Il grafico della settimana, 03-05-17

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San Mario da Francoforte, ora pro nobis.

Nel grafico di questa settimana, per gentile concessione del Tesoro, il non proprio impercettibile calo dei tassi di interesse sul debito pubblico italiano.

 

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Commenti

Ci sono 14 commenti

Si tratta di oversemplificazione, oppure le condizioni sarebbero le migliori di sempre per emettere nuovo debito? Senza contare l'ammontare del pregresso, ovviamente...

it.investing.com/rates-bonds/italy-government-bonds

decennale da 1,5 % a 2.25% di interesse in un anno

pare che la curva piu' stabile sia quella per la spesa sugli interessi : 

Risultati immagini per debito pubblico italiano valore assoluto

 

"Never put yourself in a situation where you have to sell something in an environment where you should be buying." 

Come fa notare Davide. e' proprio questa la situazione in cui si trova l'Italia: sarebbe un buon momento per fare debito se nonche il debito e' gia molto elevato e toccherebbe semmai ridurlo. E questo uno degli svantaggi dei troppi debiti: non si puo approfittare delle occasioni come questa.

 

Guardi bene Bonghi- Fonte Senato della Repubblica

in realta' credo che il grafico che ho portato non tenga conto del pil ma valuti i valori assoluti , non ne conosco la provenienza e l'attendibilita' tuttavia

grazie comunque per il suo apporto

in realta' crecavo un dato per rispondere alla domanda di davide sull'andamento ( davide diceva convenienza effettivamente ) del debito ed ho trovato quello che riportava anche la spesa per gli inetressi

Pero' i noeuro spesso controbattono che i tassi di interesse sono calati ovunque nel mondo. Esempi:

www.brookings.edu/wp-content/uploads/2015/03/30_interest_rates_inflation.png

i.investopedia.com/u53738/japanese_govt_rates.png

E' vero oppure ho beccato due esempi sfrotunati? 

Non mi nomini caproni ignoranti che mi imbufalisco. Uno dei fattori più importanti e del quale nessuno parla è la volatilità dei tassi di interesse e la volatilità della moneta. L'enorme liquidità che si è creata con la moneta unica ,OVVIAMENTE ANTICIPATA DAL MERCATO, è uno dei fattori più importanti ed uno dei regali più preziosi che l'EURO ci ha fatto. Avere tassi di interesse bassissimi è sicuramente importante (se riesci e\o vuoi approfittarne) ma essere in qualche modo protetti da shocks(outliers, scostamenti drammatici ed improvvisi) è assolutamente fondamentale. Questi caproni che infestano come un virus perfino le nostre Università allevando mandrie di utili idioti non parlano mai dei rischi, mai dei vantaggi, mai dei benefici futuri e pregressi ma cavalcano una congiuntura oggettivamente difficile per mero utile personale. Nella storia abbiamo avuto e avremo sempre in futuro, ciclicamente, crisi economiche. Ad ognuna di esse dobbiamo fare un passo avanti per risolverle non, come parrebbe leggendo sti caproni, sempre un passo indietro. Saluti, scusate i toni.

Sarebbe utile anche avere il grafico degli interessi al netto dell'inflazione, altrimenti ti esponi alla critica dei noeuro. 

Per come la vedo io, il problema non è che il tasso d'interesse è decrescente o basso in termini assoluti. Il problema è che - dato il trend decrescente dei tassi d'interesse a livello internazionale - il tasso d'interesse italiano è superiore al tasso d'interesse "medio": a mio avviso non bisogna guardare i valori assoluti ma i differenziali (i famigerati spread) ed è su quella roba lì che l'Italia paga pegno, perché ha un debito elevato e perché nel lungo periodo non attua politiche coerenti per ridurre tale debito. A questo i no euro non credo possano obiettare.

Sempre a mio avviso, è sacrosanto ringraziare Draghi per aver ridotto gli spread (non i valori assoluti), tuttavia i differenziali potrebbero essere ulteriormente ridotti se ci fosse maggiore cooperazione a livello comunitario (ad esempio gli eurobond come forma di "assicurazione comunitaria" contro il rischio di default dei singoli paesi): probabilmente qui su NfA non tutti saranno d'accordo, ma se ne potrebbe discutere.

l'internet fornisce questo grafico per il valore richiesto , eccolo:

Risultati immagini per tasso di interesse reale sul debito pubblico italiano

Caro Fabio, in realtà è stata più una coincidenza che altro. Quando ho fatto il grafico non avevo in mente l'euro ma stavo lavorando a questo: un buffo caso in cui la riduzione dei tassi invece di farci bene ci sta mettendo abbastanza nei guai (ma quei contratti li abbiamo sottoscritti, noi, si capisce - quindi semmai il problema non sta a Francoforte ma nei dintorno del tesoro).

Servirebbe una comparazione con altri paesi.