Le strane logiche del ddl sicurezza

/ Articolo / Le strane logiche del ddl sicurezza
  • Condividi

È stato approvato il ddl sicurezza. Le nuove norme sono classificate in tre capitoli: immigrazione, criminalità organizzata, e "varie e fantasiose". Sul terzo capitolo, in particolare "le ronde", hanno già in parte commentato Giorgio ed i lettori. Qui commento brevemente alcuni aspetti paradossali del capitolo immigrazione.

Rispetto alle norme del ddl sicurezza che riguardano specificamente gli stranieri residenti in Italia, la chiara strategia del governo è fare terra bruciata attorno agli irregolari, introducendo ostacoli ad attività di primaria importanza. Così era stato fatto con l'idea di richiedere ai medici di
denunciare i pazienti privi di permesso di soggiorno, poi sparita dal testo approvato in via definitiva la settimana scorsa perché tanto non avrebbe funzionato. Così si fa nel ddl richiedendo di fatto a chi effettua trasferimenti monetari di controllare la regolarità del trasferente, e prevedendo addirittura il carcere da 6 mesi a tre anni per chi alloggia o affitta a uno straniero senza permesso di soggiorno.

Di questa strategia colpiscono due cose -- al di là della questione semantica riflessa nell'associazione tra criminalità e immigrazione irregolare senza distinzione alcuna. Primo, l'assurdità. In base allo stesso principio infatti si potrebbe imporre al panettiere di controllare il permesso di soggiorno di chi compra il pane, al barista il permesso di soggiorno di chi ordina un caffé, e al cassiere del supermercato il permesso di soggiorno di chi compra un paio di mutande (pulite, per carita'!). Quale sarebbe la differenza? L'assurdità (oltre alla vigliaccheria, ma questo è un giudizio morale e soggettivo) sta nel voler constrastare la clandestinità aspettando lo straniero ad ogni possibile varco, con l'unico possibile risultato di moltiplicare i margini di clandestinità: almeno fino alla settimana scorsa gli irregolari potevano alloggiare e fare rimesse in maniera legale.

Secondo, colpisce la macroscopica assenza. Cioé si vuole punire chi cura, chi dà alloggio, e chi trasferisce denaro per gli irregolari, ma non chi li assume (naturalmente in maniera irregolare) alle proprie dipendenze. Se pago un affitto e trasferisco denaro è perché ho un reddito e quindi, nella maggioranza dei casi, lavoro per qualcuno. Quindi da un lato si vogliono contrastare con ogni mezzo (anche quelli più assurdi, appunto) gli stranieri irregolari. Dall'altro si riconosce implicitamente che i datori di lavoro (incluse le famiglie) ne hanno bisogno. Se il governo fosse coerente rispetto agli obiettivi dichiarati si concentrerebbe su chi, probabilmente, dall'irregolarità beneficia maggiormente nella forma di manodopera e servizi a basso costo. Questo, ad esempio, è l'approccio dell'amministrazione Obama.

Altro segno rivelatore di questa schizofrenia rispetto allo status lavorativo degli irregolari è il fatto che poi si accorgono che il ddl sicurezza potrebbe avere conseguenze socialmente indesiderabili e iniziano a parlare di sanatorie per questa o quella categoria. Secondo il prode Capezzone il problema non sussiste dato che, a nome del PdL, si è precipitato a precisare che

Come sanno tutti, un reato penale non è mai retroattivo. E quindi anche il reato penale di immigrazione clandestina non potrà certo applicarsi a chi oggi è in Italia e lavora come colf o badante, anche se il suo ingresso fu irregolare. Il Governo non si sogna di mettere in difficoltà colf e badanti.

Non sono un giurista (e invito i giuristi a chiarire il punto) ma per quanto ne capisco l'irretroattività si applica al reato commesso prima dell'entrata in vigore delle nuove norme. Ora, il ddl sicurezza penalizza lo status di irregolarità, non l'ingresso da irregolari: chi era irregolare in Italia prima del ddl lo sarà anche dopo e quindi sarà perseguibile. Ma anche se così non fosse dubito che possa esserci un significativo effetto di deterrenza sui possibili nuovi irregolari: infatti il principale canale di immigrazione illegale nei paesi occidentali è la scandenza di un regolare permesso di soggiorno che non viene rinnovato (avevo visto dati a sostegno di questa affermazione, ma al momento non riesco a ritrovarli: me ne scuso e cercherò di rimediare).

In ultima analisi, l'estensione dell'irregolarità dipende molto dalle regole, naturalmente. Perché non iniziare da queste ultime, rendendo più facile la presenza regolare degli stranieri che vengono in Italia per lavorare, così come delle loro famiglie? Ad iniziare, simbolicamente, dalla sostituzione dello ius sanguinis con lo ius soli -- non trovate assurdo che il pronipote di un perugino emigrato a Buenos Aires nel 1913 e mai più tornato in Italia possa facilmente diventare cittadino italiano e il figlio di uno straniero che nasce in Italia no? Con un tasso di fertilità (il numero medio di figli per donna nell'arco della propria vita) di circa 1,4 l'Italia ha bisogno di immigrati regolari per produrre beni e servizi e per pagare pensioni. Inoltre, i regolari pagano le tasse, gli irregolari no e per di più comportano aggravi di spesa pubblica perché tenerli fuori, inseguirli, tenerli nei "centri di identificazione ed espulsione" e respingerli costa. Da sempre ciò che spinge la gente ad emigrare è più forte di qualunque tentativo di respingerla.

Perché non contrastare l'irregolarità espandendo la regolarità, quindi? Chi crede nei valori liberali liberalizzi, no? Il motivo è semplice, e questo governo lo ha spiegato chiaramente: loro non vogliono l'Italia multietnica. Ho raccontato questa storia a un collega californiano che ha commentato: "that's why Italy is backward." Dovrei offendermi? Fascismo, xenofobia e leggi razziali nostrane maturarono infatti, allora, in un paese culturalmente ed economicamente arretrato. Oggi questo governo non perde occasione per rappresentare al meglio questo medesimo stato di cose. Verosimilmente con i medesimi e deleteri effetti.

 

P.S.: dimenticavo la chicca finale. In mezzo alle norme di contrasto all'immigrazione clandestina appare la reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale:

 

Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di piu` persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni e` punito con la reclusione fino a tre anni. La pena e` aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato. Se la verita` del fatto e` provata o se per esso l’ufficiale a cui il fatto e` attribuito e` condannato dopo l’attribuzione del fatto medesimo, l’autore dell’offesa non e` punibile.

Ma che c'azzecca? Che BS voglia ricorrere alla soluzione finale contro fischiatori e contestatori?

 

Indietro

Commenti

Ci sono 102 commenti

 

Ma anche se così non fosse dubito che possa esserci un significativo effetto di deterrenza sui possibili nuovi irregolari: infatti il principale canale di immigrazione illegale nei paesi occidentali è la scandenza di un regolare permesso di soggiorno che non viene rinnovato (avevo visto dati a sostegno di questa affermazione, ma al momento non riesco a ritrovarli: me ne scuso e cercherò di rimediare).

 

Ecco qui:

www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200905articoli/43824girata.asp

Erano uscite ai tempi dei cosiddetti "respingimenti" tanto utili alla Lega (per le Europee) quanto inutili a risolvere i problemi veri.

Molte altre info e considerazioni interessanti si trovano su lavoce.info, che raccomando:

www.lavoce.info/articoli/-immigrazione/pagina1001178.html

www.lavoce.info/articoli/-immigrazione/

 

ciao

c.

 

Giulio hai ragione da vendere.

Citando due classici di nfa questi o "son fasciti" o ragionano solo in termini di "modello superfisso" (o entrambi...). Sembra non si rendono conto che se davvero applicate le norme che introducono congestionerebbero il sistema giudiziario piu' di quanto gia' non lo sia. Anche se cosi' non fosse, la mia impressione e' che alzare i costi dell'immigrazione penalizzandola funzioni come meccanismo per selezionare proprio la parte "indesiderabile" di immmigrazione. I costi probabilmente diventano troppo alti per la signora che spera di fare la badante o per il chi vorrebbe fare l'operaio metallurgico (non parlo dei ricercatori tanto quelli non ci si pone nemmeno il problema di attirarli) ma non per il disperato che cerca sbocchi in mercati illegali.

Questo e' un punto importante, Roberto, grazie per averlo reso esplicito. Io ho sottolineato il fatto che rendendo piu' difficile una vita regolare si spinge la gente che comunque trova conveniente restare in Italia in una spirale di irregolarita' che altrimenti avrebbero evitato. Gli altri, quelli per i quali puo' esserci un effetto di deterrenza, costituiscono la coda "buona" della distribuzione degli irregolari.

Secondo me la "logica" del DDL sicurezza che tu descrivi è la stessa di sempre. Lo stato italiano nn riesce ad assolvere alle sue funzioni minime, vuoi perchè incapace a farlo vuoi perchè non vuole utilizzare i suoi apparati di sicurezza in maniera efficace ed efficiente, e così trasferisce l'onere dell'attuazione di una norma sui cittadini stessi. Quest'idea che chi affitta una casa debba accertarsi non solo dell'identità, che sarebbe ragionevole, ma anche della regolarità di un immigrato, mi ricorda la questione della tracciabilità dei pagamenti per i professionisti: nell'uno o nell'altro caso lo stato chiede che sia il cittadino a dimostrarsi innocente, rovesciando l'onere della prova.

Sui medici e sull'obbligo di denuncia. Mi pare di aver capito che  anche in altri paesi europei (Germania) funzioni così: il trattamento medico è erogato ma in caso il paziente sia un immigrato clandestino questi viene segnalato alla polizia...questo almeno disse Maroni in radio un po' di tempo fa.

Sull'obbligo di denuncia ... in Germania come in tutte le nazioni del nord europa in cui è in vigore il sistema sanitario misto, finanziato da assicurazioni obbligatorie e da una quota statale, è necessario presentare in ospedale o al medico o alla farmacia le credenziali della propria assicurazione. Per essere assicurati ovviamente occorre presentare tutta una serie di documenti, che ovviamente i clandestini non possono avere. Ragion per cui di clandestini ce ne sono pochi (non dico che non ce ne siano ma sono un fenomeno limitato). Ce ne sono pochi anche perché regolarizzarsi è facile ed è stupido non farlo. I pochi casi sono familiari di persone regolari che vivono all'interno di situazioni regolari come lavoro ed affitto. Le medicine vengono prese a nome dei titolari in regola. Solo in caso di malattie gravi emerge il caso, quando ormai è troppo tardi per curarlo).

Ma veniamo al dunque:

I clandestini sono tali ovunque ma ci sono due possibili approcci.

Il primo è quello di un mero problema amministrativo, che puo' essere regolarizzato oppure no ma che richiede l'intervento della amministrazione civile. Se regolarizzato poi ci sono gli aiuti che i paesi civili hanno.
Da noi l'amministrazione non funziona nemmemo per gli italiani e gli aiuti non ci sono nemmeno per chi ha l'italico passaporto. Quindi ...

Il secondo è quello di farne un problema penale. Che ovviamente non puo' essere regolarizzato.
Il clandestino viene criminalizzato.

L'Italia scelge il secondo perché l'amministrazione civile non funziona e gli aiuti non ci sono nememno per gli italiani.
Tuttavia nemmeno la giustizia penale e le carceri funzionano.

Quindi non cambierà nulla e non credo che gli italiani si sentiranno piu' sicuri sapendo che ci sono potenzialmente alcune centinaia di migliaia di criminali in piu', oltre al quelli nostrani (mafia, camorra e compagnia cantante) su cui ormai si fanno solo film e serial televisivi.

Ciao,

Francesco

Non so se sia corretto dire che non cambierà nulla.

Mia moglie fa l'ostetrica, e mi conferma che già l'effetto annuncio ha determinato una diminuzione del ricorso alle strutture sanitarie pubbliche, specialmente per quanto riguarda le pratiche preventive (pap-test etc.). Dati simili erano stati riportati anche dalla stampa.

Dal punto di vista della sanità pubblica  ricacciare gli irregolari nella clandestinità non è una mossa astuta. In molt casi per contrastare la diffusione delle malattie è più importante la prevenzione rispetto alla cura: come noto le malattie si diffondono fregandosene dei permessi di soggiorno ;-)

 

Non sono un giurista (e invito i giuristi a chiarire il punto) ma per quanto ne capisco l'irretroattività si applica al reato commesso prima dell'entrata in vigore delle nuove norme. Ora, il ddl sicurezza penalizza lo status di irregolarità, non l'ingresso da irregolari: chi era irregolare in Italia prima del ddl lo sarà anche dopo e quindi sarà perseguibile.

 

Nemmeno sono un giurista ma le leggi sono fatte (o meglio dovrebbero) per essere comprese da tutti, non solo dai giuriisti. Se ho individuato bene l'articolo ... ecco cosa dice:

 

«Art. 10-bis. - (Ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato). – 1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso ovvero si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del presente testo unico nonché di quelle di cui all’articolo 1 della legge 28 maggio 2007, n. 68, è punito con l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Al reato di cui al presente comma non si applica l’articolo 162 del codice penale.

 

Come si vede è reato sia entrare (atto che viene commesso in una ben precisa data, almeno in teoria) sia il soggiornare o trattenersi. In questo secondo caso, di tipo continuativo, se uno viene trovato in Italia dopo l'entrata in vigore della legge senza un regolare permesso di soggiorno, è perseguibile.

Per conoscenza, ecco la legge citata

 

 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga

la seguente legge:

Art. 1.

Disciplina dei soggiorni di breve durata degli stranieri per visite,

affari, turismo e studio

1. Ai sensi dell'articolo 4, comma 4, e dell'articolo 5, comma 3,

del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina

dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al

decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive

modificazioni, per l'ingresso in Italia per visite, affari, turismo e

studio non e' richiesto il permesso di soggiorno qualora la durata

del soggiorno stesso sia non superiore a tre mesi. In tali casi si

applicano le disposizioni di cui all'articolo 4, comma 2, del

medesimo testo unico e il termine di durata per cui e' consentito il

soggiorno e' quello indicato nel visto di ingresso, se richiesto.

2. Al momento dell'ingresso o, in caso di provenienza da Paesi

dell'area Schengen, entro otto giorni dall'ingresso, lo straniero

dichiara la sua presenza, rispettivamente all'autorita' di frontiera

o al questore della provincia in cui si trova, secondo le modalita'

stabilite con decreto del Ministro dell'interno.

3. In caso di inosservanza degli obblighi di cui al comma 2, salvo

che il ritardo sia dipeso da forza maggiore, lo straniero e' espulso

ai sensi dell'articolo 13 del citato testo unico di cui al decreto

legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni. La

medesima sanzione si applica qualora lo straniero, avendo presentato

la dichiarazione di cui al comma 2, si sia trattenuto nel territorio

dello Stato oltre i tre mesi o il minore termine stabilito nel visto

di ingresso.

 

 

 

Art. 2.

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello

della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita

nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica

italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla

osservare come legge dello Stato.

 

Data a Roma, addi' 28 maggio 2007

NAPOLITANO

Prodi, Presidente del Consiglio dei

Ministri

 

Non capisco invece il riferimento all'art 162 CP

 

Ciao

Francesco

 

 

Non capisco invece il riferimento all'art 162 CP

 

Penso si riferisca al fatto che pagata la multa il reato non si estingue (ovvero non sei regolarizzato).

PS. non sono avvocato!

D'accordo su tutto, Giulio. Agli albori di nFA avevo scritto un post sull'immigrazione negli USA, in cui menzionavo di striscio una proposta di legge Kennedy-McCain (quando ancora McCain non era obnubilato dalla campagna elettorale) che se da un lato voleva rafforzare le barriere all'entrata, dall'altra prevedeva una serie di meccanismi per regolarizzare gli immigrati gia' presenti sul territorio americano - proprio riconoscendo la domanda di manodopera da parte di innumerevoli datori di lavoro.

Appena trovo il disegno di legge lo metto. La proposta non raccolse i voti necessari nel Congresso USA per un soffio.

Confronto molto interessante, Giorgio. La proposta McCain-Kennedy (Secure America and Orderly Immigration Act) e' qui.

Ho messo qui una buona sintesi dall'Economist (in pdf) che riassume la proposta (mai passata, come sappiamo) cosi': "una legge realistica che cerca di allineare le regole americane sull'immigrazione alla realta' economica senza premiare il comportamento illegale".

La legge, riassunta anche da Fox news che certo non gradiva, avrebbe:

  1. offerto agli immigrati irregolari con un lavoro (al tempo stimati in 10 milioni) un percorso di regolarizzazione, fino alla cittadinanza;
  2. offerto ai loro datori di lavoro la possibilita' di assumere regolarmente gli irregolari.
  3. introdotto generosi permessi di lavoro temporaneo ogni anno (in base alla domanda) in modo da permettere di entrare legalmente
  4. sanzionato molto pesantemente immigrati e datori di lavoro che persistono nell'illegalita' nonostante queste condizioni favorevoli
  5. rafforzato i controlli all'ingresso

Il fatto che la proposta non sia mai passata in questa forma non e' sorprendente. Ma non e' un esempio di seria politica dell'immigrazione? Altro che punire chi da' alloggio o fa money transfer...

Lei parla di schizofrenia. A mio parere si tratta di intolleranza, razzismo ed incapacità assoluta a reggere la cosa pubblica. E di liberale costoro non hanno nulla. La cura è rivolta al peggio delle imprese, quelle che arruolano immigrati in nero e poi non li vogliono intorno. Ed il giudizio morale oltre che tecnico-giuridico si impone.

luigi zoppoli

Parlo di schizofrenia perche' questi hanno evidentemente la mente divisa: vogliono i benefici dell'immigrazione ma pensano di poterne ridurre i costi riducendo gli irregolari a topi da cacciare. Quindi stiamo dicendo la stessa cosa:

si tratta di intolleranza, razzismo ed incapacità assoluta a reggere la cosa pubblica

il che e', indubbiamente, anche giudizio morale.

Per quanto riguarda l'aspetto giuridico/penale l'esperto è evidentemente Axel, ma siccome è alle prese col mare di Puglia provo a rispondere io.

Mi pare evidente che il reato si applichi a tutti gli straneri che a partire dalla data di entrata in vigore della legge, si trovano in stato di irregolarità.

Una diversa interpretazione (per la quale se io fosso l'avvocato difensore di un clandestino farei il tifo) svuoterebbe di significato e di deterrenza la norma: per lo straniero basterebbe dire che è in Italia da prima dell'emanazione della nuova legge ed ecco che gli unici a poter essere perseguiti sarebbero gli sfigati presi al momento dello sbarco dai barconi a Lampedusa.

Questa legge, poi, complicherà notevolmente gli annuali decreti per i flussi. Come a tutti noto, la maggior parte di coloro che ogni anno rientrano nel decreto - flussi si trovano in realtà già in Italia e qui lavorano più o meno a nero. Il decreto flussi serve di fatto a sanare la realtà, anche perchè ben pochi sono disposti ad assumere una persona, sia essa badante, operaio o altro, senza averla vista in faccia e senza sapere neanche come lavora.

Oggi questo diventa tutto molto più difficile, con conseguenza, credo, anche sulla qualità del mercato del lavoro, che diventa di fatto più ingessato

 

Axel ne aveva gia' parlato qui e gia' allora era venuto fuori subito che la legge e' inutile se non altro proprio perche', come fai notare anche tu, i loopholes sono ovvi e semplicissimi.

Da qualche parte mi si faceva notare, non so se correttamente, questo paradosso.

Introducendo il reato di clandestinità si deve garantire, come in ogni fattispecie di reato, il diritto a un "giusto" processo; che come si sa in Italia non sono propriamente immediati; dopo il giusto processo e la sentenza (se di condanna) c'è una multa. E se questo si dichiara, come è verosimile, nullatenente? Altre risorse, tempo, burocrazie; nel mentre il Governo potrebbe cambiare e/o potrebbero intervenire sanatorie.

Prima, invece, mancando la fattispecie di reato c'era un iter paradossalmente "più veloce": foglio di via, e rimpatrio.

 

Delle due l'una. O riescono a fare deterrenza perfetta con l'introduzione del reato di clandestinità, o mi pare tutto una grande boiata.

 

Non c'entra col DDL, ma certamente con le strane logiche securtarie che van tanto di moda:

Impegno di tre ministri contro la violenza: corsi di autodifesa per le donne

Ora si sono accorti che è ridicolo pensare di affrontare il problema sicurezza mettendo in campo financo l'esercito e corrono ai ripari: va di moda la sicurezza do it yourself, alla faccia dello stato di diritto.

Come evitare che i più deboli soccombano? Semplice, insegnando loro a reagire alla violenza con la violenza, sperando che in questa escalation non gli vada troppo male. La famosa sicurezza della giungla, I suppose.

Evidentemente nel Vangelo di questo ridente popolo delle libertà sta scritto: "guai ai deboli, perché saranno abusati".

Visto che è facile buttare fumo negli occhi, citando articoli di giornale, che non fa altro che riportare numeri a casaccio, utili solo a una parte politica, specifico che i clandestini sono esenti dal ticket di Pronto Soccorso solo se si è in presenza di un codice bianco (prestazione non urgente), in tutti gli altri casi (codice verde in su) lo sono a prescindere.

 

La condizione di extracomunitario è di per sé, dunque, motivo sufficiente per rientrare di diritto tra gli esenti dal ticket (assieme alla presenza di difficoltà economiche, ovvio).

 

Perfetto esempio di giornalismo italiano, buono solo per la Lega. Se Michele o Alberto (che Dio ce li conservi a lungo, per carità) avessero avuto un forte raffreddore (così evitiamo gli scongiuri), o Giorgio un mal di pancia, e fossero andati al Pronto Soccorso a Firenze, presentando un Passaporto USA (e parlando inglese)e avessero chiesto una visita era gratis anche per loro. Maledetti sfruttatori del contribuente italiano, questi redattori di Nfa..

Inoltre l'articolo di giornale, citato da Alberto Lusiani, nulla ci dice sui codici utilizzati, ma per comodità facciamo finta che siano tutti codici bianchi, ovvero pensiamo che il giornalista in un raro attacco di onestà abbia riportato il dato che incide sulla spesa, dimenticando, italicamente, di dire a cosa si riferisce il dato. Facciamo finta.

Cosa dice la legge istitutiva del ticket ? Si è esenti per patologia, ..... reddito, inoltre non c'è la possibilità di accedere alle cure del medico di base (che i clandestini hanno, vero ?). Tutto qui, semplice, semplice, se sei clandestino, turista extracomunitario, o barbone (la norma riguarda, ovviamente, anche gli homeless), e hai un raffreddore, e non hai alcuna copertura del SSN, è interesse generale che non si arrivi a una bronchite, con conseguente ricovero e aumento dei costi a carico del cittadino-contribuente, a meno che Alberto Lusiani non suggerisca che è nostro interesse che tutti gli irregolari che hanno un raffreddore arrivino a una bronchite, in modo che invece che i 14 milioni di euro pagati in Lombardia, diventino 140 milioni di euro..

Non commento nemmeno (come altri commentatori) la frase:

In un anno si contano 23 mila richieste d'aiuto (628 ogni mille irregolari, contro le 549 ogni mille milanesi). Cinquemila e 600 i ricoveri urgenti (51 contro 30 ogni mille abitanti).

Chi ha contato i clandestini ? Anche io concordo, sarà stato Brunetta, sicuramente..

Infine, la matematica, ma proprio quella di base, ci dovrebbe aiutare a separare il grano dall'oglio.

23.000 richieste*(1000/628)= 36.624,201 irregolari a Milano (non ridete, è la matematica..)

5.600 ricoveri*(1000/51)= 109.803,92 irregolari a Milano, non secondo Marco Esposito, ma secondo l'articolo di giornale citato.

Uno dei due dati è falso/inconcludente in modo palese, perchè contradditorio, fermo restando la qualità del dato.

Forse prima di citarlo era meglio verificare se la matematica di base fosse un dato acquisito del giornalista, saltandone la fede politica..

Chiudo con una considerazione: è meglio pagare 14 milioni di euro (calcolati come ? 23.000 "richieste di aiuto", moltiplicato € 25, ovvero il ticket, fa € 575.000,00, non c'è niente da fare la matematica da quinta elementare non è il forte del ns. giornalista, o degli addetti ASL), e curare febbri, raffreddori, malattie varie, in stato iniziale (altrimenti niente codice bianco!), o pagarne 140.000.000,00 successivamente ? A meno che la considerazione non sia: è meglio che muoiano in mezzo alla strada, sperando che non ci contagino.

Insomma, l'unica volta che il legislatore ha avuto un minimo di lungimiranza noi lo combattiamo con una matematica sballata ? Solo per il furore ideologico ?

Scusa se sembro pedante ma due precisazioni sono d'obbligo:

 

Infine, la matematica, ma proprio quella di base, ci dovrebbe aiutare a separare il grano dall'oglio.

 

Separare il grano dal loglio, non dall'oglio.

 

 

23.000 richieste*(1000/628)= 36.624,201 irregolari a Milano (non ridete, è la matematica..)

 

La matematica, ma proprio quella di base, ti imporrebbe di fare:

23.000 richieste*(628/1000), altrimenti un solo caso su mille ti porterebbe a dedurre 23.000.000 di irregolari!!

Più che di matematica dovremmo parlare di statistica, in quanto dovremmo considerare le possibili ripetizioni all'interno dei 628 casi. Il che comunque conferma che il calcolo, o meglio la sua metodologia, è in ogni caso del tutto sballato.

 

 

 

23.000 richieste*(1000/628)= 36.624,201 irregolari a Milano (non ridete, è la matematica..)

 

Stai contando mele con pere. 23.000 sono richieste di aiuto, non irregolari che chiedono aiuto. Se ogni irregolare che va al pronto socorso ci va almeno due volte, sono solo il 31% che ci va etc... Quindi non si puo' dedurre dall'articolo il numero degli irregolari. Mi piacerebbe anche a me sapere che numero ha in mente il giornalista, ma non deve necessariamente essere 36.624.

 

specifico che i clandestini sono esenti dal ticket di Pronto Soccorso solo se si è in presenza di un codice bianco (prestazione non urgente), in tutti gli altri casi (codice verde in su) lo sono a prescindere.

 

Mi sembra un modo tortuoso di esporre i fatti.  Io direi che i clandestini sono esentati dal pagamento dei ticket ovunque questo contributo alla spesa sanitaria viene richiesto in Italia, quindi anche sugli accessi per ragioni non urgenti al pronto soccorso.

In altre parole, lo Stato Italiano incentiva i clandestini rispetto ai regolari azzerando per loro i costi delle prestazioni sanitarie, ed esentandoli anche da quel ticket sulle prestazioni non urgenti richieste al pronto soccorso che ha lo scopo di prevenire l'abuso di una risorsa limitata e costosa.

Innegabilmente il ddl presenta anomalie e paradossi, sarei curioso di sapere se qualcuno di NfA che sta in USA ci sapesse illustrare com'è la legge attualmente da quelle parti. Perchè quando sono stato ad ELPaso ho visto controlli piuttosto stretti al border col Messico, ma anche li il fenomeno non è comunque controllato, basta vedere la popolazione delle città californiane per averne un'idea. Se poi qualcuno andasse a farsi un giro a Cicero (Chicago,IL) troverebbe il quartiere popolato quasi esclusivamente da sudamericani, la maggior parte pare irregolari e lavoratori in nero sottosalariati, a scapito del buon Chicagoans che fatica a trovare un posto da operaio (lasciamo perdere i lavapiatti che magari non lo farebbero comunque).

Se poi passiamo da Baltimora, dove hanno sede molti degli uffici governativi di "scopo assistenziale", scopriamo una città molto "colored", insomma mi pare di aer notato, nei miei viaggi oltreoceano, una situazione molto simile a quella italiana, anche se in materia di immigrazione le leggi federali non sono poi così soft o "liberali", qualcuno ci sa illuminare?

Intanto si puo' dire che negli USA si stima ci siano circa 12 milioni di residenti undocumented, e questa e' senz'altro una stima per difetto. Quindi il fenomeno e' senz'altro rilevante. Poi, una cosa molto interessante a proposito degli USA e' che molti degli undocumented che lavorano in ralta' pagano le tasse. Il motivo e' molto semplice, negli USA per lavorare e' necessario avere un Social Security Number (SSN), senza di questo non si puo' essere assunti. Molti irregolari si presentano con SSN falsi o copie di altri. La legge americana dice che un datore di lavoro puo' incorrere in multe molto salate se assume, SAPENDOLO, un immigrato irregolare. Tuttavia, non prevede che il datore di lavoro si debba far carico di verificare se il SSN sia originale o no. Ecco quindi che basta che un SSN ci sia per essere assunti. Il datore di lavoro ha anche l'obbligo di trasmettere i dati del SSN al fisco Americano, che, da parte sua raccogle i dovuti contributi e tasse. Il fisco avrebbe la possibilita' di verificare la veridicita' dei dati relativi al SSN, ma non ne ha ne l'obbligo legale ne, tantomeno, l'interesse visto che racoglie tasse e contributi.

Aggiungo il mio contributo, parlando questa volta di immigrati regolari (divago  un po' rispetto al tema dell'articolo, ma vorrei discuterne con voi di nfa).
La mia ragazza é extracomunitaria e laureata  in Italia; é una immigrata regolare e sta facendo il dottorato.
Recentemente, ha dovuto rinnovare il permesso di soggiorno.

Ma (a) il  permesso di soggiorno ha tempi di rinnovo biblici e (b)  le procedure per ritirarlo sono incivili.

Il suo permesso di soggiorno ha validità di un anno;  per rinnovarlo bisogna aspettare *un anno*, durante il quale si rimane *senza permesso*,  con solo con una ricevuta di richiesta.
Con solo la ricevuta in mano, non si puo' uscire dall'Italia  pena l'arresto.
A molti suoi amici, oltre al danno di un anno di attesa, si é aggiunta la beffa: il permesso ritirato dura solo ad es. 4 o 6 mesi, a causa del tempo passato tra l'emissione del documento e la sua disponibilità per il  ritiro presso la questura.
Quindi: un anno di attesa con la ricevuta in cui non si può lasciare l'Italia, un anno (più realisticamente, 10 mesi) con il permesso in mano.

Inoltre, il ritiro del documento é una cosa incivile.
Le code durano 3-4 ore.
La mia ragazza ce l'ha fatta al terzo tentativo (dunque, 3 mezze giornate di ferie consumate);  si é presentata davanti all'ufficio con un'ora di anticipo sull'orario di apertura, e dopo 3 ore e 30 minuti aveva il fatidico permesso in mano.

Queste procedure sono indegne di un paese civile.

(Btw, ritengo che la questura della mia città sia parte del problema: ad es.,   il ritiro dei permessi avviene *senza* distribiere i numeri a chi é in coda, il che rende il tutto ancora più stressante;  l'ufficio per il ritiro é aperto solo 3 pomeriggi alla settimana. Come posso protestare, senza però mettere in mezzo la mia ragazza? Lei dovrà continuare ad avere a che fare con la questura, e credo sia bene che non si esponga.  )





Perche non te la sposi? Da come la descrivi sembra una brava ragazza.

Avete valutato se ha i requisiti per la carta di soggiorno?

 

Ma (a) il  permesso di soggiorno ha tempi di rinnovo biblici e (b)  le procedure per ritirarlo sono incivili.

 

Nessuna legge prescrive questo, si tratta unicamente dell'usuale aspetto borbonico (sabaudo per gli amici del Sud) degli apparati pubblici italiani, cui peraltro gran parte degli italiani sono assuefatti.  Se e' permesso fare dell'ironia, va probabilmente a vantaggio degli immigrati essere esposti alle pratiche della burocrazia italiota quando sono ancora in tempo a scegliere una destinazione alternativa piu' civile.

 

ritengo che la questura della mia città sia parte del problema

No, Pepe, secondo me e' cosi' dappertuttto. Ho visto tutto quello che racconti in almeno tre diverse citta'. Indubbiamente questa assurda burocrazia, quantomeno, non incoraggia la regolarita'.

Quando vedo le indegne file senza numero di fronte alle questure penso sempre che sia un modo per far percepire (di proposito o incidentalmente non fa differenza) agli stranieri che non sono i benvenuti.


Una domanda, ma i turisti che rimangono piu' di 8 giorni senza riportare la loro presenza al questore, sono anche loro illegali?

 

2. Al momento dell'ingresso o, in caso di provenienza da Paesi

dell'area Schengen, entro otto giorni dall'ingresso, lo straniero

dichiara la sua presenza, rispettivamente all'autorita' di frontiera

o al questore della provincia in cui si trova, secondo le modalita'

stabilite con decreto del Ministro dell'interno.

3. In caso di inosservanza degli obblighi di cui al comma 2, salvo

che il ritardo sia dipeso da forza maggiore, lo straniero e' espulso

ai sensi dell'articolo 13 del citato testo unico di cui al decreto

legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni. La

medesima sanzione si applica qualora lo straniero, avendo presentato

la dichiarazione di cui al comma 2, si sia trattenuto nel territorio

dello Stato oltre i tre mesi o il minore termine stabilito nel visto

di ingresso.

 

No so quanti lo sappiano, ma normalmente i turisti provenienti da paesi per i quali non e' richiesto visto entrano senza alcun controllo riguardo la loro permanenza. Questi sarebbero tenuti a riportare la loro presenza in questura (ufficio stranieri) entro 8 giorni. Immagino che molti non lo sappiano e non lo facciano, sono anche loro a rischio di multa? E i comunitari? anche loro credo debbano riportare la loro presenza.

Sinceramente non lo so ma sono molto curioso, qualcuno conosce la legislazione in materia?

 

Se il turista alloggia in albergo, camping etc. è la struttura stessa che comunica la sua presenza alla questura: si deve esibire un documento che viene trascritto. La norma vale anche per gli Italiani.

Se il turista alloggia da amici non saprei.