Letture per il fine settimana, 15-1-2011

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Questa settimana: ancora su giovani e pensioni; Oscar Giannino sul federalismo; Tremonti e il riciclaggio; calendario elettorale del 2011; analisi del voto di Mirafiori.

Buona lettura e buon fine settimana.

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Commenti

Ci sono 37 commenti

 

Ha vinto la classe politica del Sud, che è una cosa ben diversa. Non confondiamo le vittime con i carnefici.

 

Non mi pare che la classe politica del sud sia stata imposta da un invasore, ma mi risulta che sia stata eletta dalla maggioranza delle presunte "Vittime", a cui la situazione attuale sembra non dispiacere. Infatti non mi pare ci siano state grosse proteste in occasione delle proposte di stabilizzazione dei precari in Sicilia o di altre iniziative di questo genere, anzi, mi pare che sia sempre piu' richiesto questo scambio di posti di lavoro in cambio di voti.

 

Non mi pare che la classe politica del sud sia stata imposta da un invasore, ma mi risulta che sia stata eletta dalla maggioranza delle presunte "Vittime", a cui la situazione attuale sembra non dispiacere. Infatti non mi pare ci siano state grosse proteste in occasione delle proposte di stabilizzazione dei precari in Sicilia o di altre iniziative di questo genere, anzi, mi pare che sia sempre piu' richiesto questo scambio di posti di lavoro in cambio di voti.

 

E' cosi'. Sta vincendo non tanto la classe politica del Sud quanto il conglomerato statal-centralista, che oltre a comprendere i politici meridionali comprende anche i politici in genere, la Chiesa e i grandi "imprenditori" assistiti del Nord. Tutte queste componenti, anche i politici del Nord, traggono beneficio dall'enorme intermediazione statale esistente in Italia in termini di compensi ai vertici mondiali (ad. es. il presidente della provincia di Bolzano e' pagato piu' del presidente del consiglio della Germania) e in termini di protezioni e aiuti statali.

La giustificazione per l'enorme intermediazione statale (che nel Nord non ritorna valore corrispondente in servizi pubblici perche' parte significativa delle tasse va a pagare clientele e dipendenti statali in esubero a Sud) rimane poverta' e sottosviluppo del Sud che - guarda caso - permangono invariati dai tempi dell'unificazione italiana, anzi semmai si sono aggravati.

I sudditi non hanno sufficiente cultura e perspicacia di capire che i 26mila precari recentemente messi a libro paga statale in Sicilia corrispondono ad un aumento della differenza tra quanto pagato in mille tasse e i servizi miserabili che lo Stato ritorna in cambio. Puerilmente, i sudditi sperano solo di trovare un qualche espediente (magari anche solo un posto da usciere comunale fannullone e assenteista, o la fortuna del gratta e vinci) per vivere anche loro alle spalle degli altri. Non hanno la perspicacia sufficiente a capire che 1) solo una piccola minoranza ci puo' riuscire 2) tutti i parassiti che vivono alle spalle degli altri senza produrre riducono comunque il benessere generale medio. Quanto alle elites sono scadenti, e le loro limitazioni culturali si mescolano con l'interesse personale che deriva dalle rendite, dalla protezione e dagli aiuti di Stato.

 

Nella pizza rigirata, il ministro non ci fa mancare un concetto per lui "nuovo": il bene comune affermando: "... si può considerare il bene comune non più come monopolio esclusivo del potere pubblico, ma come un’auspicata prospettiva della responsabilità nell’agire privato."

Vuoi vedere che ce l'aveva con Marchionne e, sotto sotto dava ragione alla FIAOM?

Sono d'accordo pressochè con tutti. Per questo mi sento di fare una provocazione. Alla luce di ciò che ha detto Boldrin una domanda mi sorge spontanea: e se la famosa "rivoluzione liberale" la facesse il PD? se il PD, in uno slancio di euforia, decidesse di cambiar rotta in capo economico e nei confronti del lavoro? Potrebbe raccogliere i favori delle imprese (piccole/medie/grandi),e di tutti quegli elettori (chevotanoberlusconigiustoperchègliconvieneeconomicamente, tanto per capirci) pidiellini delusi dalla politica non proprio liberale del governo B.?

Faccio una provocazione (un'altra!), oggi sono in vena, a Boldrin: se il PD le desse il ministero di via XX Settembre chiavi in mano, e per "chiavi in mano" intendo una totale autonomia nelle scelte, zero manovre demagogiche e sprecone, un federalismo quantomeno serio (non alla Bossi-Calderoli), lei accetterebbe? E se accettasse, il PD potrebbe avere vantaggi elettorali con un uomo come lei all'economia?

Cordiali saluti

 

 

e se la famosa "rivoluzione liberale" la facesse il PD?

 

Il gruppo che trae vantaggio di questa situazione non ha alcun interesse a votare un partito che la faccia cambiare, di destra o di sinistra che sia. Ma che il PD possa fare una rivoluzione liberale mi appare improbabile. Berlusconi ha tradito la fiducia di quelli che credevano che lui potesse farla e non l'ha fatta, ma dal PD nessuno si aspetta che possa arrivare qualcosa che non sia direttamente governato e gestito dallo stato, quella parte politica ce l'ha nel DNA il concetto che "privato e' brutto" e che solo la suprema conoscenza del bene che hanno i politici puo' salvare il paese.

Quindi non solo non c'e' alcuna possibilita' che avvenga una rivoluzione liberale, ma se questa avvenisse per un miracolo, porterebbe a chi la sostiene la perdita dei voti di tutti quelli che campano "ciucciando" risorse dallo stato.

E quelli che le risorse le producono e che capiscono che continuando cosi' siamo rovinati non e' che possano fare grandi cose. E poi sono troppo occupati a discutere se Berlusconi ha trombato la magrebina o meno.

 

 

 

 

se il PD le desse il ministero di via XX Settembre

 

E' la speranza di molti italiani: che un bel giorno arrivi un "tecnico" che mette tutto in ordine, senza guardare in faccia a nessuno, costringendo il paese a improntare la retta via.

Capsico che e dovuto al disincanto per la politica, ma la trovo una soluzione ingenua e irrealistica.

 

 

Bah, le provocazioni lasciano il tempo che trovano. Del resto, dice bene Gilberto Bonaga, nessuno può seriamente aspettarsi che il PD faccia una rivoluzione liberale, date le sue origini (c'é ancora qualcuno che crede alle "liberalizzazioni" di Bersani?). 

Ciò detto, mi sembra che la discussione dei casi italiani sul blog, da ultimo, abbia perso quota. Troppe volte - non oggi - verrebbe voglia di leggere un intervento nello stile di Arbasino e invece siamo alle chiacchiere da bar.

Anche se la forma letteraria si addice poco a questo genere di comunicazione, almeno la sostanza dovrebbe essere rispettata. Mi sembra, allora, opportuno esporre almeno una doglianza di metodo: se non mi sbaglio, è  molto tempo che si trascura il contesto nel quale la politica e, più in generale, la vita degli italiani si svolgono: sembra quasi che i problemi, di cui si tratta, siano solo nostri.

Il fatto che l'Italia sia parte integrante dell'UE non mi sembra sia abbastanza considerato: in che misura i nostri guai dipendono dalle sue politiche o invece ne sono stati attenuati? Perché non sforzarsi di allargare l'osservazione?  

Autoreferenziale, conosci la parola?

Hai fatto er commento più autoreferenziale dell'anno, Pontirò!

Io sì che sò figo e so, però nun ve lo dico. Armiamoci e partite.

Viva l'Italia, viva l'italiani!

Sa il fatto che l'Italia sia parte di UE mi sembra affatto irrilevante alle cretinate che producono le sue elites politiche. Ho in mente un caso esemplare: se l'Italia fosse lasciata a se stessa ricorrerebbe a regolari svalutazioni, essendo CEE-member non puo'. Tutto cio' che accade e' semplicemente prodotto da se stesso, "esso" essendo il sistema italiano. Non ho visto sindacati di netturbini di Bremen entrare in sciopero a MontediDio, li vide Lei?

 

Per quel che Lei sostiene, mi sembra dubbio assai. Il partito democratico manca di due o tre cose.

La prima e' leadership (senza B. Obama il partito democratico -- quello vero-- avrebbe nessuna maggioranza.) 

La seconda e' un'idea del da farsi (non la hanno perche' hanno scientemente deciso che quel che c'era di male nel PCI andava gettato, quel che c'era di bene va gettato egualmente [sul tema suggerisco la visone di.... Alfredo Reichlin --militante del PD per la cronaca-- vedasi http://www.quellidelpuccini.it/?p=656])

Per ragioni che mi sembrano autoevidenti han provveduto a scientemente castrare ogni forma di dissenso, che avrebbe (forse e con molta fortuna e aiuto di dio) potuto generare una specie di formazione liberal democratica. Han perso il treno persino sul nome "liberta'" dandolo a Bondi, Brunetta, & Co. 

Per ragioni altrettanto evidenti in un paese in crisi e' piu' e non meno difficile inventare idee nuove, che il PD non ha. 

La terza e' credibilita', e purtroppo tra i vari La Torre, delBono, e Marrazzo, l'hanno persa. 

 

 

sia bene un dettaglio, ma e' la credibilita' che manca quando le opposizioni parlano di "conflitti di interesse", dai personaggi col coniuge sotto inchiesta a individui che dicendo questo e quello, avendo tutte le maggioranze possibile, mai fecero uno stracc"etto" di anti trust nell'informazione...

 

Adam Smith buonanima gia' capiva che vi sono monopoli quasi naturali, e' compito appunto di questi che dicono di esser critici dei mercati di intervenire. Intervennero? no, da cui manca ad essi credibilita'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

nel link indicato nelle letture mancano tutte le elezioni locali (municipali di "metro" e proviniali /di stato) in ZA

 

Sono anch'io profondamente deluso non solo dalla coinfusione che nel PD si è fortemente accentuata e soprattutto dal suo tornare indietro da quando ha assunto il ruolo di responsabile economico Stafano Fassina.Avevo avuto la sensazione che il PD avesse accettato la globalizzazione, atto dal quale avrebbero potuto scaturire molte positive conseguenze e molte interessanti idee; ritenevo che molto più del centro dx affollato di personaggi legati a filo quadruplo al danaro dei contribuenti fosse permeabile a posizioni accettabili in ambito politico ed economico. Ho votato PD. Dopotutto qui in Friuli, c'è stata una buona giunta Illy ad apparire positivo segnale. Mi pare di star assistendo ad una marcia del gambero associata ad una montante confusione tirata dal nulla come il berlusconismo di un arnese vuoto, retrivo e dannoso come Vendola.

No, io non sono deluso. Non posso esserlo, nulla attendendomi da costoro in considerazione dell'evidente continuità con il passato - sia per quanto riguarda la leadership, che per quanto ne discende come idee dominanti - ma trovando semplicemente conferma, nei fatti, di quanto ho sempre pensato.

La tua (immagino caduta) speranza, basata sull'esperienza Illy - e sulla legittima sfiducia nell'unica altra alternativa numericamente e politicamente possibile, dopo le cattive prove degli anni recenti - a me suona chiaramente come illusione, e non da ora. Il caso Illy è quello di un imprenditore, dalla forte personalità, alla guida di un ente territoriale dimensionalmente non così rilevante e fiscalmente privilegiato: non mi pare abbia a che fare con gli schieramenti politici nazionali e mostra solo, a mio avviso, che persone capaci - dotate di carisma e potere decisionale - possono agire bene, specie in situazioni di vicinanza con il territorio da amministrare, ed in particolare se tale ambito è caratterizzato da un humus culturale ed economico adatto. Direi che potrebbe essere, eventualmente, un ottimo spot pubblicitario per il federalismo. Purché vero, non da barzelletta.

condivido quanto hai scritto anche nei post precedenti

ma cosa si fa in caso di elezioni?

ci si astiene?

si vota , come al solito , il meno peggio? Nel caso , chi è il meno peggio?

esiste secondo te un voto non risolutivo ma che possa almeno sbloccare la situazione e creare le condizioni per un cambiamento vero fra altri 5 , 10 anni ( se ci sarà il tempo )?

oppure dobbiamo rassegnarci e preoccuparci solo di difendere noi stessi e la nostra famiglia dal fallimento prossimo venturo?

 

 

 

 

 

 

Non capisco se sono io il tuo interlocutore, Aldo. Nel caso che sia così, la tua è la classica domanda da un milione di dollari, alla quale non ho una risposta risolutiva.

Io votavo Lega, pur non condividendone la gran parte delle posizioni recenti (un tempo era una speranza) per contrastare la meridionalizzazione del Paese. Oggi, si potrebbe forse dire che sia la Lega ad essersi meridionalizzata ......

Il vero problema è che non vedo possibilità credibili, e però l'astensione od il voto nullo non mi sembrano avere alcuna utilità. Dunque, sì: finirò per votare ciò che mi parrà "il meno peggio", magari cercando di evitar di attribuire potere a quello che - a mio avviso - economicamente è il peggio in assoluto, cioè il vendolismo.

L'ideale - il cavaliere bianco - non compare all'orizzonte e non credo proprio che avremo la ventura di scorgerlo, in questa landa desolata dove la cultura liberale mai ha attecchito.

Basta vedere la Bindi a Ballarò che se la prende con BS perché avrebbe dato alle mignotte cifre offensive verso la dignità degli operai di mirafiori per capire tutto. Anche gli ultimi 17 anni.

Io dico che BS voleva telefonare in trasmissione per ringraziarla.

Rosy Bindi è criticabile politicamente, figuriamoci. ma la sua storia personale, la sua non comune dignità ed intelligenza rendono impossibile qualunque raffronto con quella manica di miserabili che pure piacciono a tanti elettori.

 

Esattamente sulla stessa linea la Repubblica di oggi:

http://www.repubblica.it/politica/2011/01/20/news/il_conto_salato_del_bunga_bunga_oltre_2_5_milioni_nel_2010-11430873/?ref=HRER3-1

Spiega quanto sono costati i festini. Se li ha pagati con soldi personali, a differenza di altri casi:

http://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Delbono#Lo_scandalo_e_le_dimissioni_da_sindaco_di_Bologna

la cosa è assolutamente irrilevante, non solo sul piano penale, ma anche su quello politico. Piuttosto, se immaginiamo che chi ha incassato quelle somme se le sia spese rapidamente, ci sarebbe di considerare l'effetto di reflazione con un moltilicatore più elevato del normale...