Ci siamo occupati parecchio di giustizia, agli albori. Siamo passati da discussioni teoriche sul concetto di indipendenza della magistratura e sulla separazione delle carriere ad analisi empiriche sul cattivo funzionamento della giustizia civile e di quella penale. Ci siamo molto appassionati alla telenovela di Axel e alla auto-rappresentazione delle innovazioni organizzative di Cuno Tarfusser a Bolzano. Abbiamo letto libri, dalle teorie pompose e balenghe di Gherardo Colombo alle storielle edificanti e divertenti di Bruno Tinti...
Quando ci siamo occupati di dati ed analisi empiriche, abbiamo attinto a man bassa dai rapporti della European Commission for the Efficiency of Justice (CEPEJ). In questo post facciamo lo stesso. I dati che utilizziamo sono per la maggior parte relativi al 2008 e sono contenuti nel quarto rapporto, datato 2010 (il quinto, relativo al 2010, datato 2012, sara' disponibile piu' avanti). E' una lettura affascinante che consigliamo a chiunque sia interessato alla giustizia in Europa in un'ottica comparativa tra paesi.
In particolare, ci occupiamo dei costi della giustizia (Capitolo 2 del rapporto). L'idea e' di far cosa semplice e diretta, un paio di tabelle, senza troppi fronzoli.
(La giustizia in Italia) Costa come se funzionasse.
Tavola 1: Bilancio pubblico per la giustizia - inclusi aiuti legali - 2008 - milioni di €
Paese |
Bilancio annuale per aiuti legali |
Bilancio totale |
Danimarca |
76 |
339 |
Francia |
314 |
3 692 |
Grecia |
2 |
359 |
Irlanda |
90 |
271 |
Italia |
116 |
4 283 |
Olanda | 889 | 1 879 |
Portogallo | 514 | NA |
Spagna | NA | 3 906 |
Svezia | 400 | 671 |
Inghilterra e Galles | 1 473 | 4 087 |
Irlanda del Nord | 75 | NA |
Scozia | 152 | 431 |
In totale l'Italia ha speso nel 2008 circa 4.3 miliardi di euro, contro i 3.7 della Francia (che ha una popolazione di 3-4 milioni di persone in piu'). Tra i paesi che hanno risposto alla survey CEPEJ (non c'e' la Germania) l'Italia e' quella che spende in assoluto di piu' (poco meno di Inghilterra, Galles, Scozia assieme). Allo stesso tempo l'Italia spende la meta' della Francia in aiuti legali ai bisognosi, quanto la Scozia da sola (un quindicesimo dell'Inghilterra e Galles).
Per persona, l'Italia spende 72 Euro, contro i 57 della Francia. Interessante notare che i paesi piccoli e ricchi, come l'Olanda tendono a spendere di piu' - 114 euro - anche se una parte molto maggiore di quello che spendono va in aiuti legali: l'Olanda 13 volte tanto.
(La giustizia in Italia) Costa soprattutto in salari.
Tavola 2: Distribuzione dei costi per componenti - 2008 - milioni di €
Paese |
Spesa per salari (lordi) |
Spesa per informatizzazione |
Spesa per infrastrutture |
Spesa per istruzione e training |
Danimarca |
146 |
14 |
40 |
2 |
Francia |
1 860 |
52 |
335 |
52 |
Grecia |
343 |
0,4 |
8 |
0.1 |
Irlanda |
59 |
9 |
21 |
1 |
Italia |
2 390 |
74 |
254 |
0,9 |
Olanda |
621 |
69 |
105 |
20 |
Portogallo |
399 |
8 |
40 |
|
Spagna |
2 489 | 60 | 56 | |
Svezia |
314 | 10 | 58 | 6 |
Inghilterra e Galles |
882 | 275 | ||
Irlanda del Nord |
36 | 8 | 34 | 0.3 |
Scozia |
83 | 6 | 43 | 1 |
(La giustizia in Italia) Costera' sempre di piu'. Ma l'aspetto che piu' fa impressione della spesa italiana nella giustizia e' che la grande parte della spesa va in salari (notare pero' che sono lordi), quasi l'80% della spesa relativa al funzionamento delle corti di giustizia. Per la Francia questa proporzione e' inferiore al 60%. La proporzione di spesa che va a istruzione e training, alla computerizzazione, alle infrastrutture (palazzi,...) e' bassissima.
La spesa per la giustizia si e' ridotta in Italia negli ultimi anni, -6,9% dal 2006 al 2008. Ma la riduzione ha toccato tutto tranne i salari. E non c'e' piu' spazio. Cionostante, la spesa per salari e' cresciuta del 25% (no, non ho dimenticato una virgola!).
Figura 1: Variazione percentuale della spesa per salari dal 2006 al 2008 (clicca per ingrandire)
Come e' possibile? Il numero di magistrati, dalla fine degli anni’80 fino al 2002 è andato costantemente aumentando, passando da poco più di 6-7000 fino alle attuali 9000 unità circa. Di conseguenza, nella media, la magistratura è relativamente giovane, e ha buona parte della carriera davanti. Ma la carriera dei magistrati procede inesorabilmente per anzianita', tutti arrivano al massimo salario (dopo 28 anni) "compreso colui che rimane a fare il giudice di una qualche piccola sezione distaccata per tutta la vita, come quella di Poggiofiorito" (cito un amico). Ecco i dati precisi.
RETRIBUZIONI MENSILI NETTE DEI MAGISTRATI ( rideterminate dalla L. 111/2007) - €
All’ingresso |
2302,77 |
Dopo due anni |
2715,31 |
Dopo quattro anni (I valutazione professionalità) |
3276,45 |
Dopo tredici anni (dopo la III valutazione) |
4177,79 |
Dopo venti anni (V valutazione) |
5203,12 |
Dopo ventotto anni (VII valutazione) |
6277,20 |
Primo Presidente Corte di Cassazione |
9005,6 |
Un simile sistema non esiste da nessun’altra parte in Europa! Sara' anche una garanzia per l'indipendenza della magistratura, la progressione per anzianita', ma costa. Ho cercato una distribuzione dei magistrati per anzianita', nei meandri del sito del Consiglio Superiore della Magistratura, cosi' da poter simulare il tasso di crescita del monte salari dei magistrati nei prossimi anni, ma non l'ho trovato. Scrivero' al CSM, vediamo se me lo mandano. Ma, ad occhio, sono problemi seri.
Una nota conclusiva: c'e' del metodo nel modo in cui l'amministrazione pubblica e' inefficiente in Italia. Anche nel caso della scuola, come ha documentato Giovanni Federico qui e qui tempo fa, la spesa e' concentrata nei salari (dei docenti, in questo caso) e tutto il resto va a ramengo. Nel caso dell'universita', come nel caso della giustizia, la progressione di salario con l'eta' e' notevole. Insomma, l'amministrazione pubblica e' una macchina per generare salari a non piu' giovani laureati - troppo provocatorio?
(La giustizia in Italia) Costa anche in multe/risarcimenti. Addendum - 29 Marzo 2012. Un altro costo della giustizia in Italia consiste nelle multe che essa si e' autoassegnata, tramite la Legge Pinto, come risarcimento a processi di durata irragionevole. Non voglio discutere la cosa, solo riportarne i costi. Da quanto riesco a ca[pire, questi costi non entrano nei dati Cepej sul costo generale della giustizia. La fonte è Ministero di giustizia, Relazione del ministero sull'amministrazione della giustizia, anno 2011 - a me giunta da Serena Sileoni dell Universita' di Firenze, su idea di Carlo Stagnaro e Alberto Mingardi di IBL. Li ringrazio.
RIMBORSI PER DURATA IRRAGIONEVOLE DEI PROCESSI - LEGGE PINTO 2001 - milioni di €
Anno |
Somme richieste dal Ministero della Giustizia |
Somme assegnate dal Ministero dell'Economia |
2002 | 4 | 2 |
2003 | 5 | 5 |
2004 | 11 | 11 |
2005 | 12 | 11 |
2006 | 22 | 18 |
2007 | 25 | 15 |
2008 | 40 | 25 |
2009 | 27 | 14 |
2010 | 95 | 17 |
2011 | 205 | 20 |
Totale | 445 | 136 |
Non sono noccioline. Anche la progressione e' "interessante": 50 volte in 10 anni. Cosa succede? Qualcuno sa spiegare? Dimenticavo: la differenza tra quanto richiesto e quanto assegnato e' un debito del Ministero della Giustizia.
dei tagli lineari, in tutta la PA: se non si possono toccare le dinamiche che determinano gli aumenti salariali, i tagli finiscono necessariamente per smantellare il servizio. Anche se è lecito suppore che anche senza tagli ci sarebbe stata una progressione simile, con una mole sempre maggiore di denaro spostata a poco a poco alla voce "stipendi", dato che a quanto mi risulta su queste cose decide l'organo di autogoverno (ovvero le correnti dell'ANM) e nessuno ci può mettere il becco.
Il fatto che ogni disincentivo all'efficienza venga regolarmente spacciato per garanzia di indipendenza è una delle ragioni per cui ci troviamo in questo stato. Immagino che se facessimo governare uno stabilimento industriale ai delegati sindacali non otterremmo un risultato molto migliore.
ecco cosa succede: www.dagospia.com/rubrica-3/politica/togati-e-strapagati-lunico-posto-in-italia-dove-i-dipendenti-pubblici-saumentano-gli-stipendi-31753.htm (giudici amministrativi; a quanto so, la situazione non è cambiata moltissimo da Novembre ma potrei sbagliarmi).
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