Letture per il fine settimana, 27-11-2010

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Questa settimana: un po' di American Dream sopravvive; sulla non ovvia differenza tra aumento dei sussidi e taglio delle tasse; per quanto ancora dobbiamo sentire diagnosi keynesiane sulla crisi; il dibattito sul cambio climatico continua; proposte di riforma fiscale; sui recenti decreti attuativi del federalismo fiscale; ''too big to be prosecuted'', part 2.

Buona lettura e buon fine settimana.

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Ci sono 47 commenti

L'apparente unanimità scientifica fra i climatologi non sembra così granitica come poteva sembrare tempo fa. 

Questa frase puo' facilissimamente trarre in inganno, visto che...

it is important to emphasize that nothing she encountered led her to question the science; she still has no doubt that the planet is warming, that human-generated greenhouse gases, including carbon dioxide, are in large part to blame, or that the plausible worst-case scenario could be catastrophic. She does not believe that the Climategate e-mails are evidence of fraud or that the IPCC is some kind of grand international conspiracy.

Infatti l'articolo non e' incentrato sulla veridicita' o meno della marea di evidenze che corroborano le teorie sul cambiamento climatico; piuttosto, si incentra sulle critiche della Curry alle praciche dell'IPCC, e sul "groupthinking" che vige a tutt'oggi nella comunita' scientifica.

Credo che la Curry meriti rispetto per il suo coraggio e la sua indipendenza. Penso sia del tutto plausibile che l'IPCC e larga parte della comunita' scientifica sia troppo difensiva nei confronti delle critiche, e le critiche scaturite dal "climategate" possono migliorare effettivamente le cose.

Ma i comportamenti difensivi non possono che fiorire se i politici fanno pressioni indebite sul lavoro dei climatologi, se i giudici cercando di perseguirli (anche se invano) per frode, o se politici come Inhoe che dicono che la scienza del cambiamento climato e'

greatest hoax ever perpetrated on the American people  

Senza contare che proprio a causa di quelle pressioni politiche, in alcuni stati chi insegna corsi che parlano di cambiamento climatico si trova studenti che lo ignorano o lo oppongono su basi puramente irrazionali. Ma si puo'?

 

 

 

 

 

Senza contare che proprio a causa di quelle pressioni politiche, in alcuni stati chi insegna corsi che parlano di cambiamento climatico si trova studenti che lo ignorano o lo oppongono su basi puramente irrazionali. Ma si puo'?

 

Visto che per tutti gli altri il comportamento è perfettamente simmetrico e per le stesse ragioni di fondo, direi che sì, si può. Anche nelle elezioni bulgare della guerra fredda si trovavano ogni volta alcune schede che votavano contro il leader. Per fortuna la maggioranza aveva sempre almeno un rassicurante 98,5%, a garanzia della bontà del risultato.

In relazione all'indagine su Finmeccanica-Enav infatti nientepopodimenoche il boss supremo della banda si è premurato di avvisarci che non bisogna disturbare ''chi costituisce con la propria capacità operativa la forza del Paese''.

Si, sono dichiarazioni assolutamente allucinanti. L'uomo, di proposito o di riflesso, sta parlando di se stesso: ha creato reddito, posti di lavoro, ricchezza, e ha governato a spizzichi e bocconi per un buon decennio servendo il paese. E ora c'e' la' fuori un'orda di magistrati che vorrebbe metterlo dentro per cosucce come corruzione, evasione fiscale e quisquiglie simili!

 

Mi fa piacere che qui su nFA compaiono link a articoli "ragionati" sul cambiamento climatico. Di solito i dibattiti su questo tema mi mettono sempre a disagio, a fronte di un problema complesso, non composto da una sola domanda ma da più domande, sembra che le uniche risposte ammissibili sono solo quelle estreme. Ad esempio per me ci sono sembre tre domande diverse che contano nel problema:

  1. Il pianeta si sta scaldando?
  2. Il riscaldamento è antropogenico, cioè le attività umane modificano il clima?
  3. Possiamo pilotare il clima cambiando le nostre attività (riduzione emissioni, tecnologia verde)?

Quello che vedo quasi sempre nei dibattiti è che si debba per forza rispondere SI/SI/SI oppure NO/NO/NO. Per fortuna, raramente, mi è capitato di leggere qualche articolo un po' più ragionato e scevro da qualsiasi influenza politica o ideologica, e a quanto ho capito in realtà c'è una buona parte degli scienziati che a queste tre domande risponde:

  1. Forse sì
  2. Non ne abbiamo idea

Ora, quello che non posso fare a meno di notare è che questa posizione, pur sostenendo la realtà del riscaldamento globale, offre pochissime (se non zero) giustificazioni alle politiche ecologiche che vengono proposte.

Le mie risposte alle tre domande sarebbero (con la postilla che la scienza non essendo una religione, non può fornire risposte definitive):

1) Sì, senza dubbio alcuno (in media, a scala globale, accettando margini di confidenza ben più severi della normale pratica statistica)

2) Sì, entro margini di confidenza usuali

3) certamente sì, ma a costi ambientali ed economici che al momento mi sfuggono, o sono forse troppo alti, o forse nessuno è ancora in grado di calcolare.

Nota che nella risposta tre considero anche la cosiddetta ingegneria climatica - tipo pompare solfati in atmosfera per raffreddare.

E' vero senza dubbio che il dibattito sul GW si sia polarizzato, con gli scienziati di punta un po' troppo sulla difensiva. Ma bisogna anche tenere conto di cosa hanno le parti alle spalle: da un lato anni di ricerca seria e multidisciplinare, dall'altro (quello dei "negazionisti" ad ogni costo) anni di ipotesi strampalate prontamente smentite, e subito sostituite da una nuova fantasiosa obiezione.

Il formarsi di questi due "partiti" è senza dubbio un fatto negativo che ha impedito finora un dialogo sensato tra scienza e opinione pubblica. L'articolo di S.A. in questo senso è interessante, sembra che qualche scienziato ne abbia le piene della piega che ha preso la faccenda, e voglia tornare a poter parlare senza dover alzare subito gli scudi. Io la vedo così, era questione di tempo, prima o poi doveva succedere.

Ciò che bisogna però tenere a mente è che gli scienziati hanno sostanzialmente ragione, e gli scettici sostanzialmente torto. Almeno fino a prova (scientifica) contraria.

Guardate che secondo l'articolo linkato:

 

Climate skeptics have seized on Curry’s statements to cast doubt on the basic science of climate change. So it is important to emphasize that nothing she encountered led her to question the science; she still has no doubt that the planet is warming, that human-generated greenhouse gases, including carbon dioxide, are in large part to blame, or that the plausible worst-case scenario could be catastrophic. She does not believe that the Climategate e-mails are evidence of fraud or that the IPCC is some kind of grand international conspiracy. What she does believe is that the mainstream climate science community has moved beyond the ivory tower into a type of fortress mentality, in which insiders can do no wrong and outsiders are forbidden entry.

 

Quindi, ancora una volta, nessuno sta mettendo in dubbio il riscaldamento globale o l'importanza dei fattori antropici. Inoltre e' sempre bene ricordare che

 

in the wake of Climategate, an error about glacial melting in an IPCC report, and accusations of conflicts of interest involving IPCC chair Rajendra K. Pachauri, bodies ranging from the U.N. to the British government to individual universities on both sides of the Atlantic launched investigations. None found evidence of fraudulent science—including, most important, a probe by the InterAcademy Council (IAC)—a network of the U.S. National Academies of Science and its counterparts around the world. Although it found no major errors or distortions, it reported that the IPCC’s procedures have failed to change adequately with the times and that in some cases the body has not enforced its own standards rigorously.

 

 

Io vorrei aggiungere una quarta domanda:

4) se il pianeta si scaldasse di qualche grado, sarebbe un bene o un male? Ovvero i vantaggi di questo fenomeno sarebbero maggiori o minori degli inconvenienti?

Curioso, in questo sito "da economisti" la notizia della settimana che tiene più banco è il global warming. Redazione, ce l'avete un esperto che sia in grado di scrivere un "pezzo" sulle possibili conseguenze economiche e sociali degli scenari di global warming per i prossimi 100 anni? E' un argomento che mi interessa moltissimo, ma lontanissimo dalle mie competenze. Se mi scrivete il pezzo giurin giurella vi faccio una donazione.

 

Il link in cui Berlusconi dice quella frase non è quello nell'articolo, ma questo qui

Scusate, domanda da quasi-perfetto ignorante in economia:

 

...ma ci voleva Mankiw (che conosco soprattutto per un bel libro di macroeconomia for dummies) per dire che i tagli mirati delle tasse sono equivalenti a sussidi?

 

premetto che so bene come qualunque affermazione che pretenda di essere scientifica vada supportata da uno studio con dei dati presi per bene ed elaborati con cognizione di causa

 

ma ci voleva Mankiw (che conosco soprattutto per un bel libro di macroeconomia for dummies) per dire che i tagli mirati delle tasse sono equivalenti a sussidi?

 

Certo che ci vuole qualcuno che lo dica, magari sui giornali, servirebbe specie in Italia dove ad es. Montezemolo afferma che gli incentivi fiscali alle rottamazioni auto non corrispondono a sussidi di Stato.

No, non ci voleva Mankiw, e questa è la ragione per cui anche nel pezzo riconosciamo da subito che il punto è abbastanza ovvio. Però è un punto trascurato ed è bene ribadirlo.

Per farti un esempio del tipo di confusione che può insorgere, tieni conto che un taglio mirato alle tasse e un sussidio entrano in modi diversi nella contabilità nazionale. Se uno fa dei tagli mirati può poi raccontare di aver ridotto la pressione fiscale, mentre se dà dei sussidi no. Quindi, quando si compara la pressione fiscale in anni diversi e sotto governi diversi, per far le cose bene bisognerebbe fare il lavoro certosino di catalogare attentamente le differenti categorie di spese e ristimare appropriatamente la pressione fiscale in base a criteri economici e non puramente contabili.

Questo non lo fa nessuno, quindi è difficile dire se un tale esercizio (che comunque non è facile e necessiterebbe di varie ipotesi arbitrarie) condurrebbe a conclusioni molto diverse da quelle che si ottengono semplicemente prendendo per buona la distinzione contabile tra sussidi e tagli delle tasse.

domanda OT

A che punto è Voltremont2? si conosce già la data d'uscita?

grazie in anticipo per la risposta

............che non bisogna disturbare ''chi costituisce con la propria capacità operativa la forza del Paese''.

Non la voglio buttare in politica ad ogni costo ma l'affermazione oltre ad essere davvero indecente, trovo rappresenti implicitamente una tolleranza per pratiche che non esclduono affatto connotazioni mafiose. E questo fa ancora più schifo dell'essere tolleranti o elogiative dell'illegalità. E sono certo che stavolta nessun Maroni chiederà il diritto di replica.

Invece hai ragione a buttarla in politica.Se la politica è l'arte di governare la società, da quella frase si può evincere il concetto di società che hanno in mente questi signori

Una società aristocratica, dove la legge non è uguale per tutti. La legge vale solo per i Tramaglino, i rubagalline e gli stranieri. E' talmente lapalissiano per loro che, in casi come questo, sono sinceramente stupiti. Perchè il magistrato perde tempo con loro? Non hanno il popolino cui badare?

Questa concezione della società spiega il loro apparentemente schizofrenico modo di leggiferare.

Possono usare tolleranza zero con le droghe, tanto quando loro usano la cocaina è come "medicinale"; possono combattere la prostituzione per strada, tanto loro le escort possono invitarle in villa; possono fregarsene del testamento biologico tanto loro un medico compiacente lo troveranno; possono fare il family day tanto loro hanno l'annullamento papale; fanno la Bossi-Fini tanto loro possono chiamare in caserma per far liberare ladre extracomunitarie etcetera etcetera