Perché è giusto bastonarli. L'esempio della bozza Tremonti

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Nel dibattito politico italiano sento sempre ripetere cose del tipo ''sì, è vero, la mia parte politica fa schifo, ma siccome l'altra è peggio non mi resta che continuare a votarli''. Vorrei provare a spiegare perché questo ragionamento è fallace e perché è giusto punire la propria parte politica quando si comporta male, anche se gli altri sono peggio. Userò come esempio la (un po' evanescente) proposta di legge passata da Tremonti al Corriere della Sera dopo le legnate sui denti prese alle amministrative e ai referendum.

La  boutade di Tremonti non sembra essere cosa particolarmente seria, ma bisogna concedere che almeno la retorica va nella direzione giusta. La domanda che tutti dovremmo porci e su cui tutti dovremmo riflettere è: perché la bozza arriva solo adesso? Le misure contenute (accorpamento delle tornate elettorali, limitazioni dell'uso delle auto blu, cancellazione di alcuni vitalizi ai politici etc. etc.) sono misure che hanno oviamente enorme sostegno popolare, trasversale a tutti gli schieramenti, e che in un paese dalle finanze pubbliche in difficoltà come l'Italia avrebbero dovuto essere approvate anni fa.

Arriva invece solo ora, e credo nessuno possa ragionevolmente dubitare che sia una conseguenza delle brutali sconfitte del partito di Tremonti alle ultime amministrative e ai referendum. Che lezione è giusto trarne?

A mio parere la lezione è molto semplice. Punire i propri rappresentanti che si comportano male è utile, e non c'è bisogno di avere alternative migliori a mano. Per chiarire, sto parlando di una situazione come quella italiana, che con tutti i suoi difetti è pur sempre una democrazia abbastanza matura in cui, nonostante le urla che puntualmente si sentono a destra e a sinistra, il pericolo di un rovesciamento delle istituzioni repubblicane è sostanzialmente assente. Quindi no, per quanto schifo faccia questo centrodestra non è vero che il controllo quasi totale dei media è un'arma infallibile per anestetizzare il paese. Quindi no, per quanto schifo faccia il centrosinistra non è vero che esiste la dittatura delle toghe rosse e che i cosacchi si abbevereranno alla fontana di Trevi quando vinceranno le elezioni.

In questa situazione sbaglia di grosso chi pensa che occorre aspettare un'alternativa migliore per punire la propria parte politica. Il modo giusto di vedere la situazione strategica è quella di un gioco ripetuto tra l'elettore e il suo rappresentante. L'elettore ha normalmente certe preferenze per le politiche da attuare (per esempio alta o bassa tassazione, laicità o meno dello stato etc.) e sceglie in principio la parte politica più vicina alle proprie aspirazioni. Ma c'è normalmente un'altra dimensione, che è quella della onestà e competenza del personale politico. Indipendentemente dalle nostre preferenze politiche, credo tutti dovremmo essere d'accordo che un presidente del consiglio non dovrebbe telefonare alle questure per ottenere il rilascio di giovani criminali, che le auto blu debbano essere usate solo quando necessario, che le date dei referendum dovrebbere essere decise per minimizzare i costi e non per servire gli interessi di una parte politica etc. etc. Si tratta, ripeto, di questioni elementari di competenza e onestà, abbastanza slegate dalle preferenze politiche.

Ora, se votiamo sempre per una parte politica, sulla base dell'argomento che ''gli altri sono peggio'', che incentivi stiamo dando ai politici della nostra parte? Pessimi, come è facile intuire. Più o meno gli stessi incentivi che ha un dipendente il cui stipendio e mantenimento del posto non dipendono in alcun modo da come fa il proprio lavoro.

Tradite, quindi. Tradite spesso e volentieri, o con l'astensione o con il voto per l'altra parte. Tradite senza chiedervi se l'altra parte è meglio o peggio, perché non è questo il punto. Bisogna punirli per mantenerli onesti. E la lezione non la capiranno finché non vedranno punizioni molto, molto dure. E continuate a punirli finché non cambiano sul serio. Le tre paginette di Tremonti, presentate al Corriere anziché al Consiglio dei Ministri, fanno solo ridere. Le chiacchiere stanno a zero. Ben altro devono fare, e sottolineo fare, prima che li si possa riconsiderare.

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Commenti

Ci sono 87 commenti

Sono d'accordo con te, Sandro. 

Questa d'altronde è la realtà dei fatti. Per quanto ne so io, negli ultimi 20 anni non c'è mai stato un governo in carica per due mandati di fila, così come per una fazione politica. Se vogliamo incentivare i politici, a mio modesto parere, sono altre le strade da intraprendere, non quella della punizione attraverso il voto dato allo schieramento opposto (che in una democrazia sana, probabilmente, avrebbe maggiore impatto).

Per esempio, non si potrebbe pagare il politico attraverso un meccanismo simile a quello delle stock option? Nella mia tesi di laurea ho ipotizzato un meccanismo di incentivazione (relativo solo alla parte variabile degli stipendi) dei manager attraverso l'uso non solo delle opzioni di tipo call long (as usual nelle società per azioni), ma anche delle opzioni put short. Chi sa qualcosa di finanza, capisce tranquillamente che tale meccanismo incentiva i manager ad agire in un ottica di lungo periodo.

Se trasliamo questa metafora alla politica, il metodo di incentivazione potrebbe indirizzare il politico capo di un ministero o del governo ad agire nell'interesse della società che governa, in quanto direttamente responsabile in solido. Ipotizzando, infatti di legare l'andamento delle opzioni al valore del Pil o altro o, meglio ancora, ad un indice unico che leghi i diversi indicatori di salute dell'economia nazionale (pil, tasso di occupazione, produttività, etc) adeguatamente pesati.

Questa è una semplice e banalissima idea che sono sicuro mi smonterete in due minuti, però credo che un meccanismo simile possa incentivare i politici a indirizzare la propria politica verso il soddisfacimento degli interessi della collettività.

 

Welcome to the club, Sandro. Da anni, anche su queste pagine, ho teorizzato che occorre SEMPRE votare per chi sta all'opposizione sino a quando chi sta al potere non governa provatamente bene (campa cavallo ...).

E visto che ho cominciato con "l'avevo detto io", aggiungo che questa di parametrizzare all'Europa le nostre spese per lo stato e la politica era ESATTAMENTE la proposta che, un anno fa, feci a Ballarò l'ultima volta che ci andai. Quella che fece insorgere quell'uomo bravo del Lupi che - in compagnia del suo compagno liberale Cazzola - iniziò a smenarla sbraitando sulle pezze al culo della Spagna per evitare di discutere la questione. Solo che la mia proposta era più radicale: parametrizzare alla Spagna, non all'Europa. La Spagna ha un reddito per capita simile al nostro. Il resto dell'Europa (quella del Nord) ce l'ha ben più alto. Noi dobbiamo spendere meno di Germania e Danimarca per politica ed apparato dello stato, non uguale.

A me non sembra niente di innovativo, in Italia è sempre stato così! Si è sempre votato contro chi governa, non è una novità. Non capisco, forse sono stupido.

Infatti, riferirsi a un paese concreto è mille volte meglio. Tra l'altro anche usare un termine generico come ''europa'' sa tanto di presa per i fondelli, visto che lascia la libertà di selezionare i paesi o i pesi da dare ai paesi. Ma si sa che la proposta non è una roba seria. Lo fosse, sarebbe stata presentata in modo assai più definito e articolato e in un consiglio dei ministri, o almeno in una riunione di capigruppo. Questa è un'altra delle baggianate tremontiane, come quelle sull'art. 41 della costituzione, su Milano centro finanziario esentasse e così via. In Amerika dicono ''fool me once, shame on you, fool me twice shame on me''. Si applica perfettamente a chi ancora prende sul serio Voltremont. Shame on them.

 

buongiorno, professore, le chiedo cosa ci sia di errato nel seguente ragionamento:

il mio voto/non voto vale circa 1 su 50 mln; votando per "gli altri" raddoppio tale valore; nonostante tale incremento del 100% la probabilità che un'elezione sia decisa dal mio voto è trascurabile. Non so quantificare l'ordine di grandezza, ma ad intuito azzarderei un 10 alla meno 14. Restando invece a casa risparmio certamente 1€ di benzina e 30' del mio tempo. Inoltre, sempre con certezza totale, so che eviterò per la prossima legislatura la sindrome di Tafazzi che mi ha afflitto per decenni tutte le volte che vedevo certe facce elette da me o, anche peggio, ascoltavo dalla loro viva voce i sagaci provvedimenti presi per il bene del Paese. Unica eccezione, almeno per ora, i referenda; ma anche su questi ho delle perplessità, visto come sono stati disattesi il finanziamento dei partiti ed il nucleare di 25 anni fa.

Saluti e buon lavoro.

non c'è qualcosa di superfisso? mi spiego: la tesi vale se si considerano fisse le 'politiche di base' che caratterizzano i partiti. forse alcune convizioni sono fisse o quantomeno stabili in alcuni elettori mentre mi pare la semplice opportunità del momento spieghi (l'evoluzione del)le 'politiche di base' dei partiti (e.g. l'unione con Binetti e Luxuria?).

se le 'politiche di base' sono endogene, allora incentivare la competenza danneggiando il partito (oggi) più vicino alle mie idee, perchè poco competente, può disincentivare la presenza (in futuro) di un partito vicino alle mie idee sull'intero arco politico.

quindi la tua tesi varrebbe solo per l'elettore nelle cui preferenze l'aspetto competenza domini le 'politiche di base'. Cosa che, in un paese come l'italia che non è il peggiore del mondo, forse sarebbe buona, giusta e auspicabile...


mi sbaglio?

 

Non ho capito! (forse non son all'altezza "della base") ;-))

hai ragione sandro!!!

per me la cosa piu divertente quando li sento dibattere in tv è l'accusarsi a vicenda;come se le malefatte di una parte riabilitassero l'altra, come se ,soprattutto ,ad ascoltarli non ci fosse nessuno,come se fosse un titolo di merito, noi rispetto a voi rubiamo e sperperiamo di meno e siamo anche meno corrotti!!!

ogni volta che li ascolto mi viene in mente la struttura di un mercato oligopolistico.che si colluda o meno la situazione è sempre pareto inefficiente

L'idea del "voto punitivo", fondamento dell'alternanza democratica, è totalmente assente da quasi tutte le persone che conosco. Questa è una triste realtà, e in un paese nel quale "non si votano i comunisti" e "non starò mai dalla parte dei fascisti", è ancora più drammatica.

Quello del voto all'opposizione in caso si fosse insoddisfatti di chi ha sino a quel momento ha governato  è un fondamento della democrazia. Non sono sicuro che noi italioti siamo in grado di superare la fase del tifo che oltrepassa ogni soglia di ragionevolezza sino alla dissociazione cognitiva ed al delirio che fa accusare 'gli altri' anche di un terremoto.

come si fa a non essere d'accordo con queste parole?

ho comunque poca fiducia nel fatto che alle prossime elezioni gli attuali politici verranno puniti. Anzitutto perchè non è detto che i raggruppamenti siano gli stessi. Poi perchè effettivamente gli "altri" stanno messi comunque maluccio:

www.corriere.it/cultura/11_giugno_23/sconto-libri-tetto-camera_fa9b343a-9d99-11e0-b1a1-4623f252d3e7.shtml

e poi perchè l'italiano medio in fatto di idee di cosa gli serva chiedere per stare "bene" ha le idee veramente confuse.

oggi parlando con amici sotto i 40, laureati e con buone posizioni, la ricetta media per salvare l'italia consisteva in (cito più o meno testualmente):

- far pagare le tasse a tutti

- tassare le rendite finanziarie (si, proprio così. tutti hanno detto che non è giusto che gli speculatori facciano milioni [o miliardi] di euro [o dollari] comprando e vendendo azioni in poco tempo pagando il 12% [!!!] mentre un lavoratore deve dare allo stato il 50% del proprio frutto del sudore della fronte)

- abbassare i privilegi degli altri (l'ingegnere vuol sopprimere l'ordine dei giornalisti, il farmacista sterminare i notai senza sensi di colpa)

la soluzione è che dovete organizzare trasmissioni televisive di informazione per diffondere almeno la consapevolezza delle proprie esigenze. fareste faville e un vero servizio per il futuro di questo paese.

Una buona parte dei sotto i 40 sono i figli di famiglie che hanno vissuto di privilegi e diritti acquisiti, di statalizzazioni di massa, non possono capirlo neanche con Internet che nonostante non manchi di informazioni ragionate come quelle presenti in questo blog alla fine prevale la panca e non la testa.

I referendum hanno dato ampia dimostrazione che Internet non migliora in modalità sistemica la capacità di ragionamento e di selezione delle inforazioni, idioti narcotizzati siamo e idioti narcotizzati rimarremo.

L'italia puo iniziare a migliorare solo dopo un pesante default, quando tutto una serie di persone che vivono furti acquisiti (che chiamano diritti) finiranno in merda, ci sono troppi privilegi acquisiti ed ereditati nella cultura dei giovani.

Siamo sicuri che il documento sia autentico?

Sono tipici discorsi da bar conditi da un errore di ortografia e uno di accordo. A me sa di bufala.

In ogni caso poi 'ogni teoria è valida finchè non ci metti gli euro vicino' 

Insomma, il Corriere gran che autorevole non è, ma che arrivino al punto di pubblicare a nome di Tremonti un documento di cui non sono certi della provenienza mi pare strano. Oltretutto, credo che se fosse un falso Tremonti avrebbe già smentito. Comunque aspettiamo un altro giorno, adesso mi hai messo una pulce nell'orecchio.

da scolpire nel marmo!

Art. 6.

Visto che le parole e i termini scelti hanno sempre un peso, anche nelle bozzae"alla cavolo"... ma il "finanziamento (pubblico) ai partiti" mica non esiste più dal 1993???

In effetti oggi "tecnicamente" non vengono più "finanziati", ma "rimborsati".

Ecco quindi un punto della bozza cui Tremonti darà sicuramente seguito :-)

scusa sandro voglio farti una domanda

e se l'obiettivo di questa sinistra fosse quello di rimanere all'opposizione?mi spiego; consapevole dei propri limiti, della propria incapacità di costruire un'alleanza coesa  ,come fu per esempio nel 2006, su punti strategici condivisi, potrebbe essere maggiormente conveniente per loro puntare all'opposizione.non mi spiego altrimenti come mai ogni volta che la maggioranza sembra sul punto di cadere  dall'altra parte esplodano disaccordi, conflitti ,magari su delle dichiarazioni irrilevanti;dei buoni leader sanno quando è il momento di trovare una visione convergente sulla risoluzione dei problemi.in questo modo possono pur sempre dare la colpa a berlusconi e continuare a sostenere la spesa pubblica,  salire sui tetti delle scuole e difendere il rapporto di lavoro indeterminato a prescindere dall'andamento del mercato e dell'economia.

insomma stare all'opposizione è pur sempre meglio di fare la fine di bertinotti e diliberto.

 

 

Il sospetto in effetti viene, basta guardare alla voluttà con cui diversi esponenti della sinistra si sono messi a discutere di imposta patrimoniale. Però in queste cose è un po' fuorviante pensare alla ''sinistra'' (o alla ''destra'') come un blocco unico con una strategia coerente. Ci sono diversi pezzi e ognuno segue i suoi obiettivi. Bersani e vari altri credo abbiano una gran voglia di tornare al governo, e infatti per esempio si sono tenuti ben alla larga dalle proposte di patrimoniale. Altri immagino preferiscano il movimentismo. Non Vendola però, che ha fretta di monetizzare il consenso di SEL prima che svanisca e che, essendo fuori dal parlamento, ha interesse a elezioni il prima possibile. Insomma, un bel quadro variegato.

Gentile Dr. Brusco, sono d’accordo con le sue tesi di fondo.

Ma penso che (nella situazione italiana) non siano sufficienti  l’onestà e la competenza.

Sono convinto che, prima, ai nostri governanti debbano essere richieste altre qualità: senso della Stato e delle istituzione, etica della responsabilità, rispetto delle regole che liberamente ci siamo dati.

Perché, vede, noi potremmo anche avere un governo di persone presumibilmente oneste e competenti, ma se poi producono tensioni e scontri continui tra le istituzioni, torsioni delle regole a seconda delle convenienze del momento o di qualcuno, si rischia di avere i conti in ordine ed il regime democratico in disordine.

Forse il suo aggettivo “onestà” contiene già quanto da me indicato.

Ma, sinceramente, mi sembra un po’ riduttivo.

Sì, hai ragione, sono stato un po' sbrigativo. D'altra parte questo è un blog post, non un trattato accademico, quindi mi sono permesso di riassumere con i termini ''onestà e competenza'' molte delle qualità che tu hai descritto più in dettaglio. Però è questo quello che intendevo.

Ecco, secondo me Sandro ha messo il dito nella piaga: uno dei problemi principali del nostro paese è che l'italiano medio non è capace di dare un voto punitivo. Pensiamoci. Quanti tra i nostri conoscenti adulti sono capaci di farlo?

Anche gente preparata, intelligente, in altri contesti anche brillante, quando si parla di politica oppure in definitiva quando vanno alle urne alla fine votano per partito preso.

Per contro, quand'è che gli italiani si sono decisi a raggiungere il quorum sul legittimo impedimento (e vai a capire quanto è pesato il nucleare etc) oppure a reagire come a Napoli (anche contro il pd) e Milano (anche contro la lega)? Dopo un ventennio di porcate, sull'orlo di una crisi dell'euro e dopo l'ennesimo folklore delle intercettazioni di sodomo e gomorra etc.

Se sembra che in giro ci sia un minimo di aria da incazzatura dell'elettore servo è solo perchè BS a furia di farla fuori dal vaso ha allagato un pò tutti. Aspettate che si ritorni alla normale mediocrità della casta-di-destra-o-di-sinistra e il voto punitivo tornerà un utopia legittimando il tirare a campare della classe politica finchè non arriva uno qualche vincolo esterno (euro default italia etc)

Appena viene su una generazione capace di pensare fuori dalle categoria dei comunisti e dei fascisti forse potremo sperare. Ma si deve partire dalle elementari perchè oggi ancora gente di vent'anni si sente antifascista (qualsiasi cosa significhi) nel cuore e i liberalidelcazzo (copyright MB) anche giovanissimi pensano ancora in termini di anticomunismo(=anticgl+expc). Chi non sta nel di qua ne di là finisce preda degli etusiasmi di Grillo o di Celentano...

Sul fatto che sia giusto bastonarli, pienamente d'accordo (io da tempo lo faccio, anche a costo di sprecare il voto dandolo a partiti del tutto irrilevanti).

Anche sul fatto che le bastonate servano, sono in linea di principio d'accordo.

Tuttavia il mio e' un atto di fede, e non mi sembra che la cosiddetta bozza Tremonti sia una dimostrazione dell'efficacia del bastone. Non vedo infatti alcuna differenza  tra questi buoni propositi (post-elettorali) ed altre promesse (pre-elettorali) che ho sentito in passato: dimezzamento parlamentari, abolizione delle province, leggi anticorruzione, diminuzione delle tasse ... e chi piu' ne ha piu' ne metta. Sbaglio?

 

In parte si.Senza la bastonata non si sarebbero preoccupati di prenderci per il culo fino alle elezioni, per fargli FARE qualcosa di più delle solite chiacchiere ce ne voglion altre e più dure.

Si, secondo sbagli tu e sbagliano in tanti, chi colpisce tremonti e perchè?

Il target è prevalentemente la casta, come ampiamente dimostrato dagli autori di nFA Tremonti non è un economista, è un tributarista che semplicemnte si sta vendicandosi di Bossi e Berlusca acquisendo il consenso dell' italiota fesso e contento.

Vi siete chiesti cosa ne facciamo di queste risorse? Vi siete chieste perchè non colpisce i cittadini privilegiati dei furti acquisiti che vengono chiamati "diritti"? L'Italia diventa più efficiente?

Colpire la casta alla fine della fiera è un pò come una patrimoniale, non serve a niente, prende risorse dai ricchi invece  che dalla casta, ma il risultato è sempre lo stesso, verranno buttati nel cesso per incopetenza/delinquenza/votodifavore.

La bozza tremonti è la dimostrazione che i cittadini italioti stangano soprattutto chi gli tocca i privilegi e Tremonti infatti non tocca quelli loro ma quelli della casta, L'Italiota DOC, che è praticamente  LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI, bastonerà VERAMENTE chi gli toccherà i privilegi.

Non è una questione di POST e PRE, è una questione di target, sembrerà assurdo ma è più facile bastonare la casta che bastonare veramente gli Italiani ..... è il default arriverà ..... e dopo si vedrà

 

Sono anni che vado dicendo le stesse cose a chiunque mi presti l'orecchio o gli occhi.

Usualmente faccio l'esempio degli elettori Turchi, che prima di "scoprire" il Sig. Erdoğan, ne hanno provato di tutti i tipi, e dato che ogni volta si pentivano della scelta, alle successive elezioni bastonavano senza pietà.

Esemplare il caso del Partito della Sinistra Democratica, che alle elezioni del 2002 passò dal 22.19% all'1.22%, perdendo oltre il 94.5% dei propri consensi elettorali!

Ad onor del vero, nell'ultimo scorcio di legislatura avevano fatto abbastanza bene (miracoli, considerati i governi precedenti!), grazie alle riforme strutturali promosse da Kemal Derviş (un tecnico chiamato al ministero dell'economia dalla Banca Mondiale al principio del 2001), ma purtroppo si erano decisi a farle troppo tardi rispetto al ciclo elettorale.

 

 

Sulla bozza del Sig. Tremonti, il livello qualitativo dell'articolato di quella proposta è alquanto basso, non soltanto nella sostanza, ma  anche nella forma.

Se quello è il meglio che riesce a proporre il Sig. Tremonti, mi immagino gli altri ...

chissà se l'articolo 1 varrà anche per il Tremonti boy Varazzani?E se smetterà i ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato.

 

 L'AUMENTO PER IL «RISANATORE» - IL CASO DI VARAZZANI, COMMISSARIO AL DEBITO DEL COMUNE
Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera"- Roma

Due righe nel Milleproroghe valgono centinaia di migliaia di euro a carico dei cittadini. Il caso è quello di Massimo Varazzani, ex ad di «Cassa depositi e prestiti» , manage
r vicino a Giulio Tremonti, dal 22 settembre commissario (il terzo) per il debito del Comune di Roma. Nel Milleproroghe, Varazzani ha visto lievitare il suo stipendio: «Da 100 mila euro lordi a oltre 600 mila» , denunciano i Radicali. Nel testo originario era previsto che «il compenso annuo del commissario è stabilito in misura non superiore all' 80%del trattamento economico spettante a figure analoghe dell'amministrazione di Roma Capitale» .mentre nella versione definitiva il testo è cambiato: «Le parole- si legge nel documento- "all' 80%del trattamento spettante a figure analoghe dell'amministrazione di Roma Capitale"sono sostituite dalle seguenti: al costo complessivo annuo del personale dell'amministrazione di Roma Capitale incaricato della gestione di analoghe funzioni transattive» . Nel Milleproroghesi si specifica anche che «le risorse destinabili per nuove assunzioni del Comune di Roma sono ridotte in misura pari all'importo della retribuzione del commissario» .

Il segretario romano dei Radicali (ieri pomeriggio hanno protestato sotto il Campidoglio su questa vicenda: Alemanno ha promesso che chiederà lumi a Varazzani) Riccardo Magi ha chiesto informazioni alla Ragioneria del Comune di Roma: «Da risposte informali, Varazzani viaggerebbe ad oltre 600 mila euro l'anno» . Ma chi li paga questi soldi? «La gestione commissariale si finanzia da sola, il suo stipendio non viene pagato dal Comune» , fanno sapere dal Campidoglio.Funziona così: la gestione commissariale prende 500 milioni l'anno, 300 dal Tesoro e 200 dall'aumento dell'Irpef e della tassa aeroportuale. Da questa cifra, esce fuori il compenso per Varazzani che secondo il Comune «non supera i 400 mila euro lordi annui» . Ma è tutto il costo di funzionamento dell'ufficio del commissario straordinario ad essere aumentato, passando da 200 mila euro a 2,5 milioni. E su Varazzani ci sono anche altri problemi. Intanto il «Documento di accertamento del debito» , che contiene l'aggiornamento di quello approvato dal sindaco commissario Alemanno nel 2008, è stato approvato dal Parlamento con voto di fiducia, quindi «al buio» .

E Verazzani è anche presidente della Stt spa, partecipata del Comune di Parma: incarico che, in base alla «legge Frattini» , non potrebbe ricoprire. E pure sulla nomina a commissario del debito di Roma si è aperto un contenzioso. Oriani, predecessore di Verazzani che aveva saputo della sua rimozione dai giornali, ha impugnato il decreto di nomina del 22 settembre e il Tar del Lazio ha accolto il ricorso, annullando il decreto per «eccesso di potere» .

La presidenza del consiglio (che il 4 gennaio ha «rinominato » Verazzani, usando come discrimine tra lui ed Oriani la precedente esperienza nel settore privato) si è appellata al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensiva della sentenza del Tar, ma Palazzo Spada il 16 marzo ha respinto il ricorso condannando Palazzo Chigi a pagare le spese di giudizio (3 mila euro). Gli atti del supercommissario col superstipendio, adesso, potrebbero anche essere impugnati e ritenuti illegittimi.

 

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Lo PSIcotico Crosetto lancia fiamme alla manovra.

Bastonare Crosetto non è un reato.

RR 

Mi hai tolto le parole da sotto le dita, stavo per dire che è giusto bastonarli semplicemente "perchè si".

Berlusconi dice qui:

"Abbiamo avuto come sfortuna quella di aver trovato un debito elevatissimo, oggi al 120%, frutto di quanto fatto dai governi dal 1980 in poi, che hanno moltiplicato di quattro volte debito pubblico, per ricercare il consenso".

Ma chi c'era al governo negli ultimi 17 anni?

E anche: dov'era e che faceva Berlusconi negli anni Ottanta? La risposta è facile. Era con Craxi e gli altri criminali che trivellavano il bilancio.

 

Ma chi c'era al governo negli ultimi 17 anni?

 

Berlusconi 0.5 + 5 + 3 = 8.5 anni
Centro-sinistra = 5+2 = 7 anni
Dini il tempo rimanente  in prima approssimazione.

Questi refrain sui 17 anni di governo della destra li lascerei al circo mediatico italiano.

E cosa dovremmo dire noi?

Non ho mai capito se è lui lo sfigato o se è lui che porta sfiga!

 

Ipse dixit: quando sarà emessa la sentenza di appello per la Mondadori, ripresenterò la legge che differisce il pagamento dei risarcimenti alla conclusione del terzo grado di giudizio; in questa situazione è da pazzi fare fallire imprese perchè costrette a versare risarcimenti che potrebbero essere revocati da sentenze di grado superiore.

E per i suoi fedeli politici, per i giornalisti della casa la frase è divenuta un mantra da ripetere in ogni occasione. Se per caso in giro c'è qualche aspirante oppositore con la sua espressione contrita comunica di essere stato "touchè".

A nessuno viene in mente di obiettare che se la parte soccombente potrà evitare il fallimento la parte vincente, in alcuni casi, potrà invece fallire per il mancato risarcimento. (come per esempio in una causa per il mancato pagamebto di prestazioni) 

Non è che stando sempre dalla parte dei disonesti e degli scorretti si confessi implicitamente di essere uno di loro?


Beh, dipende.

In Italia Mills è stato condannato in primo e secondo grado, per poi essere assolto in cassazione, per decorrenza dei termini di prescrizione.

Non so come funzioni, ma anche in questo caso non può essere: condanna al pagamento in primo e secondo grado e poi prescrizione in cassazione?

 

In effetti la cosa che mi ha più irritato di questa situazione non è l'intervento in sè, ma l'idea che i diritti delle vittime debbano contare molto meno dei diritti dei delinquenti, in questo caso il garantismo è una patetica scusa insignificante, la condanna penale in terzo grado c'è già, e quindi è CERTO che 3 miliardi di lire siano stati stornati dai bilanci della Fininvest per creare un fondo off-shore, e dei quali una parte è stata utilizzata per pagare un giudice, che poi in una controversia legale "casualmente" ha dato torto all'avversario del suo benefattore, e questi sono fatti inconfutabili basati su movimenti bancari documentati, e quindi se non fosse per le battaglie idiote in difesa dell'italianità delle aziende basterebbe questo atteggiamento dei buffoni della politica per far considerare ad un investitore dotato di un minimo di cervello di tenere i propri soldi lontano dall'Italia.