Letture per il fine settimana, 16-10-2010

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Questa settimana: Ceccanti sul sistema australiano; tre episodi di riduzione della spesa pubblica; FareFuturo e la rivoluzione liberale; ''term limits'' nel PD; matrimonio e recessione in USA.

Buona lettura e buon fine settimana.

 

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Commenti

Ci sono 39 commenti

Se il PD applicasse il proprio statuto così come lo ha scritto sarebbe una delle migliori notizie per la politica Italiana degli ultimi 16 anni!

Certo poi potrebbero sempre trovare delle scuse, tipo che la legislatura precedente è durata meno di 5 anni, ma speriamo di no!!!

Chde ha aperto un blog nFA...

Lentamente, ma mantengono le promesse.

 Sbaraglia voleva dire che si può essere liberali (che fa fino) senza essere per il libero mercato (che fa banchiere avido di Wall Street). E tira dentro il povero Gobetti, un vero eroe (ammazzato dai fascisti a 25 anni) ma purtroppo mente confusa. Partito da liberale era arrivato ad ammirare i comunisti. Cosa comune a quei tempi, ed anche giustificata, dato il miserevole comportamento dei liberali tradizionali e del re sciaboletta verso i fascisti. Ma in genere i liberali diventavano comunisti e magari un po' stalinisti tout court, come Amendola. Invece Gobetti pretendeva di rimanere liberale. Risultato un minestrone illeggibile.

 

si può essere liberali (che fa fino) senza essere per il libero mercato

 

Mmmmhhh.... Se io traduco ''posso chiamarmi liberale senza abbassare le tasse e continuando a sussidiare i territori da cui mi aspetto di ottenere consenso elettorale'' sono troppo maligno?

Ma in genere i liberali diventavano comunisti e magari un po' stalinisti tout court, come Amendola. Invece Gobetti pretendeva di rimanere liberale. Risultato un minestrone illeggibile.

Mi permetto di suggerirti didare uno sguardo alla pagina di Rivoluzione Liberale che ho linkato nel mio commento che segue.

Giovanni scusa l'off topic. Il link http://www.iue.it/HEC/People/Faculty/Profiles/federico.shtml    nel tuo profilo conduce a page not found. Se te ne eri già accorto, perdona l'intempestività.

A proposito di Gobetti, forse Emiliano Sbaraglia su fare Fturo non ha tenuto conto di alcune notazioni di Gobetti scritte sulla pagina di La Rivoluzione Liberale che qui linko. E magari si potrebbe anche concludere che era meno confuso di quanto potrebbe senbrare. Quello che sbaraglia vuol dire nell'articolo, immagino sia una assimilazione tra il momento storico di Gobetti e quello attuale.

 

Ho letto con interesse del "covenant marriage". Cosa ne pensano gli amerikani?

Non ho visto molta discussione interessante. Purtroppo quando si parla di matrimonio il dibattito sulla stampa viene prontamente monopolizzato da culture wars types e la discussione razionale va a farsi benedire. I trend di lungo periodo sono noti da tempo, e anche le cause non sembrano essere particolarmente controverse (tranne appunto che tra i culture warriors). Wolfers semplicemente dice che il ciclo non sembra influire molto.

Una cosa su cui ho sentito rumoreggiare qualche volta è che gli attuali trend possono favorire la disuguaglianza del reddito. Più o meno il ragionamento sembra essere che una volta il direttore sposava la segreteria e questo costituiva una forma di mobilità, mentre adesso i laureati si sposano tra laureati e fanno figli che con più probabilità saranno laureati. Dato l'aumento del ''college premium'', il divario tra i salari dei più e meno istruiti, questo può condurre a maggior disuguaglianza. Non so, dal punto di vista empirico non mi sembra molto convincente ma non conosco proprio i dati. 

Questo articolo scritto come provocazione a suo tempo riscosse parecchio successo, considerata la nostra readership di allora

Solo per chi ama l'astratto

 

http://www.cwru.edu/artsci/phil/Proving_FLT.pdf

 

Trattasi di un corrente problema assai discusso (quali siano i i principi minimi non eliminabili per la prova di Wiles, vale a dire se questi siano o meno del medesimo potere o superiore a ZF + o - C, piu' probabile ZFC, a modesto avviso del sottoscritto.)

Altrimenti leggete i Dialoghi con nessuno di Natalia Castaldi.

 

Altrimenti leggete i Dialoghi con nessuno di Natalia Castaldi.

 

Che presto, spero, pubblicherà su nFA ...

La Svezia negli ultimi 15 anni ha ridotto il debito pubblico portandolo da oltre il 70% del PIL all'attuale 42.3%
Vedere: http://www.google.com/publicdata?ds=jnh ... ico+svezia
Non ci risultano casi di macelleria sociale, malgrado il fatto che ci sia stata una certa alternanza di governo tra destra e sinistra.

Le previsioni di crescita svedese sono oggi al 4.5% (superiori mi pare a quelle tedesche, che sono circa la metà).

La Svizzera ha ridotto in 10 anni il suo debito pubblico dal 54% al 40% del PIL. Non ne aveva bisogno (era già sotto il 60% indicato come parametro per una eventuale adesione alla UE. Il welfare svizzero è ancora oggi uno dei migliori del mondo, esporta il 42% del PIL (prima della crisi era il 50%). Produce ed esporta cosi' tanti beni che ha sul suo territorio il 22% di lavoratori stranieri con salari tra piu' elevati in termini PPP di tutto il mondo.

Mi fermo qui con questi due esempi quasi opposti (tra liberalismo moderato e socialdemocrazia liberalizzata)
La Svezia ha ridotto il suo debito pubblico del 30% in 15 anni, la Svizzera del 14% in 10 anni.
E' quindi possibile ridurre il debito del 1.5 ... 2% all'anno coniugando rigore, produttività, competitività.

Francesco

Mi dispiace ma l'esempio della Svezia non è molto valido. Hanno si ridotto il debito, ma contemporaneamente hanno aumentato le tasse fino all'impossibile. Vorrei aggiungere anche che il debito non deve essere continuamente preso come l'unica misura della solidità nazionale. Ricordo che ci fu un periodo incredibilmente prospero per la Svezia, un grande avanzo di bilancio ecc, ma a quell'epoca era un paese molto liberale, dal punto di vista economico. Non appena è salito al potere il partito socialista , cominciò a sperperare soldi a destra e manca offrendo ai giovani persino case gratis. L'effetto fu disastroso sui conti. Se la Svezia non fosse cosi socialista, considerando la sua cultura molto più avanzata della nostra sarebbe il paese senza ombra di dubbio il più ricco d'europa.

Le mie riflessioni sono rafforzate da quello che amici e famigliari hanno vissuto abitando da decenni in Svezia.

Stanno già attuando la dismissione del bancomat, per COSTRINGERE la gente a usare solo la moneta elettronica. 

Non so voi ma io non voglio che lo stato decida come devo vivere. Sono io che deciderò come spendo i miei soldi e il modo con cui farlo.

Francesco, non è esatto dire che questi due paesi hanno ridotto il loro debito pubblico. Hanno ridotto il rapporto debito/PIL.

Come vedi ci sono due termini in questo rapporto: uno è il debito pubblico e l'altro è il PIL. Perciò per ridurre il rapporto si può ridurre il debito, aumentare il PIL o un misto dei due. In particolare il rapporto si può ridurre anche se il valore assoluto del debito aumenta: basta che il PIL aumenti più di quando cresca lo stock di debito.

Tutto questo per dire che anche la crescita è molto importante. E' più facile ridurre il rapporto debito/PIL in un paese che crese piuttosto che in uno che è fermo o che decresce.

 

Ci sarebbe poi, sempre per gli Stati Uniti, la Depressione del 1920-1921.

Nel 1921, appena entrato in carica Harding, il tasso di disoccupazione era salito a quasi il 12%, il tutto mentre i prezzi erano in rapida discesa. Che fa l'amministrazione Harding? Taglia la spesa pubblica alla grande (normalizzazione dopo il periodo bellico) e contemporaneamente riduce le tasse ed il debito pubblico. Niente armageddon ma riparte subito l'economia.

La soluzione sta in una famiglia di soluzioni che Einaudi nel 1953 definì a «ballottaggio preventivo» in alternativa al premio di maggioranza, che, leggermente diversa, fu riproposta da Zanone nel 1992, che è in vigore per la Camera australiana, che è stato appena usato per il leader del Labour Party e sarà proposta nel referendum di maggio. Il progetto la presenta nella variante più semplice proposta da Duverger per la Francia nel 1988.

1. Ok Einaudi per primo, però almeno alla fine della lista poteva metterci pure il nome di Sandro, no?!

2. Maggio? Che succede a maggio? Dove? Ho dormito così tanto? Vabbè, mi rispondo da solo: Uk, 5th of May, data sì cara agli interisti (tiè).

 

 

 

data sì cara agli interisti (tiè).

 

Colpo basso, Paolo, bassissimo. Comunque adesso l'Inter ha un differente allenatore, un certo Rafael Benitez. Do you remember? Allenava il Liverpool nel 2005 :-)

On less important matters, non sapevo proprio che Einaudi fosse un proponente dell'alternative vote. Vedi che gli economisti non studiano la storia ...