Lega Nord, da cura a cancro

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Perché sono giunto alla conclusione che la Lega Nord sia diventata il peggiore fra i tanti pericoli politici che minacciano l'Italia, specialmente quella del Nord.

Trent'anni fa la frase "Forza Etna" potrei averla scritto anche io su qualche muro. Non lo feci, ma certamente simpatizzavo con la metafora politica che tale slogan (abbastanza demenziale: la comunicazione politica popolare spesso tale è) voleva inviare.

Erano i primi anni '80 e l'idea alla quale ero riluttantemente giunto - dopo anni spesi a tormentarmi attorno alle persistenti diseguaglianze italiane - era che, a causa delle politiche di "tassa e trasferisci" con cui la si era venuta affrontando dal secondo dopoguerra in poi, la "Questione Meridionale" (QM) era riuscita a generare una "Questione Settentrionale" (QS) ad essa speculare e altrettanto drammatica per chi veniva, sempre più sistematicamente, tassato senza vedere risultato alcuno. Più di un decennio dopo, decisi anche di dare una mano all'allora minoritaria Lega Nord (LN). Collaborai sino a quando Umberto Bossi (con una decisione che ne segnalava sia la bestialità politica che la pochezza umana) non fece cadere il primo governo Berlusconi.

Tralasciamo ulteriori e più recenti dettagli, altrimenti questo sembrerebbe il lamento d'uno sconfitto dilettante della politica - che è ciò che sono, ma non me ne lamento affatto. Voglio solo stabilire che chi scrive è convinto, non da ieri, della necessità d'un federalismo compiuto. Dirò di più: se questo non dovesse risultare possibile, allora la separazione dal resto del paese di quelle regioni che lo volessero fare (a grande maggioranza dei loro residenti) potrebbe essere il male minore. Fine dell'excusatio non petita e della dichiarazione d'essere di "parte".

In sostanza: considero un fatto positivo la nascita, nel Nord del paese durante gli anni '80 ed i primi anni '90, di movimenti di protesta "popolare" (confusa e primitiva) che rivendicavano un'organizzazione federale dello stato sulla base di identità locali, mentre si opponevano alla spoliazione fiscale in atto. [Aperta parentesi. A molti il potenziale riformatore di tali movimenti appare dubbio persino oggi ch'è già stato completamente sprecato. Costoro tendono ad essere la maggioranza fra i militanti dei partiti di "sinistra", mentre a "destra" la loro consistenza è incerta anche se sembrano ora trovare albergo nella neonata FLI. Non avere inteso la centralità storico-politica della QS nella decadenza nazionale - quindi, specularmente, il non saper come risolvere la QM - è la ragione fondamentale per cui, strategicamente, questi raggruppamenti sono dei perdenti, e dei perduti. Ma questo è tutto un altro discorso. Chiusa parentesi.]

Alla luce di quanto affermato sino ad ora, la mia opinione negativa della LN potrebbe apparire non ovvia. Provo quindi a fare un po' di chiarezza.

Nella parte in corsivo riassumo, brutalmente, ciò che a mio avviso andò storto con l'unificazione italiana generando (in sequenza) la QM prima, la QS poi e, infine, il loro essere i due bandi d'una medesima matassa. Argomento poi che la LN, a cui la storia aveva offerto l'opportunità di cominciare a snodare questa matassa, ha tradito tale compito accelerando la decadenza complessiva del paese.


Il vizio che affligge l'entità politica chiamata Italia - rendendola, assieme al Belgio, un'anomalia nel consesso degli stati europei - è di essere stata il frutto di un'operazione d'imperialismo militare, politico, economico e financo culturale. Tale atto d'imperialismo fu compiuto da una dinastia oscurantista e mediocre, i Savoia, con l'appoggio di una frazione forse non maggioritaria della borghesia nazionale la quale era ben lontana da essere sia una borghesia industriale e liberale che una "elites politica" nella quale il resto della popolazione si riconosceva ed a cui, in un certo senso, delegava la rappresentanza politica. Tutt'altro, infatti, come innumerevoli episodi della storia "risorgimentale" confermano. Tale imperialismo va contrapposto ad un non impossibile accorpamento confederale (ed eventualmente federalista) di entità politiche, culturali ed economiche che - essendo diverse, separate e non immediatamente compatibili nel 1860 - continuavano ad esserlo nel 1946 e lo sono, io credo, anche ora. Che una visione ed una corrente "confederale", minoritaria e sconfitta, fosse attiva nel risorgimento italiano non lo scopro di certo io. Questo controfattuale ha rilevanza solo per rendere chiaro che quella realizzatasi non era l'unica "unità possibile".

Il punto è che la vittoria politico-militare dei Savoia e la conseguente allenza di costoro - e di quel sottoinsieme delle elites economiche del Nord Ovest che ad esse facevano riferimento - con l'aristocrazia latifondista e la "borghesia burocratica" meridionale (a partire dal 1860) e con quella papalina (a partire dal 1870 e poi più compiutamente a partire dai Patti Lateranensi) definì il blocco sociale attorno ai cui interessi il paese venne costruito, le sue istituzioni definite, il suo sviluppo economico e sociale diretto e, spesso, costretto. Il fascismo non costituisce alcuna "rottura" con nulla del passato ma, piuttosto, la "decisione" di quei gruppi sociali d'assegnare la gestione dello stato ad una classe politica che sapesse compiere quel lavoro che gli imbelli "liberali giolittiani" ed i "socialisti turatiani" si erano rivelati incapaci di compiere. Post 1946 fu la dinastia dei Savoia ad essere dismessa, perché il discredito in cui era caduta ne aveva eliminato la funzione di collante ideologico, mentre quel medesimo blocco sociale si ridefinì attorno alla DC ed ai suoi satelliti. Questa continuità socio-politica (e culturale) della storia dell'Italia post-risorgimentale si regge su alcuni pilastri. Non è certo il caso io cerchi di riassumere qui il maledetto libro di storia socio-economica italiana che vorrei tanto scrivere e per il quale non trovo mai il tempo (andrò ben in pensione, un giorno o l'altro!) quindi menziono solo quel pilastro che m'interessa ora (ce ne sono altri 3, a mio avviso).

Esso è definito dallo sfruttamento "politico" - quindi non solo, anche se soprattutto, fiscale: pensate alle politiche commerciali immediatamente dopo l'unità - dell'economia privata non "monopolistica" e/o non "connessa" gli apparati dello stato, dalla quale vengono estratte le risorse necessarie a foraggiare le due altre classi sociali che compongono il blocco storico menzionato poc'anzi. La burocrazia statale, ed in particolare le elites centrali dello stato savoiardo-borbonico-fascista (tale è rimasto). Una piccola borghesia "lumpen", oscillante fra la botteghetta, l'ufficio pubblico, la sacrestia e l'arrangiarsi miserabile. L'attività economica privata "non monopolistico-connessa" era fiscalmente sfruttabile perché ideologicamente o ben "prigioniera" (via chiesa cattolica) o ben "nemica irreparabile" (via socialisti e comunisti) della coalizione dominante. Le classi sociali che andavano invece sussidiate non erano ideologicamente schierate o, se lo erano, costituivano la base sociale di supporto della monarchia la quale non poteva certo tradirle.

Che questo meccanismo politico di spoliazione e trasferimento si sia poi progressivamente - progressivamente è importante: sino al 1900-1920 circa così non fu, infatti! - trasformato in un meccanismo a base territoriale e si sia cristalizzato come tale durante l'ultimo secolo, è una conseguenza, in un certo senso secondaria, dell'unificazione italiana sotto la guida dei Savoia e dei loro soci. Il trasferimento divenne Nord=>Sud (passando per Roma, dove una grande fetta del lardo andava lasciata) perché così erano territorialmente distribuite le classi sociali in questione. Tale processo generò poi incentivi perché questa distribuzione territoriale si accentuasse ed ingessasse nel corso del secondo dopoguerra. L'ingessamento socio-territoriale, è facile da intendere oltre che da verificare nei fatti: rendeva molto più semplice ed intertemporalmente consistente la gestione politica del consenso e delle alleanze qui illustrate. Questo va capito. Va capito per spiegare in che senso QS&QM siano al centro dell'eccezionalità italiana, e va capito per spiegare che NON si tratta di questioni geografiche o di razza, ma economiche e culturali. Politiche, insomma. Il conflitto sociale fra "produttori" e "parassiti", fra "privato" e "pubblico", fra "non garantiti" e "protetti", fra "competitivi" e "sussidiati" è diventato, per le particolarità storiche dell'unificazione italiana, un conflitto territoriale mediando il quale la "casta politico-amministrativa" che controlla l'apparato centrale dello stato si legittima, si perpetua, ed ingrassa. Li' vive il germe della nostra decadenza.

 


 

OGGI tale conflitto si materializza nella spoliazione fiscale di gran parte dell'economia privata del Nord (persino Fiat, il capolista dei "protetti-sussidiati" inizia a lamentarsi ...), d'una parte crescente di quella del Centro, e d'una parte piccola di quella del Sud. Tale spoliazione viene operata a favore dell'economia pubblico-parassitaria del Sud, d'una parte del Centro (concentrata a Roma e paraggi) e d'una parte molto piccola del Nord (Val d'Aosta, Liguria, parte delle regioni autonome ...). Questa spoliazione, accentuatasi a fine anni '80, portò alla nascita della LN. Il suo progressivo incancrenirsi da allora, ha portato alla LN l'enorme massa di voti che essa oggi controlla.

Cosa ha conseguito su questo terreno la Lega Nord in vent'anni? NULLA! Assolutamente NULLA!

Non solo nulla ha conseguito ma QUALSIASI indicatore che misuri l'entità di tale spoliazione e del conseguente trasferimento è venuto peggiorando da quando la LN è arrivata al governo (1994) ad oggi. In questo sito abbiamo documentato tali fatti svariate volte: riduzione del carico fiscale, riduzione di trasferimenti e sussidi, lotta all'evasione fiscale, corruzione nella vita pubblica, criminalità organizzata, dualismo del mercato del lavoro e sue rigidità normative e salariali, inefficienza della PA, assenza di concorrenza ... Su NESSUNA di queste emergenze abbiamo osservato progresso alcuno, zero assoluto. TUTTO è peggiorato da quanto Bossi&Co governano, TUTTO!

Era inevitabile questo fallimento? No, ecco un contro-esempio: CiU, in Catalunya.

Questo fallimento, anche se sufficiente per augurarsene sconfitta e sparizione, non rende ancora la LN  il nemico pubblico numero uno.

La vera colpa storica della LN consiste nell'aver permesso che si ricreasse (attorno a BS ed ai suoi svariati partiti e governi) quel blocco sociale che costituisce il filo nero della storia italiana e che ne controlla, da sempre, gli apparati dello stato.

La LN, non solo ha permesso che tale coalizione si ricostruisse (dopo che lo shock del 1992-93 l'aveva fatta traballare) ma ha financo incoraggiato la sua degenerazione para-criminale. Perché, come l'evidenza di questi ultimi anni dimostra, oramai parti sostanziali dello stato italiano, dei partiti che lo governano oggi ed anche dei partiti che, dall'opposizione, si preparano a governarlo dopodomani, opera ai margini della legalità e dei principi liberal-democratici. La parola "casta", un termine post-leghista, sintetizza questo stato di cose. Il problema non sono, di per se, né le "intemperanze verbali" dei leghisti, né la loro deriva razzista, né il loro sfacciato appropriarsi di soldi e potere, né il loro essere sempre di più, rapidamente e profondamente casta (spero un esempio basti per rinfrescare la memoria: abbondano). Il problema non è nemmeno che, nella degenerazione nord-coreana che la caratterizza, la LN sia arrivata ad accettare che un "capo", ridotto ad una larva politica, possa cercare di far "ereditare" ad un figlio imbelle il proprio ruolo.

Il crimine politico grave ed imperdonabile della LN consiste nell'aver permesso il riagglutinarsi di una versione degenerata dell'antico blocco storico, all'interno del quale ha cercato di entrare (qua gruppo politico) senza riuscirci, mentre raccontava al proprio elettorato di operare per il federalismo e per lo smantellamento dell'assetto esistente. Questo inganno storico il Nord d'Italia (e con esso il resto del paese) lo pagherà per decenni a venire.

1) Perché, avendo la LN impostato il problema come puramente razzial-culturale invece che economico-sociale, essa ha determinato un'ostilità profonda, lungo l'asse Nord-Sud, anche fra membri delle classi sociali "fiscalmente spoliate", ossia fra potenziali alleati. Così facendo ha indebolito la possibile coalizione riformista attraverso una spaccatura tanto ideologica quanto artificiale.

2) Perché, avendo coinvolto la propria base elettorale in un processo di costruzione d'una identità etnica inventata (la Padania) invece di valorizzare e sviluppare quelle storicamente esistenti, ha dato all'intero progetto una dimensione velleitariamente secessionista che ne ha svuotato l'efficacia concreta. Tale costruzione d'una identità artificiale viaggia oramai verso una forma di "fascismo folklorico", tanto incoerente quanto remoto sia dalla liberal-democrazia contemporanea che dalle tradizioni civili del Nord e Centro Italia. Così facendo la LN ha determinato una seconda spaccatura, anch'essa tutta ideologica ed artificiale, fra chi accetta il progetto folkloriko chiamato "Padania" e chi considera irrinunciabili i valori politici della liberal-democrazia.

3) Perché, infine, non avendo affrontato QS&QM per quello che sono ma avendo spacciato, al proprio elettorato, questa riforma federale - uno scambio di favori all'interno del blocco sociale dominante, alla cui "elite" il personale politico leghista ambisce accedere - quale punto di partenza d'una grande trasformazione, ha vanificato, per l'ennesima volta in un secolo e mezzo, ogni speranza di cambiamento. I gruppi sociali "politicamente spoliati" del Nord sembrano credere che la soluzione alle difficoltà storiche che affrontano consista nel mandare a casa gli immigrati, fare i trasferimenti di competenze alle regioni e poi praticare il peronismo economico che Giulio Tremonti predica. Nessuna follia potrebbe essere più dannosa per il sistema socio-economico del Nord e, nella misura in cui su di esso si regge tutto, per quello dell'intero paese.

Per queste ragioni, oggi, la Lega Nord è il cancro politico che va sconfitto. Nell'interesse di quel "Nord socio-economico" che vive soprattutto al Nord, ma anche al Centro ed un po' al Sud, e che costituisce la residua speranza di quella cosa chiamata Italia.

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Commenti

Ci sono 544 commenti

 

P.S. Dichiarazioni di questo tipo fanno ricordare un altro elemento di giudizio: la LN sembra selezionare il proprio personale politico fra i falliti della società civile del Nord Italia.

V'erano, nella LN di fine anni '80 ed inizi anni '90, persone professionalmente di successo prima d'entrare nella politica. Oggi come oggi, non ne vedo mezzo. Vedo solo gente professionalmente mediocre e/o politicanti a tempo pieno. Poiché sono abbastanza convinto che la qualità delle persone gioca un ruolo e poiché ritengo che un partito che seleziona sistematicamente dei personaggi come Calderoli o come il figlio di Bossi quali leader abbia qualcosa di malato dentro, anche questo aspetto va tenuto in conto.

L'idea di vivere in un paese governato da gente come Bossi, Calderoli, Castelli e Bossi Jr. mi genera un profondo senso d'angoscia. Personalmente, sarebbe ragione sufficiente per non tornare mai in Italia.

la tua lontanzna dall'Italia ti evita amenita' del tipo: "la Lega e' l'unico partito che ha selezionato una classe dirigente giovane e preparata"

 

 

Da quello che si legge sui giornali, la LN sembra l'unico partito a essere ben organizzato e radicato sul territorio. Questo contribuisce al suo successo e al fatto che nelle elezioni e nei sondaggi cresca, perché, immagino, la gente vede che il partito gli è vicino e si sporca le mani anche localmente. Se questo è vero, per superare la LN non basta operare a livello nazionale ed enunciare principi, per quanto giusti (e.g. gli immigrati possono essere una risorsa e possono contribuire alla crescita del paese). Bisogna proprio pensare a un modo di andare a sostituirsi al suo radicamento. E ci vogliono tante persone di buona volontà con pazienza, tempo, idee e capacità di esecuzione.

Per il resto, perché dici che la LN sarebbe *il* cancro politico? Voglio dire, in base a cosa hai scelto loro piuttosto che, chessò, il PD o il PDL con il loro dirigismo, il primato della politica e la personalizzazione della contrapposizione scollegata dai fatti?
Non voglio dire che questi siano peggio della LN, vorrei solo capire come l'hai soppesata rispetto alle alternative.

 

La vera colpa storica della LN consiste nell'aver permesso che si ricreasse (attorno a BS ed ai suoi svariati partiti e governi) quel blocco sociale che costituisce il filo nero della storia italiana e che ne controlla, da sempre, gli apparati dello stato.

 

Michele a me sembra chiaro, d'altronde sono 16 anni che (s)governa con BS, perchè il problema dovrebbe essere chi non governa, tipo il PD ? Se la LN togliesse lo sgabello da sotto a BS (e quindi al PDL) quanto durerebbero Verdini & Co?

E che esempio può essere un partito modellato su quello coreano ?

Mi permetto di far notare che la Lega e' diventata un partito piu' ideologico, che legato al territorio

Da quello che si legge sui giornali, la LN sembra l'unico partito a essere ben organizzato e radicato sul territorio.

 

A fare propaganda non sono male anche perché nessuno sa o osa contestare le loro giaculatorie.

I comuni amministrati dalla Lega sono esempi positivi perché anche prima della Lega erano comuni virtuosi.

Si candidi la Lega ad amministrare Castelvolturno : otterrà il risultato ottenuto da Calderoli quando si candidò a risolvere il problema dei forestali calabresi.

Io conosco la realtà di Como e provincia : qui i nuovi leghisti sono carrieristi e basta.

Quanto al radicamento sul territorio , in occasione delle ultime regionali , ho elaborato i dati dei 12 comuni lombardi con piu' di 30 sezioni elettorali in cui si è votato sia per il comune che per la regione paragonando i dati delle Comunali a quelli delle regionali , ebbene :

Lega reg 48374 voti com 41174 voti -14,9%

PdL reg 81609 voti com 70221 voti -14,0%

PD reg 61054 voti com 58354 voti -4,5%

Credevo che un partito radicato sul territorio avesse performances migliori negli enti più piccoli ( comune ) : credevo male, forse.

Le ultime Regionali a mio avviso hanno anche dimostrato che le zone che hanno ben conosciuto la Lega se ne stanno disinnamorando mentre esercita qualche attrazione dove è una novità :

 

In Lombardia la LEGA e' passata da 1.221.087 voti a delle ultime EUROPEE a 1.117.227 delle regionali perdendo un elettore su 12 : in provincia di Sondrio ne ha persi 1 su 4 , 1 su 6 a Brescia ( effetto "trota" ?) e Mantova.

In Piemonte ha perso 1 elettore su 6 ed in Liguria 1 su 10.

In Veneto nonostante il traino di un ministro popolarissimo candidato alla presidenza aumenta di 22000 su 2,3 milioni di voti validi.

Infine nel quadrilatero rosso ( Emilia - Toscana - Marche ed Umbria ) realizza un aumento ( sempre rispetto alle ultime EUROPEE ) di 16000 voti su 4,8 milioni di voti validi.

E' vero che c'è stata l'astensione ma un partito con il vento in  poppa dovrebbe risentirne meno degli altri. 

Un partito che esalta il localismo dovrebbe ottenere il meglio in elezioni regionali piuttosto che continentali.

 

c

 

Da quello che si legge sui giornali, la LN sembra l'unico partito a essere ben organizzato e radicato sul territorio. Questo contribuisce al suo successo e al fatto che nelle elezioni e nei sondaggi cresca, perché, immagino, la gente vede che il partito gli è vicino e si sporca le mani anche localmente.

 

Sostituire il verde con il rosso e il sole delle alpi con attrezzi agricoli.

Per il resto a livello organizzativo non vedo alcuna differenza tra il PCI degli anni d'oro e la Lega di oggi.

La Lega vince perché dice le cose come il PCI (cose differenti ma stesso metodo).

Chissà se i Padani duri e crudi se ne sono mai resi conto...

non so se ridere o piangere.

 

2 appuntini: val d'aosta, Liguria e TTA non mi sembrano "piccola parte del Nord" e il veneto pure credo abbia avuto i suoi notevoli fondi dalla DC.

 

Comunque "compagno" Boldrin - suona bene no?- direi sarebbe piu' utile passare dalla categoria spicciola Nord/Sud a quella piu' seria (e reale) "impianto socio-economico produttivo" vs "impianto economico assistenzialista"   

l'unica cosa seria in Italia sarebbe la divisione del territorio in due o tre unità....potrebbe Noise promuovere un referendum interno ai lettori per vederne la rispondenza... tutto il resto non servirà a nulla..vincano i filiastri di Lenin, i patacarri del Duce o i figli del Nulla(i cattolici).. non cambierà nulla..nulla... le persone sono diventate degli esseri non pensanti...si va avanti così perche è così...

si vota per ideologia, un atto di fede, non si ragiona sul che fare o sul cosa è stato fatto....

berlusconismo..antiberlusconismo...obliterazione del cervello...per nascondere il nulla di proposte, vuoti di idee spaventosi.

a marzo saranno votazioni da culo...Vendola vs Tinto Brass...

alleluia.

Gianni Z.

Bel post, malgrado alcune cose mi lascino un po' perplesso.

Preferisco sottolineare due cose che condivido al 100%. La conclusione, e la prima domanda in neretto, che anche io nel mio piccolo ho più volte fatto in questo sito, che campeggia nel post.

 

 

Questa continuità socio-politica (e culturale) della storia dell'Italia post-risorgimentale si regge su alcuni pilastri. Non è certo il caso io cerchi di riassumere qui il maledetto libro di storia socio-economica italiana che vorrei tanto scrivere e per il quale non trovo mai il tempo (andrò ben in pensione, un giorno o l'altro!) quindi menziono solo quel pilastro che m'interessa ora (ce ne sono altri 3, a mio avviso).

Va bene che per il libro aspettiamo, ma almeno un'accenno in appendice agli altri 3 ce lo potresti anticipare...

 

Va bene che per il libro aspettiamo

 

Ma che va bene! No che non va bene! Michele, smetti di litigare coi troll su nFA e mettiti a scrivere 'sto libro. Potresti pubblicare le sezioni dei capitoli una a una su nFA...

L'articolo mi trova d'accordo (quasi completamente), è triste notare l'attuale anomalia italiana: chi avesse a cuore la QS non ha altro referente politico a parte la LN, stesso problema sembra avere chi si sente "a sinistra" (come hanno evidenziato le primarie del PD a Milano).

Da noi in Italia sembra impossibile cambiare la classe dirigente dei partiti politici, caso credo unico in Europa, non so se sia dovuta al porcellum o ad altro ma la situazione è effettivamente triste.

 

 

Caro Michele,

behm è strano che dopo tanto tempo a leggere i tuoi post, solo oggi ci dici che sei un ex leghista (spero completamente ex).

Ho due piccoel questioni:

- ricordo il mio professore di Storia Economica, tal Roverato, alla Facoltá di Economia di UniPD (dove ho studiato, essendo uno studente meridionale SM e fuori sede FS), uno dei professori che piú riusciva a suscitare l'interesse nella materia, e grande studioso della storia economica de Veneto, raccontare quanta importanza avesse avuto per lo sviluppo di quei territori( in cui ho vissuto quasi 10 anni e che ho imparato col tempo ad apprezzare e che ora che sono all'estero a volte continuo a ricordare con piacere e un pizzico di nostalgia) la famosa Sabatini, di cui non vedo accenno nel post. Ti chiedo scusa per le parentesi forse eccessive e spero di aver tua risposta.

- seconda domanda: da quasi due anni vivo in Catalunya, a Barcelona dove lavoro come ricercatore nell'ambito dell'economia della salute, e come credo ben sai, ho avuto modo di percepire alcune tematiche fiscali, economiche e storiche che richiamano molto le QM e QS italiane, anche se per fortuna qua non c'è nessun partito che reclama diritti e storie e denari per una nazione senza stato mai esistita (leggi Padania), qui il tema è legato a quello che la Catalunya è, e che era, ed è stata, cioé nel senso che è veramente esistita e a lungo.

Volevo chiederti, come la vedi la questione, anche in relazione a una recente dichiarazione di un politico catalano che lamentava che in Andalucia "ni Dios paga los impuestos" mentre il deficit fiscale della Catalunya sembra far paura anche forse alla nostra ipotetica Padania.

 

Spero di aver presto tua risposta.

un saludo.

 

Gianp

 

Ovviamente la Padania di per sè non è esistita, ma il Nord Italia, da dopo l'invasione longobarda, ha vissuto amministrativamente separato dal Centro e dal Sud e vi sono nate realtà statali che sono durate parecchio tempo, come la Serenissima, il Granducato di Toscana, il Regno dei Savoia ecc..Inoltre, anche così non fosse, dove sarebbe il problema ? L' Italia quando mai è esistita prima del 1860 (se non come espressione geografica indicante la penisola) ? Il Kossovo è ora uno stato albanese e nessuno si sognerebbe di affermare il contrario (tranne of course i serbi), eppure fino a pochi decenni fa era non solo serbia, addirittura il cuore della "nazione" serba ! Le cose cambiano.

 

Mi intrometto solo per una domanda: "la Sabatini".

Iintendi la legge Sabatini del 1965? Questa?
www.studiociccone.it/files/legge_sabatini-scheda.doc

Si si, perché il tuo professore, grande studioso di storia economica, ti avrebbe detto che ha avuto un importante ruolo nello sviluppo economico del Veneto? Non ha funzionato altrove?

 

Al prof. Boldrin ci sono voluti più di vent'anni per capire la natura maligna di quel tumore che è la Lega? Bene, meglio tardi che mai! Peccato però che nel frattempo il "potenziale" della Lega si sia ben dispiegato, eccome, contrariamente a quanto da lui sostenuto, e che le metastasi abbiano ormai intaccato nel profondo il tessuto sociale e civile del paese.

Negli anni 80, dando voce ad un malcontento diffuso, la Lega Nord ha dato dignità politica alle lamentazioni da bar contro le tasse provenienti dalla laboriosa provincia italiana, arrivando ad elaborare una sorta di ideologia anti-solidaristica, disgregratrice e potenzialmente sovversiva.

Quando Berlusconi è "sceso in campo", il partito dell'evasione fiscale c'era già. La strada era aperta e si è cominciato a fare sul serio. Da allora gli attacchi ai principi del vivere civile e sociale, a partire da quelli sanciti dalla Costituzione, sono stati potentissimi e la sovversione strisciante è in atto. Certo, il Cavaliere ci ha nesso molto del suo per determinare il declino morale, civile e sociale dell'Italia, ma la Lega Nord ha fatto (e continua a fare) la sua parte.

Se poi invece si pensa che tutela dei diritti sociali e dei diritti dei lavoratori, uguaglianza, giustizia sociale, politiche redistributive, progressività del sistema fiscale, ecc. siano solo perturbazioni del Libero Mercato, la Lega va benissimo, anzi...

p.s. qualcuno si è stupito del fatto che il prof. Boldrin si riveli come leghista della prima ora. In realtà non ci voleva molto a capirlo: il fatto che qualcuno non lo avesse capito però la dice lunga sull'invasività di certe nefaste idee politiche.

Da allora gli attacchi ai principi del vivere civile e sociale, a partire da quelli sanciti dalla Costituzione, sono stati potentissimi e la sovversione strisciante è in atto.

 

 

con il dovuto rispetto, é da paese civile tassare alcuni per far vivere di rendita altri?

Se quello che dice Boldrin ha un fondamento di realtà, cosa pensi che succederà quando l'italia che produce (sia del nord che del sud) non produrrà più?

Credo sia un dato di fatto, il nostro PIL (cioè ciò che produciamo) è in calo da anni.

Con quali soldi le salviamo le imprese inefficienti?

Con quali soldi paghiamo la gente che sta dentro i ministeri a grattarsi la pancia?

Tieni conto che non possiamo più fare altro debito altrimenti falliamo come è fallita l'Argentina.

A me sembra che solo se coloro che producono ricchezza continueranno a farlo, il giochetto dei trasferimenti descritto da Boldrin può continuare. Nel momento in cui il giochetto si inceppasse puoi essere solidale quanto vuoi, ma senza soldini restano solo le buone intenzioni.

 

Negli anni 80, dando voce ad un malcontento diffuso, la Lega Nord ha dato dignità politica alle lamentazioni da bar contro le tasse provenienti dalla laboriosa provincia italiana, arrivando ad elaborare una sorta di ideologia anti-solidaristica, disgregratrice e potenzialmente sovversiva.

 

soggerisco caldamente al/ai webmaster di implementare l'uso di faccine nel forum...

se ne guadagnerebbe tutti.

per te un sincero

:patpat:

Questi post danno risposta a molte domande su come sia possibile che il nostro sistema possa perpetuarsi e autoalimentarsi senza limite fino al collasso totale.

L'attuale controllo esercitato su media, scuola ed educazione dallo stato e dalla sua regolamentazione mi sa che non ha mai avuto pari nella storia dell'umanità se non in alcuni regimi regimi totalitari comunque moderni.

 

 

direi che la tua storia personale fotografa la situazione di tutta una generazione che nel Nord Ovest non fa politica, in cui io mi ci ritrovo molto.

 

Avete sentio ieri sera le parole di Gianfranco Miglio riportate da Saviano:

 

Io sono per il mantenimento della mafia e della 'ndrangheta, il sud deve darsi uno statuto poggiato sul comando, il modello europeo sarebbe un'assurdità e credo che ci sia un clientelarismo buono che serve alla crescita economica, alcune manifestazioni tipiche del sud vanno costituzionalizzate.

 

 

Sono d'accordo con molti punti dell'analisi, meno su altri.

 

Cosa ha conseguito su questo terreno la Lega Nord in vent'anni? NULLA! Assolutamente NULLA!

Non solo nulla ha conseguito ma QUALSIASI indicatore che misuri l'entità di tale spoliazione e del conseguente trasferimento è venuto peggiorando da quando la LN è arrivata al governo (1994) ad oggi. In questo sito abbiamo documentato tali fatti svariate volte: riduzione del carico fiscale, riduzione di trasferimenti e sussidi, lotta all'evasione fiscale, corruzione nella vita pubblica, criminalità organizzata, dualismo del mercato del lavoro e sue rigidità normative e salariali, inefficienza della PA, assenza di concorrenza ... Su NESSUNA di queste emergenze abbiamo osservato progresso alcuno, zero assoluto. TUTTO è peggiorato da quanto Bossi&Co governano, TUTTO!

 

E' vero che la LN non ha ottenuto nulla fino ad oggi.  E gli altri partiti disponibili sulla scheda elettorale cosa hanno fatto? Per me solo danni, piu' della LN. Confrontando i partiti con un minimo di seguito elettorale, la LN rimane l'unico partito che sottolinea sostanzialmente in modo corretto i piu' importanti problemi italiani, e che almeno indica una strategia per risolverli.  Gli altri partiti non hanno nemmeno capito cosa siano i problemi del Nord, fanno praticamente solo ridicola propaganda e disinformazione, e la loro strategia politica e' incentrata sul mantenere i lussi della politica a Roma e l'acquisto dei voti grazie alla spesa pubblica a favore delle clientele meridionali e a favore dei grandi industriali assistiti e parassiti del Nord, che tra l'altro controllano assieme ai palazzinari romani i maggiori quotidiani.

 

Era inevitabile questo fallimento? No, ecco un contro-esempio: CiU, in Catalunya.

 

Purtroppo il fallimento era inevitabile.  La mia previsione - che potremo controllare in futuro - e' che sia la LN che qualunque altro partito o movimento non otterra' nulla finche' non vi sara' una maggioranza politica in una o piu' Regioni attive del Nord-Centro (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana) che sia disposta anche a sostenere una secessione pur di ridurre o eliminare la spoliazione fiscale del Nord. La LN come ho gia' scritto in precedenza ci ha provato seriamente tra il 1996 e il 1999, ha raccolto un consenso notevole (nei sondaggi fino al 47-50% in Veneto) ma non e' mai arrivata ad avere una solida maggioranza assoluta nemmeno in Lombardia e Veneto.

La situazione della Catalogna e anche di altre regioni spagnole che hanno ottenuto sostanziale autonomia, anche fiscale, e' radicalmente diversa.  In Italia le elites, quelle del Nord in prima fila con i grandi industriali assistiti, sono quelle che hanno realizzato lo Stato italiano, costruendolo per i propri benefici anche a costo di prendere a cannonate le masse popolari.

In Catalogna, ma anche nei Paesi Baschi e perfino in Cantabria dove sono stato e ho parlato coi locali, per motivi storici non difficili da comprendere, le elites sono in grande maggioranza compatte a favore di autonomia e spesso anche indipendenza rispetto allo Stato spagnolo.  Quando il socialista Maragall e' andato al potere in Catalogna sconfiggendo la Cyu, ha fatto richieste autonomiste / indipendentiste anche piu' radicali della moderata Cyu. Ma perfino la sinistra piu' estrema e marxista-leninista in Catalogna e' a favore dell'indipendenza.  Praticamente solo i fascistoidi del PP sono a favore dello Stato spagnolo in Catalogna.  Nei Paesi Baschi la situazione mi e' meno chiara riguardo i socialisti, ma i marxisti dell'ETA sono piu' indipendentisti del PNV. 

Confronta la situazione spagnola con l'Italia dove gli obnubilati di sinistra sono anche a Nord i massimi difensori del centralismo statale assieme a Casini e a Fini e ora anche a Montezemolo.

Come puoi seriamente confrontare la LN in Lombardia o in Veneto, che deve lottare contro tutto il resto dello schieramento politico totalmente schierato per lo statal-centralismo, da Fini e Storace, passando per il PDL e CL, per il PD e le varie Rifondazioni del PCI, senza dimenticare Di Pietro, con Cyu in Catalogna dove anche socialisti e anche perfino la sinistra estrema, Esquerra Republicana de Catalunya, sostengono autonomia o indipendenza?

Cyu e' un partito serio, moderato, infinitamente meno sguaiato e populista della LN perche' e' un partito espressione delle elites, con un seguito popolare.  La LN e' invece un partito in cui anche i vertici hanno un'estrazione primariamente popolare, a partire da Bossi. Purtroppo le elites italiane settentrionali appaiono essere marce, incapaci di esprimere una protesta e proposta sensata e organizzata, probabilmente per una reale incapacita' nel comprendere i problemi di fondo dello Stato italiano e per un'egoistica difesa dei propri interessi personali. Pochissimi sono gli esempi di elites settentroinali capaci di comprendere la situazione reale e reagire.  Tra i pochi, L.Ricolfi col suo libro, e l'ex-sindaco di Milano Albertini - ma solo dal 2010 - che e' andato da Gad Lerner con la cravatta verde-padano a sostenere le ragioni della LN dopo aver letto "Il sacco del Nord".  Per il resto, a partire da Montezemolo, vedo encefalogramma piatto. E una volta che un partito e' espressione diretta di masse poco e male istruite come quelle italiane, non puo' che essere sguaiato e populista.

 

La vera colpa storica della LN consiste nell'aver permesso che si ricreasse (attorno a BS ed ai suoi svariati partiti e governi) quel blocco sociale che costituisce il filo nero della storia italiana e che ne controlla, da sempre, gli apparati dello stato.

 

Questa affermazione non mi sembra possa corrispondere al vero.  Berlusconi e' stato sempre e rimane avulso e rifiutato da almeno uno dei componenti del blocco sociale che ha fatto l'Italia costruendone lo Stato a proprio vantaggio, i grandi industriali settentrionali assistiti.  Come ho documentato anche in passato soprattutto la LN ma anche BS entro certi limiti sono state le forze politiche che piu' hanno moderato e ridotto gli aiuti di Stato a favore degli industriali assistiti, primariamente la FIAT.  Le rotture recenti e meno recenti di BS con Casini e con Fini mostra che BS o se vuoi la coalizione BS+LN e' strutturalmente poco compatibile e dissonante rispetto ad altri pezzi del blocco sociale alla base dello Stato italiano, cattolici e destra social-statalista.

Non va poi dimenticato, come hai fatto nel tuo resoconto, che uno dei pilastri dello Stato italiano nel suo sviluppo storico e' la sinistra italiana, in particolar modo il PCI, in cui Togliatti e' stato strenuo difensore dell'unita' italiana, chiarendo anche pubblicamente che avrebbe preferito un'Italia unitaria in cui le riforme procedessero lentamente piuttosto che un'Emilia Romagna separata in cui la maggioranza di sinistra consentisse di realizzare piu' in fretta gli ideali comunisti.  L'idea base dei comunisti e' che lo Stato unitario italiano rappresenta un progresso rispetto ai piu' politicamente arretrati e conservatori Stati preunitari, seguendo una tradizione mazziniana. Poi il PCI e' per diversi aspetti l'alleato naturale della grande industria assistita, il cui blocco sociale include gli interessi degli operai delle grandi imprese assistite, che storicamente hanno prosperato sul protezionismo e sugli aiuti dello Stato italiano.

La fase consociativa della prima Repubblica conferma l'omogeneita' del PCI agli altri blocchi fondanti dello Stato italiano.  Quando Mannheimer pubblica il suo studio sull'ascesa elettorale della LN (e di AN) non a caso confronta l'evoluzione storica del voto all'arco costituzionale (DC+PSI+PCI) con il voto ai partiti estranei (LN e AN). In quel periodo la destra di tradizione fascista era estranea alla gestione, ma comunque sempre ideologicamente schierata per lo Stato italiano centralista. Concludendo, esiste questo altro pezzo del blocco sociale a favore dello statal-centralismo italiano, che corrisponde al PCI e ai suoi partiti eredi, che e' sempre stato in collisione totale con BS+LN, e allo stesso tempo - come si vede bene oggi - disposto a coordinarsi con Fini, Casini e Montezemolo.

 

1) Perché, avendo la LN impostato il problema come puramente razzial-culturale invece che economico-sociale, essa ha determinato un'ostilità profonda, lungo l'asse Nord-Sud

 

La LN non ha mai adottato una politica di chiusura assoluta contro Centro e Sud ma ha costantemente tentato di portare la sua proposta politica in tutta Italia, forse con la sola parziale eccezione delle elezioni del 1996 in cui si e' comunque presentata in oltre 2/3 delle circoscrizioni.  La natura popolare del partito determina poi uno sguaiato populismo con accenti anti-meridionali che pero' non hanno mai dato luogo ad una coerente e rigorosa politica anti-meridionale su base etnica.  Al contrario la LN ha sempre voluto e accettato sia i meridionali, sia di presentarsi nel Centro-Sud, gli esempi sono innumerevoli, l'ultimo e' l'alleanza con MPA.

L'apertura di principio e' corretta e doverosa, ma detto questo, per la natura delle elites e delle masse meridionali e per la natura dei 150 anni di Stato unitario, il consenso meridionale ad ogni riforma risolutiva dei disastro italiano sara' sempre necessariamente ultra-minoritario, eccetto che nella eventuale fase veramente finale del collasso dello Stato italiano.

 

2) Perché, avendo coinvolto la propria base elettorale in un processo di costruzione d'una identità etnica inventata (la Padania) invece di valorizzare e sviluppare quelle storicamente esistenti, ha dato all'intero progetto una dimensione velleitariamente secessionista che ne ha svuotato l'efficacia concreta. Tale costruzione d'una identità artificiale viaggia oramai verso una forma di "fascismo folklorico",

 

La Padania come definita dalla dichiarazione di indipendenza si richiama esplicitamente (e correttamente) alla tradizione dei comuni medievali e non ha nulla di fascistoide e/o folklorico, includendo anche aree per es. linguisticamente diversificate come Toscana, Marche, Umbria. Certo poi al solito l'ignoranza e lo scoordinamento di un partito di massa popolare aggiunge di tutto, incluse sguaiataggini che possono alludere in ogni direzione, anche le piu' ridicole e/o pericolose.  Ma quando la LN ha fatto uno sforzo per definire e precisare cosa sia la Padania ha definito sostanzialmente la stessa parte d'Italia, socioeconomiamente abbastanza omogenea per tradizione storica, che uno studioso di Harvard come R.Putnam ha riconosciuto ed identificato dopo aver studiato per 25 anni l'Italia del secondo dopoguerra, riconoscendone almeno come ipotesi realistica l'origine storica proprio nell'esperienza dei comuni medievali.

 

3) Perché, infine, non avendo affrontato QS&QM per quello che sono ma avendo spacciato, al proprio elettorato, questa riforma federale - uno scambio di favori all'interno del blocco sociale dominante, alla cui "elite" il personale politico leghista ambisce accedere - quale punto di partenza d'una grande trasformazione, ha vanificato, per l'ennesima volta in un secolo e mezzo, ogni speranza di cambiamento.

 

Finche' la LN e' minoritaria anche nelle grandi regioni attive del Nord, ripeto, un federalismo serio non si potra' fare, indipendentemente dalla capacita' della LN di proporlo in termini di norme legislative.

Il c.d. federalismo fiscale come ho gia' scritto di federalismo ha ben poco ed e' una serie di norme incentrate su uno stupido statal-centralismo, tuttavia ha alcuni elementi positivi, il cui esito sostanziale appare incerto peraltro oggi come oggi.  Entro questi limiti, il contributo che viene dalla LN appare complesivamente positivo, mentre i contributi degli altri partiti appaiono costantemente nocivi e sbagliati (es. i continui appelli alla perequazione integrale). Uno degli elementi positivi, che non ho notato nel mio articolo su nFA, ma che ho visto incluso nelle proposte di L.Antonini, e' la morte politica (decadimento immediato e divieto di ricandidatura) per gli amministratori locali che non pubblicano bilanci corretti e non rispettano i vincoli di bilancio, similmente alla proposta di S.Brusco presentata mesi fa.  Certo, se cio' che ne uscira' fuori sara' un pastrocchio indifendibile, e la LN lo difendera' come soluzione ideale dei problemi italiani, allora ti daro' ragione.

 

I gruppi sociali "politicamente spoliati" del Nord sembrano credere che la soluzione alle difficoltà storiche che affrontano consista nel mandare a casa gli immigrati, fare i trasferimenti di competenze alle regioni e poi praticare il peronismo economico che Giulio Tremonti predica. Nessuna follia potrebbe essere più dannosa per il sistema socio-economico del Nord e, nella misura in cui su di esso si regge tutto, per quello dell'intero paese.

 

Il peronismo economico e' nocivo, ma associare le competenze di spesa almeno a responsabilita' di bilancio degli enti locali e' positivo.  Inoltre riguardo l'immigrazione la Germania mostra da 15-20 anni che si puo' crescere economicamente bene con saldi migratori vicini allo zero, mentre in Italia c'e' evidente eccessiva immigrazione.  Ho letto recentemente che nella provincia di Brescia il 47% dei nuovi nati sono figli di immigrati e il 7% figli di una coppia mista immigrati-italiani.  Anche considerando la scarsa istruzione degli italiani, e il pessimo funzionamento dello Stato, si sta preparando un disastro: la provincia di Brescia non e' New York e lo Stato italiano ha un livello di efficienza infima rispetto agli USA, per gestire quello che esiste oggi e i suoi impetuosi sviluppi futuri nei prossimi anni.  Poi e' chiaro che anche risolvendo i problemi dell'immigrazione di massa, i problemi dello Stato italiano rimangono e rimangono serissimi.

 

Albertini, però, si prepara a ricandidarsi a sindaco di Milano, sostenuto proprio da Montezemolo,

http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/296063/

Su Montezemolo, resta da vedere quanto egli sia semplicemente espressione degli "industriali assistiti del nord" o invece di alcune delle istanze portate avanti sino ad oggi da Italia Futura, che non è solo encefalogramma piatto, ma esprime, almeno a parole, proposte piuttosto anti-corporative e liberalizzatrici. 

e che almeno indica una strategia per risolverli.

Oltre al federalismo non ho mai sentito idee come es. abolizione delle accise sui carburanti, concentrare la tassazione sui consumi invece che sui redditi, migliorare la dinamicità del mercato ecc. sempre e solo federalismo (con alla base di tutti i problemi sempre i terroni e poi i negers).

Gli altri partiti non hanno nemmeno capito cosa siano i problemi del Nord, fanno praticamente solo ridicola propaganda e disinformazione, e la loro strategia politica e' incentrata sul mantenere i lussi della politica a Roma e l'acquisto dei voti grazie alla spesa pubblica a favore delle clientele meridionali e a favore dei grandi industriali assistiti e parassiti del Nord, che tra l'altro controllano assieme ai palazzinari romani i maggiori quotidiani.

e la Lega dov'era quando si è votato questo

Ma quando la LN ha fatto uno sforzo per definire e precisare cosa sia la Padania

Ma quale sforzo? C'era la Lega Lombarda, la Liga Veneta e i terroni, i primi due non han fatto altro che fondersi contro i terzi creando la Lega Nord e cercando l'ampliamento nelle regioni limitrofe.

 

Concordo su molti punti dell'analisi di Lusiani. Aggiungo che a mio parere il vero errore la Lega lo ha fatto nel 1994, quando ha fatto cadere il primo governo Berlusconi che sembrava (purtroppo la riprova controfattuale non l'avremo mai) abbastanza ben intenzionato a mettere in atto una politica riformista. Non a caso il 1994 è stato anche lo spartiacque fra la Lega prima fase, liberista e "anarcoide", e quello odierna, decisamente più populista e "leninista" nella gestione interna. 

 

Frasi come questa:

E' vero che la LN non ha ottenuto nulla fino ad oggi.  E gli altri partiti disponibili sulla scheda elettorale cosa hanno fatto? Per me solo danni, piu' della LN.

mandano in sollucchero i vari dirigenti di partito, perchè non importa come si governa, gli altri tautologicamente sono sempre peggio. nel caso specifico LN+FI hanno governato il Lombardo Veneto da vent'anni e il paese in 8 degli ultimi dieci, ottenendo nulla (incipit della frase). Logica vorrebbe che si punisse il partito in esame, ma i loro dirigenti possono star tranquilli perchè gli altri partiti (dall'opposizione) hanno fatto peggio.

Non c'è modo migliore di creare e perpetrare una casta.

Ovviamente questo non vale solo per la lega e i suoi elettori, basti dare un'occhiata alle regioni rosse.

Scusa Alberto ma un periodo del tipo:

la LN rimane l'unico partito che sottolinea sostanzialmente in modo corretto i piu' importanti problemi italiani, e che almeno indica una strategia per risolverli.

che significato ha? Serve a qualcosa predicare bene se poi si razzola male?

Se è per rimanere in tema di dichiarazioni di principio condivisibili a cui non ha fatto seguito la benché minima azione concreta (perchè tu stesso esordisci concordando che la LN non ha ottenuto nulla) allora anche il berlusconiano "meno tasse per tutti" sottolinea un reale problema italiano.

Ti sembra davvero che questi guitti meritino la tua difesa? E poi

gli altri partiti disponibili sulla scheda elettorale cosa hanno fatto? Per me solo danni, piu' della LN.

che argomento è? Perché dobbiamo sempre accontentarci del male minore? Perché non riconoscere che Bossi &C hanno tradito, deluso e fallito e dovrebbero togliersi dai piedi tanto quanto gli altri colori? Siamo poi sicuri che LN  è davvero il male minore? Intanto hanno consentito al male peggiore di governare e poi cosa stiamo comparando? Le promesse non mantenute della LN con i danni che abbiamo paura i centristi e la sinistra potrebbero fare, ma obbiettivamente non abbiamo  avuto l'occasione di verificare? 

La Padania come definita dalla dichiarazione di indipendenza si richiama esplicitamente (e correttamente) alla tradizione dei comuni medievali e non ha nulla di fascistoide e/o folklorico, includendo anche aree per es. linguisticamente diversificate come Toscana, Marche, Umbria.

Oggi "Il Giornale" ripubblica l'intervista a Gianfranco Miglio citata lunedí sera da Saviano:

www.ilgiornale.it/interni/ci_chiama_fabbrica_fango_poi_ci_manipola_contro_miglio/17-11-2010/articolo-id=487468-page=0-comments=1

Il Vate cosí parló " La Padania l’ho inventata io negli anni Sessanta.. ". E poi che ci azzeccano Toscana, Marche e Umbria?

 

 

 

 

Questo è un articolo di Pareto sulla situazione italiana che se non conosci ti farà di sicuro piacere leggere (nell'analisi storica sei in buona compagnia!):

 

www.unipa.it/modica/download/paretoitalie.pdf

(Revue des deux mondes, Tome CVII, pp. 904-944, 1891)

Punto marginale: sull'unificazione Croce sostiene che non era nei piani (e anche MacSmith), che Cavour di fatto la subì.

 

 

Questo è un articolo di Pareto sulla situazione italiana che se non conosci ti farà di sicuro piacere leggere (nell'analisi storica sei in buona compagnia!):

www.unipa.it/modica/download/paretoitalie.pdf

 

Anche qui, piu' leggibile:

http://classiques.uqac.ca/classiques/pareto_wilfredo/Italie_economique/pareto_italie_economique.pdf

Grazie Salvatore, non lo conoscevo. Ora leggo.

Sull'unificazione, sì possibile non la volessero la "unificazione/occupazione" che si celebra quest'anno. Però la fecero, no? :-)

 

una dinastia oscurantista e mediocre, i Savoia

Se il giudizio di mediocrità umana su una buona percentuale dei membri della dinastia è difficilmente contestabile, per giustificare quello di oscurantismo tu mi dovresti dimostrare che la politica dei Savoia (e di chi ha governato sotto il loro regno) sia stata più oscurantista dei contemporanei.

Le mie conoscenze storiche, per quanto raffazzonate (a voler essere buoni), mi danno un'idea generale di segno opposto (per fare un esempio: la ricca e influente comunità ebraica di Trieste è stata in maggioranza irredentista, nonostante i grossi vantaggi commerciali offerti dall'essere il principale porto dell'Impero Austro-Ungarico; e questo perchè i diritti civili concessi agli ebrei nel regno di Savoia erano all'avanguardia rispetto ad altri paesi europei).

Poi l'Italia era quello che era, e non si potevano fare miracoli, ma il revisionismo antirisorgimentale (sia quello di marca leghista, che quello di marca marxista o cattolica a piacimento) per quanto sacrosanto (vedi la ricerca sui crimini commessi ad esempio nel Sud Italia) va fatto con cautela.

Io ho militato nella Lega Nord.

Nel '93, quando avevamo il sindaco di Milano, ho visto Berlusconi tagliarci la strada, sostenendo Fini come poco prima non aveva fatto per Formentini.

Ho vissuto la nascita di Forza Italia come un tradimento della "borghesia", essenzialmente nordista, e ho dovuto inghiottire la prima allenza con Berlusconi, e i numerosi cedimenti, non tanto sulla questione meridionale quanto verso politici meridionali, e non solo, dell'area di Forza Italia e alleati.

Per questo, sono stato d'accordo con il ribaltone del '96 e sono poi uscito dalla Lega nel 2001, augurandomi perfino la secessione rispetto al "federalismo" di Berlusconi-Fini-Casini.

http://www.lavoce.info/articoli/-istituzioni_federalismo/pagina1001885.html

Da allora, se voto, voto Lega, pur vedendo il degrado della dirigenza storica, anche locale, perché non vedo chi altro potrei votare, e, localmente, non sempre è così male.

http://www.lavoce.info/articoli/-istituzioni_federalismo/pagina1001641.html

Ora che il Nord va all'opposizione, io non sono così sicuro che, se la Lega sarà capace di interpretarla, la Lega stessa non possa costituire il nucleo della resistenza alle "élites savoiardo-borboniche-(social)fasciste" e non possa tornare a far rivivere (la Lega, chi altro?) le speranze di vent'anni orsono. 

 

 

Ora che il Nord va all'opposizione, io non sono così sicuro che, se la Lega sarà capace di interpretarla, la Lega stessa non possa costituire il nucleo della resistenza alle "élites savoiardo-borboniche-(social)fasciste" e non possa tornare a far rivivere (la Lega, chi altro?) le speranze di vent'anni orsono.

 

Guarda, io sostengo spesso (da fuori) il leghismo perchè almeno ne parla della questione settentrionale, e gli altri parlan solo di mignotte e poltrone.

Ma NULLA di buono potrà mai uscire da un partito che si fa guidare da Umberto Bossi.Perfino Kim Il Trota sarebbe meglio.

Io non vedo come si potesse avere la benché minima fiducia nel "progetto" Lega Nord quando fin dall'inizio i dirigenti leghisti si sono posti come il baluardo dell'ignoranza e dell'irrazionalità popolare. Mi spiace, ma la fiducia era malriposta.

Proprio ieri leggevo di una campagna promossa da idv praticamente identica nei contenuti a questo articolo. Carino il titolo "sLEGAti"... speriamo riesca a far rinsavire qualcuno, ma ci credo poco.

Dalle mie parti, in Toscana, la Lega va molto bene nelle frazioni e nelle campagne, dove talvota supera anche il 10%. Nei centri urbani è ancora all'1%. Tanto per capire una volta di più il target di riferimento.

ah beh, se la resistenza contro "l'"ignoranza" e la "irrazionalità popolare" è l'IDV....

Per quanto riguarda il target, se la Toscana funziona come l'altra regione rossa per eccellenza, cioè l'Emilia, saprai benissimo che a queste latitutini, Lega o non Lega, è la sinistra maggioritaria nelle campagne e nei piccoli centri, mentre il cdx è più forte in complesso nei centri urbani. Fermo restando che non è scritto da nessuna parte che quello che viene dalle città sia di per sé meglio di quello che viene dalle campagne, personalmente abito in campagna (over 50% PD) e sono fieramente country

 

Nella prima Lega c'erano persone che ragionavano

Castellazzi , Formentini , Pagliarini , Rocchetta , Gnutti , Tabladini , Staglieno , Petrini ed altri

i tre Roberti ( Castelli , Calderoli , Maroni ) li hanno fatti fuori tutti a uno a uno ed al trio se ne è aggiunto un quarto Cota

 

e non riesco a capire come i leghisti veneti , così orgogliosi della loro terra e della loro storia , facciano da zerbini alla cricca lombardo/varesotta.

 

 

A RESENTINI 16:55...

L'IMPRENDITORE HA L' IDEA E PROMUOVE UN IMPRESA PER REALIZZARLA...IL COLLETTIVO MI RICORDA LE IMPRESE DELL'EST..CONTENITORI DI PERSONE CHE NON FACEVANO NULLA E NON CREAVANO NULLA.

LO STATO E' UN IDROVORA...SPECIALMENTE QUELLO ITALIANO.

GIANNI Z.

 

 

Trovo molto ben fatto e calzante l'articolo. Io però sono dell'idea che ormai il latte è versato.

L'Italia? Se mai fosse esistita, oggi è in piena agonia. Mi pare che la frattura sia ormai irreversibile. E non parlo di "padania" (che ovviamente è una vuota invenzione). Ho l'idea che sia solo questione di tempo, forse non breve, ma inesorabile.

 

Alcune cose sono giuste, altre no, per pregiudizio ideologico.
"La vera colpa storica della LN consiste nell'aver permesso che si ricreasse (attorno a BS ed ai suoi svariati partiti e governi) quel blocco sociale che costituisce il filo nero della storia italiana e che ne controlla, da sempre, gli apparati dello stato."
Questa è un'affermazione non suffragata dalle date
Nel 1994 Berlusconi vince le elezioni, ma la Lega nord dopo un paio di mesi lo costringe alle dimissioni e FI va all'opposizione.
Non si vede come possa essere stato Berlusconi a garantire la continuità con il blocco sociale citato nell'articolo quando durò pochi mesi, fu sostituito da Dini, tipico rappresentante delle burocrazia centrale, fu sconfitto nel 1996 dalla sinistra e tornò al governo nel 2001.
Berlusconi cadde perché il suo governo aveva proposto una riforma pensionistica coraggiosa e la Lega nord, in gran parte, ha lo stesso bacino elettorale della sinistra: lavoratori poco qualificati, che iniziano da giovanissimi e pretendono di andare in pensione a cinquant'anni.
Fu il centro-sinistra invece a garantire la continuità citata, visto che, esclusi pochi mesi nel 1994, rimase al governo dal 1995 al 2001. Basta anche vedere dove vanno i consensi della burocrazia pubblica, la magistratura nostrana e gli imprenditori assistiti: vanno in gran parte al centro-sinistra
Ps. cercate di vedere l'uscita di Fini dalla maggioranza in quest'ottica: Fini pesca in quell'elettorato.

Mah, sarò controcorrente ma mi sembra un articolo piuttosto superficiale, non all'altezza della precedente produzione boldriniana, forse sono ormai abituato ad aspettarmi di più...

Sto andando a letto, quindi prenditela pure comoda. Ma, visto che tendo a prendere seriamente le critiche e mi titilla l'idea d'aver prodotto in passato analisi migliori di questa (come sembri suggerire), sarei curioso di capire dove sia la superficialità in questa analisi.

Lo dico seriamente, senza polemica: quale parte è superficiale, ossia che ignora dati, fatti e analisi rilevanti? Avendoci pensato per tanti anni prima di dirlo in pubblico, l'idea d'aver trascurato fatti evidenti a tutti (ossia d'esser stato superficiale) mi molesta.

Mi spieghi? Grazie.

... tra i migliori che mi sia capitato di leggere. Tuttavia da esponente della piccola borghesia meridionale non posso non farmi/vi alcune domande (ai leghisti ex e militanti) 

1) L'elezione di Formentini a Milano fonde il blocco sociale berlusconian-leghista. Questo mi parve evidente gia' allora, sebbene non avrei scommesso sulla durata della fusione. Tuttavia quello stesso blocco sociale 4 anni dopo scarica Formentini, riduce la Lega ai minimi termini a Milano e incorona Albertini, allora espressione massima del berlusconismo ripulito. Vi siete chiesti il perche'? Non e' che la borghesia rivoluzionaria su cui puntavate non era cosi' rivoluzionaria come speravate? Sempre se sia mai esistita, oltre che nelle vostre teorizzazioni

2) Ma credevate davvero di poter imporre una revisione della forma stato contro una parte dello stato medesimo? Badate io non dico che il federalismo e' contro il Sud, ne' voglio entrare nel merito se sia buono o cattivo (per me e' una panzana giusto per intendersi) dico che e' apparso contro il Sud, per ovvi motivi propagandistici. 

3) Le idee camminano sulle gambe degli uomini. Ma davvero credevate di fare strada con Bossi e la sua corte dei miracoli? E questo, delle qualita' umane e politiche delle prime fila della Lega, era quantomeno lampante gia' venti anni fa. Pero' mi rendo conto che forse questa e' un po' retorica.

 

Vi siete chiesti il perche'?

 

Ai tempi studiavo a Milano, e c'è stata una riedizione in piccolo dell' emergenza rifiuti a la napoletana.Pochi mesi, ma con montagne di rifiuti in strada.Dopo questa i milanesi eran tanto incazzati con Formentini che piuttosto avrebbero votato Totò Riina.

O almeno questa era l'aria che si respirava al politecnico.

 

1) L'elezione di Formentini a Milano fonde il blocco sociale berlusconian-leghista. Questo mi parve evidente gia' allora, sebbene non avrei scommesso sulla durata della fusione. Tuttavia quello stesso blocco sociale 4 anni dopo scarica Formentini, riduce la Lega ai minimi termini a Milano e incorona Albertini, allora espressione massima del berlusconismo ripulito. Vi siete chiesti il perche'? Non e' che la borghesia rivoluzionaria su cui puntavate non era cosi' rivoluzionaria come speravate? Sempre se sia mai esistita, oltre che nelle vostre teorizzazioni

 

Praticamente tutto quanto hai scritto qui sopra non ha alcuna connessione con la realta', sembra che tu abbia vissuto su Marte in quegli anni...

Formentini ha vinto le elezioni a sindaco di Milano sostenuto unicamente dalla LN, prima che Berlusconi entrasse in politica, in assenza di un candidato credibile dal resto del centro-destra. Formentini (ex socialista ritengo non craxiano, da come si e' comportato in seguito) e' stato sempre coerentemente contrario a Berlusconi e all'alleanza con Berlusconi. Non c'e' stata nessuna collaborazione a Milano con Berlusconi, nemmeno nella breve fase in cui la LN si alleo' con Berlusconi nel 1994. I milanesi hanno eletto Formentini perche' Milano e' stata all'avanguardia (grazie a Mani pulite, ed ad una societa' civile meno corrotta e meno stupida che altrove) nella battaglia contro i politici della prima Repubblica, e ha per prima riconosciuto l'importanza della LN, gia' nel 1992 la LN era primo partito a Milano, col 18.5%, e infine perche' Montanelli lo ha appoggiato come male minore rispetto al rappresentante della sinistra, Dalla Chiesa.

Albertini non e' per nulla espressione del berlusconismo, Albertini e' un piccolo imprenditore nell'orbita dell'indotto FIAT, quindi un esponente organico dei grandi industriali padani assistiti (ed ex presidente di Federmeccanica), pero' come piccolo imprenditore  con una certa sensibilita' per i problemi reali, e dotato di una certa intelligenza. Al termine del mandato di Formentini Berlusconi era avversario della LN e ha trovato la collaborazione dei grandi industriali assistiti e quindi di Albertini perche' massimo interesse sia degli uni sia degli altri era sconfiggere la Lega Nord a Milano.

Non c'e' nessuna borghesia rivoluzionaria e vorrei capire chi la teorizza.  La rivolta nata a Milano contro la prima Repubblica nasce dall'incontro di interessi tra gli industriali assistiti simbionti dello Stato corrotto e ladrone, che pero' avevano ormai il collo sotto il tallone di politici specie socialisti sempre piu' esosi, in sindrome di delirio di onnipotenza, probabilmente anche incocainati, e il PCI di allora che sebbene compartecipe del potere (e delle tangenti) sia pure con ruolo minore fin dai governi di unita' nazionale, veniva dalla fine degli anni '80 progressivamente marginalizzato dal prevalere del CAF su De Mita.

Industriali assistiti, pool Mani Pulite e PCI hanno fornito la rete piu' o meno occulta alla rivolta, ma non sarebbero mai arrivati al successo senza il supporto popolare sempre piu' forte che la Lega Nord aveva raggiunto nel Nord e specificamente a Milano, fin dal 1992.  E' stato questo livello di consenso elettorale che ha impedito a Craxi e agli altri di insabbiare le inchieste milanesi come erano sempre riusciti a fare in precedenza, tipicamente con opportune avocazioni al porto delle nebbie di Roma.

Fin da subito e' stato chiaro che industriali assistiti, segmenti di Stato come la magistratura di sinistra di MD, e PCI non avevano alcun interesse a smantellare lo Stato italiano con tutte le sue mostruose storture, in primo luogo con la sua funzione di idrovora fiscale a Nord per pagare le clientele meridionali, gli industriali assistiti, e mantenere nel lusso i vertici e dirigenti statali specie a Roma, per cui quesi tre attori sono sempre stati schierati contro la LN, come ben esemplificato dall'atto di accusa di Di Pietro (LN tangentista, come sempre, come tutti) quando invece Bossi era solo l'ultimo citrullo che non aveva preso alcuna tangente ma aveva puerilmente approfittato dell'andazzo generale per prendersi 200 milioni di lire da Ferruzzi come contributo non dichiarato (e non come tangente in cambio di favori, come era standard per gli altri partiti).

Quindi per concludere solo i polli possono aver pensato che ci fosse un'alleanza tra qualunque cosa significhi "borghesia rivoluzionaria" e Lega Nord.  La LN e' un movimento populista che nasce e rimane confinato alle masse popolari del Nord che sia pure confusamente capiscono meglio delle stupidissime elites del Nord come funziona, nei fatti, lo Stato italiano, e contrariamente alle elites non trovano vantaggio alcuno dallo Stato in termini di sinecure ben pagate nel settore pubblico o in termini di aiuti e protezioni di Stato a grandi industrie non competitive.

 

2) Ma credevate davvero di poter imporre una revisione della forma stato contro una parte dello stato medesimo? Badate io non dico che il federalismo e' contro il Sud, ne' voglio entrare nel merito se sia buono o cattivo (per me e' una panzana giusto per intendersi) dico che e' apparso contro il Sud, per ovvi motivi propagandistici.

 

Non so cosa credano i vertici leghisti perche' non sono partecipe dei loro pensieri.  La LN ovviamente persegue federalismo o indipendenza per risolvere i problemi alla base dell'indecente funzionamento dello Stato italiano e la sua forza non viene dalle alleanze con chi invece vuole la continuazione di questo Stato ma piuttosto dal consenso di una frazione delle masse popolari del Nord, e solo in parte del Centro. Eccetto che nel 1996-2001, la LN ha collaborato alla formazione di alleanze in cui ha cercato di inserire pezzi del proprio programma.  Non mi risulta che abbiano mai ritenuto che gli altri, da Berlusconi ad AN agli ex DC ed ex PCI li avrebbero mai aiutati a fare un federalismo serio.  Hanno semmai ritenuto che facendo un'alleanza avrebbero potuto contribuire a realizzare una parte del programma, come per esempio e' accaduto con la revisione costituzionale del 2006, dominata dall'impostazione statal-centralista di AN e FI ma contenente anche alcuni elementi leghisti, di peso proporzionale al 4% del consenso che la LN aveva allora, come competenze maggiormente esclusive su alcuni pochi poteri devoluti.

 

3) Le idee camminano sulle gambe degli uomini. Ma davvero credevate di fare strada con Bossi e la sua corte dei miracoli? E questo, delle qualita' umane e politiche delle prime fila della Lega, era quantomeno lampante gia' venti anni fa. Pero' mi rendo conto che forse questa e' un po' retorica.

 

Bossi ha i suoi notevoli limiti ma l'incompetenza, corruzione e disonesta' di gran parte delle elites italiane, e il livello ignobile di inefficienza e corruzione dello Stato italiano rende possibile l'esistenza e il consenso a Bossi. Ci vorrebbe un partito di persone competenti e oneste, purtroppo le elites italiane appaiono incapaci di realizzarlo e contemporaneamente di raccogliere un decente consenso elettorale.  Questa e' la situazione del povero Paese che e' l'Italia.

L'analisi è ben fatta, la LN nel suo gruppo dirigente è marcia ed accondiscendente verso tutto quello che combattiamo: è protezionista, assistenzialista, peronista-coreana. Non se sia veramente razzista, penso che certi atteggiamenti siano quelli del bar dopo un cicchetto di troppo, forse sono 'mbriachi dalla mattina alla sera, non lo so.

il fatto che localmente governi bene si spiega semplicemente con le condizioni di partenza (erano comuni ben amministrati prima) e il senso civico degli abitanti: laddove le condizioni sociali sono diverse (vedi Milano) la Lega non ha inciso.

Però su Roma ladrona non le si può dar torto il PNV (Lodovico Pizzati in particolare) fanno un'analisi di quanto si potrebbero abbassare le tasse senza incidere sui servizi in Veneto. Potremmo discutere all'infinito se il PNV è una cosa seria, su dove vanno, sui conti che forse non sono esatti, ma il problema resta: il livello della tassazione è elevatissimo, e le tasse stanno mangiando il paese.

La Lega Nord ha smesso di dare una risposta a questo problema (Pagliarini ne parlava sempre), e sta solo cercando di mantenere il potere. Il cancro cosa è ? E' una cellula sana che si ammala, degenera e comincia a espandersi a spese degli organismi sani. La Lega Nord sta diventando questo.

E "lamentandosi", ma senza dare seguito alle lamentele sta semplicemente napoletanizzando il Nord.

Una bell'articolo Michele, anche se non mi pare troppo necessario giustificare le proprie convinzioni e adesioni, passate o presenti: la lega non è l'unico partito che ha deluso e tradito le sue originarie aspirazioni. Anzi, mi sembra che il problema non sia tanto della Lega o dei partiti in generale, quanto del fatto che la posta in gioco è molto più allettante, e rappresenta uno stimolo a competere molto più significativo, per un Calderoli che per un Boldrin, come per un Fassina piuttosto che per un Ichino. Tutto qui.

Non ho letto tutta la lunga trafila di commenti, e non so se il tema sia già stato affrontato, ma un esempio abbastanza lampante di come la Lega abbia capovolto completamente la propria posizione è quello delle quote latte, dove ha preferito ereditare lo stesso sistema che aveva in passato contestato e applicandolo solo ai fedelissimi.

A proposito di quote latte e tralasciando il ruolo della Lega, non ho mai del tutto capito se l'introduzione del sistema delle quote non abbia propiziato l'esistenza di persone con il latte e senza le quote accanto a persone con le quote e senza il latte.

Magari può interessare una piccola esperienza personale riguardo alla scelta del candidato della Lega per sindaco di Genova, nel novembre 1993, tra Gianni Marongiu ed Enrico Serra.

La vicenda è sintetizzata in questo articolo di Repubblica;

ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/03/serra-un-medico-per-genova.html

La notizia che manca è che la scelta di Bossi, non di Ravera, è stata determinata da una rivolta della base storica degli "attacchini" contro i nuovi arrivati "professori", che ha avuto larga eco nei giornali locali.

La scelta di Ravera era il prof. Marongiu (e le sue richieste) e ricordo una riunione di presentazione del programma, presieduta da Marongiu e Franco Monteverde, direttore dell'Istituto Gramsci ligure, alla quale, malgrado la fuga verso Berlusconi fosse già iniziata, ho incontrato personaggi dei quali non sospettavo neppure simpatie leghiste.

Il giorno dopo, un violento attacco del Secolo XIX contro i "professori", che avrebbero usurpato la purezza originaria della Lega e dei suoi militanti, ha propiziato l'intervento di Bossi a favore di Serra. E Serra, naturalmente, ha perso.

 

 

Emblematica.

Domanda: perchè in Veneto non nasce un partito di sinistra locale, come in Trentino?

L'Unione Trentina, alleata del PD a livello nazionale, se lo sognerebbbe di rinunciare anche solo ad una piccola parte al denaro pubblico raccolto in Trentino.

Non credo di avere nulla di originale da aggiungere al post o ai commenti. Comprendo bene che la Lega abbia posto una questione nuova e cruciale per il paese, la QS che sussiste insieme alla QM.  Alla lunga e non mi interessa neppure capire perchè, la Lega a livello locale e nazionale si è trasformata in statalista, acchiapaposti come tutti ed a lvello nazionale ha votato favorevolmente a tutti quei proccedimenti che hanno continuato a dirottare quattrini al Sud. Esempio emblematico, la salvezza dei comuni di Catania, Palermo e Roma. Da compensare con lo scandalo delle quote latte.

...Tale imperialismo va contrapposto ad un non impossibile accorpamento confederale (ed eventualmente federalista) di entità politiche, culturali ed economiche che - essendo diverse, separate e non immediatamente compatibili nel 1860 - continuavano ad esserlo nel 1946 e lo sono, io credo, anche ora. Che una visione ed una corrente "confederale", minoritaria e sconfitta, fosse attiva nel risorgimento italiano non lo scopro di certo io....

...Il punto è che la vittoria politico-militare dei Savoia e la conseguente allenza di costoro - e di quel sottoinsieme delle elites economiche del Nord Ovest che ad esse facevano riferimento - con l'aristocrazia latifondista e la "borghesia burocratica" meridionale (a partire dal 1860) e con quella papalina (a partire dal 1870 e poi più compiutamente a partire dai Patti Lateranensi) definì il blocco sociale attorno ai cui interessi il paese venne costruito, le sue istituzioni definite, il suo sviluppo economico e sociale diretto e, spesso, costretto

Punti molto interessanti e probabilmente spiegno moltos e non tutto. C'è qualcuno che mi puo' fornire qualche notizia e riferimento bibliografico circa queste classi alleate all'imperialismo dei Savoia e sulla visione confederale dello stato?

Grazie in anticipo

Non codivido l'asserzione per la quale Michele ha paragonato l'Italia al Belgio. Da quelle parti vi sono differenze di lingua e di religione, cose che da noi non son presenti.

L'annessione del Reame di Napoli al resto d'Italia avvenne grazie all'avallo delle èlites proprietarie meridionali ed alla grettezza ed al rifiuto del Borbone di trasformare dopo il 1848 il regno in una monarchia costituzionale ultima chance di sopravvivenza di un Regno Napoletano indipendente nel quadro di una federazione italiana Negli anni Cinquanta((800) il rischio di isolamento economico e sociale dovuto ad un governo divenuto sospettoso verso qualsiasi proposta innovativa, spinsero le èlites proprietarie alla ricerca di nuove alleanze esterne abbracciando la causa dell'unità italiana in senso savoiardo. Una soluzione non certo ottimale per la maggioranza della popolazione meridionale,ma che di fatto garantiva l'ascesa al potere nazionale italiano, nell'alveo della modernizzazione europea.

Questi furono, a grandi linee, i fatti che portarono all'annessione del Sud e spianarono la strada ai Mille e ai Savoia. Non ci fu imperialismo, le condizione economiche fra Sud e Nord non erano di molto differenti, all'indomani dell'Unità le condizioni del Veneto e dell'Emilia erano uguali a quelle della Calabria, la differenza era nel fatto che le regioni del Nord non avevano avuto 200 anni di Vicereame Spagnolo. Comunque non vi è stato imperialismo ma solo accordi fra gruppi dominanti, la borghesia burocratica non esisteva a quei tempi, soltanto latifondo , letterati, classi delle libere professioni

di solito l'imperialismo è imposto alle nazioni economicamente deboli, il Sud non lo era.

Bisogna dire che l'Unità giovò particolarmente alle regioni del Nord, la cui classe dirigente aveva un maggiore civicness ed ha saputo creare quel socialcapital necessario alla crescita economica.

Sul fattore Lega posso dire che siamo in presenza di illusionisti che abusano della credulità popolare.

d

condivido l'umore e la sintesi fortemente negativa sulla Lega Bossi dell'articolo.

Ma il rapporto partito-società e forse più dettagliatamente partito/societàcivile vs. partito/societàincivile andrebbe approfondito oltre al titolo.

Se gli atteggiamenti truculento-fascistoidi , la passione per riti e simbolismi anacronistici , l'idiozia razzista , la logica paradelinquenziale fatta a sistema, sono connotazioni sociali di parte del suo elettorato che la Lega Bossi ha saputo sfruttare a fine di potere; allora non è nè cura nè cancro, ma sintomo .  

 

 

Premessa. Non ho una gran considerazione della la Lega: mi sembra che, nella maggior parte dei casi, finisca per spacciare soluzioni semplicistiche (che servono solo a far propaganda, ma non risolvono alcun problema); lo specialista del ramo e' certamente l'ineffabile Calderoli.

Devo riconoscere pero' che, sempre nella Lega, ci sono anche persone piu' serie (penso a Maroni) e mediamente, come partito, e'  un po' meno compromesso di altri.

Mi stupisce quindi che la Lega (che in passato e' stata un partito con una certa autonomia) sia da un po' di tempo completamente appiattita su una lina di stretta ortodossia berlusconiana, arrivando fino a concedere il salvacondotto a Cosentino, indagato per camorra, e a sostenere un premier bollito e screditato, scaricato ormai da tutti (Chiesa e Confindustria in primis).

La domanda e': secondo voi la Lega e' sotto ricatto?


A questo proposito mi ricordo che Giuliano Ferrara diceva qualcosa del tipo

 

per fare politica politica devi esser ricattabile

 

(in modo che, all'occorrenza, chi tiene il guinzaglio possa riprendere il controllo). Avra' ragione?

P.S. Un appunto finale: la dicotomia del titolo (cura vs. cancro) mi sembra eccessivo. Nel caso della Lega mi sembra piu' appropriato parlare di cura palliativa.

 

 

P.S. Un appunto finale: la dicotomia del titolo (cura vs. cancro) mi sembra eccessivo. Nel caso della Lega mi sembra più appropriato parlare di cura palliativa.

 

Il titolo era pensato, parecchio. Più dell'articolo.

Poteva essere una cura. È diventata un cancro. E la ragione è esattamente quella che dici tu, citando Ferrara. È ricattabile, eccome che lo è ... per quello è un cancro.

P.S. Giuliano Ferrara ha, secondo la tua citazione, una visione necrofila della politica: quella cosa che uccide, lentamente, i governati per alimentare i governanti ... ossia, un cancro.

 

 

La domanda e': secondo voi la Lega e' sotto ricatto?

 

Secondo me la LN non e' sotto ricatto. Quanto dico si basa solo su evidenze osservabili, ci potrebbe essere qualcosa di sotterraneo e occulto ma non ne ho evidenza. Nel 1996 la LN ha mostrato di poter cavarsela da sola contro tutti, contro  Berlusconi, Fini e l'Ulivo e tutto il circo mediatico alleati. Nel 1996 Polo e Ulivo si erano anche accordati per escludere dalle elezioni politiche i partiti/coalizioni che non avessero raccolto un numero impegnativo di firme in almeno 2/3 delle circoscrizioni elettorali nazionali, e la LN ha superato anche quell'ostacolo.

Quanto a Berlusconi, sono le circostanze a renderlo per la LN l'alleato piu' praticabile.  Nel periodo dal 1994 al 1999 la LN si e' schierata contro BS e ha cercato di coordinarsi prima con l'Ulivo e poi con i partiti di centro, senza successo.  In quel periodo anzi tutti gli altri partiti Berlusconi incluso si sono coalizzati contro la LN stessa, perche' la LN e' l'attore politico meno omogeneo a tutto il resto dello spettro politico italiano.

Gli altri attori politici oltre a Berlusconi, incluso Montezemolo, sono legati a doppio filo con gli assetti tradizionali dello Stato italiano come e' ora, in particolare con la gestione del consenso attraverso la spesa pubblica a favore delle clientele meridionali e a favore dei grandi industriali padani assistiti.  Berlusconi e' l'unico attore politico che si differenzia, poco per la verita', da questo indirizzo comune, in particolare per il suo perdurante contrasto con i grandi industriali assistiti. Inoltre Berlusconi grazie al controllo dei mezzi di comunicazione e all'immagine che si e' costruito dipende meno di altre forze politiche dal voto di scambio incentrato sulla spesa pubblica.  Infine, nonostante i suoi sforzi, Berlusconi e' sempre stato relativamente isolato politicamente anche nella parte destra della politica italiana, come e' infine evidente oggi che Casini e Fini l'hanno lasciato. Per questo Berlusconi e' l'attore politico che le circostanze rendono forzosamente piu' disponibile ad allearsi con la LN e a trattare su programmi di radicale riforma dello Stato.

due osservazioni rileggendo ancora il post:

Trent'anni fa la frase "Forza Etna" potrei averla scritto anche io su qualche muro. Non lo feci, ma certamente simpatizzavo con la metafora politica che tale slogan (abbastanza demenziale: la comunicazione politica popolare spesso tale è) voleva inviare

A parte l'aspetto etico: noi urlavamo "I covi dei fascisti si chiudono col fuoco"...poi qualcuno l'ha fatto, vedi bar Angelo Azzurro. Certo, far eruttare un vulcano è fuori dai poteri umani, mentre lanciare le molotov lo è, per cui c'è una differenza, però allora ci sono stati slogan leghisti come "sparare agli immigrati come leprotti" con reali possibilità di passare all'azione effettiva,

ma cinicamente e da dismal science, è un augurio molto masochista per il Nord stesso: stavo leggendo sul Fatto la vicenda della ricostruzione dell'Irpinia...niente di meglio di una bella catastrofe naturale per scavalcare tutte le procedure contabili e dare spazio a politici clientelari, cricche e mafie. Magari non è il kleinaino shock capitalism, ma shock loot 'n'  plunder lo è stato e come.

In quanto alla secessione: non ci giriamo intorno. Non è legalmente possibile. Il referendum non potrebbe essere indetto, la creazione unilaterale di un governo provvisorio sarebbe irricevibile.

Si tratta di un atto eversivo  e poi voglio vedere che succede se qualcuno, magari armato, cerca di prendere possesso di una installazione dello stato italiano magari presidiato da forze armate (caserme, aeroporti, centrali elettriche di interesse nazionale). A me viene in mente questo, lo dico sempre http://en.wikipedia.org/wiki/Fort_Sumter

La secessione ha una altissima possibilità di sfociare in scontri armati fino a una guerra civile, e andrebbe ricordata ai nostri Jefferson Davies wannabes l'aurea massima di un protagonista di quella guerra http://en.wikipedia.org/wiki/Nathan_bedford_forrest:

War means fighting, and fighting means killing

Valeva per la sinistra che blaterava di "lotta armata" e dopo l'esperienza dell'ex Yugoslavia se sento parlare con tanta superficialità di secessione, è come sentire gente vantarsi delle future rapide vittorie nella prossima guerra...nel 1913. Lo sappiamo come va a finire.

 

 

 

 

 

 

La secessione ha una altissima possibilità di sfociare in scontri armati fino a una guerra civile

 

Perchè ne sei così sicuro ? Secondo me dipende da molte variabil, insomma non dalla Secessione in sè, ma da come vi si arriva.

 

ci sono stati slogan leghisti come "sparare agli immigrati come leprotti"

 

quella e' una sparata di Gentilini, non mi sembra che sia stata reiterata come slogan leghista.

 

In quanto alla secessione: non ci giriamo intorno. Non è legalmente possibile. Il referendum non potrebbe essere indetto, la creazione unilaterale di un governo provvisorio sarebbe irricevibile.

 

... e si sa bene, in Italia non si sgarra.  Vedi ad esempio le sanatorie per milioni di immigrati illegali.  Per curiosita', era legale la secessione del Kossovo?  Era legale la secessione cecoslovacca?  Hanno controllato la legalita' della secessione prima di agire gli abitanti delle colonie americane che si sono ribellati agli inglesi?

In ogni caso e' possibile procedere con mezzi pacifici e democratici anche ad una secessione, come ad esempio e' avvenuto in Cecoslovacchia, con beneficio di entrambi i separati.

 

 

rispettare il concetto di autodeterminazione dei popoli

cioè, i cittadini del Nord (compresi quelli emigrati negli anni '60) che hanno in comune lingua, religione (or lack thereof, vedi i leghisti a Monaco) e cultura sono un popolo differente?

allora: 

Nella prassi, si è in ogni caso escluso di assegnare al principio di autodeterminazione effetti retroattivi tali da consentire di rimettere in discussione situazioni territoriali definite a seguito dei più importanti eventi bellici del secolo scorso, poiché metterebbero in discussione la certezza dei confini nazionali, il dovere di sudditanza dei popoli e la stabilità politica degli stati. La Corte Suprema Canadese, valutando delle rivendicazioni di indipendenza del Québec rispetto al Canada ha definito attentamente i limiti di tale principio: di esso sono autorizzati ad avvalersi Ex colonie, popoli soggetti a dominio militare straniero e gruppi sociali cui le autorità nazionali rifiutino un effettivo diritto allo sviluppo politico, economico, sociale e culturale. (Sentenza 385/1996).

Se ti leggi Hobsbawm scoprirai che l'unica applicazione del principio di autodeterminazione proposta nei confronti di uno stato "estabilished" era una proposta del Comintern per risolvere la questione dei neri americani creando una repubblica nera definita sulla base della percentuale di popolazione nera in base ai censimenti...

 La costituzione definisce la repubblica "una e indivisibile" ma tutela le minoranze etniche e le autonomie locali, e questa tutela è effettiva  e riconosciuta in sede di diritto internazionale (accordo De Gasperi-Gruber sul Sud-Tirolo). L'unico appiglio sarebbe dimostrare che ai cittadini del Nord sono limitati o compressi i diritti sanciti dalla carta dei diritti dell'Unione Europea. La vedo difficile

Adesso vai a spiegare all'Unione Europea che il Nord vuole la secessione perché oppresso da un iniquo stato centralista il cui ministro dell'interno è membro del partito che vuole l'autodeterminazione, e che quel partito è stato al governo per quindici degli ultimi vent'anni. Praticamente, come se Franco avesse avuto un ministro dell'interno dell'ETA. 

Senza riconoscimento internazionale, come farebbero le banche e le imprese a operare sui mercati europei? quale sarebbe il foro competente per i contratti? In soldoni, quanto durerebbe la Padania se UE e USA non la riconoscessero? E che interesse avrebbero a riconoscerla?

 

 

Quindi, secondo te, se 28 milioni di persone, residenti in una della aree più produttive d'Europa, vogliono diventare indipendenti non se li "caga" nessuno ? Anzi: chi avrebbe interesse a riconoscerli ? Spero tu non faccia l'ambasciatore!

PS

Forse ti è sfuggito come in Germania, negli anni della secessione Slovena e Croata, in non pochi (specialmente in Baviera) guardassero speranzosi al movimento leghista sperando in un'ulteriore divisione e  progettando una UE di soli stati "ricchi".

 

rispettare il concetto di autodeterminazione dei popoli

cioè, i cittadini del Nord (compresi quelli emigrati negli anni '60) che hanno in comune lingua, religione (or lack thereof, vedi i leghisti a Monaco) e cultura sono un popolo differente?

 

Se lo decidono si.Si chiama autodeterminazione perchè il confine tra un popolo ed un altro lo decidono i popoli stessi, non tu o io.Poi magari non sono d'accordo e si sparano addosso per decidere chi ha ragione, come tutti i principi funziona meglio su carta che dal vivo.

 

La costituzione definisce la repubblica "una e indivisibile" ma tutela le minoranze etniche e le autonomie locali, e questa tutela è effettiva  e riconosciuta in sede di diritto internazionale (accordo De Gasperi-Gruber sul Sud-Tirolo). L'unico appiglio sarebbe dimostrare che ai cittadini del Nord sono limitati o compressi i diritti sanciti dalla carta dei diritti dell'Unione Europea. La vedo difficile

 

Tutto irrilevante.Se c'è la volontà politica la costituzione si emenda.

Io la volontà politica non la vedo, se non in una piccola minoranza, per cui almeno a breve la secessione non si farà, ma non certo per problemi legali.E se la gran maggioranza del nord fosse a favore non escludo che molti dei contrari sarebbero disposti a concedere una separazione consensuale per non rischiare una guerra civile.

 

Senza riconoscimento internazionale, come farebbero le banche e le imprese a operare sui mercati europei? quale sarebbe il foro competente per i contratti? In soldoni, quanto durerebbe la Padania se UE e USA non la riconoscessero? E che interesse avrebbero a riconoscerla?

 

Probabilmente come quelle taiwanesi, che Taiwan non la riconosce nessuno ma ci fanno affari tutti. I fori competenti ci sono già, che poi il cliente inglese debba fingere per legge che sia emanazione del defunto stato unitario piuttosto che del sacro romano impero non è un problema: a silicon valley coi taiwanesi fan finta che la corte di Taipei dipenda da Pechino, ma ci hanno esportato gran parte delle attività manifatturiere.

Un' ultima nota: sotto parli di default della padania come fosse un evento altamente probabile.A mio avviso ti sbagli di grosso: ovviamente dipende da come si suddivide il debito: suddiviso in base al PIL pro capite la padania se lo ripagherebbe con le mani legate dietro la schiena, visto che i trasferimenti nord-sud sono stimati nel 3% del PIL nazionale (almeno mi pare questa fosse la stima di Draghi), che sarà almeno il 5/6% di quello padano.Il problema semmai è che per arrivare ad una separazione consensuale dovrebbe accollarsene ben di più, se no il resto d' Italia farebbe default alla prima scadenza.

A proposito, secondo me un grosso problema della spartizione del debito sono i creditori: a meno di dividere ogni singolo BOT, molti avrebbero da ridire sul fatto che il loro titolo sia stato assegnato ad una metà o all' altra.

Una cosa vorrei capire, da persona non informata dei fatti. 

In un'area che va, dicasi, da Formia a Courmayeur e' la lega il primo partito davvero? vale a dire, quegli elementi rompicojoni e tediosi, come le sezioni, il radicamneto nel territorio, il saper che la Sig.ra Pina va accompagnata a Messa alle 8 e 40 delle domeniche di mattina?

Vorrei capire se si' o no. Il partito della liberta' e' un fenomeno, interessante quanto si vuole, che dipende moltissimo dal primo ministro, morto un papa, non se fa un altro (trema o bolle il sangue a vedere barbara berlusconi a dirigere le forze armate o il ministero del tesoro.)

Se la risposta al mio quesito e' positivo la lega e' come la dc d'antan, puo' benissimo durare dopo la morte di de Gasperi-

L'impressione mia è che la risposta è positiva.

Però da quella non segue la tua conclusione. Mancano, a mio avviso, due elementi chiave.

1) Il collante ideologico (religioso, in parte, per la DC ma anche politico-ideale, l'opposizione al comunismo) che la LN sta cercando di costruire con l'idea di "padania" ed il simbolismo associato.

2) Le elites, che per il momento con la LN non stanno ma stavano con la DC e sapevano, almeno sino a metà anni '70, "guidare" il paese, e governarlo in modo effettivo. Al momento, per la LN, questo sembra essersi realizzato solo in alcuni comuni e relative amministrazioni.

 

In un'area che va, dicasi, da Formia a Courmayeur e' la lega il primo partito davvero? vale a dire, quegli elementi rompicojoni e tediosi, come le sezioni, il radicamneto nel territorio, il saper che la Sig.ra Pina va accompagnata a Messa alle 8 e 40 delle domeniche di mattina?

 

Non capisco bene se chiedi dati sul radicamento, e allora il problema sarebbe misurarlo, oppure semplicemente sul consenso documentato.  Per quanto riguarda il consenso, la LN e' irrilevante fino a tutte le regioni centrali rosse subappenniniche, dove il PD ha una consolidata storica maggioranza assoluta, con una ulteriore riserva del 10-15% di consenso extra alla sinistra estrema "senza se e senza ma".  Inoltre la LN e' irrilevante nelle regioni speciali come Val d'Aosta e Trentino-Alto Adige, che lo Stato italiano ricopre d'oro a spese dei contribuenti, per non avere grane ai confini con popolazioni cui dell'elmo di Scipio interessa ben poco. La LN comincia ad essere rilevante in Emilia Romagna e Liguria, dove in alcune aree periferiche tipicamente pedemontane arriva alla maggioranza relativa dei consensi.  La LN infine in Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-VG compete col PDL, e in poche province col PD e col PDL, per la maggioranza relativa dei voti, e ha una spesso ma non sempre (es. Varese) relativamente salda maggioranza relativa dei voti in una serie di province pedemontane.  Se si fanno i conti dall'Emilia Romagna in su, la LN era partito di maggioranza relativa nel 1996, col 20.6% dei voti, ma allora FI e AN erano separate. Non ricordo i dati delle ultime politiche e delle ultime regionali, se non erro la LN ha la maggioranza relativa rispetto al PDL solo con le ultime regionali e solo in Veneto come regione, e nella circoscrizione Lombardia 2 e nelle due circoscrizioni venete a livello di circoscrizione. Altrove in generale direi che e' il PDL ad avere la maggioranza relativa, salvo alcune poche aree dovre prevale il PD.

e degli aiuti alla Scuola Bosina cosa ne pensate

 

QUI

 

e degli aiuti alla Scuola Bosina cosa ne pensate

 

Meglio che assumere vagonate di supplenti come dipendenti pubblici a tempo indeterminato nella scuola senza concorso (en passant violando la Costituzione) come hanno fatto i governi italiani fino all'altro ieri (questo ha solo ridotto l'andazzo, mentre sindacati e opposizioni strepitavano per continuarlo).

Boia, deh!

Ma che e' successo ad inizio luglio, perche' il Giornale si mettesse a sparare ad alzo zero sulla LN? Che e' successo dopo? (Ovvero: perche' non son andati avanti per due mesi, come per la Scavolini di Fini?)

Io continuo ad essere della mia idea: la Lega e' sotto ricatto.

Ovviamente la storia della scuola Bosina (o le quote latte) son come il due di briscola: l'asso Berlusconi lo terra' in mano fino alla fine della partita.

Dal sito di Metilparaben.

CSU o NSDAP?

Visto che stasera il ministro Maroni sarà da Fazio e Saviano per difendere la Lega, gli consiglio di leggere l'elenco che ho preparato apposta per lui. Chissà, magari già che c'è riesce a spiegarci in che modo dobbiamo interpretare le perle che ci sono scritte dentro.

  • Gli immigrati bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • Meglio noi del centrodestra che andiamo con le donne, che quelli del centrosinistra che vanno con i culattoni. (Umberto Bossi, ministro delle Riforme per il Federalismo)
  • Quegli islamici di merda e le loro palandrane del cazzo! Li prenderemo per le barbe e li rispediremo a casa a calci nel culo! (Mario Borghezio, europarlamentare)
  • Per i negri bisognerebbe usare pallottole di gomma e prendergli le impronte dei piedi per risalire ai tracciati particolari delle tribù. (Erminio Boso, europarlamentare)
  • La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni. (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa)
  • Gli omosessuali devono smetterla di vedere discriminazioni dappertutto. Dicano quello che vogliono, la loro non è una condizione di normalità. (Flavio Tosi, sindaco di Verona)
  • Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga. (Renzo Bossi, consigliere regionale della Lombardia)
  • Gli omosessuali? La tolleranza ci può anche essere ma se vengono messi dove sono sempre stati... anche nelle foibe. (Giancarlo Valmori, assessore all’ambiente di Albizzate)
  • A Gorgo hanno violentato una donna con uno scalpello davanti e didietro. E io dico a Pecoraro Scanio che voglio che succeda la stessa cosa a sua sorella e a sua madre. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • Uomini della padania, questi bingo bonghi col cazzo lungo vogliono scoparci le mogli, le nostre donne! (Matteo Salvini, eurodeputato)
  • Sono stato, sono e rimarrò un razzista secondo le ultime direttive UE poichè credo, e aspetto smentita da quei pochi che mi leggono, che certe notizie riportate solo da Il Giornale definiscano chiaramente che tra razza e razza c'è e ci deve essere differenza. (Giacomo Rolletti, assessore all’ambiente di Varazze)
  • Gli sciacalli vanno fucilati. Bisogna dare alle forze dell'ordine l'autorità di provvedere all'esecuzione sul posto. Ci vuole la legge marziale. (Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso)
  • Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante affinché faccia pulizia etnica dei culattoni. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • I disabili nella scuola? Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati. (Pietro Fontanini, presidente della provincia di Udine)
  • Siamo in un Paese libero, o no? E poi la cosa che mi fece più arrabbiare non furono le botte, ma gli insulti. Ebreo. A me. Capito? (Mario Borghezio, eurodeputato)
  • E' un reato offrire anche solo un the caldo ad un immigrato clandestino. (Luca Zaia, presidente della regione Veneto)
  • Viva la famiglia e abbasso i culattoni! (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa)
  • Rispediamo gli immigrati a casa in vagoni piombati. I vagoni servirebbero per riportare i negri oltre frontiera. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • Finché ci saremo noi, i musulmani non potranno pregare in comunità. (Marco Colombo, sindaco di Sesto Calende)
  • Vergognati, extracomunitario! (Loris Marini, vicepresidente della sesta circoscrizione di Verona)
  • Se ancora non si è capito essere culattoni è un peccato capitale. (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa)
  • Parcheggi gratis per le famiglie, esclusi stranieri e coppie di fatto. (Roberto Anelli, sindaco di Alzano)
  • Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari: io ne ho distrutti due a Treviso. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • E' proprio per questo che invito ad assumere trevigiani – taglia corto Muraro – i meridionali vengono qua come sanguisughe. (Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso)
  • Se non ci sarà il federalismo, ci potrà essere la secessione. (Roberto Castelli, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti)
  • Noi ci lasciamo togliere i canti natalizi da una banda di cornuti islamici di merda. (Mario Borghezio, eurodeputato)
  • Mi faccia una lega! (Gino Volta, consigliere comunale di Castel San Pietro Terme, su un paio di slip regalati al sindacoSara Brunori)
  • Il reato di razzismo è così abnorme che è difficile dire nella storia se lo abbia commesso Hitler. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)
  • Le nozze miste, in linea di massima, durano poco e producono più danni che fortune. (Marco Rondini, deputato)
  • L'immigrato non è mio fratello, ha un colore della pelle diverso. Cosa facciamo degli immigrati che sono rimasti in strada dopo gli sgomberi? Purtroppo il forno crematorio di Santa Bona non è ancora pronto. (Piergiorgio Stiffoni, senatore)
  • Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano. (Luca Zaia, presidente della regione Veneto)
  • Oggi abbiamo avuto notizia che si è suicidato un mafioso, un ex 41 bis, detenuto del carcere di Catania. Certo che se altri pedofili e mafiosi facessero la stessa cosa non sarebbe affatto male. (Gianluca Buonanno, deputato)
  • Se dovessimo celebrare in Friuli Venezia Giulia i 150 anni dovremmo issare sul pennone la bandiera austro-ungarica. (Edouard Ballaman, presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia)
  • Fermiamo per un anno le vendite di case e di attività commerciali a tutti gli extracomunitari. (Matteo Salvini, eurodeputato)
  • E' inammissibile che anche in alcune zone di Milano ci siano veri e propri assembramenti di cittadini stranieri che sostano nei giardini pubblici. (Davide Boni, capodelegazione nella giunta regionale della Lombardia)
  • Gli islamici rompono il cazzo nelle scuole e vorrebbero privarci dei nostri simboli. (Mario Borghezio, europarlamentare)
  • I gommoni degli immigrati devono essere affondati a colpi di bazooka. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso)

Approfitto di questo interessante elenco proposto da Marino_bib per segnalarvi un testo che analizza da un punto di vista antropologico e direi quasi di psicologia sociale il fenomeno della LN. Si tratta di L'idiotie en politique. Subversion et néo-populisme en Italie di Lynda Dematteo, lo potete leggere quasi per intero qui.

Quello che l'autrice cerca di analizzare è proprio in relazione al terribile catalogo proposto, una spiegazione del successo della Lega come movimento popolare nel momento in cui riesce a dar voce a tutto ciò che la gente sente nel profondo ma che normalmente non può esprimere perché non accettato socialmente. Ecco allora che il leghista, assumendo la forma dell'idiota del villaggio può dire ed agire il non-detto e il non-agito, non esprimibili perché censurati.

Si possono così spiegare i frequenti atteggiamenti buffoneschi che i politici leghisti assumono in pubblico, in una incredibile miscela di ignoranza, insolenza, razzismo, spesso nascondendo le buone qualità o cultura della propria persona. Si pensi alla famosa dichiarazione di Tremonti, professore universitario, famoso scrittore di libri di fanta-economia, "io che, come voi, non leggo libri". Non ricordo perfettamente la frase esatta, ma il senso è questo.

Da notare come questa strategia comunicativa non danneggi alla lunga solo la Lega, costretta per non essere scavalcata, ad alzare sempre la posta, a spararla sempre più grossa, ma colpisca anche lo schieramento avversario. In effetti, come si risponde a una idiozia, a una affermazione violenta e razzista, al rito dell'ampolla? Scendere sullo stesso livello, ignorare l'idiozia, riderci sopra? Nessuna soluzione è vantaggiosa, l'aggressore continua indisturbato a portare i suoi colpi distruttivi. La Dematteo pessimisticamente conclude: "il mimetismo desacralizzante della Lega è una forza corrosiva di cui non si è ancora percepita tutta la perversità. La parodia non consente in effetti nessuna risposta". In questo senso la metafora scelta da Michele del cancro mi sembra, purtroppo, azzeccata.

 

E non è neanche un elenco completo!

Questi sono BARBARI che usano strumenti squallidi per fare altrettanto squallida propaganda, raccolgono voti nutrendo l'odio dei cittadini che, è innegabile, si sentono molto rappresentati !

Bisogna essersi fumati il cervello e non solo quello per poter supportare una roba del genere.

Davvero non capisco, non ci riesco, come si può essere serenamente complici di gente del genere? Il bello è che osano pure riempirsi la bocca di principi... boh... sono profondamente sconsolato...

Quasi tutte queste frasi sono raccapriccianti, alcune semplicemente stupidaggini.

Cionondimeno, per fare l'avvocato del diavolo, concederei delle attenuanti a:

I disabili nella scuola? Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati.

motivo: è una opinione tecnica, non necessariamente implica dispregio verso i disabili.

Se non ci sarà il federalismo, ci potrà essere la secessione.

motivo: è un programma politico estremo, ma non necessariamente ignobile.

Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano.

motivo: in effetti, c'è un abbandono dell'italiano standard, dei corsi di dizione, in favore delle parlate regionali più vicine al centro direzionale... non è una bella cosa.

Gli islamici rompono il cazzo nelle scuole e vorrebbero privarci dei nostri simboli.

motivo: al di là del turpiloquio, le minoranze intolleranti esistono, possono essere davvero moleste e non mi pare il caso di incoraggiarle per un eccesso di relativismo culturale buonista.

 

qualcuno ormai se ne rende conto, dal Corriere della Sera di oggi:

Marcegaglia: « Federalismo, le regioni pronte devono partire subito»
La Lombardia non deve aspettare.
Se si ritarda al 2014 si rischia che non ci  siano più le aziende a cui applicarlo

ma gli italiani sono troppo furbi, i piu' continueranno a cercare di fregare per se' e per la propria banda finche' dura, senza mettersi d'accordo per salvare la baracca comune, e finiranno giustamente nella grande maggioranza fessi e bastonati.

 

Se si ritarda al 2014 si rischia che non ci  siano più le aziende a cui applicarlo

 

cioè le aziende lombarde (dove governate voi) vanno a gambe all'aria e tu sei contento per la fine dello stato centralista, e ovviamente dopo che sparisce lui le aziende risorgono come Lazzaro?

poi, che vuol dire "applicare il federalismo alle imprese" in tempi brevi (riduzione delle tasse e semplificazione amministrativa lavorano nel medio periodo). Commesse pubbliche pagate col debito, maybe? 

 

 

 

Io francamente non ho capito cosa volesse dire la Marcegaglia (ho letto la cronaca su Sole e Corriere). Come fanno le regioni che volessero a "partire" se la legge non glielo permette? Cosa fanno, istituiscono tributi propri illegittimi? Rinunciano ai trasferimenti che saranno soppressi perchè sono virtuose? Si calcolano i costi standard ognuna per sè? Boh.

Frankly speaking, poi, se mi dicessero che fra tre anni lo stato sarà rivoluzionato, sarei contento. Per come la vedo io:

- se la riforma sarà seria, ci vorrà molto di più;

- se la riforma è questa (poca roba, soprattutto sui costi standard), il 2014 è un arco ragionevole di tempo.

In crisi l'Internazionale leghista 

 

"Espulsioni e ore in coda"
L'ira funesta della Lega Ticino

LEGGI

 

Quando erano rose e fiori!

 

 

Link

Sono meglio, sono peggio?

Alla fine sono razzisti o no?

Saranno anche l'unica alternativa in molti posti ma in Veneto si fa sempre più fatica a trovare un'amministrazione Leghista senza almeno un soggetto del genere.

P.S.

E non si tenti di sviare il discorso dicendo che in tempo di vacche magre la provincia (ente inutile) potrebbe evitare di finanziare maratone, perché quella sparata rimane troglodita avesse anche detto 2+2=4

La Lega ora apre all'UDC

Link

Sarà interessante vedere come conciliare un federalismo decente con l'UDC...

Sarà interessante vedere come conciliare un federalismo decente con l'UDC...

 

basterà conciliare un federalismo indecente. Possono sempre scoprire che in fondo la Sicilia l'hanno conquistata pure i Normanni, affiancare Ruggero d'Altavilla a Alberto da Giussano

(abitavo a Roma, al Prenestino: ironie della toponomastica, lì sono due vie parallele, cfr. ...

tinyurl.com/35kttx5

) e prendere la Sicilia come modello di federalismo autonomista. 

 

non ci credo!

Il PdL era contro gli sconfitti dal popolo al governo

e Casini due anni fa è stato sconfitto dal popolo!

 

chissà che faceva forlani in questi anni di crisi,di che soluzioni avrebbe dato.

...abbia combinato un mezzo casino (qui):

<em>Adulterare gli alimenti non è più reato
Legge cancellata dal 'semplificatore' Calderoli<em>

...al momento sembra definitiva l'abrogazione della legge 263 del 1962, che puniva le adulterazioni alimentari. A denunciarla il pm di Torino Raffaele Guariniello, che si occupa abitualmente di questo tipo di reati, e che dalla seconda metà di dicembre si trova di fatto bloccato, non avendo più alcuna normativa alla quale fare riferimento. Tra i procedimenti bloccati c'è anche quello sulle "mozzarelle blu".

Ma come si è arrivati all'abrogazione di una legge così importante, che tutela la salute dei cittadini? Il provvedimento "taglia-leggi" del ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli, ha cancellato le norme risalenti a prima del 1970. Per evitare che finissero al macero delle leggi di cui si riteneva "indispensabile la permanenza in vigore", il decreto 179 del 2009 aveva previsto che entro un anno venissero corretti "eventuali errori e omissioni", stilando un apposito elenco di provvedimenti da salvare: la 263/62, non vi compare e, quindi, deve essere considerata abrogata a partire dall'11 dicembre.

Non ci sono parole. 

eccolo

Si, Borghezio non si smentisce.

Ma il tuo link porta anche ad un'intervista di tal Giuseppe Cruciani a una parlamentare europea dell'Italia dei Valori. L'intervista è allucinante, per svariate ragioni.

Il giornalista interrompe ed aggredisce continuamente l'intervistata, perché non gradisce ciò che sta dicendo! Domandina: questo coraggiosissimo Cruciani, secondo voi, farebbe lo stesso con un membro del governo? Chessò, con Giulio Tremonti?

Il giornalista si scandalizza perché la deputata ritiene giusto e dichiara che sarebbe contenta se BS finisse in galera. Più in generale, infatti, la Alfano ritiene che è il caso di rallegrarsi quando i delinquenti vanno in galera. Il signor Giuseppe Cruciani no, si scandalizza ed in nome di un buonismo medieval-cattolico-garantista pensa che occorra invece rammaricarsene!

La carriera giornalistica del Cruciani ci spiega da quali paludi provenga. E questo merita un commento più generale: esiste una vandea "radicale" italiana che, sotto un apparente liberismo/garantismo va diffondendo, dagli anni '90 in avanti, l'idea che mettere in galera (alcuni soggetti, tipicamente politici potenti o amici di questi) sia un male, non si debba fare.

La trovo una misura della (ed un contributo significativo alla) degenerazione medievale del paese.

Come se fosse necessario, Umberto Bossi conferma che la LN è nemica non solo dei cittadini del Nord che afferma di rappresentare, ma anche di quel minimo di coraggio, dignità nazionale ed amore per la libertà ed i diritti umani che ci sono rimasti. O che, mancando a noi, sono rimasti in alcuni paesi europei.

Il leader della LN, ed i suoi lacché, sono solo dei traditori e dei vigliacchi.

Domandina facile facile: visto che condannano quanto si sta facendo, perché non escono dal governo visto che BS e Frattini, tongue in cheek e coda fra le gambe, appoggiano l'azione militare in Libia? Neanche questo minimo di coraggio e dignità hanno! Facessero cadere il governo, visto che contro la loro opinione e volontà esso ha commesso un atto così grave.

Buffoni.

 

Domandina facile facile: visto che condannano quanto si sta facendo, perché non escono dal governo visto che BS e Frattini, tongue in cheek e coda fra le gambe, appoggiano l'azione militare in Libia? Neanche questo minimo di coraggio e dignità hanno! Facessero cadere il governo, visto che contro la loro opinione e volontà esso ha commesso un atto così grave.

 

Domanda apparentemente facile: Ma perchè a nessuno di coloro che fanno opposizione in Italia è venuto in mente di chiedere a Bossi le dimissioni come atto di coerenza?

Che il giochino della LN di stare al governo facendo finta di essere "contro"  inganni i macellai e i calzolai del nord Italia posso anche capirlo, ma che l'opposizione non provi neanche a sfruttarlo è incredibile.

 

ma è il classico gioco di marca e sottomarca

se una delle due scontenta alcuni clienti questi si rivolgono all'altra : la somma resta costante.

Quando dicevo che le certezze LN si stavano sgrettolando, non immaginavo poter osservare tanto materiale a breve: scivolone sulla questione festeggiamenti 150°, assurda questione mancato riconoscimento dell'inno nazionale (e li si vede che la famigerata ideologia leghista non l'ha ne scritta ne pensata UB), errore di valutazione della politica estera: lasciamo le aziende Italiane, con interessi in Lybia, farsi salvare le chiappe dagli stranieri? (francesi in testa) o invece pensiamo che il Gheddafi sarà cosi magnanime da non pensare a ritorsioni per doppiogiocchismo dei ns governanti?

Federalismo avanti tutta ma dimentichiamo la ripartizione delle competenze, indispensabile per poter attuare seriamente con successo il federalismo in questione.

Comportamenti strani che possono comportare una legitima questione morale nel partito stesso (o sarà la solita allucinazione dei comunisti di "presa diretta" ad esagerare i fatti: cosa volete che siano 1,5 MM € non dichiarati? per un solo settore di attività, mica male direi come indotto complessivo.

Rischio geologico non del tutto scampato, anche se a dire il vero, qui si vede comunque un sistema che dovrebbe essere portato avanti: come è stato gestito il sinistro alluvione, dovrebbe essere gestita la regione.

 Io continuo a puntare sul fattore Z.

Zaia ha dei numeri eccezzionali: la sua carriera deve prendere il passo giusto adesso: UB deve farsi da parte per forza. Anzi, se ci saranno delle resistenze assurde, Z potrà liberarsi tranquillamente da UB e delle sue scemenze, ne guadagnerà solo il Veneto.

Borghezio: per me Mladic è un patriota

 

«Non ho visto le prove, i patrioti sono patrioti e per me Mladic è un patriota. Quelle che gli rivolgono sono accuse politiche. Sarebbe bene fare processo equo, ma del Tribunale dell'Aja ho una fiducia di poco superiore allo zero» ha detto l'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio in diretta alla Zanzara su Radio 24. «I Serbi avrebbero potuto fermare l'avanzata islamica in Europa - ha aggiunto Borghezio a Radio 24 - ma non li hanno lasciati fare. E sto parlando di tutti i Serbi, compreso Mladic. Io comunque andrò certamente a trovarlo, ovunque si troverà»

 

Chi, in un impeto di malriposto ottimismo sullo stato della politica italiana, pensasse che i giornalisti della carta stampata siano impazziti e abbiano mistificato le dichiarazioni di Borghezio, può ascoltarne direttamente le parole e farsi una propria idea sulla questione.

Da notare che se per Mladic c' è da aspettare il giudizio di un tribunale di vincitori, per Mugabe invece, che evidentemente avrà il difetto d' esser un negher, il giudizio è già stato emesso.

 

Quest' uomo è tutt' ora europarlamentare della LN.

 

 

 

 

 

 

 

Borghezio: per me Mladic è un patriota
«Non ho visto le prove, i patrioti sono patrioti e per me Mladic è un patriota. Quelle che gli rivolgono sono accuse politiche. Sarebbe bene fare processo equo, ma del Tribunale dell'Aja ho una fiducia di poco superiore allo zero» ha detto l'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio in diretta alla Zanzara su Radio 24. «I Serbi avrebbero potuto fermare l'avanzata islamica in Europa - ha aggiunto Borghezio a Radio 24 - ma non li hanno lasciati fare. E sto parlando di tutti i Serbi, compreso Mladic. Io comunque andrò certamente a trovarlo, ovunque si troverà»

 

per parafrasare "Stalingrado" degli Stormy Six,

"ormai l'Italia lo sa

sulla sua strada bruciata la Lega farà

Srebenica in ogni città"...

(sì, già so che qualcuno dirà che Borghezio è irrilevante marginale e folkloristico. L'avranno candidato a Strasburgo "a loro insaputa", Crozza dixit)

 

 

le streghe son tornate cantavano le amiche femministe alcuni decenni fa.

bene sono tornate le chicche olivo e le cinzia sassetti delle beneamate signorine "fulvie" di Milano.

all'erta, mentre Borghezio si rifugera' nella valli tra serbi e doppiette l'avvento del 'cretino di sinistra' e' imminente.

spero venir smentito dai fatti

 

 

l'avvento del 'cretino di sinistra' e' imminente.

 

Questa é una certezza. In una gara al ribasso, la destra é imbattibile ma la sinistra riesce sempre a fare la sua porca figura.

Suvvia, avra' probabilmente ragione, ma per ora mi lasci festeggiare per la mia cara vecchia citta'. Per qualche giorno sperero' che possa tornare accogliente ed europea come avrebbe dovuto essere.

Ieri al Duomo abbiamo cantato bella ciao davanti al presidente dell'Anpi, applaudito Adelfo, figlio e nipote Cervi, e ascoltato Pisapia certificare che una risata li ha seppelliti. Alla faccia di chi ha soffiato sulla paura del diverso e di chi pensava che per vincere si dovessero candidare prefetti, cattolici osservanti e banchieri.

Oggi, per un giorno, spero che sara' una citta' piu' bella, piu' verde, a misura d'uomo, meno sola e piu' multiculturale. Per le magagne, le delusioni ed i risvegli con il mal di testa c'e' sempre tempo.

 

Non verrai smentito, temo. Si vede già e purtroppo crescerà l'onda populista-millenarista di sinistra.

Le ondate populiste - come quella di Napoli ma Milano è solo poco di meno - che oscillano ad ogni round, sempre più estreme, da destra a sinistra fanno solo danno. L'onda ideologica che oscilla da un lato all'altro distrugge gli argini della razionalità, delle regole, del fare, della valutazione in base a risultati concreti. Alla fine, uno degli argini si rompe e l'onda innonda tutto lasciando una terra desolata. Al momento questo mi sembra il destino del paese.

Questo non implica che la legnata che BS e LN hanno preso sia un male, è un bene

Il problema è tanto chiaro quanto eterno: quando si vince quasi solo perché l'avversario fa schifo, è un criminale, un decerebrato, si attornia di puttane, eccetera, e NON perché si fanno delle proposte migliori delle sue, non solo cambia ben poco nella sostanza dell'azione politica ma ci si espone a due gravi rischi:

- Poiché si vince grazie al negativo dell'altro acquisiscono rilevanza le componenti ideologico-estreme della propria formazione, quelli che urlano di più, quelli che dipingono l'altro come il male, quelli che promettono la palingenesi miracolosa una volta tolto di mezzo il diavolo, eccetera. Mi sembra plateale che questo elemento ci sia, e sia probabilmente dominante, nella vittoria della sinistra sulla destra a MI e NA.

- Poiché il movimento elettorale non è di "adesione" ai propri valori ma di rifiuto delle e disgusto alle azioni dell'altro, tale movimento è instabile. Perdippiù, visto che si vince promettendo la palingenesi, se questa non arriva rapidamente (che, ovviamente, non arriva) i nuovi elettori acquisiti sulla base della rabbia, del disgusto e della speranza populista di un miracolo, se ne andranno con grande rapidità al proprio turno elettorale.

Magari per un nuovo, miracoloso, affascinante, uomo del destino (di destra questa volta) che prometterà la rinascità nazionale senza costo per alcuno ...

So, let's wait and see.

P.S. Mi ero perso quella di La Russa, linkata da FG! Bestiale, veramente bestiale. Ho un disprezzo feroce ed instintivo per quell'uomo da sempre. Si vede che è un picchiatore fascista, violento e decerebrato, con valori e cultura radicati nel peggio del fascismo italico. Ma che da ministro lo esibisse così esplicitamente, non osavo immaginarmelo. Impressionante.

 

Ma sono solo io a vederci un voto di protesta in queste elezioni?

Protesta sicuramente contro il lider minimo e il referendum su di se', ma anche contro la campagna della Moratti (e non sono sicuro che Lettieri abbia fatto di meno, ma ho solo visto i titoli dei giornali). In parte anche contro la sinistra degli apparatchik, che vince solo in feudi sicuri e con poco scarto, Torino e Bologna come Varese e Rovigo: il successo di molti outsider e coalizioni di liste civiche per me significa questo, poi magari sono un ingenuo.

Mi e' comunque piaciuto questo segnale forte e diffuso, e non per l'orientamento politico in se'.

Ma sono solo io a vederci un voto di protesta in queste elezioni?

In un paese pieno di problemi come l'Italia attuale, in lento  declino, mi sembra perfettamente normale che gli elettori esprimano un voto di protesta contro una classe dirigente sostanzialmente incapace. Se così non fosse sarebbe ancora più preoccupante. 

Si, va bene, il centrdestra ha perso Milano, ma hanno ripreso Rovigo, no?

L'avevo notato anche io, un testa a testa entusiasmante!

effetto Casellati

 

Questo non implica che la legnata che BS e LN hanno preso sia un male, è un bene

Certo che e' un bene. Cosi' si puo' verificare se si puo' fare (o si vuole fare) meglio di Berlusconi. NOn che ci voglia granche'. Ma l'inizio mi preoccupa, e' pure tornato fuori Prodi, si vede che neanche i Cinesi lo vogliono.

Quanto ai toni soft, questa storia sembra confermare i deliri della campagna elettorale del PDL. Per fortuna Pisapia ha parlato di "teppisti", qualificando bene i personagg coinvolti nella faccenda. Spero continui cosi'.

 

 

Segnalo, per chi non ne fosse informato (non lo ero neppure io) che, il 16 aprile scorso, Mimmo Pagliarini (giancarlopagliarini.it), insieme con altri, ha costituito a Bologna l'Unione Federalista. Mimmo si è anche canditato a Sindaco di Milano spendendo 3.000 euro e ottenendo lo 0,64% dei voti. Ne avesse spesi 30.000, come esordio non sarebbe male!

 

A proposito, non sarà mica lui l'anonimo leghista che oggi sul Fatto si firma "Francis Drake"?

Mimmo si è bruciato,  almeno a Milano, con l'alleanza nel 2008 con Storace.

L´analisi nell´articolo, per quanto presenti alcuni punti opinabili (non tutta la letteratura per esempio concorda nel vedere l´unitá d´italia come un´invasione) é molto interessante.

Vorrei porre una domanda. è possibile dare una lettura del fenomeno LN piú europea e paragonare, mutatis mutandis,  LN ad altri movimenti xenofobi come il FN in francia e l´NDP in Germania?

Tutti questi movimenti hanno una storia simile a quella della LG e fanno leva sugli istinti bassi e sulle paure dei cittadini. In quest´ottica la protesta fiscale ed il razzismo verso il sud italia sarebbero solo una peculiaritá italiana e non la causa prima.

complimenti per il blog.

LN = FN in Francia?

La tentazione è grande perchè le tesi ideologiche sembrano confluire. Invece, bisogna ammettere che i destini siano molto diversi.

Inanzitutto, non esiste paragoni in termini di amministrazione: il FN non è mai riuscito a mettere sotto il partito di DX di maggioranza (UMP, una volta RPR), come fa benissimo la Lega nel PdL.

Poi, la similitudine più grande con un partito italiano, il FN c'è l'ha con l'MSI visto che condividevano lo stesso stemma (chiaramente FN con il tricolore francese Blu-Bianco-Rosso, anzichè Verde-Bianco-Rosso).

Alla fine, per la fortuna dei francesi, il FN rimane un partito marginale.

<em>Pognano, assalto a Aiazzone
creditori svaligiano il deposito<em>

<em>In provincia di Bergamo, erano duecento persone con automobili e furgoni; per la maggior parte clienti
che non avevano ricevuto la merca già pagata e dipendenti che da mesi non percepivano lo stipendio<em>

Sono arrivati in duecento con un centinaio di automezzi, hanno scassinato il magazzino di mobili e si sono portati via tutto, smontando perfino parti dell'edificio. Tecnicamente è stato un furto, ma un furto un po' particolare, visto che il magazzino depredato è di Aiazzone, e che molti di coloro che l'hanno svuotato erano clienti che avevano pagato merce che non hanno mai ricevuto oppure dipendenti che hanno mesi di stipendi arretrati che non riceveranno mai.

L'assalto è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri nel magazzino Aiazzone di Pognano, dove già da un mese si verificavano dei furti saltuari. Stavolta invece si sono mossi in massa. A quanto si è capito le duecento persone (soprattutto immigrati che vivono nei paesi intorno ma anche qualche decina di bergamaschi) si sono date appuntamento alla stessa ora e sono arrivati sul posto con auto, furgoni, camioncini, anche qualche tir (alcuni di qualche noto corriere ma con il logo coperto da teli), hanno forzato la serratura e poi hanno cominciato a caricare tutto quello che hanno trovato.

La ressa ha fatto pensare a un improvviso rave party, qualcuno ha avvisato i carabinieri. Le cinque pattuglie arrivate sul posto hanno trovato il magazzino vuoto, c'erano perfino pezzi di pavimento smontato; gli impianti elettrici sono stati sradicati e portati via. I militari hanno dovuto lavorare fino a tardi per identificare tutte gli assalitori, che a questo punto potrebbero essere denunciati dal curatore fallimentare di Aiazzone per furto, violazione di proprietà e danneggiamento.            

Maurizio Belpietro

La nomina di Alfano, insomma, è solo l’inizio. Dopodiché ben venga la crescita di altre personalità politiche accanto a Berlusconi: ora tutto ricade sulle sue spalle, nel bene e nel male”.

 

Come no! la nomina di Alfano non ha niente a che vedere con un processo democratico nel paesaggio del mondo del PdL, il famoso partito dell'Amore (a pagamento però...), men che meno nel mondo democratico tout court.

Quindi è subito un percorso in salita che gli viene proposto e penso che prima che si verifichi tanta designazione, avrà subito attacchi in piena regola, e soccomberà sotto fuoco "amico".

Me li vedo bene i suoi alleati a guffare sulle sue sorti, e sopratutto a metterci lo sgambetto.

A parte il merito di aver portato avanti la pseudo riforma della giustizia, che tra l'altro potrebbe trovarsi ad essere ribaltata in zona Cesarini (referendum...) a meno che si inventino una motivazione da dittatura per impedrie al popolo inferocito di ribaltare la decisione illegittima sull'impedimento omonimo, non vedo che genere di competenza particolare potrebbe versare al servizio del paese...

 

http://danielesensi.blogspot.com/2011/06/lei-sara-pontida.html

"scegli donne solo della tua stirpe"? roba che manco La Difesa della Razza. 

 

 

Marino caro, in realtà il problema non si pone. Da nessun punto di vista.

Dal punto di vista della ragazza: ad accoppiarsi con gente della propria stirpe, ci sarebbe il rischio del "cretinismo delle valli", rischio superato, perchè chiaramente ignorato dalla generazione precedente.

Dal punto di vista nostro: tu mischieresti la tua stirpe con la sua?

Per il resto tieni sempre presente che, secondo vari studi, circa il 10% della popolazione adulta soffre di disturbi della personalità :-)

 

e basti sapere che la lega fa 8,5, a pensare male si azzecca pure a volte!!!

Non ho tempo di cercare i post "delle chiappe". Quindi lo metto qui dato che si parla di Lega:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/05/caso-frontalieri-la-soluzione-di-bossi-svizzera-via-dalla-black-list-e-rimborsi-ai-nostri-comuni/141443/

Una volta la Lega era il nuovo che avanza forse "avanza" andava inteso nel senso di: "rimanere come residuo", come il pane del giorno prima

 

Oggi, sulla Padania, la Lega ci tiene a specificare che la norma salva-Mondadori è stata inserita nella manovra a sua insaputa!

Visto che ci tengono a specificare, non potrebbero specificare più in dettaglio?

Intendo dire: a me piacerebbe molto sapere se approvano le finanziare senza leggerle o se le leggono ma non capiscono quel che c'è scritto.

 

a sua insaputa!

lunga vita al "sua insaputa" potrebbero anche trovarsi un appartamento gratis con vista sul Sentierone a Bergamo

Ri-uppo questo post, Rossana Boldi della Lega ha proposto la reintroduzione della diaria per le missioni all'estero bella nascosta in una legge scritta per tutt'altro scopo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/29/la-casta-reintroduce-la-maxi-diaria-allestero-e-la-camuffa-dentro-la-legge-comunitaria/160799/

Si... e ora Calderoli dice che il porcellum fu colpa della sinistra che li  ha ricattati... Ovviamente allontana l'ipotesi di elezioni, e conferma il titolo di questo thread...

comunque, non si arrestano i sognatori...la secessione è un sogno, poi bisogna vedere se è realizzabile,  lo dice Vittorio Feltri...

(l'idea che il dito medio e "I have a dream" siano one and the same è un pò così...)

 

Il livello al quale si è abbassato "Il Giornale" è semplicemente inenarrabile. Ciò che preoccupa è che ci siano persone che la pensano veramente cosi'.

Un ministro della Repubblica Italiana che attizza alla secessione è semplicemente paragonabile ad un giocatore di calcio che tira volutamente nella porta della propria squadra (pare che le metafore calcistiche siano quelle che la media degli Itagliani capisce meglio...).

I nordisti brontolano, protestano, si sono dati la Lega per illudersi,

Ma chi c'è al governo? a me risulta che ci siano dei nordisti come Bossi i quali avevano tutti i mezzi, essendo al governo e se lo volevano, per realizzare (quasi) tutto ciò che volevano. Invece non solo non c'è stato nemmeno la bozza di tentare di ridurre corruzione e sperperi, ma hanno sperperato soldi pubblici nella farsa dei ministeri al nord, hanno appena votato la "protezione" ai picciotti del governo, sostenendo sempre "che tutto va bene". Qui ciò che dice il giornale sul caso Romano. E' l'ennesimo scaricabile di cui sono arcistufo.

Spero ardentemente che agli elettori della lega "girino un po'", comprendendo che esiste differenza fra il dire ed il fare. Forse è per questo motivo che nuovamente, i dirigenti leghisti si lanciano in invettive, anche al loro interno: per cercare di coprire le loro nefandezze. - Mi sono sfogato - :-)

Spero di non offendere nessuno e di non dire cose improprie. In caso le dicessi vi invito a farmele notare. L'articolo di Boldrin mi piace e come al solito e' energico.

Riguardo la lega ricordo che quando nacque dapprima rimasi stupefatto perche' non capivo come un gruppetto di scalzacani con un curriculum da scuola elettra riuscisse ad avere successo urlando slogan sciovinistici e trogloditici (e.g. "ce l'abbiamo duro"). Poi il movimento crebbe e divenne partito. Che genere di partito sia diventato lo dice efficacemente Boldrin. A differenza di Boldrin la mia idea e' che da leaders di quel genere non poteva derivare niente di meglio. Scrivere/usare slogan del tipo forza Etna servira' a galvanizzare e eccitare gli animi ma, a mio parere, quelle "cose" sono il "manifesto programmatico" di gente che non va molto lontano (a parte riempirsi il portafoglio e farsi qualche zoccoletta di passaggio). Se forza Etna e' l'agenda politica allora questa gente (che non sa dove andare) si vende al primo offerente. In blocco...

Riguardo il QS&QM condivido che esiste un ceto parassitario che si appropria delle risorse collettive e che la cosa non e' recente. Un punto vorrei che fosse chiaro e' che questo ceto vive delle risorse del paese indipendentemente da dove sono prodotte. Vincenzo Consolo nei suoi ricordi dice che " i fascisti erano le persone meno rispettabili del paese, che sotto il regime avevano trovato la collocazione più giusta e l’alibi per i loro fallimenti personali". Ergo un ceto parassitario che al nord come al sud si appropria dello stato e vive della ricchezza prodotta da altri. Che la rivolta fiscale sia scoppiata al nord (dove si produce di piu') si capisce. Anni fa studiai le classi socio-spaziali e fenomeni del genere fanno parte della casistica.

Riguardo la storia d'Italia, per come la vedo io il nord ha conquistato il sud e si e' impadronito delle risorse dapprima per pagare i debiti per le varie guerre, poi per costruire/sussidiare le ferrovie, infine per sviluppare l'industria. Che il divario sia cresciuto dopo l'unita' d'Italia secondo me e' indice di quello. I contadini che non volevano subire questa spoliazione o si davano al brigantaggio o emigravano. Stalin uso' sistemi piu' raffinati in Ucraina per sottrarre ai contadini il capitale necessario per l'industrializzazione del paese, ma il concetto mi pare essenzialmente uguale.

Ora vorrei fare una domanda a Giovanni Federico (o chiunque altro ne sappia qualcosa). Federico dice che le industrie del sud erano industrie di tipo "artigianale" e/o "protette" dallo stato con alti dazi. Quello che ho capito e' che l'Italia dopo l'unificazione elimino'/ridusse (ideologia liberista) gran parte di queste tariffe determinando la morte di codeste industrie. Quando l'Italia punto' decisamente verso l'industrializzazione rovescio' la politica liberistica adottando una politica protezionistica. Questo fu a favore del solo nord (triangolo industriale?) dato che ormai il tessuto industriale del sud era stato raso al suolo e che nella spartizione dei ruoli il sud doveva servire per garantire un certo flusso di capitali (non c'era possibilita' di industrializzare due aree del paese). Dico bene o faccio degli errori?

PS

Per chi non capisse i referimenti il link e' questo www.noisefromamerika.org/index.php/articles/L%27unit%C3%A0_e_la_dis-unit%C3%A0_d%27Italia._Dialogo._%28I%29

 

Ora vorrei fare una domanda a Giovanni Federico (o chiunque altro ne sappia qualcosa). Federico dice che le industrie del sud erano industrie di tipo "artigianale" e/o "protette" dallo stato con alti dazi. Quello che ho capito e' che l'Italia dopo l'unificazione elimino'/ridusse (ideologia liberista) gran parte di queste tariffe determinando la morte di codeste industrie. Quando l'Italia punto' decisamente verso l'industrializzazione rovescio' la politica liberistica adottando una politica protezionistica.

Diciamo per esempio che i costi di produzione di una pezza di tessuto a San Leucio (Caserta) fossero 100, quelli Biella 80, quelli di Manchester 50.

Se tu metti una tariffa di 35 colpisci le importazioni da Manchester, ma non la produzione di Biella, che essendo nazionale non è soggetta alla tariffa. Il risultato è che Biella resta a galla, mentre San Leucio va a fondo.

E quindi?

Dopo la fine del governo di SB, Lega e PdL -apparentemente- hanno preso strade divergenti.

Pero' forse si tratta solo di un'illusione (per i gonzi?): quando c'e' da salvare qualche inquisito di cammorra, votano in maniera concorde.

Secondo me stan facendo brand differentiation o per dirla in italiano come i ladri di pisa

Ero rimasto molto stupito, qualche giorno fa, dal fatto che la Lega avesse dato il via libera all'arresto di Cosentino.

Ora sembra fare marcia indietro (ma forse no).

Son proprio curioso di vedere come va a finire: se la Lega votasse per l'arresto sarebbe la prima volta che si stacca dal PdL su un tema di rilievo.

Si accettano scommesse :)

aveva già votato contro Papa

Se sarà una conta fra maroniani (che sono in maggioranza alla Camera) e cerchio magico l'arresto dovrebbe passare. Purtroppo però il voto segreto e l'uscita di Bossi hanno spalancato le porte ad altri "garantisti" dei partiti che si sono schierati per l'arresto

e adesso per una settimana: sono stati i piddini, no i centristi , no i leghisti

Camera:no ad arresto Cosentino

12 Gennaio 2012 14:32 CRONACHE e POLITICA

(ANSA) - ROMA - Con 309 voti contro la Camera ha respinto la richiesta di arresto nei confronti di Nicola Cosentino, coordinatore del Pdl in Campania. A favore dell'arresto si erano espressi 298 deputati.

la votazione era segreta

si possono solo fare congetture considerando le assenze

la votazione era segreta

si possono solo fare congetture considerando le assenze

Ah, ecco perche' non e' su openpolis. Ma allora non ho capito il senso di questo tuo commento.

poichè non si sa chi ha votato come ognuno, come sta succedendo,dice che è colpa degli altri.

Maroni, il grande sconfitto, puo dire che i leghisti che hanno votato no saranno stati 10 o 15 gli altri voti vengono dal PD e così via.

sono radicati sul territorio, sono vicini alla gente e ne interpretano le idee!

QUI

e anche QUI, mi voglio rovinare! Pensano che dopo due mesi gli italiani abbiano ormai dimenticato chi ha governato otto anni negli ultimi dieci.

eliminato il senatore umberto bubbonibabbioni, la lega e' un oggetto alla "Giannini" dell' Uomo qualunque o un partito  di loota e malgoverno?

agli esperti del ramo, la parola

io non credo che Bossi siastato eliminato, semplicemente è in attesadi tempi migliori. il morso del serpente è sempre alle spalle...