hanno segnato al 90°), ma spaziale, potremmo avere il caso di un gol convalidato perchè sul primo passaggio il giocatore era in fuorigioco non fischiato, ma sul secondo il giocatore era in posizione regolare, ma sono casi limite, nel calcio è importante lo spazio, non il tempo. Spero quindi sia chiaro che se mi aggiusto il pallone con la mano e faccio un cross e un mio compagno di squadra segna il gol è annullabile, se mi aggiusto un pallone con la mano, faccio un dribbling (quindi inserisco dei tocchi del pallone) e crosso, etc., etc. il gol NON è annullabile.
Spero di aver risolto la domanda in maniera soddisfacente (Marco se leggi fammi sapere), perchè la domanda è veramente interessante e mi ha permesso di chiarire un aspetto che non avevo indicato (mea culpa).

Riguardo la possibilità del challenge: lo limito a una sola volta per partita e lo penalizzo fortemente perchè le squadre potrebbero abusarne: ad ogni fischio via di challenge. Lo potremmo stemperare introducendo la possibilità per una squadra di chiamarne un altro laddove il primo abbia avuto esito positivo: hai richiesto un challenge, hai avuto ragione, quindi hai diritto al secondo, ma penalità e limite devono esistere (nel football NFL la penalizzazione è un time-out, nel calcio non c'è il time-out, per questo penalizzo la sostituzione. Nel basket il challenge non esiste).

Se hai altri dubbi/domande ne parliamo, mi sento Collina :).