A Ma’! Versace n’artro LTRO!!!! (*)

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Ora che la seconda operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) della BCE è andata a segno sarebbe ora di fare un po’ di pulizia semantica sul concetto di “prestatore di ultima istanza” (“Lender of Last Resort”, LoLR) per riposizionare qualche puntino sulle “i”.

 

La funzione di LoLR si riferisce al sistema bancario, non agli Stati, come viene erroneamente inteso nel dibattito tra dattilografi di lusso, che affollano le redazioni e soubrettes (ambosessi), che sgomitano negli studi televisivi.

Alla Bce non erano state conferite né funzioni di LoLR per le banche né funzioni di salvatggio per governi in bancarotta. Il Trattato di Maastricht non poteva essere più esplicito. L'art. 104 recita "È vietata la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della BCE o da parte delle Banche centrali degli Stati membri, a istituzioni o organi della Comunità, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della BCE o delle Banche centrali nazionali". Quando fu firmato non c’era assolutamente alcun dissenso in materia. Poi l’incalzare della crisi ha reso questo divieto, insieme ai limiti su debito e deficit pubblico “chiffons de papier” secondo una venerabile definizione tedesca dei trattati internazionali.

Oggi dopo 5 anni di danze della pioggia per fermare la crisi siamo a questo punto:

1) E’ saltata la distinzione logico-funzionale tra i bilanci di banca centrale, banche commerciali e governo. Le passività di queste entità sono in realtà un unico calderone, o, se preferite, le tasche di un unico pantalone (nel guardaroba di Pantalone). L’indipendenza della Bce è sbiadita mentre il settore bancario, forte dell’appoggio politico, ha di fatto nazionalizzato le perdite, ma privatizzato enormi proventi da arbitraggi a zero rischi a spese del contribuente tramite le operazioni di liquidita' della Bce.

2) La Bce (sulla scia di Fed, Banca d’Inghilterra e Banca del Giappone) è diventata il LoLR di governi alla canna del gas, attraverso una finzione contabile che utilizza i bilanci della banche come foglia (alquanto trasparente) di fico per coprire le pudenda alla vista dell'opinione pubblica tedesca.

L’Es  pragmatico potrebbe freudianamente sussurrare che non è il caso di farne una tragedia. Di fronte alla crisi epocale meglio le foglie di fico che i fichi secchi. Però al sussurro (Ingmar docet) opporrei un grido.

La funzione LoLR va a braccetto con la supervisione bancaria. Le banche centrali forniscono liquidità come LoLR alle banche illiquide, ma non a quelle insolventi. Siccome la distinzione tra le due situazioni è complessa, questo compito viene svolto dalla banca centrale che ha l’obbligo di mettere in liquidazione le banche ritenute insolventi e passare i documenti alla magistratura se ravvisa ipotesi di reato.

La Bce invece sta riversando una fiumana di soldi senza sapere quali sono le banche insolventi perché la supervisione bancaria è demandata alle banche centrali (o alle agenzie) nazionali che non si scambiano informazioni, anzi le tengono segrete per paura di scoperchiare i letamai e dare un dispiacere ai potentati politici che quei letamai concimano (vedi le Fondazioni in Italia). Insomma la Bce tiene in vita degli zombies finanziari senza sapere nemmeno chi sono e quanto siano deleteri per la stabilità europea e mondiale.

Esiste una sorta di autorità di supervisione a livello europeo, la European Bank Authority (EBA) ma è sostanzialmente una parodia, in cui recitano guitti con il colabrodo in testa e le spade di latta, senza poteri effettivi. Sotto l’egida di questa EBA sono stati condotti due stress test a distanza di un anno che hanno concluso “Tutto bene Madama Marchesa”. Tre mesi dopo il primo test e’ fallito il sistema bancario dell’Irlanda, e dopo il secondo ha rischiato di collassare l’intero sistema bancario europeo per il congelamento del credito interbancario (proprio perché nessuno si fidava dello stress test).

Tutto il sistema di  regolamentazioni bancarie e' inefficientemente prociclico:  ti impongono di ingozzarti ai pranzi di matrimonio e poi ti impongono di non mangiare durante un'arrampicata. E cosi' l’EBA adesso costringe le banche a raccogliere fondi con il cappello in mano oppure a tagliare gli attivi, cioé il credito al settore privato (visto che quello al settore pubblico è incagliato), aggravando la recessione già in atto.

Insomma questo sistema di regolamentazione bancaria  è diventato una mina vagante di incompetenza, che andrebbe disattivata. Le funzioni di supervisione sul settore finanziario, ora gestite a livello nazionale, dovrebbero essere trasferite sotto l’autorità della Bce, che dovrebbe procedere alla liquidazione coatta delle banche insolventi. Invece di cincischiare in inconcludenti vertici europei, i leader europei farebbero meglio a procedere speditamente in questo senso, in modo da rimuovere la gravissima anomalia di una Bce che a colpi di mezzo trilione di euro beneficia un sistema bancario di cui non ha modo di accertare la salute. 

Ma che questa salute sia molto cagionevole lo prova un dato inquietante: i depositi overnight delle banche presso la Bce hanno raggiunto la cifra stratosferica di 777 miliardi di euro. Le banche prendono a prestito dalla Bce, ma quelle che hanno eccedenze di liquidità a fine giornata non si fidano a prestarle ad altre banche attraverso il mercato interbancario e preferiscono il porto sicuro dell'Eurotower anche a tassi infimi. Usque tandem?

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Commenti

Ci sono 180 commenti

I contabili di lusso, eletti al rango di "esperti" o "economisti" da capi redazione ignoranti e potentati bancari  interessanti (o viceversa), continueranno, nondimeno, a chiedere sempre piu'  liquame. Pardon, liquidita' ...

... non si nega a nessuno.

Purtroppo da 15 anni i mercati ad ogni iniezione di liquidita' quando la crescita e' anemica festeggiano con un rally, per poi schiantarsi appena la droga finisce. Questo LTRO non e' un'eccezione, il che fa presumere che il leverage nel settore finanziario e' ancora molto alto e che le porcherie off balance sheets siano ancora nascoste ai regolatori che comunque si voltano dall'altra parte.

di Ambrose Evans-Prichard per il Daily Telegraph.  A quanto sembra, l'operazione LTRO per come è stata disegnata presenta diversi rischi anche piuttosto gravi, non solo quelli riportati nel post.  Non tutti i mali vengono per nuocere, però: sembra che il lato positivo percepito dagli operatori di mercato sia proprio il possibile aumento degli indicatori monetari.  Naturalmente non sappiamo in anticipo come la BCE reagirà al verificarsi di tale circostanza, poiché l'istituzione nella sua infinita saggezza non ha ritenuto di fornire linee guida ai mercati.

ma delle due l'una.

O l'EBA non ha poteri

 

 

la European Bank Authority (EBA) ma è sostanzialmente una parodia, in cui recitano guitti con il colabrodo in testa e le spade di latta, senza poteri effettivi.

 

oppure li ha

 

 

E cosi' l’EBA adesso costringe le banche a raccogliere fondi con il cappello in mano oppure a tagliare gli attivi,

 

 

Non discuto che abbia usato male il suo potere, ma domando, da ignorante in materia:  se avesse avuto più informazioni sull'effettiva solvibilità delle banche e poteri illimitati, cosa avrebbe potuto fare di più? Fare stress test realistici e dichiarare che esistono probabilità significative di fallimento di (quasi) tutte le maggiori banche europee - col rischio di un run sui depositi?  Richiedere ri-capitalizzazioni solo alle banche in condizioni peggiori, esponendole al pubblico ludibrio (vedi sopra)? Imporre fusioni e/o nazionalizzazioni come in Gran Bretagna (e con chi, se sono quasi tutti malati)?

 

 

 

 

 

 

 

 

 in realtà l'EBA ha richiesto le ricapitalizzazioni.

Quando dico che l'EBA non ha poteri intendo riferirmi ai poteri di indagine, ispezione, e verifica dei bilanci. L'EBA deve prendere per buono cio' che le autorita' nazionali riportano (se e quando riportano). 

 

Sull' adeguamento dei parametri prudenziali forse avrei dovuto usare il verbo "richiedere", piuttosto che "costringere", ma il punto e' che questa "decisione" emana da un'attribuzione di funzioni squisitamente burocratica. Non da poteri reali come definiti poc'anzi. Insomma l'EBA non agisce in quanto organismo autonomo con poteri autonomi, ma come segretariato o, se si preferisce, come ombrello operativo  delle autorita' di vigilanza nazionali. 

 

Cosa fare di piu'? L'autorita' di vigilanza gli stress test li deve fare ogni giorni su ogni banca (esagero, ma spero di farmi capire). Quando la banca e' insolvente la chiude e basta. A che servono queste pantomime di stress test da operetta con i risultati divulgati al pubblico come un'ordalia lo sanno solo gli azzeccarbugli. Infatti se dovessero dare risultati negativi sarebbe un disastro. Se danno risultati positivi nessuno ci crede proprio perche' nessuno crede che l'EBA voglia precipitare innescare un disastro.

Mario Seminerio su Phastidio pensa che l'EBA con il suo secondo stress test (decisamente più teutonico del primo) e le sue raccomandazioni di ricapitalizzazione abbia invece accentuato il rischio perchè ha reso evidente che le banche europee erano sottocapitalizzate, ovvero è d'accordo con te quando dici che:

 

 

E cosi' l’EBA adesso costringe le banche a raccogliere fondi con il cappello in mano oppure a tagliare gli attivi, cioé il credito al settore privato (visto che quello al settore pubblico è incagliato), aggravando la recessione già in atto.

 

Però penso anche io che la frase:

 

 

(proprio perché nessuno si fidava dello stress test).

 

E' eccessiva: dopo il secondo stress test è stato chiaro che il primo era una burla, ma anche che i problemi c'erano, eccome, anzi (secondo, appunto Phastidio) l'EBA ha dimostrato una rigidità teutonica nell'imporre certe misure (forse a discapito di altre ?).

 

E adesso la dimostrazione di cialtronaggine delle banche italiane, prendendone una a caso: la terza banca, il MPS. Da un lato annuncia un taglio dei costi del personale dichirando "come già fatto per gli amministratori", dall'altro un blogger senese dimostra come quella per gli amministratori sia solo un'operazione di facciata.

E' anche storia di questi giorni l'operazione Mediobanca per mantenere al potere le Fondazioni, con tutto il loro intreccio di potere, che nel caso MPS è chiarissimo: la Fondazione finanzia il territorio e le imprese del territorio, mantenendo in vita i cadaveri. Questo comunicato dei vertici senesi del PD è meglio di qualunque dietrologia, è chiaro e lampante. L'andamento del titolo, di una gestione così orientata alla redistribuzione a favore della Fondazione, che a sua volta mantiene le clientele sul territorio, anche.

Riassumo lo splendido circolo vizioso: le Fondazioni hanno il controllo delle banche, sono interessate solo a incassare i dividendi (non a patrimonializzare, come potrebbe essere per i Fondi d'investimento), i dividendi servono per finanziare a pioggia il loro territorio di riferimento in cambio della clientela e di favori politici, le Fondazioni, difatti, riescono anche nella incredibile impresa di perdere soldi. E' come avere tante Casse per il Mezzogiorno (l'ultima CdM) sparse per l'Italia.

 

Ovviamente in una situazione del genere (sottopatrimonializzazione, finanziamento di situazioni oscure, largo acquisto di debito dello Stato per motivi vari) è chiaro che lo spazio per il finanziamento del sistema economico semplicemente non c'è.

 

Si aggiunga che molte Fondazioni per inseguire gli aumenti di capitale delle senza veder diluite le loro partecipazioni (e quindi il loro potere clientelare) hanno impegnato tutto il capitale per prendere prestiti da banche, anche straniere straniere. Adesso il loro capitale e' decurtato o azzerato. La Fondazione MPS e' un esempio preclaro.

Caro Fabio, dopo essermi sciroppato ieri sera tutti i 400 e passa commenti al tuo articolo sul Fatto (puro masochismo, lo so) scopro che sei un mio compaesano. Curiosa coincidenza, scoprirlo poi dopo due o tre anni che leggo i tuoi articoli. Ma ci vuole qualcuno che glie la canti alla banda di venetacci che infesta queste pagine, no? Bene, ad ogni modo buon lavoro, e se per caso qualche volta ti trovi a tornare nelle ridenti (?) lande molisane chissà che non ci si possa prendere una birra insieme!

ogni tanto torno nelle lande natie (e ogni tanto scrivo anche su www.forchecaudine.it), pero' non so quando sara' la prossima volta.

 

I 400 commenti sono una lettura impegnativa, ma adesso siamo arrivati a circa 650, quindi faccio fatica anche io a starci dietro.

 

Scusate l'ignoranza ma qualcuno mi può spiegare la differenza fra illiquido e insolvente?

 

Perché a rigor di logica e di etimologia è esattamente la stessa cosa. Se le banche sono piene di assets che non possono liquidare salvo contabilizzare immani perdite sono evidentemente insolventi se d'altra parte hanno passività che non riescono a rimborsare nei termini perché magari legate a depositi a vista o a breve termine.

 

Per banalizzare con un esempio comune a tutti quelli che vengono appunto dal mondo bancario è la stessa cosa di quando si ha un debitore pieno di debiti per cassa ma anche intestatario di un notevole patrimonio immobiliare acquistato quando il mercato immobiliare era a livelli molto più alti. Se le banche gli chiedono il rientro immediato dagli scoperti per cassa il debitore deve liquidare in breve tempo gli immobili, ovviamente con uno sconto legato sia alla velocità dell'operazione sia alla "depressione" del mercato immobiliare.

 

Conteggiando quindi lo sconto implicito il debitore è EVIDENTEMENTE insolvente non avendo un patrimonio capace di "solvere" i suoi impegni finanziari.

 

Che poi le banche capendo questo e capendo che in tal modo non avrebbero indietro i loro soldi decidano di "ristrutturare" il debito sperando di procrastinare il problema quando il mercato immobiliare potrà garantire una migliore liquidazione degli assets del debitore è una scommessa ed una speranza.

 

Rimane che il debitore illiquido è insolvente a causa di un cattivo asset liability management e investimenti errati.

non è il caso delle banche, ma pensa ad un'impresa che ha un forte squilibrio nella gestione finanziaria, per cui incassa dai clienti a 120 giorni, e paga i propri fornitori a 60 giorni, senza l'utilizzo di strumenti finanziari (sconto effetti, anticipazioni) quest'impresa diventerà ben presto illiquida, pur possedendo in pancia crediti commerciali sufficienti, se non superiori, a quelli necessari a coprire le passività, essendo quindi solvibile.

diverso è il caso in cui parte dei crediti dell'impresa in questione divengono carta straccia o quasi (come nel caso delle banche), in questo caso si è insolventi, ad ogni modo la prima manifestazione dell'insolvenza sarà una crisi di liquidità.

il fatto è appunto che non tutte le crisi di liquidità sono o si trasformano in crisi di solvibilità

 

edoardo

non sono un esperto di diritto fallimentare, ma supponi che tu debba sia debitore verso x ma abbia un capitale maggiore del debito residuo. Inoltre, hai un'attivita' produttiva che genera redditi certi futuri (per esempio, hai gia' contratti di vendita prodotti che genereranno redditi peri prossimi 4-5 anni a partire dal mese prossimio). Sei chiaramente non liquido, ma sei solvente, il capitale per pagare in teoria ce l'hai sin dora.

In generale, l'illiquidita' e' solo una difficolta' momentanea a pagare dovuta ad una particolare situazione che, nel lungo periodo, potrebbe essere facilmente risolta con una migliore gestione del cash-flow. L'insolvenza e' invece dovuta al fatto che proprio non ci sono le basi per generare le fonti del pagamento. 

ti posso fare l'esempio di un'impresa(penso che per una banca sia simile)

quando devi analizzare la situazione finanziaria di un'azienda riclassifichi il bilancio,distinguendo le attività in base alla loro attitudine e facilità ad essere convertite in denaro  e le passività in base  al periodo in cui verranno a scadenza.

nell'attivo consideri :

LIQUIDITà IMMEDIATE(cassa,banca ecc)

LIQUIDITà DIFFERITE(crediti comm,titoli liquidabile nel breve termine,effetti allo sconto ecc)

DISPONIBILITà(merci,prodotti finiti,ratei,ecc)

nel passivo consideri

PASSIVO CORRENTE(DEBITI che scadranno nei successivi 12 mesi)

PASSIVO CONSOLIDATO(debiti oltre i 12 mesi)

 

LIQ.IMM+LIQ.DIFF.-PASSIVO CORRENTE=MARGINE DI TESORERIA ,evidenzia la capacità dell'impresa di fronteggiare i debiti a breve attraverso le liquidità

 

LIQ.IMM+DIFF.+DISPONBILITà-PASSIVO CORRENTE=CAPITALE CIRC.NETTO.segnala la capacità di far fronte alle passvità con il CAP.CIRC.LORDO.

 

le varie configurazioni assunte dagli indici segnalano situazioni più o meno convenienti.

Per esempio.

IL MARGINE DI TESORERIA può essere in deficit a condizione che questo sia contenuto e ,comunque,la quota di debiti a breve non coperta dalle liquidità (immediate e differite)deve essere coperta attraverso le DISPONIBILITà di facile smobilizzo

Illiquido e' Bill Gates quando scorda il portafoglio a casa. Insolvente e' mio fratello disoccupato e giocatore d'azzardo incallito, ma che crede di non avere problemi perche' suo nonno gli ha lasciato una vigna in eredita'.

 

Il valore della vigna lui lo stima in svariati milioni di euro, l'agente immobiliare invece dice che puo' ricavarci al massimo 15,000 euro. L'autorita' di vigilanza e' chiamata a decidere se ha ragione mio fratello o l'agente immobiliare, cioe' se il valore di mercato e' depresso da qualche fattore temporaneo (per i debitori tutti i fattori negativi sono sempre temporanei)  assumendosi la responsabilita' della decisione.

titolo geniale. ora passo a leggere il post.

Comunque gia' c'e' uno che in uno suo blog fa una filippica perche' gli ho "rubato" il titolo. 

D'accordo sul fatto che le banche malsane dovrebbero essere lasciate fallire, perchè di questo si tratta (vedi BPM) e che ci vorrebbe lo scorporo delle Fondazioni dalle banche e dalla politica: purtroppo questo è uno degli esempi di mala-politica italiana. Però guarderei anche al contesto di crisi in cui ci troviamo in questo momento, la mancanza di funding costringe la BCE ad usare il bazooka (anche se non si sa dove ci porterà), l'alternativa sarebbe ben peggiore. Sul secondo stress test dell'EBA il timing è stato pessimo e questo ha buttato benzina sul fuoco della crisi.

Basta che non si punti il bazooka sui piedi (o peggio un metro e rotti piu' su)

Bellissimo articolo Fabio. Una domanda: come vedi Basilea in tutto cio'? Io la vedo dal punto di vista meramente tecnico (e mi metto le mani nei capelli), ma il tuo punto di vista sicuramente sara' piu' ampio.

volevo chiederlo anche io ma prima di fare domande ho l'abitudine di leggere tutti i contributi. Mi associo ai complimenti ed alla domnda su Basilea (piu' precisamente come le varie versioni hanno influito sulla situazione attuale). 

Credo che stiano perseverando negli errori di Basilea 2. Non riescono a capire che la stabilita' micoreconomica e' in conflitto con la stabilita' macroeconomica. Se si costringe tutti a ricapitallizare nello stesso momento si cre contagio. Se si usano parametri prudenziali che non tengono conto del ciclo o delle dimensioni delle banche si destabilizza il sistema.

 

Di questi argomenti ho scritto con Massimiliano Castelli nel capitolo 4 di un libro che e' in via di pubblicazione per la Wiley "The new economics of sovereign wealth funds". Dovrebbe uscire in maggio.

Grandissimo Post!!

che ha fatto un lavoro eccellente.

A molti è passato per la mente questo gioco di parole.

Qui un altro  blogger "economista" (le virgolette sono d'obbligo) titola il suo articolo  più o meno allo stesso modo. Diciamo, però, che i contenuti non sono proprio i medesimi...

Beh, il nome del blog e' molto appropriato, invece :-)

Battute a parte, mi sembra interessante il blog che segnali. Una gran mole di dati, uno sforzo notevole nel raccoglierli e sistemarli e poi un'analisi dei medesimi che a chiamarla "schizofrenica" ci vuole un certo sforzo di gentilezza.

Non so se l'autore prova a controllare con un modello la coerenza delle sue affermazioni, ma se lo fa deve farlo quando e' sotto l'influenza di qualcosa di pesante. Oscilla da affermazioni coerenti e perfettamente adeguate ai dati che mostra ad altre che non solo contraddicono le precedenti ma che non hanno alcuna relazione con i dati che mostra e che si conoscono.

Affascinante. In altri tempi mi sarei messo a discuterci, ora per fortuna ho altro da fare. Ma grazie per la segnalazione: e' utile sapere dove trovare un termometro che misuri il livello di confusione analitica nella testa dell'economista italiano medio. Aiuta a capire perche' continuano a teorizzare quello che teorizzano e ad adottare le politiche che adottano ...  

il post è come sempre di alto livello e condivisibile

 

a me sembra che siamo finiti in una situazione dove la scelta cade tra peggio e peggiore.

 

se oggi iniziassimo a far fallire le banche messe peggio, qualcuno sarebbe in grado di conoscere a priori quali sarebbero i danni, o meglio se la situazione non sfugge di mano? non credo, ma da non addetto ai lavori potrei sbagliare.

 

si potrebbero nazionalizzare, estromettendo il management ripulendole magari tramite bad bank o artifici del genere, e rimetterle sul mercato. ma siamo sicuri che una volta nazionalizzate i politici non ci prendano gusto e se le tengano?

 

Insomma la situazione mi sembra messa male

Sarà che la parola "nazionalizzare" mi fa lo stesso effetto che la parola cultura faceva a Goebbels, ma se il problema è sottrarre le banche al controllo che esercitano i partiti tramite fondazioni che senso avrebbe nazionalizzarle ? Invece che farli entrare dalla finestra gli spalanchi la porta?

Ma almeno in Italia nonche i politici non abbiano influenza nelle banche. Comunque sia se il problema si circoscrive a poche situazioni alla fine e' gestibile. Se coinvolge tutto il settore bancario finiamo come con l'IRI di Beneduce.

Ottimo pezzo, aggiungo una semplice curiosita' scoperta nell'ambito delle ricerche prodromiche alla mia tesi di laurea. 

Dal combinato degli articoli  123 del Trattato di Lisbona   e  23 dello Statuto della BCE  si evincerebbe la disponibilita' da parte della banca centrale europea di una facolta' di concessione del credito a favore di organizzazioni internazionali, insomma, la ratio del divieto formale poteva essere aggirata senza ricorrere ad  RPG launchers.

 

Mi chiedo perche'  la retorica antiteutonica  cerchi congiure internazionali piuttosto che  interrogarsi sulla scarsa competitivita' delle altre economie europee   in relazione all'eurocore. Ma sti tedeschi, sono o non sono piu' bravi a produrre dei Greci o degli Italiani, fanno o non fanno piu' ricerca?

 Se  lo scopo  dell'LTRO era fornire liquidita'  alle banche per evitare che tagliassero il credito alle imprese ed alle famiglie (bottom line, questo e' il punto) allora possiamo dire che e' stato un fallimento.  Mancando un apparato di vigilanza  non si puo' sostenere che tutta l'operazione si sia trasformata in un finanziamento a pioggia?

 

Mi chiedo perche'  la retorica antiteutonica  cerchi congiure internazionali piuttosto che  interrogarsi sulla scarsa competitivita' delle altre economie europee   in relazione all'eurocore.

 

Beh dai è facile:  è sempre più comodo prendersela con qualcun altro, piuttosto che assumersi le proprie responsabilità.

Come ben evidente dai dati la liquidità fornita tramite (almeno il primo) LTRO è andata a finanziare i debiti sovrani.

Come ho già notato precedentemente queste operazioni si sono tradotte in un favore per gli attuali management (eufemismo) bancari: prendono soldi all'1% depositando un pò di tutto (correttamente è stato fatto notare soprattutto titoli liquidabili a rischio di forti perdite) e li rivendono agli stati sovrani al 3 %.

E' un arbitraggio sostanzialmente privo di rischi, perchè nel breve termine Spagna e Italia (ad esempio) non faranno default, abbiamo quindi la seguente situazione: intermedio grandi quantità di denaro (i debiti sovrani) a rischio zero, quindi faccio utili a rischio zero. Chi me lo fare di mettermi a fare attività bancaria tradizionale ? Capire se un'impresa ha mercato, vale la pena di essere sostenuta costa tempo e denaro, è vero che margino di più (beh, a gennaio marginavano di più sul debito italiano), ma rischio infinitamente di più,e al posto di sofisticate analisi economiche capisci che i (pagatissimi) managers bancari pensano che il lume non valga la candela e non X>Y.

o se si preferisce e' stata una mossa con cui senza andare troppo per il sottile si sono allargati i cordoni della borsa incrociando le dita, perche' si aveva la sensazione che Armageddon era vicino e lavorare di cesello in tempi brevi era impossibile. 

 

Si spera che con un trilione di euro in pancia qualcosa arrivi anche a imprese e famiglie, ma se cosi' non fosse allora ci sarebbe da preoccuparsi sul serio.

 

Non so se capisco bene il punto sulla concessione di prestiti ad organismi internazionali. Se non erro la disposizione si riferisce a istituzioni tipo il Fmi, ma queste non avrebbero potuto far niente per le banche. Al limite la Banca Mondiale, ma tutti i paesi dell'euro non possono ricevere assistenza dalla Bm, perche' come si dice nel gergo "they have graduated".

ehm.... temo che il signor Scacciavillani abbia preso una bella cantonata.

A parte il titolo "copiato" dal noto blog del signor Bagnai, forse Scacciavillani s'è dimenticato di come funziona la BCE, o probabilmente proprio non lo sa.

 

La BCE è un prestatore di ultima istanza per il Sistema Bancario. Ed è  nelle sue Funzioni. Da sempre. Bastava consultare il sito della stessa BCE d'altronde, per saperlo.

 

Ciò che è scritto sul Trattato di Maastricht NON riguarada infatti il Sistema Bancario, ma solamente gli stati Membri. Infatto la BCE non può essere "Lender of Last Resort" per gli Stati.

 

Saluti.

E' una regola aurea sempre dimenticata, l'anonimità garantisce che le fesserie restino anonime.

 

 

A parte il titolo "copiato" dal noto blog del signor Bagnai

 

Il titolo è stato copiato da un commento dal blog su "Il Fatto" di FS. Basta leggere. "Noto blog" non significa niente, senza dati si può dire che il Sig. Bagnai (che non conosco) ha copiato il titolo del suo post dal notissimo blog di FS su "Il fatto quotidiano", e il suo blog è molto noto nella parrocchia di Canicattì (non lo so, nè mi interessa).

 

Leggere anche le righe:

 

La funzione di LoLR si riferisce al sistema bancario, non agli Stati, come viene erroneamente inteso nel dibattito tra dattilografi di lusso, che affollano le redazioni e soubrettes (ambosessi), che sgomitano negli studi televisivi.

 

aiuta tanto, ma proprio tanto. Perchè tu ti confondi con la seguente affermazione di FS:

 

 

Alla Bce non erano state conferite né funzioni di LoLR per le banche

 

che è esattamente quello che fa la BCE: presta al sistema bancario, non alle singole banche in caso di insolvenza.

Non è  mio compito spiegarti le differenze, non faccio il professore, invece il tuo compito è quello di studiare, capire cosa si dice e tornare quando si è capito. Magari puoi cominciare dall'italiano, che già ti aiuta a capire la differenza fra "sistema bancario" e "banca Esposito".

In bocca al lupo per gli studi.

 

 

 

A parte il titolo "copiato" dal noto blog del signor Bagnai

 

Lei forse ne è ignaro ma nel regno di nFA la proprietà intellettuale è ufficialmente abolita. Si dia pace.

Si legga la risposta intitolata "Infatti non c'e' scritto"

Mi pare che sia un po' semplice dire "la BCE procede alla liquidazione coatta delle banche insolventi". Esempio: situazione economica Italiana peggiora, NPL sia dei crediti v/imprese che crediti v/persone fisiche esplodono (sta già succedendo). Una banca come Unicredit potrebbe diventare insolvente: come facciamo a liquidarla senza mandare all'aria l'intero sistema bancario europeo? 

 

Un problema simile si ha un Giappone da ormai 20 anni, e le autorità non lo hanno ancora risolto. E' forse per immobilismo? Probabilmente sì, ma non lo si può giudicare di semplice soluzione dal pdv pratico (secondo me). 

Scusate, son riuscito a cancellare da solo un commento che avevo messo sopra, in margine ad uno di Andrea Moro, due giorni fa. Lo riposto qui, just for the record.

Nel caso di una banca (specialmente se grande) c'e' una difficolta' obiettiva a separare un caso dall'altro, difficolta' che non si incontra con le aziende non finanziarie. La ragione e' ben nota a chi si occupa, anche dilettantisticamente, di questioni finanziarie. Mi spiego brevemente. 

Gli assets di una banca sono quasi tutti titoli a lunga scadenza, mentre le liabilities sono a maturita' breve o persino a vista. D'altro canto, a questo servono le banche: a fare maturity mismatch. Ora, come si decide a fronte di una tale struttura di assets e liabilities se un lato vale piu' dell'altro?

I titoli a scadenza molto ravvicinata sono relativamente "facili" da prezzare, il mark to market (mtom) tende ad essere una buona misura di quello che varra' un titolo che scade fra due mesi. Non sempre, sia chiaro, ma abbastanza spesso. Per i titoli a vista non c'e' discussione: valgono quel che dicono di valere.

I titoli a lunga scadenza, invece, sono difficili da prezzare. Prestiti puri (ossia "bonds", in generale) hanno un valore mtom che dipende dalla probabilita' di rimborso finale (che puo' essere vaga assai se la scadenza e' a dieci anni), dall'interesse promesso rispetto alla struttura corrente dei tassi d'interesse e, infine, da quanto e' liquido o meno il segmento di mercato in cui quel particolare tipo di bond si commercia. Tutte cose che possono cambiare tantissimo nel tempo, quindi cio' che vale oggi 45 potrebbe valere domani 56 e dopodomani 37 , as far as mtom is concerned. Detto altrimenti: valutare un portafoglio in base al mtom vuol dire dare alle aspettative di mercato un ruolo centrale nella valutazione e e le aspettative ne' sono sempre corrette ne', tantomeno, sono stabili nel tempo. Nel caso di "azioni" peggio ancora: l'incertezza e' maggiore. Idem, ovviamente, per titoli derivati che abbiano maturita' lunghe.

 

Da qui il problema. La logica secondo cui, per valutare lo stato patrimoniale di una banca, devi fare "mark to market" e punto e' facilmente provabile erronea (alla fine, che il mtom a volte fa solo danno e' la base di tutti i modelli di banking come formalizzati da Diamond and Dibvig) ma e' anche vero che qualsiasi logica alternativa e' criticabile. A meno, ovviamente, di credere d'essere iddio, tentazione che ai banchieri centrali ed ai bancari mondiali viene spesso ... Hence, non c'e' una chiara ancora teorica.

Ragione per cui, storicamente, l'intero processo di valutazione se una banca e' solvibile o meno is a mess nel quale private information, moral hazard e tutto il resto dominano. Ovviamente alcuni casi sono perfettamente trasparenti, non ho dubbio. Ma altri meno. Ancora oggi il nostro collega ed amico Gary Gorton insiste che AIG era solo illiquida e non insolvente nell'autunno del 2008 e che forse anche Lehman lo era. E non e' il solo, sono in tanti.

 

In soldoni: o si lascia che il mercato faccia SEMPRE cio' che vuole (cosa a cui sono abbastanza favorevole ma che implica accettare grandi oscillazioni nei valori di mercato delle istituzioni finanziarie) e ci si limita ad impedire che le singole istituzioni finanziarie diventino piu' grandi di, tanto per dire, il 5% del PIL di un paese in termini di portfolio di investimenti (il che vuol dire che rimangono molto piccole rispetto ad oggi) oppure si entra in una oscura notte in cui tutto e' possibile e quasi tutti i sentieri percorribili si avvitano, contorcono, mischiano, biforcano, eccetera. Ossia, un casino. Quello in cui ci siamo cacciati dalla fine del XIX secolo in poi e le cui implicazioni stiamo sperimentando tristemente (e con grande confusione dei pseudo analisti) da 5 anni a questa parte.

P.S. Dalle mie affermazioni NON segue che avere una banca centrale che emette moneta sia un male, assolutamente non segue. Ne segue, invece, che dovrebbe essere una specie di computer che la emette secondo regole precise e ben pubblicizzate e che l'attivita' regolatoria (impedire che esistano banche grandi, impedire che colludano, forzare la concorrenza e garantire che non truffino intenzionalmente) dovrebbe spettare ad un\'attivita' di supervisione e regolazione INDIPENDENTE dalla banca centrale. Detto altrimenti: il cosidetto "monetarismo", quando non ridotto ad una pagliacciata, e' una cosa anche seria ed internamente coerente ...

chiaro e riassuntivo intervento, molto utile un po' a tutti. 

 

 

In soldoni: o si lascia che il mercato faccia SEMPRE cio' che vuole (cosa a cui sono abbastanza favorevole ma che implica accettare grandi oscillazioni nei valori di mercato delle istituzioni finanziarie) e ci si limita ad impedire che le singole istituzioni finanziarie diventino piu' grandi di, tanto per dire, il 5% del PIL di un paese in termini di portfolio di investimenti (il che vuol dire che rimangono molto piccole rispetto ad oggi) oppure...

 

 

alla fine della fiera, sembra proprio che infinite discussioni possano pervenire a questo stesso risultato, semplice ma convincente e realistico. ovviamente tutti i pericoli e le complicazioni si annidano nel periodo transitorio, nella reazione a vari provvedimenti in quella direzione, da parte un sistema finanziario che ha mostrato una complessità e una instabilità sorprendenti.

 

l'ignavia persistente di molti regolatori, forse è adesso solo giustificabile prudenza.

 

Gli assets di una banca sono quasi tutti titoli a lunga scadenza, mentre le liabilities sono a maturita' breve o persino a vista. D'altro canto, a questo servono le banche: a fare maturity mismatch. Ora, come si decide a fronte di una tale struttura di assets e liabilities se un lato vale piu' dell'altro?

 

Mah, come scrivevo prima, almeno in Italia, lasciando da parte la vecchia Legge Bancaria che vietava certe operazioni alle banche di credito ordinario proprio per evitare maturity mismatch acuti (vi ricordate i "vecchi" Istituti di Credito Fondiario?) io mi ricordavo che Bankitalia dava dei parametri e dei limiti per i vari tipi di operazioni, tanto che durante il boom immobiliare le banche cercavo di piazzare le loro obbligazioni il più possibile proprio per aumentare la quota di impieghi disponibile per i mutui.

 

Cmq basta andare a vedere la composizione degli assets e delle liabilities di un bilancio bancario per vedere da soli (prendete ad esempio quello Unicredit intermedio al 30/9/2011). Mi pare un po' troppo semplicistico dire che tutti gli assets sono a lungo e tutte le liabilities sono a breve. MOLTO semplicistico.

Prendiamo del bilancio in questiono ad esempio la voce 70, crediti verso clientela:

Su un totale di 523mld., 57mld. sono c/c (quindi revocabili a vista di norma), 15mld. pct (quindi a breve), 204 mld. altre operazioni (di cui almeno la metà sovvenzioni,  anticipi a bt e cmq revocabili a vista, operazioni di hot money, ecc) , rimangono 176 mld. di mutui, quelli sì sicuramente a medio-lungo e 20 mld. di credito al consumo (carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto) anche questi sicuramente almeno a medio.

Adesso io non ho voglia di fare una riclassificazione fatta come Dio comanda (ci sono anche un bel po' di operazioni di cartolarizzazione di cui bisognerebbe conoscere i termini contrattuali) ma a prima vista, veramente, mi pare riduttivo dire che quasi tutti gli assets sono a medio-lungo e le liabilities a breve. Interessante sarebbe sapere la qualità degli assets, quello sì.

Michele mi piace tantissimo questo tuo commento, lo trovo lucido e che va dritto al punto. Aggiungo che questi problemi sono abilmente ignorati dal punto di vista del risk management. Per calcolare di quanti assets si ha bisogno per coprire le liabilities in caso di crisi, il regolatore impone calcoli del VaR basati sul mtom passato (due o tre anni). In parole povere si va a guardare quale sarebbe stata la perdita "peggiore" negli ultimi due anni e si calcola di quanti asset si ha bisogno per coprirla. Questa e' un'evidente folia, per vari motivi: uno e' quello che dici tu, che man mano che si allunga la duration, il mtom assume meno valore, perche' subentrano le logiche istantanee di mercato che celano il valore effettivo dell'underlying (LTCM insegna...); un altro motivo e' che il passato rappresenta solo se' stesso, non certo il futuro. L'atteggiamento delle banche e' che "in caso ci salva lo stato", cosa che mi fa rabbrividire in un momento del genere: quale stato? quello che non riesce a salvare la Grecia o l'Italia in caso di peggioramento della crisi?

... comunque grazie del chiarimento.

 

ci si limita ad impedire che le singole istituzioni finanziarie diventino piu' grandi di, tanto per dire, il 5% del PIL di un paese in termini di portfolio di investimenti

 

è  una proposta che riscuote parecchi consensi tra gli economisti e che potrebbe riscuoterne ancora di più tra i comuni mortali. però mi sa che bisognerebbe proporla ad alta voce e all'unisono, perché i suoi avversari sono grandi e grossi....

Scusa, mi piacerebbe sapere se secondo te la pluralità di funzioni di una banca dovrebbe o meno influire sulla valutazione.

Quando dici

 

D'altro canto, a questo servono le banche: a fare maturity mismatch.

 

ti riferisci alla funzione creditizia, probabilmente valutando che essa sia la prevalente.

Non è che parte della confusione, anche valutativa che stiamo vedendo deriva anche dalla con-fusione delle funzioni?

 

Insomma questo sistema di regolamentazione bancaria  è diventato una mina vagante di incompetenza, che andrebbe disattivata. Le funzioni di supervisione sul settore finanziario, ora gestite a livello nazionale, dovrebbero essere trasferite sotto l’autorità della Bce

(scacciavillani)

 


 

che l'attivita' regolatoria (impedire che esistano banche grandi, impedire che colludano, forzare la concorrenza e garantire che non truffino intenzionalmente) dovrebbe spettare ad un\'attivita' di supervisione e regolazione INDIPENDENTE dalla banca centrale.  (boldrin)

 

delle due quale?


edoardo perez

(chi non conosce BOB):-).

ho letto/studiato,che in ragione della scarsa efficienza del mercato finanziario italiano (ma anche di quelli europei)rispetto a quello americano il valore economico creato dalle imprese non si diffonde automaticamente ,non viene ''catturato'' dai prezzi di mercato delle azioni.

Quanto c è di vero ,a che cosa è dovuto,quali potrebbero essere le soluzioni da adottare?

e poi,potrebbe essere questa una (delle)causa(e)che nel tempo ha  impedito  alle imprese italiane di accrescere la propria dimensione,la difficoltà cioè a raccogliere capitali sui mercati finanziari a causa appunto di questa inefficienza ?

grazie

Non saprei in che senso il mercato italiano non e' efficiente. Sotto questa dicitura si possono rubricare diverse "anomalie".

 

In astratto uno potrebbe dire che se i prezzi di borsa non riflettono il valore economico delle aziende potrebbe darsi ad esempio che gli analisti o i gestori non sanno fare il loro mestiere.

 

Non credo che il nanismo delle aziende italiane sia dovuto al malfunzionamento della borsa. Un'azienda buona oggi si puo' quotare dove vuole (vedasi Prada). A Londra si quotano aziende irachene o russe, figurarsi se non si possono quotare aziende italiane. Il fatto e' che spesso sono proprio gli imprenditori a non avere cultura di mercato, in particolare a considerare la trasparenza come un impedimento ai loro giochetti.

Cio' detto il nanismo delle imprese italiane ha radici molto piu' profonde e intricate legate al sistema fiscale, alle regolamentazioni, al mercato del lavoro, alla scarsa capitalizzazione eccetera eccetera.

 

Fabio non mi tornano diverse cose. Prima affermi:

 

 

La Bce (sulla scia di Fed, Banca d’Inghilterra e Banca del Giappone) è diventata il LoLR di governi alla canna del gas, attraverso una finzione contabile che utilizza i bilanci della banche come foglia (alquanto trasparente) di fico per coprire le pudenda alla vista dell'opinione pubblica tedesca.

 

Poi concludi:

 

 

Le funzioni di supervisione sul settore finanziario, ora gestite a livello nazionale, dovrebbero essere trasferite sotto l’autorità della Bce, che dovrebbe procedere alla liquidazione coatta delle banche insolventi.

 

Perchè mai governi alla canna del gas dovrebbero modificare questo sistema e cambiare banca se- come dici tu- quella che hanno li tratta così bene? Io non ho capito da dove tiri fuori una proposta del genere. Per la verità non ho capito neanche bene l'analisi:

perchè la BCE (ma anche FED etc.) avrebbero preso decisioni così palesemente sbagliate? 

I banchieri centrali sono convinti (o dicono di esserlo) del contrario:

 

“YOU’RE right, we did it,” Ben Bernanke told Milton Friedman in a speech celebrating the Nobel laureate’s 90th birthday in 2002. He was referring to Mr Friedman’s conclusion that central bankers were responsible for much of the suffering in the Depression. “But thanks to you,” the future chairman of the Federal Reserve continued, “we won’t do it again.” Nine years later Mr Bernanke’s peers are congratulating themselves for delivering on that promise. “We prevented a Great Depression,” the Bank of England’s governor, Mervyn King, told the Daily Telegraph in March this year.

(http://www.economist.com/node/21541388)

 

Sai qualcosa che loro non sanno? O dici qualcosa che sanno anche loro ma non vogliono dire? E perchè non lo dicono?

 

 

 

Onestamente non riesco a capire la logica delle domande. Provo a rispondere cmq.

 

Perche' i governi dovrebbero cambiare sistema?

 

Per lo stesso motivo per cui lo hanno dovuto cambiare in Zimbabwe.

 

I banchieri centrali sono convinti di essere nel giusto?

 

E chi non lo e'? O almeno chi non asserisce di esserlo, in pubblico? Ma non e' questo il punto. Io parlo della funzione di supervisione bancaria. Bernanke parla di offerta di moneta.

 

C'è una domanda che mi sto ponendo da qualche giorno : sarei curioso (e grato) a chiunque volesse darmi una risposta.

Con le due recenti LTRO la BCE ha fornito alle banche dell'eurozona circa 1000 miliardi di crediti a tre anni. Per il momento questi crediti nel bilancio della BCE sono "coperti" da un quasi uguale ammontare di depositi delle banche presso la BCE. In pratica la BCE si riprende con la sinistra ciò che ha dato con la destra (esistono accordi in merito? non pubblici, che io sappia).

La domanda è : cosa accadrebbe se le banche cominciassero a ritirare questi depositi ? Come potrebbe la BCE pareggiare i suoi conti?

Appena ricevuta da un amico, la rimetto sul mercato

 

E' una giornata uggiosa in una piccola cittadina, piove e le strade sono deserte.

I tempi sono grami, tutti hanno debiti e vivono spartanamente.

Un giorno arriva un turista tedesco e si ferma in un piccolo alberghetto.

Dice al proprietario che vorrebbe vedere le camere e che forse si ferma per il pernottamento e mette sul bancone della ricezione una banconota da 100 euro come cauzione.

Il proprietario gli consegna alcune chiavi per la visione delle camere.

1. Quando il turista sale le scale, l'albergatore prende la banconota, corre dal suo vicino, il macellaio, e salda i suoi debiti.

2. Il macellaio prende i 100 euro e corre dal contadino per pagare il suo debito.

3. Il contadino prende i 100 euro e corre a pagare la fattura presso la Cooperativa agricola.

4. Qui il responsabile prende i 100 euro e corre alla bettola e paga la fattura delle sue consumazioni. ( ladro) 

5. L'oste consegna la banconota ad una prostituta seduta al bancone del bar e salda così il suo debito per le prestazioni ricevute a credito.

6. La prostituta corre con i 100 euro all'albergo e salda il conto per l'affitto della camera per lavorare.

7. L'albergatore rimette i 100 euro sul bancone della ricezione.

In quel momento il turista scende le scale, riprende i suoi soldi e se ne va dicendo che non gli piacciono le camere e lascia la città.

- Nessuno ha prodotto qualcosa

- Nessuno ha guadagnato qualcosa 

- Tutti hanno liquidato i propri debiti e guardano al futuro con maggiore ottimismo 

Ecco, ora sapete con chiarezza come funziona il pacchetto di salvataggio UE!

E'  in giro da qualche mese, ma  e' un esempio improprio,   la "parabola" si basa sulla possibilita'  da parte di ogni singolo debitore di poter compensare il proprio debito con un credito di eguale misura,  ogni cittadino infatti  e'  al contempo  creditore  e debitore di una quantita' di lavoro futura perfettamente omogenea. I debiti sono poi ripartiti in maniera eguale,  la distribuzione e' perfettamente simmetrica tra i vari soggetti e le scadenze sono contestuali.

In quel sistema non ci sono  ne' tasse  ne' tassi di interesse, ne' esiste una  riserva frazionaria,  la  moneta' circola rapidamente.  La realta' e' molto piu' complessa, i debiti sono collateralizzati.

 

Nella versione originale, il villaggio e' greco.