Fenomenologia del regalo populista

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L'annunciato regalo di 500 euro ai diciottenni è l'ennesima porcheria del governo Renzi.

Nell'ormai lontano novembre del 2006, scrissi una breve ''avvelenata'' contro un provvedimento dell'allora recentemente insediato governo di centrosinistra. Ne riporto alcuni  pezzi.

 

Nella finanziaria 2005 il centrodestra approvò una norma che regalò 1000 euro una tantum a ogni famiglia in cui nascesse un bambino. [... ] I soldi venivano dati ai bambini nati nel 2005, prima della decisione di erogare il sussidio. Tutti capirono senza bisogno di grosse spiegazioni che le poche, banali, chiacchiere sul sostegno alla famiglia servivano solo a mascherare malamente la motivazione spudoratamente elettorale del provvedimento.

La lettera alle famiglie, mandata nei pochi mesi antecedenti alla tornata elettorale, è un capolavoro di untuosa ipocrisia, con quel 'grosso bacio' firmato di suo pugno dal nostro Silvio. La vicenda ebbe anche una coda tragicomica, se possibile ancora più stomachevole. Tremonti si accorse a un certo punto che quei soldi erano stati dati anche ad alcuni immigrati senza cittadinanza italiana; visto che non servivano a comprar voti ne chiese quindi la restituzione, e per aggiungere insulto all'ingiuria chiese pure gli interessi legali. [...]

In questi giorni i sedicenni di tutta Italia stanno ricevendo una lettera [che si] apre con il seguente paragrafo:

a te che nel 2006 compi sedici anni vanno i nostri migliori auguri. Per festeggiare il tuo compleanno e quello dei tuoi coetanei abbiamo pensato a un regalo che premi la creatività e la curiosità della vostra generazione: un bonus di 175 Euro per acquistare un pc predisposto per il collegamento a internet.

Che dire? L'untuosità è decisamente berlusconiana, con una spruzzatina di vago giovanilismo sinistrorso. Ci viene risparmiato almeno il 'grosso bacio' alla fine della lettera? Si, ma solo per sostituirlo con questa chiusura:

I giovani sono la nostra grande risorsa. Perciò ancora auguri per i tuoi sedici anni e, soprattutto, per il tuo (e il nostro) futuro.

Qui il giovanilismo accattone smette di essere vago. Forse il grosso bacio era meglio. La lettera è firmata dalla Melandri, che già si è distinta per l'uso oculato del denaro pubblico, e da Luigi Nicolais, ministro per 'le Riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione', un nome dal sapore sempre più orwelliano.

 

Anche se non è bello autocitarsi, mi pare che le parole di allora si applichino in pieno al regalo di 500 euro ai diciottenni annunciato da Renzi, ultimo elemento della strategia di acquisto del consenso a mezzo di fondi pubblici. Però un paio di parole in più forse si possono dire. Vado per punti.

1) Il pensiero unico delle classi dominanti italiane esiste, e non è il turboliberismo come sostengono gli ideologi che hanno un rapporto problematico con la realtà. L'acquisto del consenso a suon di sussidi fa parte integrante di tale pensiero unico, del modus operandi della nostra classe politica.

2) La spudoratezza e l'ipocrisia con cui i regali elettorali vengono confezionati con finte nobili intenzioni è probabilmente l'aspetto più stomachevole della vicenda. Il bonus bebe dei fascioclericali de noantri doveva promuovere la famiglia, la natalità e l'ammmore. I soldini ai nuovi elettori servono a promuovere la qultura, naturalmente. Oh, e naturalmente gli 80 euro mensili in più ai poliziotti non servono a comprarne la benevolenza, anche elettorale, ma ad aumentare la sicurezza.

3) Renzi si dimostra assai più astuto dei suoi antecedenti di centrosinistra, che infatti restarono al governo un paio d'anni e poi crollarono. I soldi sa dove metterli per massimizzare l'impatto elettorale. Diciottenni, cari miei, non sedicenni. La Melandri non capiva nemmeno a che età la gente iniziava a votare.

4) Restiamo in attesa di vedere se il bonus lo daranno anche ai diciottenni stranieri, ci sarà da ridere. Ovviamente a Renzi non piace spendere soldi che non fruttino voti, quindi ne farebbe volentieri a meno. Ma se esclude gli stranieri farà incazzare la sinistra del partito, quella fetta di gente che non è mai stata capace di vincere ma è sicuramente in grado di perdere e di farlo perdere. Se li include farà incazzare gli elettori di centrodestra, quelli che è sempre colpa dei zingheri e degli immigrati, e di cui cerca il voto. Potrebbe essere uno spettacolo divertente.

5) Renzi va ringraziato per essere stato più esplicito dei fascioclericali de noantri sul costo della manovra. Il bonus lo finanzia rimandando il taglio dell'Ires, ossia de facto aumentando la pressione fiscale e tassando le imprese. Way to go, vien da dire, è così che si crea lavoro e sviluppo. Perfettamente in linea con l'aumento dei contributi sociali sui nuovi assunti per finanziare l'abolizione delle tasse sulla casa. Ma ripeto, grazie a Renzi per essere esplicito su questo, e non sono ironico. I fascioclericali, in linea con il pensiero unico delle classi dominanti italiane, facevano esattamente lo stesso ma raccontavano che facevano il contrario.

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Commenti

Ci sono 67 commenti

in altre parole: se io sono nato nel 1996 e mi faccio un culo così per andare all'università perché mio padre è cassintegrato non prendo un euro. se io sono un rampollo della famiglia agnelli nato nel 1998 e non faccio un cazzo a giornate prendo i 500 euro di bonus e nel 2016 ci vado al cinema a vedere l'ultimo di boldi e de sica.

è corretta la mia interpretazione?

Vedremo. Come al solito Renzi fa prima l'annuncio e poi, a spizzichi e bocconi, farà conoscere i dettagli del provvedimento. Magari qualcuno farà notare che regalar soldi ai figli di papà non è buona idea, e visto che è anche poco redditizio dal punto di vista elettorale farà una parziale inversione di marcia come ha fatto per l'IMU sui castelli.

Però, tanto che ci sono, fammi fare un punto addizionale che nel post principale non è entrato. L'idea che i 500 euro verranno spesi in ''cultura'' largamente intesa (includendo per esempio i cinepanettoni) è fallace. Facciamo un esempio semplice semplice da modello superfisso. Supponiamo che ogni anno io spenda 2000 euro per i miei bisogni, ripartiti in 500 euro per film di boldi/desica, 500 euro di vitto e 1000 di alloggio. Tutto il resto del mio reddito lo risparmo per lasciarlo ai miei eredi. Ora supponiamo che mi venga dato un bonus X da spendere in qultura. Come cambia la mia spesa? La risposta è che se X è minore uguale a 500 non cambia assolutamente. Uso il bonus per pagare X di qultura e pago il restante 500-X con i miei soldi. Risultato: continuo a spendere 500 di cultura, 500 di vitto e 1000 di alloggio. Il bonus serve ad aumentare il mio risparmio di X. Tutto questo senza trucco e senza inganno: il bonus lo spendo veramente in film di boldi/desica, come vuole il presdelcons. È solo che quei soldi li avrei spesi comunque, quindi ora che ho il bonus risparmio quelli che avrei speso. 

L'esempio è estremo, sappiamo tutti che il modello superfisso è caricaturale. Ma è assai probabile che un effetto di sostituzione ci sia, per cui buona parte di quel bonus di 500 euro verrà speso in cose che si sarebbero comprate comunque. Per cui, la spesa per qultura aumenterà meno del valore dei bonus erogati.

E va bene così, perché lo stantio odore paternalista del provvedimento è già insopportabile.

dei grillini. Ecco perchè. Ora l'analisi di Sandro Brusco è assolutamente corretta e condivisibile. Però io mi domando: è meglio sprecare un pò di soldi in misure elettoralistiche o avere il M5S al governo? Non ci costerebbe molto di più? Consideriamolo un investimento, dai.

quello che ho cercato di dire sopra in sedici. Quindi la domanda seria sarebbe: in quali modi migliori di quelli che sta adottando Renzi si può sventare il rischio del M5S al governo fra due o tre anni?

Mi ricordate (PP e Bercelli) i discorsi sentiti per 70 anni: meglio avere al potere dei ladri (spesso incompetenti) che comprano voti da mafie, camorre e coldiretti che correre il rischio vincano i "comunisti". Tanto non c'è alternativa ... 

Please.

Con questa unità di misura si giustifica tutto, da Gava a Lima a Craxi a BS a, appunto, Renzi.

Tanto c'è sempre il rischio di qualcosa di peggio e l'imbonitore di turno non lo fa per potersi appropriare del potere (e dei soldi che porta a lui e famigli) ma per salvare la povera patria da un terribile male incombente, i cosacchi a San Pietro.

Please, risparmiatemi di dover leggere queste cose la prima volta che riesco a leggere nFA in una settimana! Possibile non ci si renda conto che il solo AFFERMARE roba del genere è una forma di resa civile e di collaborazione con i cialtroni? Possibile davvero che nella borghesia italiana non sia rimasto un minimo d'indignazione personale e morale di fronte a tanto sfacciato malgoverno?

...ma bisognerebbe anche indicare un modo migliore, effettivamente praticabile nell'attuale società italiana, per acquisire un consenso di massa. Non ho difficoltà a fare le mie personali fantasie sul come, però devo ammettere che non sarei in grado neanche di provarci, e non vedo nessuno all'opera nei modi (di cercare e ottenere un consenso di massa) che mi piacerebbero. 

In assenza di indicazioni praticabili da dare a chi sia in grado di metterle in atto, mi pare che restino due possibilità: o rassegnarsi a "prediche inutili" (Luigi Einaudi), oppure invece valutare il governo mettendo sul piatto negativo della bilancia le misure populiste utili per il consenso e quelle semplicemente sbagliate, e sul piatto positivo il resto, e poi tirare una somma. Non sono in grado di dire se la somma dell'azione complessiva di questo governo, valutata in questi termini, sia positiva o negativa, è ovviamente una valutazione difficile. Anche perché, per andare fino in fondo in un giudizio onestamente realistico, bisognerebbe fare il confronto con le alternative in campo, dentro e fuori il governo e la maggioranza governativa attuali. 

Questo intervento di Brusco mi sembra rientri nettamente nella categoria "prediche inutili" -- che poi tutti speriamo, come certamente sperava Einaudi, che qualche utilità alla fine invece ce l'abbiano. Però preferisco i contributi, come vari altri che ricordo di Brusco stesso, più propositivi, realisticamente tali, e meno candidamente impolitici.

  1. Per due motivi.
  2. 1. Probabilmente lo dai per scontato, ma come si può non citare esplicitamente il caso esemplare degli 80 euro? Il passaggio, nel giro di un anno, dagli 80 euro ai lavoratori dipendenti di reddito medio-basso, agli insegnato, al taglio delle tasse sulla casa, più di tutto, è esemplare del cambiamento di target elettorale.

2. Se vogliamo andare oltre il giusto cazzeggio, la cosa che andrebbe spiegata è come ribattere all'argomento classico ("certo, si può sempre fare meglio, ma stiamo comunque mettendo soldi nelle tasche di povera gente / insegnati / giovani / imprese che assumono"). E come argomenti del tipo "è una restituzione, un atto di giustizia", "sono soldi per la cultura", "così le imprese che non assumono non avranno più argomenti per non assumere", "la prima casa è un diritto sacro" atro non fanno che divincolarsi dall'esigenza di dare almeno uno straccio di valutazione di queste misure in termini di costi e benefici.

Mi sembra macroscopicamente evidente che la strategia del paga e incassa (voti) sia l'unica di Renzi. Se il prezzo da pagare per arginare il populismo di Grillo e il fascioleghismo di Salvini è questo siamo messi molto male: in ogni caso a pagare saranno i cittadini

molti cittadini prendono (gli 80 euro, i 500 euro ai diciottenni, i posti di insegnante inventati etc.). I cittadini pagano più tasse ma il grosso viene dall'aumento del deficit - cioè degli investitori in BOT e BTP. 

Mi chiedo perché nessuno critichi l'essenza di questo tipo di provvedimenti, ovvero l'approccio redistributivo.

Ogni tanto mi chiedo se tra i commentatori di NFA ve ne sia qualcuno non esplicitamente socialista.

Ma la ridistribuzione non era socialista? Delle due l'una: o i commentatori di NFA sono esplicitamente non socialisti, o la ridistribuzione è diventata icona del liberismo.

Mettiti d'accordo Guido Cacciari

Ciao a tutti!
Sono d'accordo con Sandro e con Michele: non e' mai un esercizio inutile chiamare le cose con il loro nome. Soprattutto in un paese come l'Italia dove c'e' un'enorme sopertura e sviamento dalla realta' tramite mezzi di informazione che non informano, ma propagandano.

Se non facciamo cosi', finiamo per assuefarci e per non essere piu' in grado di riconoscere le cose e chiamarle col proprio nome, e quello sarebbe ancora peggio.

Sono d'accordo con Giovanni Federico. La politica politicienne è fatta anche di queste cose, ci piaccia o meno, e certamente non solo in Italia.

E' ovvio che ci sarebbero altre strade per guadagnare consenso elettorale, caro Michele, ma darebbero un ritorno nei tempi utili di cui Renzi ha bisogno? E soprattutto, quelle misure di buongoverno, razionalizzazione della spesa, etc. etc. che noi auspichiamo, garantirebbero davvero un ritorno elettorale? Oppure succederebbe come in Germania che chi ha fatto le riforme, ha poi perso le elezioni?

Quello che volevo dire, è che ragioniamo su metri diversi. Renzi ha come riferimento (o, spero, uno dei riferimenti) il mantenimento del potere, noi, scienziati, applichiamo metri di giudizio razionali e scientifici che prescindono dal ritorno elettorale.

Poi ti prego, i grillini al potere, anche NO!!!!!! L'altro giorno non criticavi chi vota grillino perchè così salta tutto e poi si vede? Hai cambiato idea?

ma stesso campo semantico, che inizia per LAD...

Ordine francescano e speculazioni finanziarie: investiti 50 milioni in resort e hotel di lusso in Africa e in Medio Oriente

www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/26/ordine-francescano-e-speculazioni-finanziarie-investiti-50-milioni-in-resort-e-hotel-di-lusso-in-africa-e-in-medio-oriente/2254213/

Legenda: parliamo di due neo-fondi di private equity finanziati dai soldi di pantalone...

God bless you, ItaGGGLIANS

F.to DANTE (Post scriptum - non leggo altro di Itagggliota. E non me ne dispiaccio affatto.)

Questo post di Sandro e non ho alcuna voglia di diventarne il protagonista con un'altra discussione sul "pragmatismo" politico italiota e l'incapacita' di Boldrin di farsene una ragione. 

Quindi evito e vi lascio in compagnia di un piccolo fatto. 

Queste affabulazione pragmatico/realiste le ascolto da 40 anni circa, anche piu'. Ci (vi, a dire il vero ...) hanno regalato, nell'ordine, Craxi, Berlusconi, Prodi e Renzi, con Dini, Monti ed altri pastrocchi vari come intermezzi. Oltre ad un GNP per capita che ristagna da 20 anni, il meglio delle nuove generazioni in fuga eccetera, eccetera. Perche', spero che questo sia chiaro, e' da almeno 40 anni (dall'infausto "turiamoci il naso" di Indro M) che questa versione (perdonatemelo) leggermente pavida del "real-pragmatismo" gode del supporto della maggioranza degli italiani. Ed i risultati ce li avete tutti attorno a voi.

 Fossi nei vostri panni, ed in quelli della vostra prole in particolare, rifletterei sulle conseguenze pratiche di tanto pragmatico realismo. La mia vive ad LA da tempo.

non è il pragmatismo il problema, è la nostra incapacità di costruire alternative migliori a quello che tu e tutti noi deprechiamo.

Io personalmente non me ne faccio una ragione, per questo cerco una linea che sia quanto più possibile giusta (nel senso che tutti qui intendiamo) e nello stesso tempo abbia un consenso sufficiente. Per questo, se boccio un'idea di Renzi che mira al consenso, mi sento in obbligo di cercare un'idea migliore che pure possa ottenere consenso.

In ordine cronologico, Lega, legittimazione degli ex missini di AN come forza di governo, Forza Italia, M5S, e pure Renzi sono proprio la conseguenza di istanze di sacrosanta indignazione verso ruberie e gestioni fallimentari o clientelari, le quali una volta causata una rottura politica sono state prontamente raccolte da contenitori con gli stessi se non maggiori problemi ( il che è ovvio essendo il problema non di offerta politica, ma di domanda ).

Fa benissimo Sandro Brusco ad evidenziare la pochezza delle azioni di questo governo, se non altro perché l' unica speranza di cambiamento possibile per il paese non può che derivare da un cambiamento prima di tutto culturale, al contempo il quadro resta incompleto se non si considerano le prospettive e il contesto politico attuale.

A ben vedere, più che ai politici, bisognerebbe rivolgersi agli elettori con le parole di Freak Antoni, ma non porterebbe molto lontano.

 

Perche', spero che questo sia chiaro, e' da almeno 40 anni (dall'infausto "turiamoci il naso" di Indro M) che questa versione (perdonatemelo) leggermente pavida del "real-pragmatismo" gode del supporto della maggioranza degli italiani. Ed i risultati ce li avete tutti attorno a voi.

 

Solo una piccola correzione: 'la stragrande' maggioranza degli italiani. 

 

 

La questione e' che per arrivare al posto di Renzi, e soprattutto restarci, devi essere in grado di raccogliere un certo consenso (nonche' saperti muovere nel sottobosco delle nostre istituzioni/potentati vari).

Non credo qui qualcuno esulti per una stupidaggine come questi 500 euro ai 18enni, come molte perplessita' ci sono per la tassazione sugli immobili o, l'anno scorso, per gli 80 euro. Pero' chi parla di "pragmatismo" o "realismo" si chiede:

1) senza manovre di questo tipo, Renzi riuscirebbe a restare al potere?

2) c'e' altro, nella politica di questo governo, che potrebbe avere altri obiettivi che non solo la ricerca del conseno?

Se la risposta all 1) fosse "no", dovremmo prendere coscienza che implementare un certo tipo di policy in Italia semplicemente non e' possibile, con queste istituzioni (vedi la debolezza del governo, che non puo' mai permettersi di essere impopolare) e con questo elettorato. Certo, non dobbiamo rassegnarci, ci vuole un "cambio culturale", ma nel breve? Esiste un'opzione migliore che non sia accettare di perdere pur di non contravenire ai propri principi come un Fassina qualsiasi e consegnare il Paese a Grillo o Salvini (i quali usano gli stessi metodi populisti ma x10?)? Questo significa essere pragmatici, guardare a quali siano realmente le opzioni in campo, e non pensare di avere davanti un Italia e un elettorato che oggi, sfortunatamente, non esistono. Poi, magari ci sono ottime ragioni per pensare che "dicendo la verita' agli italiani" si riesca a far passare anche un ricalcolo al contributivo delle pensioni in essere e un disboscamento del pubblico impiego, ma sarebbe interessante discuterne perche' non ho mai trovato argomenti convincenti in proposito

Per quanto riguarda la 2), c'e' qualcosa di positivo nelle policy di questo governo da renderlo migliore delle alternative? E' possibile che in mezzo a 3 riforme a scopo elettorali ce ne piazzi 1 con effetti a medio termine tangibili?

Come da soggetto, l'idea di elargire soldi a fondo perduto a tutti i cittadini che compiono 18 anni non è così balzana come può sembrare, ed è già stata seriamente messa in campo da altri (se non erro da Murray in particolare in Losing Ground).  L'Italia è notoriamente un paese in cui l'assenza di un "welfare" per i giovani è stata compensata solo parzialmente da distorsioni molto significative a favore delle generazioni precedenti; in definitiva, mi sembra almeno possibile che questa iniziativa avrà conseguenze più positive di quelle che finora sono state prospettate.

Nel caso peraltro di questo bonus in particolare sembra che sarà espressamente destinato alla fruizione di cultura (l'articolo cita teatri, musei e concerti).  In parte sarà quindi semplicemente un sussidio a queste attività: in particolare nel caso di quei giovani che senza il bonus non ne avrebbero usufruito (o non nella stessa misura).  Incentivare la fruizione di "cultura" di questi giovani è un'iniziativa indubbiamente criticabile, ma potrebbe essere positivo nel promuovere l'inclusione sociale (obiettivo solitamente non facile).

Una soluzione più intelligente, come ha detto anche Bercelli qui, sarebbe stata quella di abbassare, almeno per il primo anno, le tasse universitarie di 500 Euro. visto che gli studenti universitari sono diminuiti del 15% negli ultimi 10 anni, a parità di indici demografici. Non dico di fare come la Germania, perché mi sembra che in Italia tutti vogliano alzare le tasse universitarie (io dissento totalmente), ma almeno avremmo speso meglio i 500 Euro, e in modo più mirato.

Non so se il problema del calo è determinato dal maggior costo diretto all'accesso, pensavo piú ad un problema di qualità piú che di costi, ad ogni modo non sarebbe meglio dare un voucher agli studenti con difficoltà economiche e basta ? Non vorrei trovarmi a sussidiare le vacanze a Ibiza di qualche maturando piuttosto che una retta che avrebbe comunque potuto permettersi...

Il combinato disposto della proposta Bercelli e della variante Rotondi (con in aggiunta la motivazione di perché sarebbe bene rendere l'università totalmente gratuita) richiederebbe un lungo articolo per un'adeguata risposta. Non ne ho il tempo quindi dovrò essere telegrafico.

Andando per punti, dal più semplice al più complicato. 

1) Non è che tutto ciò che fanno in Germania sia oro colato. Rendere l'università gratuita, per esempio, è una cazzata populista. Le ragioni per cui l'università gratuita è una pessima idea sono note da anni e dà persino fastidio ripeterle. Sommariamente: redistribuisce dai "poveri" ai "ricchi", deresponsabilizza gli studenti, uccide l'autonomia universitaria e ogni forma di sana competizione per la qualità fra università, allontana i migliori docenti/ricercatori dall'università ... spero basti, perché in genere basta ed avanza.

(2) Se credi(ete) davvero che la scarsa iscrizione/frequentazione dell'università italiana sia dovuta alle "alte tasse" sei(ete) confusi per davvero. L'università ha ben altri mali, principale fra essi la totale mancanza di risorse e l'impossibilità per le buone università di competere e farsi valere. Credimi, Rotondi, vedere che ancora state a pensare che l'università gratuita sarebbe l'inizio della soluzione del distrastro in cui si è trasformata l'università italiana fa paura.

3) In ogni caso la variante Rotondi della proposta Bercelli è un caso speciale della promessa Renzi, ed è dominata da questa. Per una semplice ragione: i soldi che Renzi dà al giovane possono essere spesi per tasse universitarie, se si vuole. Quindi la sua (di MR) proposta include la variante Rotondi ma la domina perché non discrimina. Anzitutto i 500 euro li dà a tutti (e son voti, visto di quel che si discute) quindi anche a coloro che, per mille ragioni, decidono sia meglio andare a lavorare dopo la maturità. Questo è equanime e saggio (condizionalmente all'idea di dare 500 euro ai giovani per comprarsi i voti) perché limita il paternalismo dirigistico e permette ad ognuno di spendere i 500 in ambito culturale nel modo che meglio gli aggrada. Quindi, sempre modulo l'idea di comprar voti giovanili con regalucci, è anche meno inefficiente oltre che maggiormente equo. 

4) La proposta Bercelli è più articolata ed in direzione in un certo senso opposta a quella di Rotondi e di Renzi. E qui - non era una sfida, era un tentativo di far uscire la contraddizione ed ha funzionato perché è uscita - possiamo cogliere subito il punto di fondo. La proposta Bercelli cerca di introdurre un minimo di meritocrazia e premiare i migliori, in stile francese. Non sto a discutere se sia la maniera migliore o no, è solo un esempio, quindi prendiamola per buona. Il fatto è che NON sarebbe popolare e NON porterebbe consenso, non almeno secondo i parametri del "realismo pragmatico" che Bercelli ed altri invocano in questo post! Perché SE le regalie di MR portano voti (soldi per tutti) l'idea di un esame duro ed oggettivo a fine superiori che regoli l'accesso all'università e favorisca, nell'accesso all'università, i migliori verrebbe accolto da una sollevazione popolare contro la meritocrazia.

5) E qui viene il punto. Comprarsi voti a botte di spesa pubblica è relativamente facile, credetemi. È quello che MR fa. Ma così facendo continua a rovinare il paese accentuandone il declino. Proposte (come quella di Bercelli) tese ad invertire la rotta, non sono "popolari" e non hanno "consenso", non in questa atmosfera culturale, con questi media, con questa opinione pubblica, con questo atteggiamento delle classi dirigenti. E qui sta il punto.

Onde per cui, io concludo oggi come in passato, ci sono solo tre scelte possibili: (1) accodarsi esplicitamente al "meno peggio" riconoscendo onestamente che lo si fa per quieto vivere e perché, alla fine, il meno peggio i nostri interessi ce li protegge ... ed il paese che si fotta; (2) prendere bastone, cappotto e cappello e salutare, dimenticandosi l'Italia (una tentazione sempre più forte a cui un numero crescente di persone ha ceduto); (3) indignarsi sempre e comunque per "velleitario" e donchisciottesco che sia.

Perché se l'Italia ha anche solo una possibilità d'arrestare il proprio declino quella possibilità si regge sul fatto che il numero di persone indignate che richiedono scelte "impopolari" cresca. E se nessuno dà l'esempio non cresceranno mai.  

Leggo di varie indignazioni (sul concetto di ridistribuzione, sulla classe politica che ripropone regali a pioggia in termini elettorali). Le condivido ma aggiungo che una delle cose piu' gravi in questo genere di elargizioni economiche "pro-cultura" è che implicitamente prevedono, palese o nascosta, la riedizione di una sorta di Min-Cul-Pop che stabilisca cosa è cultura e cosa no. Che stabilisca quale spesa sia lecita e quindi una rendicontazione ed un controllo burocratico. Controllare la spesa di 550mila giovani rischia di costare parecchio. Immaginiamo che a concerti, teatri, libri si arrivi ad una media di 10-15 spese per studente. Chi controlla questi scontrini (tra 5 milioni e sette e mezzo)? Con l'inefficenza burocratica italiana il costo del controllo rischia di costare piu' dell'elargizione. Ma questo solo sulla base delle slides. Facciamoci sorprendere dal contenuto definitivo della legge :-)

Avrebbe preso un 10-15%? Ottimo, certo, ma non sarebbe bastato per avere la forza politica per tagliare del 40% la spesa pubblica,riformare la PA, etc. etc.

Il probelma di Renzi è che non ha i numeri in Parlamento per fare riforme più incisive. E quindi (almeno spero) sta facendo quel che può (la politica è l'arte del possibile, no?), cercando di mantenere il potere. Io spero che in un Parlamento con una più salda maggioranza possa essere più incisivo.

Non vorrei aver datro l'impressione di non apprezzare l'analisi di Sandro Brusco. Ha ragione, e fa bene a fare queste analisi. E' il ruolo dell'intellettuale. Renzi però fa il politico.

Ossia, fa danni?

Davvero tu pensi che Renzi/Ivanhoe farebbe miracoli se solo avesse i numeri in parlamento e che sia costretto a queste cose perché non li ha?

Santamariamaterdomini ... 

...davvero qualcuno qui crede che Renzi se avesse il 51% dei voti e nessuna voglia di vincere le prossime elezioni farebbe quello che FARE proponeva?

Che ottimisti!

Ero in macchina per andare a lavoro quando in radio si commentava il provvedimento. Al pensiero che con il mio lavoro di quel giorno avrei dovuto pagare il cinema o il nuovo telefonino a qualche 18enne mi è salita una rabbia che non (o forse si?) immaginate.

Io spendo 500 euro, al mese, per l'istruzione e le attività extra dei miei figli (inglese, sport e musica). Cose che in teoria dovrebbe offrirmi la scuola. Cose che la scuola di altri paesi offre senza problemi. Ed invece qui in Italia si utilizzano per fare campagna elettorale in maniera così smaccata. Ho bisogno di una valeriana.....