Un dilemma atroce si aggira da tempo per lo stivale: ma queste province come si scrivono? Con o senza la "i"? E poi vogliamo abolirle? E perché? Per non avere più dubbi ortografici o per risparmiare sui costi? Il problema è spinoso. Tralasciando il dilemma linguistico, che è puramente di convenzione e quindi basta che un'autorità liguistica decida, quello veramente politico-democratico riguarda l'utilità per la polis, a fronte dei costi, di un determinato livello amministrativo. Una decisione ben più difficile. E di questo intendo discutere e approfondire con il vostro contributo.
Un articolo di Enrico Grazzini su "economia e politica" argomenta che bisogna "rifondare" le fondazioni bancarie indebolendo il loro legame con la…
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Un argomento di politica economica che sta prendendo sempre piu' piede di recente in Italia cosi' come generalmente in Europa (ma anche, in una…
Riprendo il tentativo di scardinare argomenti economici tanto comuni di questi tempi quanto fallaci iniziato la settimana scorsa. Dopo austerita' e…
Come si può evitare che il paese delle opportunità, nella quale l'autore ha trovato riparo 25 anni fa, degeneri per rassomigliare sempre più alla "ter…
Alcuni mesi fa usciva la sentenza sul caso “FIOM-CGIL+19 contro Fabbrica Italia” (Gruppo Fiat, stabilimento di Pomigliano) che imponeva a quest'ultima…
Commenti a caldo sulle elezioni.
Un vero federalismo, come indicato al punto 10 delle proposte di FID, presuppone un vero federalismo fiscale. In questo post, dopo la prima visione…