Letture per il fine settimana 30-8-2014

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Questa settimana: Alessandro Gilioli e la teoria macroeconomica; Amartya Sen su global warming ed energia nucleare; il dibattito sulla ''stagnazione secolare''; ottimismo sull'Africa.

Buona lettura e buon fine settimana.

  • In un interessante post Alessandro Gilioli osserva che l'effetto del ''provvedimento degli 80 euro'' (non voglio entrare nella discussione se il provvedimento sia un taglio di tasse o un sussidio, che non è qui rilevante) ha probabilmente avuto un effetto assai ridotto a causa dell'incertezza sul fatto che tali soldi saranno presenti nelle buste paghe anche in futuro.  Il post non è interessante per l'osservazione in sé, che hanno fatto parecchi commentatori e non è certo nuova per chi si occupa di economia (cercate su google ''precautionary savings''). È interessante perché gente come Gilioli tipicamente tende ad aderire in modo abbastanza cieco a modelli paleo-keynesiani con moltiplicatore fisso, per cui basta un po' di stimolo et voilà, la gente inizia a spendere e spandere e si esce dalla recessione. In realtà nessun agente economico, si parli di sofisticati imprenditori o di operai che guadagnano mille euro al mese, ragiona in modo così meccanico. Le decisioni di consumo e investimento sono sempre fatte con un occhio al futuro e la sostenibilità delle politiche pubbliche fa parte delle valutazioni. Ma una volta che si riconosce questo, si arriva ad alcune conclusioni su cui Gilioli e altri che la pensano come lui farebbero bene a riflettere. Per esempio, programmi di stimolo della domanda aggregata possono non avere alcuna efficiacia se consumatori e imprese non si convincono che che essi siano sostenibili nel tempo. Gli interventi di stimolo della domanda, per poter essere efficaci, devono quindi essere accompagnati da riforme strutturali che rendano credibile il pareggio di bilancio nel medio-lungo periodo. Riconoscere questo aiuterebbe a evitare di perdere tempo a discutere sul ''pareggio di bilancio in costituzione'' e sui presunti terribili obblighi del ''fiscal compact''. La realtà ha sempre il modo di imporsi, al di là delle regole giuridiche.  
  • In un lungo articolo su The New Republic, Amartya Sen discute di riscaldamento globale, energia nucleare e varie altre cose. Quello che a me è sembrato il messaggio principale è questo: l'energia nucleare è al momento un modo molto efficace di combattere il global warming, che deriva principalmente dalla produzione di energia con combustibile fossile, e Cina e India ne stanno enormemente espandendo l'uso. Ma l'energia nucleare ha altri problemi. Un'attenzione ossessiva al riscaldamento globale può condurre a ignorare tali problemi.
  • Confesso che faccio molta fatica a prendere sul serio qualunque dibattito in cui si cerca di valutare ''tendenze secolari'' (con la possibile eccezione delle tendenze  demografiche). Ma altri economisti assai più famosi e affermati di me lo fanno. Vale quindi la pena di vedere almeno brevemente quali sono i principali argomenti, e Tim Taylor offre un utile riassunto.
  • Una delle ragioni per cui, in particolare, faccio un po' di fatica a prendere sul serio le prospettive di stagnazione economica secolare è che mi pare ci sia un'eccessiva attenzione a quello che succede nelle economie più sviluppate (Nord America, Europa e Giappone) rispetto a ciò che succede nei paesi in via di sviluppo. Il continente africano, che ha avuto per lungo tempo risultati assai deprimenti in termini di crescita, ha mostrato nell'ultimo decennio tassi di crescita superiori al passato. Forse è troppo presto per parlare di ''miracolo africano'', ma almeno finora la tendenza pare positiva.  Margaret McMillan racconta su voxeu.org i risultati della sua ricerca, che indica come il miglioramento della situazione africana derivi in buona parte da una riallocazione settoriale del lavoro. Come è accaduto nella fase di sviluppo di molti paesi, la forza lavoro si sposta dall'agricoltura (che in Africa ha produttività molto bassa) a manifattura e servizi. Questo lascia ben sperare per il futuro.
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Commenti

Ci sono 3 commenti

Ormai si dovrebbe chiamare noisefromsandro

che almeno teniamo la ''k'' nel nome :-)

Scherzi a parte, agosto è sempre un periodo un po' letargico così mi sono preso la briga di mantenere un minimo di attività. Con la ripresa generale dell'attività ripartirà anche il blog.

...Che molte di queste statistiche, in termini di riduzione effettiva di poverta', vanno prese con le pinze.

Vedi per esempio (non e' proprio pertinente all'articolo, ma illustra il problema di definire bene "crescita",sviluppo et similia)

www.aljazeera.com/indepth/opinion/2014/08/exposing-great-poverty-reductio-201481211590729809.html