James Bond: The Authorised Biography

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Se la finzione rivolge se stessa a se stessa.

Non ostanti le recenti scemenze del comandante Bond che riscopre le avite magioni del padre, il comandante dovrebbe esser morto. Finalmente viene pubblicata la vita vera della piu' finta delle personalita' da spionaggio da vaudeville primo novecento.

Bond, James spiega la sua vita vera, e' svizzero e ama le donne anziane. Preferisce automobili inglesi e armi italiane. Passa la guerra a spiare tra la sabbia sommergibili, e incontra, ahinoi Ian Fleming che inventa una finzione che lo rende l'unica finzione che e' viva ed immortale, leggere per credere. 

Di buono si scopre la radice vera dell'ossessione  anti comunista del comandante, di come venne educato e come abbia prole giapponese. 

Di buffo il fatto che Bond e' piu' simpatico da vero che da finto, o da doppio finto.

La cosa e' leggera e seria. 

Se uno facesse il filosofo, piuttosto che guardar fassinO ('abbiamo una banca?-fassinO) e fassinA ("ve la dico io la risposta alle domande di Brusco e dei senzadDIO liberali.. si' sempre in culo agli operai") forse distrarra' ed alletterra' chi veda l'eterodossia di un essere che fittizio diventa reale nella finzione.

Ian Fleming, spiega, nel libro di Pearson cosa sia davvero successo al comandante Bond.

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