Le fonti di disinformazione sull'evasione fiscale

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Chi diffonde disinformazione sull'evasione fiscale? In questo caso la disinformazione viene da Equitalia, la struttura dello Stato italiano che ha il compito di riscuotere i crediti del Fisco.

Il 2 marzo 2011 i mezzi di informazione italiani (esempio, Corriere della Sera) diffondono una notizia di agenzia sull'attività di riscossione dei crediti del Fisco, secondo cui:

 

[Equitalia ha riscosso nel 2010] 8,9 miliardi tra imposte, tasse e contributi, non pagati dai contribuenti, ma dovuti ai vari enti creditori. Tra le regioni, i maggiori importi riscossi arrivano dalla Lombardia, con quasi 1,9 miliardi di euro. A seguire il Lazio, dove il recupero delle somme ammonta a oltre 1,2 miliardi, la Campania (869 milioni) e la Toscana (722 milioni). Tra le citta', a Milano sono stati recuperati circa 1,1 miliardi di euro, a Roma quasi un miliardo. Seguono Napoli con 473 milioni e Torino con 389.

 

La notizia "puzza" di cattiva informazione: elencare dei valori assoluti per entità geografiche molto diverse per numero di abitanti e reddito, e farne una classifica, corrisponde a informazione poco utile, scadente e spesso fuorviante. C'e' "puzza" anche di disinformazione perché come è peraltro abituale nel circo mediatico italiano compaiono in cima alla classifica di evasione fiscale proprio esattamente quelle aree geografiche, come la Lombardia, che ogni studio attendibile mostra essere fra le meno fiscalmente disoneste.

Chi è all'origine della disinformazione, i giornali, le agenzie di stampa, o le fonti stesse delle notizie?  Una facile ricerca su web mostra che all'origine della cattiva informazione c'e' Equitalia, una struttura pubblica, che dovrebbe essere al servizio dei cittadini. Nel comunicato di Equitalia, oltre alla sintesi diffusa dalle agenzie, c'è però anche una tabella che riporta per ogni regione (eccetto, per motivi misteriosi, la Sicilia) le somme effettivamente riscosse dai debitori del Fisco trovati da parte di Equitalia nel 2009 e nel 2010.  Usando i dati Eurostat sui PIL regionali ho calcolato quale frazione del PIL è stata riscossa da Equitalia in ogni regione, e ho ordinato le regioni con questo parametro.  Il risultato è una classifica non viziata dal numero di abitanti e/o dal maggiore reddito regionale, che approssimativamente conferma le stime conosciute sull'entità di evasione fiscale nelle diverse regioni italiane.

Dati su (cito il comunicato Equitalia) "recupero evasione da riscossione"

regione 

riscossioni 2010
(migliaia di Euro)

 
 

riscossioni 2009
(migliaia di Euro)

 
abitanti 2009
(milioni)
PIL 2009
milioni di Euro
 

riscossioni 2010
diviso PIL regionale 2009
(%)

 
Campania8689377437045.87945240.92
Calabria2892702483572.03326160.89
Basilicata93438858050.60109770.85
Sardegna2501571967371.66304250.82
Puglia5439854554874.14673570.81
Molise46873374740.3361760.76
Lazio124669811119945.601672420.75
Toscana7222536592143.711020800.71
Abruzzo1901081854451.34277800.68
Umbria1329461160920.89210710.63
Liguria2564302212501.63425100.60
Lombardia188156716046709.743200030.59
Piemonte6289395631454.441230230.51
Friuli-V.G.1733631460711.24351260.49
Emilia-Romagna6553445640584.311345310.49
Marche1942961726731.57403170.48
Valle d'Aosta16362156750.1336790.44
Veneto5823684976934.871445500.40
Trentino-A.A.1026851093471.02317320.32

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Commenti

Ci sono 125 commenti

S' è davvero una lacuna grave ed insopportabile che ogni questione rlativa ai dati venga trattata e comunicata si spera in buona fede con tanta superficialità e colpevole sciatteria. Ma altrettanta sciatteria e superficialità la denotano anche coloro che, preposti ale decisioni, i dati dovrebbero possererli e padroneggiarli.

Non ho tempo per cercare ma credo che esistano almeno altri due post su nfa pressoche identici; cioè dati interpretati erroneamente riguardo l'evasione fiscale a livello regionale.

Dubito fortemente che questi errori di "interpretazione siano casuali o figli di un involontario wishful thinking.

Tutti gli studi seri disponibili sono concordi nel sostenere che la propensione all'evasione fiscale aumenta al diminuire del reddito disponibile.

La quota di reddito evasa da parte dei lavoratori indipendenti, è preaticamente costante al variare dei decili.

Per i lavoratori dipendenti è altissima nei primi due decili e quasi s'annulla successivamente. Inutile dire che nel mezzoggiorno c'è una rappresentanza importante dei primi due decili.

Ancora. Tutti gli studi disponibili, indicano che in settori quali agricoltura e costruzioni, l'evasione è maggiormente diffusa.

Il rapporto tra numero d'irregolari in un settore (es. agricoltura) e il numero d'irregolari totali, è grosso modo analogo in ogni regione d'Italia (tranne per l'industria). Questo fatto sommato allo sbilanciamento dell'economia meridionale verso agricoltura e costruzioni, spiega parte della maggior evasione al sud.

Tutto questo per dire che l'info diffusa da equitalia è carente, ma la tabella riportata nel post è tautologica.Al diminuire del PIL disponibile aumenta la quota d'evasione. Fatto noto.

 

Tutti gli studi seri disponibili sono concordi nel sostenere che la propensione all'evasione fiscale aumenta al diminuire del reddito disponibile.

 

Ne potresti citare qualcuno di questi studi?

I dati che ho appena esposto smentiscono questa tesi se intesa come universale ed esattamente valida: ad esempio, il Veneto ha un reddito pro-capite inferiore all'Emilia Romagna e alla Lombardia ma evaderebbe meno(*), in rapporto al suo PIL.

(*) evaderebbe di meno in base ai dati esposti SE l'attivita' di accertamento e di riscossione e' stata applicata con eguale intensità in tutta Italia, ovviamente.

 

"Tutti gli studi seri disponibili sono concordi nel sostenere che la propensione all'evasione fiscale aumenta al diminuire del reddito disponibile."

 

A me risulta il contrario. La stragrande maggioranza della letteratura sull'evasione fiscale ritiene che l'avversione al rischio si riduca col reddito. Ciò implica, a parità di altre condizioni, un incremento dei redditi evasi all'aumentare dei redditi ante imposte. La ragione, intuitivamente, è che chi è povero ha più da perdere se viene beccato ed è costretto a pagare una sanzione sull'evaso, e quindi deciderà di rischiare meno del ricco. Vedi ad es. Sandmo (2004). Al contrario aumenta la percentuale di reddito evaso al ridursi del PIL, ma questo avviene nei confronti tra paesi, non necessariamente tra regioni interne ad un medesimo paese.

Credo che gli studi di cui parli siano quelli dell'ISTAT, dove appunto si dice che il settore agricolo evade di più. Ma attenzione, l'ISTAT misura il sommerso attraverso una specifica metodologia, che tende a sottostimare l'evasione dei redditi che non sono direttamente collegabili al lavoro o ad altri costi tracciabili (materie prime, utenze, fitti di immobili), come appunto accade per lavoratori autonomi che si avvalgono prevalentemente del proprio lavoro personale.

Se ho in testa che al nord si evade di più (perchè ci sono più imprese, perchè sono insofferenti a Roma ladrona, perchè al sud va beh che tutto è illegale, ma son poveracci cosa possono evadere se non producono nulla e via sciorinando luoghi comuni) tendo a ricercare le evidenze che rafforzano le mie credenze e rigettare quelle che le contraddicono. 

Fornire dati in valore assoluto poi è modo estremamente efficace per catturare l'attenzione: se affermo che la GdF (tanto per dire) ha accertato 12Bn di evasione sembra un numerone di cui farsi belli. L'Italiano medio non si chiede se è tanto o poco in relazione alle stime più attendibili del sommerso oppure, figuriamoci se poi va controllare quanto realmente viene incassato dallo stato (non tiro fuori cifre a memoria,ma ricordo che è sempre molto, ma molto meno).

Equitalia, potrebbe avere la scusante di voler fare marketing (che ovviamente non giustifica le esternazioni fuorvianti), gli organi di informazione non hanno nessuna scusante.

se non ricordo male la Sicilia ha un suo ente specifico per la riscossione (ehm...) delle imposte; probabilmente è per quello che non appare nei dati Equitalia.

stai parlando del fratello della pizza...

Interessante l'osservazione sulla forma con cui sono esposti i dati, anche se abbastanza banale per i lettori di nFA. Però vorrei anche capire meglio la sostanza.Da quanto mi risulta Equitalia ha solo compiti di recupero crediti per conto delle amministrazioni pubbliche e non di recupero dell'evasione fiscale, cosa che si evince anche dal loro sito:

http://www.equitaliaonline.it/equitalia/opencms/gruppo/chisiamo/

 

Equitalia è la società per azioni, a totale capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle entrate e 49% all’Inps), incaricata dell’esercizio dell’attività di riscossione nazionale dei tributi. Il suo fine è quello di contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale, dando impulso all'efficacia della riscossione attraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e la semplificazione del rapporto con il contribuente.

 

Sinceramente il comunicato stampa parla di recupero dell'evasione fiscale ma, sia per le attività svolte da Equitalia, sia leggendo bene il comunicato, sembrerebbe che quei numeri riguardino solo un incremento dei crediti recuperati da parte di Equitalia.

Dal comunicato stampa non mi è chiaro come siano state calcolate queste cifre ma il dubbio che mi viene è che siano cifre di crediti recuperati overall, non che siano invece reali recuperi di evasione fiscale.

Concordo, Equitalia si occupa di riscossioni in genere.

Se poi vogliamo completare la tabella parlando di evasione credo sia necessario anche vedere il numero di controlli annui che un'azienda subisce in regioni piccole come la Basilicata...come qualcuno diceva

Ottimo lavoro.

Un solo appunto: sarebbe utile nella tabella riportare anche il PIL (2010?)

Così al volo non riesco a trovarli, ma da qualche parte ci sono i dati sulle stime del sommerso. Sarebbe interessante plottare il recuperato/PIL ed il sommerso stimato su PIL per capire quanto manca ad un livello dignitoso di civiltà fiscale.

Concordo pienamente sull'osservazione di ALG: quali sono le azioni che hanno portato al recupero di quelle somme? C'entrano le attività della GdF o si tratta di mero recupero crediti?

 

sarebbe utile nella tabella riportare anche il PIL (2010?)

 

Ho aggiunto i PIL regionali e il numero di abitanti.  Il PIL e' il PIL regionale 2007 (l'ultimo delle tabelle Eurostat) riscalato per la variazione del PIL nazionale dal 2007 al 2009, sempre Eurostat.

Anche gli abitanti sono riscalati dal 2007 al 2009, questo e' un po' meno corretto del PIL perche' negli ultimi anni aumentano solo gli abitanti delle Regioni del centro-nord, quelli di sud e isole sono stazionari.

la notizia - come la leggo io - non lascia proprio nulla all'immaginazione: il fisco ha recuperato 2 miliardi di euro tra milano e roma.

le cifre sono state date in valore assoluto - sempre per come ho letto io questa notizia - perché si informava sugli importi recuperati dal fisco, non dell'abilità di evadere non uniformemente distribuita sul territorio, che quello si sa.

 

dai dati della CdC sembrerebbe che a fronte di una evasione scoperta X ne nasca una 2X

Più che di evasione scoperta , recuperata bisognerebbe parlare di variazione dell'evasione.

Continuo a ritenere i dati forniti sull'evasione fiscale dei numeri sparati quasi a caso, anche perchè molte volte il confine fra evasione e delinquenza è talmente labile (l'evasione IVA tramite triangolazioni con stati membri UE è sicuramente evasione fiscale, ma è anche un reato. L'evasione regionalmente attribuita è ove ha sede la società/individuo, ma la merce potrebbe essere transitata attraverso depositi siti in regioni diverse, così, giusto per esempio.) che è impalpabile.

Da notare che Equitalia, su cui taccio sui metodi al limite del mafioso, parla di somme "recuperate", cioè, al di là dell'evasione, di quanto è riuscita materialmente a incassare, che non significa assolutamente niente, da qualsiasi punto di vista.

Per parlare seriamente di evasione fiscale dovremmo disporre dei seguenti dati:

n° di visite della GDF in un anno su società operanti nella regione, diviso numero di società.

n° di visite della GDF in un anno su professionisti operanti nella regione, diviso numero di professionisti.

Media di accertato per visita.

Media di recuperato sull'accertato (è arcinoto che per la GdF è facile contestare somme XZY, le Commissioni Tributarie regolarmente accettano i ricorsi, in quanto molte volte semplicemente l'accertato è campato in aria).

Con questi numeri sono diposto a parlare di evasione fiscale, di oppressione fiscale, di rapporti del PIL per abitante, etc., etc. Senza ritengo i dati di Equitalia semplicemente un esercizio pubblicitario pessimo, chissà perchè poi il Tesoro non fornisce i dati di chi, costretto dalla mafia/Equitalia a pagare poi vince il ricorso e si mette nella lista di attesa ventennale di restituzione del maltolto.

 

 

Equitalia, su cui taccio sui metodi al limite del mafioso

 

In realtà, l'attività del concessionario del servizio di riscossione è arci-dettagliatamente regolata dalla legge. Pertanto, i metodi al limite del mafioso dovrebbero essere attribuiti al legislatore.

In effetti, il concessionario dispone di mezzi incredibilmente efficaci, che i creditori privati si sognano, ma è la legge...

 

 

 

volete mettere che di questo passo arriveremo a rimettere in discussione gli studi di settore?

Il bello è che sarebbe una liberazione per il paese: calcolare l'imposta sulla realta degli incassi ed elevare sanzioni solo sulla realta delle infrazioni constatate, non presunte, in base ad un marchingegno che ti va a calcolare con un algoritma della madonna (poverina incolpevole) cosa ti sei SICURAMENTE messo in tasca ai danni dello stato.

 

A proposito: su questo argomento la CEE ha già dato indicazioni all'Italia di smetterla con questo sistema da perfetti tirani.

Equitalia si occupa della riscossione, vale a dire di incassare in maniera coattiva quello che l'Agenzia delle Entrate ha accertato.

Annunci che gabellano l'incassato come recupero dell'evasione avrebbero senso solo se posti in relazione con gli accertamenti fatti dall'Agenzia e confermati dalle Commissioni Tributarie; altrimenti si tratta di vanterie inutili.

 

Beh ma se si tratta di recupero crediti che "cavolo" di notizia è?

Tra l'altro, come giustamente osservi, sarebbe interessante sapere quanta evazione è stata accertata ma non recuperata.

 

Equitalia si occupa della riscossione, vale a dire di incassare in maniera coattiva quello che l'Agenzia delle Entrate ha accertato.

Annunci che gabellano l'incassato come recupero dell'evasione avrebbero senso solo se posti in relazione con gli accertamenti fatti dall'Agenzia e confermati dalle Commissioni Tributarie; altrimenti si tratta di vanterie inutili.

 

Nel comunicato stampa di Equitalia si chiarisce in maniera non ambigua che le riscossioni documentate si riferiscono a debiti dovuti ad evasione fiscale accertata. Usando un italiano approssimativo e zoppicante, la tabella dei dati e' intitolata "recupero evasione da riscossione".  Ho aggiunto questi dettagli aggiornando l'articolo.

 

una tabella che riporta per ogni regione (eccetto, per motivi misteriosi, la Sicilia)

 

...semplicemente la riscossione è affidata ad un soggetto diverso: Serit Sicilia Spa. ( www.mpserit.it ).

 

 

 

Appunto, il fatto che il soggetto non sia l'agenzia operativa che dipende dagli due enti Nazionali INPS e Agenzia delle Entrate, suona come un'anomalia. Attenzione, non sto a dire che i colleghi Sicilliani non fanno il loro dovere...

Molte società a controllo pubblico che si occupano di Igiene Urbana affidano ad Equitalia la riscossione della TIA (Tariffa Igiene Ambientale). Il fenomeno è andato aumentando negli ultimi anni e non escludo che questo possa giustificare l'aumento delle entrate di Equitalia. Come sicuramente sono aumentate le multe, che stanno diventando una fonte importante di entrata per molti Comuni.

Equiparare l'incasso da parte di Equitalia della TIA del sig. Rossi, che magari ha dimenticato di pagare la bolletta, o della multa per divieto di sosta,  alla stregua di un recupero di evasione fiscale, mi sembra francamente eccessivo.

Il problema è più linguistico che di natura legale: dal momento in cui il semplice fatto di poter essere chiamato a pagare una multa per imposta non pagata, il fatto di averla dimenticata o non voluta pagare non può essere contemplato dalla statistica ufficiale.

Sarebbe un invito a nozze per gli smemo di ultima ora. E proprio per questo fatto che l'azione di riscossione del fisco non è considerato un atto dovuto: urta non poco non potersi diffendere dall'accusa infamante di essere un evasore. Eppure è proprio cosi: essere un evasore non viene relativisato ne dall'importo, ne dallla motivazione, ne dalle attenuanti eventuali. dal primo centesimo...si parte!

Confermo. Peraltro recentemente la Regione Siciliana e l'Agenzia delle Entrate hanno acquisito el quote di MPS Serit in Riscossione Sicilia spa, società che riscuote le tasse in Sicilia. L'attuale assetto prevede Regione 60% e Agenzia 40%. In precedenza, MPS Serit era concessionario esclusivo dal 1997 al 2005, mentre dal 2005 si era creato (ma non ho conferma) il nuovo soggetto Riscossione Sicilia spa.

 

comunque la confusione sulla riscossione della tasse in Sicilia regna sovrana negli uffici della Lega nord

 

PS: voleva essere una risposta al post di GZ del 4/3/2011 alle 11.35. Perdonate l'errore

 

Anche Repubblica tende a distorcere i fatti

a dire il vero è un commento ad uno studio SVIMEZ riportato da molti altri giornali

si può figurare un´evasione per sopravvivenza al Sud ed una evasione per accumulazione di ricchezza al Nord

Che dire, sarà contento Alberto Lusiani. Mi viene solo un dubbio, ma le imprese in cui investe la camorra vanno sotto "sopravvivenza" o "accumulazione di ricchezza"? Toccherà chiederlo allo Svimez...

Volevo segnalare ad Alberto Luisiani, un articolo (dico uno perchè è più o meno sempre lo stesso, come spesso accade nella stampa italiana) che impazza su tutti giornali di questi giorni:

Si dice che l'evasione IRPEF è superiore al Nord rispetto al sud. Il fatto è che non riesco a trovare il documento originale (ma linkare le fonti sugli articoli online pare troppo?...visto che il web è fatto per questo...).

Se qualcuno ne sa qualcosa lo ringrazio in anticipo.

 

Volevo segnalare ad Alberto Luisiani, un articolo (dico uno perchè è più o meno sempre lo stesso, come spesso accade nella stampa italiana) che impazza su tutti giornali di questi giorni:

Si dice che l'evasione IRPEF è superiore al Nord rispetto al sud.

 

Ho letto l'articolo ma e' incommentabile per l'assenza di riferimenti e dettagli.  Mancano anche sufficienti indicazioni su che cosa descriverebbero esattamente i numeri riportati. L'articolo sembra essere il tipico prodotto del circo mediatico italiano, a meta' tra la propaganda e la disinformaizione.

Riguardo i dati esistenti sull'evasione fiscale, ritengo abbia fatto un buon lavoro Luca Ricolfi ne "il sacco del nord", i dati esistenti sono per diversi aspetti consistenti tra loro e le conclusioni di Ricolfi sono coerenti con quanto ho scritto io sul tema fin dal mio primo articolo su nFA. Non credo ci sia molto di nuovo da scoprire.

Avvenire dà più dettagli su questo 'Rapporto', ma non indica alcuna fonte....

Più o meno le stesse informazioni sul sole24ore; credo che il rapporto non sia ancora stato pubblicato.

vorrei segnalare che, a distanza di più di tre mesi da questo articolo, Equitalia è salita alla ribalta prima grazie ad un massiccio attacco mediatico, seguito poi da un inserimento nelle agende politiche (postelettorali...) ed infine con i decreti approvati ieri alla Camera. Perchè riparlare di Equitalia? Perchè, se di disinformazione si vuole parlare, bisogna parlarne in senso diametralmente opposto a quello di partenza. Sul mondo della rscossione pubblica - non da oggi - ho notato una pressochè totale ignoranza. Facciamo un test. Alzi la mano chi sa cosa c'era prima di Equitalia. Tutte giu? Allora un'altra domanda. Perchè nessuno sa cosa c'era prima? Semplice: il sistema precedente portava a casa quasi niente, non rompeva le scatole a nessuno, chi pagava pagava. Inoltre ho letto tra i commenti anche delle teorie piuttosto fantasiose:

Molte società a controllo pubblico che si occupano di Igiene Urbana affidano ad Equitalia la riscossione della TIA (Tariffa Igiene Ambientale). Il fenomeno è andato aumentando negli ultimi anni e non escludo che questo possa giustificare l'aumento delle entrate di Equitalia. Come sicuramente sono aumentate le multe, che stanno diventando una fonte importante di entrata per molti Comuni.

Equiparare l'incasso da parte di Equitalia della TIA del sig. Rossi, che magari ha dimenticato di pagare la bolletta, o della multa per divieto di sosta,  alla stregua di un recupero di evasione fiscale, mi sembra francamente eccessivo

Una doverosa premessa. Un conto è combattere l'evasione fiscale, concetto assai più ampio, un conto è riscuotere quanto è stato accertato dagli uffici finanziari.

Premesso questo, è' vero semmai il contrario. Le esattorie - che hanno gestito la riscossione sino al 1990 con un sistema autenticamente feudale, basti pensare agli esattori privati: per tutti, i Salvo in Sicilia - riscuotevano circa il 90% delle entrate comunali ed il 3-4% delle entrate erariali. Ma il business, come ben sapevano le banche, non consisteva nel recupero coattivo, ma nei versamenti volontari delle ritenute fiscali (allora obbligati a passare attraverso quel canale).

Dal 1990 al 2005 si è passati ad un regime di  concessione dell'attività di riscossione alle banche, le quali non avevano alcun interesse ad essere particolarmente ...incisive.

Poi è arrivata la riforma Tremonti, il quale, a mio avviso, se ha fatto una cosa giusta l'ha fatta proprio togliendo l'osso alle banche e dando l'avvio ad una società pubblica iniziando a fare assomigliare questa attività ad un qualcosa di razionale e simile a quanto esistente nei paesi civili. Razionale ed efficiente. Un po' troppo efficiente per questo paese delle banane dove le tasse le devono sempre pagare gli altri. L'incremento del riscosso - erariale e previdenziale, non solo degli enti locali che in molti casi hanno costituito società ad hoc per la riscossione -  è aumentato di anno in anno, grazie anche a collaborazioni con Procure e GdF, un tempo impensabili. Troppa attività.

Certo, nessuno pretende che venga adottato lo slogan a suo tempo adottato da Padoa Schioppa, però attenzione: seguire gli umori di una certa parte dell'elettorato con norme come quelle in corso di approvazione, delegittimare una delle poche strutture pubbliche che funzionano, è assai rischioso per l'intero paese, soprattutto in questo momento.

Ho appena letto questi numeri sul Corriere che sembrerebbero in netto contrasto con quello che si legge sia in questo articolo di alberto, che in quello di Michele qui, che in quest'altro di alberto qui.

Da questo grafico del Corriere sembra che gli italiani fiscalmente virtuosi abitino nelle regioni del sud... tra l'altro il dato pro-capite non dovrebbe essere viziato dal diverso numero di abitanti con le aree del nord.

Non credo che la differenza di PIL procapite tra nord e sud sia tale da giustificare i numeri del Corriere! How is it possible?

 

Ho appena letto questi numeri sul Corriere che sembrerebbero in netto contrasto con quello che si legge sia in questo articolo di alberto, che in quello di Michele qui, che in quest'altro di alberto qui.

Da questo grafico del Corriere sembra che gli italiani fiscalmente virtuosi abitino nelle regioni del sud... tra l'altro il dato pro-capite non dovrebbe essere viziato dal diverso numero di abitanti con le aree del nord.

Non credo che la differenza di PIL procapite tra nord e sud sia tale da giustificare i numeri del Corriere! How is it possible?

 

I numeri del mio articolo vengono da studi pubblicati, uno studio sull'evasione 1993 fatto dallo Stato italiano e pubblicato su Repubblica nel 1997, uno studio sull'evasione IRAP 1998-2002 dell'Agenzia delle Entrate, riassunto anche da lavoce.info e pubblicato. L.Ricolfi in "Il Sacco del Nord" utilizza gli stessi studi e un terzo, che non ho trovato in rete, del Sole 24 Ore, che confronta redditi dichiarati coi consumi.  Tutti questi studi sono molto correlati nel descrivere il livello di evasione fiscale per Regione, e corrispondono ai dati che ho pubblicato, e a quelli pubblicati ne "Il sacco del Nord". E sono tutti studi pubblicati, che ognuno puo' controllare, anche se quello del Sole24Ore con piu' difficolta' degli altri due.

Periodicamente il circo politico-mediatico italiano (ad esempio Corriere della Sera, Repubblica, perfino Padoa Schioppa, organizzazioni barzelletta come contribuenti.it) pubblicano dati in contrasto assoluto coi dati degli studi un minimo seri che conosco.

Ogni volta che ho controllato fonti, coerenza interna, e onesta' delle notizie difformi da quelle che ho pubblicato ho riscontrato una mistura di intenzionale disonesta', incompetenza, oscurita' di esposizione, errori banali, artifizi retorici per ribaltare la realta'.

Spesso per esempio si citano i dati degli accertamenti fiscali, trascurando che sono molto piu' efficienti nel Nord rispetto al Sud Italia, esattamente come tutto il resto delle attivita' statali italiane, dalla sanita' ai tribunali.  Solo un italiano disonesto e/o ignorante puo' trascurare queste banalita'.

Spesso, in questo Corriere e Repubblica sono maestri, si danno numeri assoluti, trascurando che si riferiscono a numeri di abitanti molto diversi, per cui ad esempio si confronta l'evasione totale della Lombardia con 10M di abitanti con quella della Basilicata con 0.8M di abitanti.

Alcune volte si sparano a casaccio cifre presumibilmente inventate giustificandole con sondaggi eseguiti tra i cittadini (contribuenti.it).

Questo grafico che citi del Corriere della Sera sembra un po' piu' serio degli usuali imbrogli, tuttavia non provvede informazioni sufficienti a controllare, almeno in poco tempo, le affermazioni riportate.  Sospetto che si tratti della usuale disinformazione all'italiana, questa volta originata dagli studi di un commissione di derivazione politica. Ma se potro' consultare il fantomatico studio citato potrei essere piu' preciso.