Come mai, come mai, sempre in ... (2)

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I meno giovani si ricorderanno il seguito della frase del titolo. Purtroppo anche stavolta le brutte notizie per gli operai arrivano da sinistra, in particolare dal responsabile economico del PD, Fassina. 

Sul Post possiamo leggere una sintesi dell'intervista al Financial Times di Fassina. Devo dire che ho trovato veramente inquietante questa frase virgolettata (ringraziamo Floris per riprodurre l'originale inglese in commento sotto ndr): 

A questo scopo, il centrosinistra «cercherà un accordo con i sindacati e le imprese: congelare gli adeguamenti di stipendio in cambio di investimenti. Negli ultimi dieci anni gli investimenti nel settore privato sono stati molto scarsi». 

È inquietante, oltre che per l'ovvio connotato antioperaio e antipopolare (sì, ho deciso pure io di divertirmi a usare un linguaggio antico; ma perdinci, qua Fassina sta chiedendo espressamente di ridurre i salari reali) per l'idea totalmente delirante che sottende l'affermazione.

In sintesi: perchè in Italia si investe poco? Fassina non lo dice, ma dato che la soluzione che lui propone è abbassare i salari reali direi che si può inferire che una delle due vale: a) gli investimenti rendono poco perché il costo del lavoro è troppo alto b) le imprese non hanno soldi perché pagano salari troppo alti.

Se è a), forse ci sono altri modi per ridurre il costo del lavoro (il termine ''cuneo fiscale'' forse lo conosce anche Fassina). Se è b), dico solo che è meglio che lasciamo perdere. Ma a pensarci c'è una terza spiegazione, e temo sia quella che Fassina ha in mente: c) gli investimenti vanno fatti anche se improduttivi e poco profittevoli (vedete, servono a ''stimolare la domanda''). Ma siccome non si possono costringere le imprese a fare investimenti non profittevoli (quelli profittevoli li fanno comunque) allora bisogna compensarle per le perdite. E come le compensiamo? Ma con i soldi degli operai, naturalmente. Non sia mai che debba essere la politica a rimetterci con un taglio delle tasse.

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Commenti

Ci sono 65 commenti

L' ho rubata a un commentatore che l' ha riportata su Il Post

 

 

Financial Times, 14 Jan 2013 Italy’s Democrats extend olive branch to Monti Italy’s Democratic party, whose centre-left alliance is favourite to win February’s general election, has extended an olive branch to Mario Monti, praising his government for restoring Italy’s credibility and saying their parties should co-operate after next month’s vote. Stefano Fassina, economic spokesman for the Democrats, also said that a centre-left government would not try to revive the ailing economy by boosting government spending unilaterally. The Democrats would instead seek a grand bargain at the European level, which could give Brussels sweeping veto powers over national budgets in exchange for less austerity. During a visit to London to meet investors, Mr Fassina told the Financial Times he had “positive expectations” that the centre-left would secure a majority in both houses of parliament, and that Pier Luigi Bersani, leader of the alliance, would be the next prime minister. However, he acknowledged his coalition faced an uphill battle to win control over the Upper House, where the electoral law means seats are distributed based on regions, increasing fragmentation. “In the Senate, the race is open and some regions, such as Lombardy, Sicily and Veneto are too close to call,” he admitted. Mr Fassina, a former IMF economist and close ally of Mr Bersani, said the centre-left wanted to co-operate with Mr Monti’s centrist alliance regardless of the outcome in the Senate. Mr Fassina’s left-leaning views have been publicly criticised in the past by Mr Monti as “extremist”. The Democrats intend to avoid attacking Mr Monti during the campaign, instead aiming at the “new populism” of Beppe Grillo’s Five Star Movement and the “old populism” of the centre-right alliance between the Northern League and Silvio Berlusconi’s People of Freedom. “We are together [with Mr Monti] with respect to the main division line that divides the populists from the Europe-ists. We share common ground on the main themes, such as constitutional reforms, Europe and the need for some structural reforms”, he added. Mr Fassina, who is tipped for a government role in the case of a centre-left win, said the Democrats’ main concern was to restore economic growth. Italy’s national output is forecast to have fallen 2.4 per cent in 2012. “If the real economy does not move, we will have troubles on the fiscal side and on debt sustainability”, he said. Mr Fassina ruled out Italy reneging on its European commitments to expand domestic demand under a centre-left government. “We will not renegotiate the fiscal compact or our balanced budget amendment in the Constitution. If we acted unilaterally, we would damage the European project. We want to have more room for counter-cyclical fiscal policy, but at the European level”. To obtain greater room for manoeuvre, Mr Fassina said the centre-left would be open to the idea of a super-commissioner on fiscal matters, as proposed by Wolfgang Schäuble, German finance minister. They would also seek French support for this exchange. “The residual empty and formal sovereignty over fiscal discipline in national parliaments should be transferred to Europe,” he said. “This would be in exchange for a ‘golden rule’ for public investment and a stronger role for the European Investment Bank”. He denied this would allow Italy to dodge structural reform. “This is not to avoid doing our homework. The structural reform agenda should move on. We want to open up the insurance market, pharmacies, legal services.” But Mr Fassina said he saw no reason for the centre-left to pass a new labour market reform, following the one approved by Mr Monti’s technocratic government last year. “It is not difficult for businesses to fire people in Italy. What does not work is the application of the law. This is why we need to reform the judiciary system,” he said. Mr Fassina added he was sceptical that Italy needed to go through a process of internal devaluation, which would involve cutting wages and prices to make goods and services more competitive. “Exports are not enough to help the economy, we also need internal demand”. Yet, Mr Fassina also said the centre-left would seek to moderate wage growth. “We will seek an agreement between the trade unions and businesses to freeze wages in exchange for investment. Over the last decade, investment by the private sector was not enough”.

 

ma credo di avere un certo orecchio alle sfumature della neolingua pubblica, quella che ci invischia da decenni e che sotto elezioni riprende rinnovato vigore.

credetemi, "accordo" è  quasi peggio di "riqualificare doverosamente la spesa pubblica"!

che necessità ha mai il governo di presiedere ad uno scambio di tal fatta, busta paga contro investimenti? sono i partecipanti che ne disporranno come meglio credono.

 "accordo" significa che in qualche modo paga pantalone, nessuno mai controllerà i risultati dell'accordo e si potrà sempre dire di aver fatto qualcosa contro la crisi, qualunque cosa va bene.

Come l'ho capita io, Fassina sta lanciando un messaggio: "Cari imprenditori non vi spaventate, non vi promettiamo sgravi fiscali o riforme, ma supportateci comunque. In cambio terremo sotto controllo le richieste degli operai. Siamo la sinistra o no? Abbiamo o no la FIOM e i cobas? Ci pensiamo noi a quelli".
Poi ripenso a Napoleone (credo) e all'aforisma: "Mai attribuire alla malizia quello che può essere spiegato dalla semplice stupidità" e mi preoccupo ancora di più (li preferisco cattivi a stupidi, almeno in politica)

Ogni tanto fa bene ricordare le parole giuste . Il momento del voto è quello dove si può cambiare davvero la zavorra che ci stanno vendendo da Berlusconi a Fassina

 

commentiquotidiani.com/2013/01/16/ogni-tanto-fa-bene-ricordare-le-parole-giuste-esrattti-dalla-dichiarazone-di-indipendenza-degli-stati-uniti-damerica-4-luglio-1776/

lo so di essere uno stupido ingenuo, ma di fronte ai silenzi ed alle omissioni di pseudogiornalisti ed intervistatori di fronte alle più orrende e folli affermazioni, rimango sempre meravigliato.

In ogni caso collego questa folia alla prossima conferenza organizzata dalla CGIL che presenterà la sua piattaforma per la crisi. Sono vendolate analoghe o peggiori alla fassinata in questione.

Secondo me il problema di Fassina è che ragiona solo in termini di costi. Qui per me quello che ha in mente è la b), esattamente come nel mercato del lavoro pensa che la soluzione al dualismo sia rendere i contratti precari più costosi di quelli regolari. Parla solo di "spostare" costi da una parte all'altra senza preoccuparsi minimamente degli effetti macroeconomici delle sue proposte, che magari generano outcome opposti a quelli che sono nelle sue intenzioni (voglio credere anch'io alla stupidità in buona fede). E' in fondo una forma di superfissismo, però poi non mi spiego come abbia fatto a lavorare per anni alla IDB e all'IMF. Se ci ha lavorato non può non sapere certe cose. E allora mi viene il dubbio che magari in effetti è la c).

Comunque sia, prepariamoci al fatto che probabilmente a breve quest'uomo sarà il nostro superministro dell'Economia. Ci aspettano più spesa, più tasse, costi del lavoro più alti, un mercato del lavoro più rigido, meno posti di lavoro, stipendi congelati. E naturalmente l'immancabile "Grande Piano di Investimenti Pubblici", su cui si scateneranno migliaia di emendamenti rapaci, perchè quando arriva l'atteso momento in cui si sganciano i soldi, non c'è parlamentare che si contenga. 

E anche a questo giro ci becchiamo, se ci va di lusso, la stagnazione.

Superfissismo mi sembra proprio adeguato, bravo Simone!
Comunque Fassina è vittima della mania "dell'aggiustamento" che colpisce i politici italiani, che l'aggiustamento vada in quel posto agli operai conta poco per lui, basta spostar qua o là e il gioco è fatto.

Fassina lavorava all'FMI e scriveva questo (relativo allo Zambia ogni paese ha le sue peculiarità ecc.ecc.)

 

 

 

In the long run, growth prospects depend importantly on policies and institutions  that support reforms to tap the potential for growth in the productive sectors of the Zambian economy. These reforms will help to maintain strong TFP growth, reduce unemployment (by increasing labor market flexibility and lowering the costs of labor relative to capital), and improve the investment environment and private sector participation across all 

sectors. Key elements of this strategy for more rapid growth and poverty reduction include the consolidation of macroeconomic stability, improved public expenditure management, a removal of obstacles to investment and private sector growth, and financial sector development

 

 

Ora sembra aver cambiato idea, anche se a seconda dell'interlocutore mi pare che la ricetta economica che espone, differisce. Sarà una mia impressione. 

 

La ricetta economica del PD dovrebbe essere quella espressa da Bersani, perchè se si va sul sito si trova ben poco. A Ballarò Bersani è stato chiaro: Nessun aumento di pressione fiscale, rimodulazione della sua composizione. Se va bene, immagino si riferisse alle spese da cig e in genere agli ammortizzatori sociali, tenere costante la spesa e destinare il recupero dell'evasione alla riduzione delle tasse sul lavoro (lato lavoratore e lato imprenditore). In una parola: conservazione. Strano paese l'Italia i progressisti sono i conservatori e i conservatori...beh lasciamo perdere.

 

Sarà interessante vedere come reagiranno Bersani e Fassina al piano sul lavoro che sarà proposto dalla CGIL. Se le premesse sono queste ne vedremo delle belle.

 

 

il termine ''cuneo fiscale'' forse lo conosce anche Fassina

 

Ci mancherebbe, Fassina ha lavorato niente popo di meno che al "Fiscal Affairs Department" del FMI, come e' facile verificare.

che l'italia non potra' mai piu essere governata da destra o sinistra, ma bensi dovra esser governata da qualcuno che riesca a dare equilibrio, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte...proprio come una qualsiasi fabbrica: se hai una dirigenza scontenta ma operai soddisfatti varra' tanto quanto il contrario con l unico risultato di non andare da nessuna parte...

ma Fassina vi ha rubato la ragazza o vi ha rigato la macchina con le chiavi? Quando sostiene politiche espansive è brutto sporco e keynesiano, giù botte, quando rassicura gli investitori esteri è un nemico del popolo lavoratore e sfruttato da additare alla collera delle masse. 

 

 

In sintesi: perchè in Italia si investe poco? Fassina non lo dice, ma dato che la soluzione che lui propone è abbassare i salari reali direi che si può inferire che una delle due vale: a) gli investimenti rendono poco perché il costo del lavoro è troppo alto b) le imprese non hanno soldi perché pagano salari troppo alti.

 

cioè, si attacca qualcuno facendo inferenze da quello che NON ha detto? e da questo poi si inferisce che


 

Ci aspettano più spesa, più tasse, costi del lavoro più alti, un mercato del lavoro più rigido, meno posti di lavoro, stipendi congelati.

 

mancano solo le cavallette di John Belushi, gli alieni di ID4 e l'impatto col pianeta Nibiru.

A parte che il taglio delle tasse è cosa buona e giusta, ma prende tempo, forse, azzardo, gli investimenti possono servire a rendere le imprese più competitive nei prodotti o nei processi, o a creare occupazione, visti i tassi di inattività che abbiamo, e magari la certezza di una stabilità dei costi del lavoro per i prossimi anni aiuta.

 

Soprattutto, qualcuno mi spiega da dove potrebbero venire gli aumenti dei salari reali?

dalla contrattazione sindacale, con la crisi, la disoccupazione e l'effetto "esercito industriale di riserva/my way or the highway" che comporta?

Dai tagli alle tasse, che promettono da vent'anni?

Dagli aumenti di produttività, però senza investimenti che sennò viene il Fassina nero e ti porta via? Capisco che bisogna portare acqua al mulino di Fermare il Declino (che bello, c'è pure la rima), ma magari non inquinata...







Il punto di Sandro è molto semplice: le imprese fanno già gli investimenti convenienti dati i profitti attesi che dipendono dai ricavi e dai costi attesi E' possibile aumentare gli investimenti aumentando i ricavi attesi - p.es. tagliando le tasse o riducendo i costi attesi - p.es. quelli della burocrazia. Invece Fassina si concentra su un solo tipo di taglio dei costi attesi. Il bloccco dei salari è equivalente a trasferire ai profitti tutti gli incrementi di produttività da investimenti. E non solo di quelli aggiuntivi ma anche di quelli che gli industriali avrebbero fatto comunque perchè profittevoli.Non ci illudiamo - tutti gli industriali scoprirebbero immediatamente che nessun investimento sarebbe profittevole senza l'accordo. Se l'avesse detto Marchionne Vendola, Fassina e la camusso lo avrebbero spellato vivo

 

PS ricetta semplice semplice per rilanciare gli investimenti: basta ridurre lo stipendio dei dipendenti pubblici e tagliare l'IRAP di un pari importo.Se bisogna trasferire risorse agli imprenditori per fare investimenti, meglio che paghino i dipendenti pubblici che gli operai

Sono tra i primi a pensare che promuovere l'aumento degli investimenti possa essere utile per sostenere l'economia e creare occupazione.  Ma questo non può essere fatto né con la industrial policy come propone il PD, né con mega-"accordi" tra imprese e governo.  Politiche di questo tipo sono inefficaci e fonte di corruzione ed inefficienza, come ormai riconosciuto generalmente dalla comunità accademica.  Gli investimenti e i salari reali dipendono (1) dal livello di tassazione su lavoro e impresa (sarà pur vero che si promette di ridurlo da venti anni, ma nessuno si è mai impegnato politicamente per rendere possibile ciò con riduzioni di spesa pubblica, quindi quelle promesse non contano nulla), e (2) dalla "competitività" del paese nel suo complesso.

Su questo secondo tema, peraltro Fassina non dice assolutamente nulla neanche al FT, e le grillinate che CGIL, PD e SEL stanno per proporre promettono di peggiorare ulteriormente la situazione.

In questa circostanza, congelare i salari nominali è probabilmente il male minore.  Ma non facciamo finta di credere che il risultato di tutte queste scelte sarà chissà quale grande riscatto per i lavoratori italiani.

 L'idea del povero Fassina - idea che fa venire i brividi - richiama alla mente una sciocchezza che girava alcuni anni fa: "lavoriamo meno, lavoriamo tutti". E' l'idea che va bene dividere i pochi soldi senza cercare lo sviluppo economico, rimuovendo le cause che lo impediscono. 

A me che fa venire i brividi è soprattutto la leggerezza con cui i nostri "statisti" sparano queste soluzioni. Sono problematiche enormi che andrebbero discusse, analizzate, possibilmente non con Crozza a Ballarò ma con economisti, confindustria, ecc ecc ed invece han tutti la soluzione magica già pronta (congeliamo gli stipendi, facciamo meno ferie, tassiamo il contante, "patrimoniale" sui redditi (sic!), usciamo dall'euro e svalutiamo.) e la sparano come la sparerebbe mio nonno al bar dopo la 4 ombra. Certo può essere "semplificazione" per motivi elettorali (al FT ?), ma sospetto sia solo cialtronaggine e presunzione.