Sgarbi Quirinalizi: una lettera al Presidente Napolitano

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Una lettera aperta alla più alta carica dello stato per togliermi un sassolino dalla scarpa, come amava dire un suo precedessore sul Colle più alto

Eccellentissimo Presidente Napolitano,

Vivendo all’estero ho ascoltato con ritardo il podcast di una trasmissione radiofonica, La Zanzara, andata in onda su Radio 24 il 1 giugno dove tal Vittorio Sgarbi asseriva di aver ricevuto l’invito al ricevimento per la Festa della Repubblica tenutosi al Quirinale il giorno successivo. Tralascio le invettive profferite da questo Sgarbi nei Suoi confronti, durante la trasmissione e in altre occasioni pubbliche.

Tuttavia mi rifiuto di pensare che la Presidenza della Repubblica si periti di invitare, a spese del contribuente, personaggi condannati in via definitiva per i reati di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Per di più in un momento in cui viene oltremodo inasprita la pressione fiscale sui cittadini già prostrati da una crisi epocale. Può immaginare che sarebbe un’offesa cocente nei confronti di tutte le persone oneste che da Lei si sentono rappresentate.

E tantomeno posso credere che vengano invitati a cerimonie ufficiali, della massima importanza simbolica, individui coinvolti in vicende poco edificanti come Sindaco di un’ amministrazione comunale di recente sciolta per infiltrazioni mafiose. Ha presente il Comune di Salemi per esempio?

Pertanto La pregherei di smentire al piu’ presto la notizia dell'invito a questo Sgarbi. Sono assolutamente sicuro che comprenderà come illazioni siffatte possano nuocere al Suo prestigio e all’autorevolezza della più alta carica dello Stato in particolare nella sua veste di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura in prima fila nella lotta alla mafia.

Con stima

Fabio Scacciavillani

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Commenti

Ci sono 16 commenti

ha i suoi bei scheletri nell'armadio. Basta ricordare ai tempi del PCI...

Quali scheletri? non mi risultano condanne a carico di Napolitano. Certo e' appartenuto ad un partito che negli anni 50 era di ispirazione comunista, un partito che stava alla sinistra del parlamento. Un partito che poi e' diventato via via piu' socialdemocratico. Se ci attacchiamo a questi lontani fatti pero' l'Italia non andra' mai avanti.

sta di fatto che faceva parte di un partito che si finanziava tramite una dittatura sanguinaria ed oppressiva. Oltre ad essere un partito ideatore delle leggi più inique ed assurde, insieme ai sindacati con la compiacenza dei governi ovviamente (io non salvo nessuno di quella classe politica, non preoccuparti).

E' un vero peccato che la discussione debba essere dirottata su quanto sono cattivi loro e quanto sono buono io.

Io troverei più utile una discussione sul ruolo svolto da questo PdR, ormai quasi alla fine de mandato.

Io personalmente ho un giudizio più negativo che positivo, fuori dagli osanna delle diverse forze politiche, e mi piacerebbe confrontarla con altri di pensiero diverso o opposto.

Abbiamo criticato Cossiga per certi suoi eccessi, ma credo che l'attuale abbia ecceduto più volte ai limiti posti dalla Costituzione al suo operato, pure in un periodo di grave crisi.

il tuo commento e il pensiero di Scacciavillani (ma credo che sia simile pure per quanto riguarda quello dei vari collaboratori di nFA), anche se Napolitano ha agito secondo le leggi costituzionali. Poteva opporsi con più decisione forse, stabilendo degli incontri con le altre massime cariche dello Stato e i vari partiti o inoltrando delle richieste al parlamento per la riflessione delle norme in discussione e in procinto di promulgare.

Napolitano è stato scelto come Presidente della Repubblica, soprattutto per il suo pentimento alla causa comunista e quindi molto accondiscendente e compiacente di fronte ai partiti (non importa quali siano).

Forse ricorderò male, ma Ciampi aveva più carattere e decisione nell'affermare la sua autorità, nonostante il potere molto limitato (e per me un ruolo inutile) della carica da PdR.

Quando Napolitano faceva la cresta sui rimborsi dei biglietti Aerei e non solo....

democrazy-democracy.blogspot.it/2012/05/quando-napolitano-faceva-la-cresta-sui.html